Storie originali > Thriller
Segui la storia  |       
Autore: daemonlord89    13/11/2013    1 recensioni
Una mail misteriosa. Una minaccia.
Il mittente sembra conoscermi, ma io non so chi sia lui.
Cosa vuole da me?
Perché mi dice di prepararmi?
Genere: Azione, Suspence, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

###9###

 

-Fatemi parlare con il Commissario Romano.-
-Non è possibile, serve un appuntamento. Posso aiutarla io.-
-No, non può!-
L'impiegata che mi ha accolto al distretto di polizia mi sta dando i nervi. Mia madre è in pericolo, la sua vita sul filo del rasoio e lei si permette di fare tanto la preziosa. Sento riaffiorare in me una rabbia antica, un odio atavico. Una parte di anima che speravo fossi riuscito a seppellire. Mi trattengo a stento.
-Senta, non può comportarsi così con un pubblico ufficiale.- dice lei.
-Ok, ok, mi scusi. Il punto è che devo parlare con Romano. Gli dica...- penso un attimo alle parole da usare -Gli dica che ho un'idea su chi potrebbe avere ucciso Laura Fogli.-
-Mmm.-
Quel “mmm” te lo ricaccio in gola, cazzo.
-Attenda un attimo laggiù.- mi indica delle sedie, disposte in fila e unite tra loro. Annuisco e vado a sedermi. Sono piuttosto comode. Incredibile come la mente, in certi momenti, si focalizzi su dettagli del tutto inutili, giusto per evitare il sovraccarico di tensione.
La donna alza la cornetta e compone un numero. Qualcuno risponde, parlano per alcuni minuti, mentre io tamburello nervosamente con le dita e con il piede destro. Mi guarda, mi fa segno di avvicinarmi. Mentre cammino, con una penna stilo indica un corridoio alle sue spalle.
-Terza porta a sinistra. Il Commissario le concede qualche minuto.-
-Grazie.- dico. Manco fosse un re, vorrei dire.
Cammino con incedere furioso e arrivo davanti alla porta, un uscio a vetri con esposta una targhetta che identifica l'ufficio di Romano.
Busso tre volte, colpi rapidi.
-Avanti!-

Il Commissario mi stringe la mano e io ricambio, sperando che non se la prenda perché è sudata. Mi siedo su una poltrona, mentre lui sembra schernirmi, prendendo un fazzoletto di carta e asciugandosi l'estremità.
Vorrei vedere te, al mio posto.
-Allora, mi dica.-
-Ho bisogno che faccia una ricerca negli archivi.-
-Una ricerca riguardante cosa?-
-Un incidente d'auto.-
-E per questo chiede di vedere direttamente me?-
-Sì. Potrebbe essere una svolta nell'indagine sulla morte di Laura. E ho bisogno che lei veda tutto, così forse mi crederà.-
-Non ho mai detto di non crederle.-
Figlio di zoccola.
-Così forse mi toglierà dalla lista dei sospetti, quando avrà il nome dell'assassino.-
-E come può essere così sicuro di trovarlo?-
Eccola. La domanda che non avrei voluto mi facesse. L'unica domanda alla quale non voglio rispondere. Non ancora.
-Prima cerchiamo, va bene?-
-No, non va bene. Non autorizzo ricerche a caso.-
-Mal...- mi calmo subito. Respiro. Penso.
-Dalle sue mail ho capito qualcosa. Mi ha parlato di una perdita subita qualche anno fa.- mento -E mi ha scritto tu hai guardato, senza fare niente. Ho collegato ad un incidente a cui ho assistito una volta, a Milano. Un'auto ha tirato sotto un bambino, con il padre a fianco.-
Incrocio le dita, spero che mi creda. La verità non la posso dire.
Dopo un silenzio che sembra durare secoli, annuisce.
-Quindi lei pensa che si tratti di una vendetta contro il suo mancato intervento?-
-Sì. Il bambino stava attraversando la strada, avrei potuto tirarlo dalla mia parte, se mi fossi mosso più in fretta. Non l'ho fatto perché ero stato colto alla sprovvista.-
Mento ancora. Menzogne su menzogne. Ma non importa. Devo vedere in faccia l'assassino.
-D'accordo. Mi segua.-
Sì.

Mi conduce in una stanza sotterranea, dove un impiegato quattr'occhi mi sorride cortesemente. Davanti a lui, il computer con i file dell'archivio.
-Buongiorno. E buongiorno, Commissario.-
-Buongiorno, Ivan. Il signor Maggi deve chiederle di compiere una ricerca.-
-Oh, ma certo.- il suo tono gentile, quasi esasperato, mi irrita. Sembra un prete. -Mi dica pure.-
-Sì, dunque...- ragiono per un attimo -Cerchi informazioni relative ad un incidente d'auto in cui ha perso la vita un bambino, avvenuto a Milano cinque anni fa.-
-Subito.-
Attendo con impazienza, mentre le dita dell'impiegato scorrono sulla tastiera. I suoi occhi analizzano centinaia di articoli di giornale e di immagini. Ne salva alcune, ne elimina altre. Tra quelle salvate fa una seconda scelta e così via, per interminabili minuti.
-Ecco qui!- dice poi. Tirando un sospiro, attendo informazioni.
-Sì, ci siamo. Milano, cinque anni fa, un bambino rimasto ucciso. L'assassino, o meglio il pirata della strada, non è mai stato trovato.-
-Non mi importa di questo. Voglio sapere il nome del padre del bambino. Immagino che avrà denunciato lui il fatto.-
-In effetti sì. Si chiamava Emilio de Carli.-
Il nome. Finalmente. Non riesco a crederci, posso chiamare lo stronzo per nome. C'è solo un problema.
-Il nome mi dice poco, purtroppo.-
Il Commissario mi guarda.
-Posso vedere una sua foto?-
L'impiegato guarda il Commissario. Questi ci pensa su, grattandosi il mento. Poi annuisce, senza dire una parola.
Il display del computer viene girato verso di me, con una foto formato tessera in bella mostra sul foglio della denuncia.
Al mio cuore manca un battito.
Quegli zigomi alti, gli occhi ravvicinati. I capelli leggermente più scuri e il viso sbarbato non mi ingannano. Non posso sbagliarmi.

L'uomo nella foto è Francesco.
 

   
 
Leggi le 1 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Thriller / Vai alla pagina dell'autore: daemonlord89