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Autore: Shadriene    24/04/2008    3 recensioni
[Flashfic scritta per la Writing Community diecisudieci, sul tema Snacks]
Quant’è ironica la vita certe volte. Il tuo cibo preferito è quello in cui più ti identificano.
Genere: Malinconico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Peter Minus
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Note iniziali dell'autrice
Questa one-shot è stata scritta per la Writing Community diecisudieci e fa parte del Set 1 – Snacks. Ringrazio Defender, che non si è ancora stufato di farmi da beta XD
Ma ringrazio soprattutto tutti quelli che hanno recensito "Cioccolato" e che continuano a recensire "Biscotti". Spero che anche questa possa essere una piacevole lettura!
Shad aka Pé

*

Budino



Dei passi riecheggiano profondi nel buio corridoio, leggeri e un po’ goffi, nel tentativo di non farsi sentire. Un ostacolo imprevisto e un tonfo. Un’imprecazione a mezza voce e poi solo il silenzio.
Altri passi rapidi e veloci, impazienti, verso il punto in cui è avvenuto il rumore. Uno zampettare spaventato, più rumoroso di quanto il proprietario avrebbe voluto, si allontana nel senso opposto.
Un’altra imprecazione, una voce diversa.
Un miagolio, selvaggio, terrificante.
Forse quella volta sei stato troppo imprudente.
Ti fermi e resti immobile osservando con la coda dell’occhio Mrs Purr che cammina a pochi metri da te. Vedi i suoi occhi gialli scrutare il buio e annusare l’aria alla ricerca della loro preda.
Lo sente… sente l’odore della tua paura.
Sette anni passati con i migliori della scuola e non sei cambiato di una virgola; sempre il solito codardo, incapace di difendersi da solo. E probabilmente quella era la tua punizione, morire incastrato come un topo. Morire sotto forma di topo.
Un rumore improvviso e la gatta si distrae. Guarda da un’altra parte, si allontana nel corridoio buio e la osservi scattare rapida verso un’altra preda. Per un lungo attimo rimani immobile, senza osare muore un muscolo, incapace di respirare. Poi pian pianino riprendi fiato, calmi il tuo cuore che batte così forte e veloce da farti preoccupare che la gatta possa sentirlo. Ma lei è lontana e tu sei fuori pericolo.
Tiri fuori il muso dal tuo nascondiglio e scruti nell’oscurità, stando ben attento a non farti sentire. E poi riprendi la tua corsa, mantenendo la forma di un topo. Non avresti voluto, ma da umano sei grosso e goffo, incapace di raggiungere la meta senza rischiare di essere scoperto. Non sei mica come i tuoi cosiddetti migliori amici, scaltro e sveglio.
Ti fermi di colpo, rendendoti conto di essere arrivato. Ti guardi attorno spaventato e ritorni umano. Passi la mano sul quadro davanti a te, un cesto di frutta, e solletichi la pera: si apre un passaggio e tu entri.
Si tratta solo della cucina, ma è come entrare in un altro mondo. Gli elfi domestici arrivano subito da te e ti trattano con rispetto. Vieni servito e riverito, ogni tuo desiderio è un ordine.
«Cosa vuole signor Minus, signore?»
«Vuole dei biscotti?»
«Un tè?»
«Una crostata?»
Si affannano tutti a farti felice, a capire cosa tu voglia, a fare per te ciò che tu vuoi. In quella cucina tu sei qualcuno e non più il ragazzetto piccolo e goffo che sta all’ombra di James Potter, Sirius Black e Remus Lupin, di cui molti probabilmente non sanno neppure il nome. Lì sei semplicemente Peter Minus, un mago che merita rispetto e obbedienza.
Ti siedi sulla sedia che ti hanno portato e con una mano rifiuti tutte le cose che ti hanno offerto. C’è una sola cosa che vuoi mangiare.
«Voglio del budino».
Quant’è ironica la vita certe volte. Il tuo cibo preferito è quello in cui più ti identificano.
Un budino.

**
Fine
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