È un seguito di
“You have stolen my next dawn”, che
consiglio di leggere per capire questa.
Esattamente un anno fa, Altea
è morta…
-Ehi, Laura, oggi vai alla messa per
ricordare Alte?- le
stanno chiedendo.
-No, ci saranno tutti gli altri-
-Ah, ok-
Loro non capiscono. Laura non ricorda
in modo comune, ma ha
una maniera tutta sua. Lei scrive ed io ne sono felice,
perché so che anche lei
lo è. È il suo modo per sfogarsi.
Noto che è triste. Parlare
di me le fa ancora male, ma non
come i primi tempi. A volte il tempo guarisce tutte le ferite,
è vero, ma a
volte no. Meno male questa volta è andata bene. Certo, sono
morta, ma adesso
sono in grado di capire molte più cose.
La messa che faranno “in
mio onore” non è altro che un
pretesto per ritrovarsi e stabilire chi non ce l’ha fatta a
continuare, come
Laura. Me la ricordo ancora quando è passata dal Reparto al
Noviziato, tutta
sola ma con una gran voglia di vivere. Vita che non può
essere vissuta negli
scout, dove molti ragazzi muoiono per stupidi incidenti.
Per cui, io sono più
felice se è lei a ricordarmi e non gli
altri, perché lei è più pura di molte
persone e il suo modo di amare e di
fidarsi è semplice e diretto. L’amicizia con lei
è una cosa fantastica e so che
lei mi vorrà sempre bene.
A volte, cerco anch’io di
trasmetterle ciò che provo. Una
volta ha ordinato un marocchino e io ho influenzato i pensieri del
barista per
fargli disegnare un cuore col cioccolato. Ho sorriso quando gli ha
fatto la
foto e l’ha messa come sfondo del cellulare.
Proprio oggi ho piegato le tapparelle
della sua classe per
disegnare una A, e lei se n’è accorta. Ha sorriso
lievemente, segno che aveva
capito.
Tutte le altre mie amiche mi hanno
sostituito, ma Laura no.
Per lei gli amici sono tutti e nessuno, alcuni più
importanti di altri. L’ho
vista litigare con Ninette e Greta e l’ho sostenuta. Se
avessi potuto le avrei
strangolate.
Anche ora, mentre scrive, le sono
vicina, esattamente come
lo sono a mia madre e a tutta la mia famiglia. Vorrei dire loro di non
preoccuparsi, che io sto bene e che sono felice. Mi piacerebbe far
sapere che
non tutto è perduto, che si possono trovare dei figli anche
in chi non è legato
a noi in modo biologico, che non bisogna abbattersi, ma trovare nuova
forza anche
dagli avvenimenti più brutti.
Quello che mi è successo
non è bello, lo so, ma adesso sto
sperimentando un nuovo modo di stare accanto alle persone, invisibile
ed
incorporea. Ma non significa che non ci sono.
Vi sosterrò sempre, nel
bene e nel male.
Io ci sono.
Spazietto dell’autrice:
eccomi qui, nove mesi dopo la mia
prima fanfiction di Altea
Trini, esattamente un anno dopo la sua morte. Consiglio di andare a
leggere la
prima storia per capire questa, ma basta anche sapere la sua storia.
Alte è stata investita da
un ubriaco alla guida di una Range
Rover bianca, che l’ha sbalzata dalla bici per cinquanta
metri. Era in gita con
noi scout e da allora c’è stato un lungo e lento
cammino di recupero dalla sua
morte. Io ho scelto di farlo da sola, gli altri stando insieme.
Il dialogo all’inizio del
capitolo è reale ed è stato
veramente sostenuto proprio oggi 11/11/2013 con una mia compagna di
classe. Da
lì è partita un’idea che è
sfociata in questa storia scritta nel giro di un
ora. Ho pensato a cosa penserebbe Altea nel vedermi proprio oggi,
durante l’intervallo
e poi, mentre scrivevo. È molto soggettivo, ne sono
consapevole, ma è anche
quello che mi è stato detto su di me.
“Tu ti fidi troppo
facilmente”, queste le testuali parole,
seguite da “Il tuo modo di amare è troppo
bambinesco, ti fai raggirare con facilità”
e da “Tu sei pura, Laura, ma sei ancora troppo
ingenua”, che mi hanno fatto
scattare in testa tutto il discorso sull’amore e
l’amicizia.
Non credo che la messa di stasera sia
veramente quello che
ho scritto, ma ho solamente paura di incontrare tutti gli altri. Ho
paura, lo
ammetto tranquillamente, perché so già cosa
diranno di me. Che non ho diritto a
stare lì perché non sono andata al funerale, ma
solo alla veglia e poi non mi
sono fatta più sentire.
Hanno ragione, naturalmente, ma io
sono fatta così, ho
bisogno di stare in pace quando succedono cose come questa.
Sto divagando, lo so, per cui la
finisco qui.
Spero che vi piaccia e che me lo
facciate sapere tramite
recensione.
Alla prossima.
Bacioni.
Fire