Quando i fratelli ci
mettono lo zampino
Hermione se ne stava seduta da sola nella Sala comune di
Grifondoro. Tutti gli altri erano andati a cena ma lei quella sera non aveva
fame e aveva preferito continuare a ripassare la lezione di Trasfigurazione per
il giorno seguente.
“Ehi, Granger, eccoti finalmente.”
Una voce maschile la fece sobbalzare.
“Per Merlino, Fred! Nessuno ti ha mai insegnato che è
maleducato comparire di soppiatto alle spalle della gente? Per di più ho perso
3 anni di vita. Mi hai spaventata a morte!”
Fred si lasciò sprofondare nella poltrona accanto a quella di
Hermione senza fare caso alle parole di lei.
“Allora, sentiamo. Perché mi cercavi?”
Hermione lo guardò perplessa. “Cosa? Io non ti ho cercato.”
“Non sei brava a scherzare, Granger. Lascia perdere, non ti
crede nessuno. Dai, su, perché mi cercavi?” ripeté Fred risoluto.
“Ma ti ho detto che non ti ho cercato! Che diamine ti salta
in mente Fred?”
“Smettila, Granger. Le mie fonti mi hanno detto che mi
cercavi.”
“Le tue fonti? Beh, sappi che le tue fonti si sono sbagliate. IO NON TI HO CERCATO. Ti sei preso
un inutile disturbo nel cercarmi. Torna in Sala Grande.”
Fred si alzò. Il ragazzo andò verso il buco del ritratto. “Tu
non vieni?”
“No.”
“Perché?”
Hermione era spazientita. Gli sventolò il libro sotto gli
occhi. “Sto ripassando. Non si vede?”
Fred invece di lasciarla in pace tornò indietro e appoggiò i
gomiti alla spalliera della poltrona di Hermione.
“Mmmm.. Manuale di
Trasfigurazione.” Lesse sulla copertina “Vuoi che ti dia una mano a
ripassare? In Trasfigurazione me la cavo abbastanza bene.”
Hermione a stento represse una risatina. “No, grazie, Fred. Posso
farcela da sola.”
“Sei cocciuta, Granger. Anche perché non mi vuoi dire perché mi
cercavi.” Insistette Fred riprendendo l’argomento lasciato a metà.
Hermione sbuffò e sbattè il libro sul tavolo.
“Ancora? Fred, ti ho detto che non ti cercavo. Ti hanno
informato male. Sai, anche le migliori fonti possono sbagliare.” Le disse con
tono di scherno.
“George non sbaglia mai.”
“Ah, così il tuo informatore sarebbe, George? Beh, caro il
mio Weasley , non ti è passato per l’anticamera del cervello che George forse
ti ha voluto fare uno scherzo per indurti a venire a cercarmi in modo che lui
potesse mangiare anche la tua parte di torta? Non c’era forse la torta di mela
stasera? E non è forse la tua preferita?”
Fred parve riflettere un secondo. “Impossibile.” Decretò
infine sicuro. “Io e George facciamo gli scherzi agli altri. Non tra di noi. Comprendi? È un nostro tacito accordo.”
Hermione non poté fare a meno di ridere.
“Invece io penso che
questa volta George di abbia fatto uno scherzo.”
“Perché non glielo domandi tu stessa. Eccolo che arriva.” Disse
Fred soddisfatto.
Fred guardò verso il buco del ritratto dal quale, in effetti,
stava entrando George accompagnato da Lee e da Ginny. I tre stavano discutendo
animatamente ma quando si accorsero di Fred e Hermione si zittirono all’istante.
“George, ho trovato Hermione. Vuoi per favore dire alla qui
presente signorina Granger che tu mi hai detto che lei mi cercava? Sto passando
per il bugiardo di turno.”
George non rispose ed Hermione sorrise. “Visto, Fred? Che ti
dicevo? George ti ha semplicemente fatto uno scherzo.”
Fred guardò allibito il gemello.
“È tutta colpa di Ginny.” Disse improvvisamente George
indicando la sorella.
“Ehi! Capitani coraggiosi!” protestò l’accusata.
“Beh, Ginny. George non ha del tutto torto. Io e lui ti
abbiamo sentito parlare con Hermione di Fred e così abbiamo pensato questa cosa
insieme.” Precisò Lee.
“Grazie Lee per questa tua puntualizzazione ma…. Doveva rimanere
un segreto. Sei il peggior pettegolo di Hogwarts.”
“Ginny!!” Urlò Hermione scandalizzata.
“Cos’è questa storia?” chiese Fred volgendo lo sguardo
alternativamente su Ginny, George e Lee.
“Ehm, scusate. Noi vorremmo entrare.” Dean stava cercando di
farsi largo tra i tre per raggiungere la Sala Comune e dietro di lui c’era un’altra
decina di persone che protestava per il passaggio bloccato.
I tre ragazzi si scostarono e una fiumana di gente si riversò
nella Sala per passare ancora un po’ di tempo insieme prima di andare a
dormire.
“Io vado a finire di ripassare.” Disse veloce Hermione. Prese
il suo libro e sgattaiolò fuori dalla Sala lanciando però prima a Ginny uno sguardo irritato. Ginny fece
spallucce.
Fred guardò George che aveva un’espressione come per dire -che
ti avevo detto?-
Fred scosse la testa e seguì Hermione.
“Ehi, Granger! Fermati! Dove credi di andare?”
Ma ce l’avevano tutti con lei quella sera?
Sbuffò prima di rispondere. “Sto andando in biblioteca, prima
che chiuda, per terminare di ripassare. Ma in che lingua devo dirtelo, Fred? In
ostrogoto?”
“Non pensavo conoscessi l’ostrogoto, Granger. A quanto pare
hai parecchi segreti. E uno più intrigante dell’altro.” Ammiccò ed Hermione si
sentì arrossire. “Ma non credi sia arrivato il momento di svelare qualche tuo
piccolo segreto? Per esempio, perché parlavi con la mia cara sorellina di me? Ron
non ti basta più?” gli chiese scherzando.
“Che cavolo stai dicendo, Fred?” sbottò Hermione.
Fred per tutta risposta le si avvicinò costringendola contro
il muro del corridoio.
“Lo sai benissimo, cara la mia Prefetto Perfetto. Non sono
stupido. L’ho capito ormai. Perché non me lo dici semplicemente e non
sistemiamo questa storia. Per quanto tempo riuscirai a fingere? Io sinceramente
cominciò ad averne abbastanza.” Disse sincero e avvicinò il suo viso fino a
sfiorare con il suo naso quello di Hermione.
Hermione trasalì. “Fred, che-che s-stai f-facendo?”
“Ti sto dimostrando il mio punto di vista. Sono stanco di
aspettare, Granger. Io ti piaccio, anche tu non sei affatto male. Facciamola
finita e baciami.”
Hermione era sconvolta e non oppose resistenza quando Fred le
sollevò il mento e la baciò con passione.
Dopo un po’ i due si staccarono.
“Non mi sembrava così difficile, giusto Granger?” Ghignò un
Fred assai soddisfatto.
Hermione annuì suo malgrado.
“Ora posso aiutarti a studiare Trasfigurazione, si o no?” e
le fece l’occhiolino.
“Si.” Acconsentì la ragazza. “Ma se provi ancora a distrarmi
con un bacio giuro che ti rispedisco in sala Comune. Chiaro?”
“Chiarissimo, prefetto Granger.”
E i due si avviarono verso la biblioteca, mano nella mano.
A presto,
Mirty_92