Non sapevo cosa fare, di certo questo sogno era stato un momento reale. Avevo bisogno di conferme. Ma sinceramente in quel momento non mi fidavo moltissimo di Ian. Mille pensieri vorticavano nella mia mente. E se fosse stato lui a farmi del male? Se fosse stato lui a spingermi, facendomi cadere. Se fosse lui la causa della mia perdita di memoria? Avevo una forte emicrania. Cercai di poggiarmi al muro in modo da sostenermi. "Ehi tutto bene Elena?" chiese Shine venendomi incontro "Oh non è nulla, solo un piccolo capogiro!" dissi mentre mi porgeva il suo braccio "Devi essere in forza per il bambino o la bambina! E io ti aiuterò sappi che sarò qui per te sempre!" e mi strinse in un abrraccio. I suoi sentimenti erano veri, riuscivo in qualche modo a parcerpirli. Ma quelli di Ian era come un pozzo vuoto. "Già hai ragione! Devo essere forte!" Scesi giù in cucina sostenuta dalla mia amica così inziammo a parlare del più e del meno. Raccontandomi annedoti della nostra vita, prima di tutto questo, prima di Ian e del suo rapporto con Paul. "Davvero quel tipo ci ha provato con me?" chiesi "Si, ma quando sono arrivata io è fuggito via, credo che dovresti prendere lezioni di carate dopo il parto!" fece l'occhiolino. Io sorriso. Si sicuramente sarebbe servito a qualcosa. A difendermi. "Ehi voi due non fate comunella!" disse Ian entrando in cucina insieme a Paul "Che ne dite di un bel film al cinema?" esordì l'ultimo. "Dipende dal genere!" disse Shine "Io non credo di voler venire al cinema!" dissi richiedendo la bottiglietta che avevo preso dal frigo. "Oh dai Elena non puoi dire di no! Ti prego!" disse con voce quasi implorante "Ok va bene! Il genere?" chiesi rassegnandomi all'idea di passare una serata in un luogo con tante persone e fra tutte quelle che avrei potuto avere al mio fianco già sapevo chi avrebbe preso quel posto. Ian. Perfetto. O non proprio. Non in quel momento. "Ti serve un pò di svago! E poi i pop corn sono caldi e ottimi qui a LA!" disse Paul sorridendo. Ian mi guardò di sottecchi come se scappassi via da lui da un momento all'altro. Ma dovetti rinunciare all'idea di farlo realmente, avevo bisogno di pensare ad altro, di divertirmi. "Ok alle otto vi voglio belle e pronte!" disse Paul. Ian non disse altro e uscì dalla cucina. Dopo mezzora salì in camera per preparami "Oh mio dio! Sei nudo!" dissi coprendo gli occhi con il braccio "Penso che non dovresti reagire in questo modo! Insomma abbiamo passato così tanto tempo nudi!" disse con quel sorrisetto tanto soddisfatto. "Be adesso non stiamo più insieme!" gli ricordai "Perchè non riprovarci? O mio dio Elena quanto tempo ancora dovrò soffrire per tutto questo? Dimmelo! Perchè io non posso più aspettare! Vorrei stringerti tra le bracciare! Baciarti! Dirti ti amo! Si perchè ti amo così tanto che potrei morire per te!" aveva gli occhi lucidi. Ma in quel momento l'unica cosa che riuscii a fare fu quella di uscire dalla sua stanza. Mi sentivo uno schifo, mi sentivo così male, avevo pensato davvero che lui era la causa della mia caduta. Come potevo pensare questo? Come potevo crederlo davvero? Lui era così gentile con me, così buono, invece io lo sempre trattato male dopo l'incidente. Mi recai in bagno chiudendo la porta a chiava non volevo che mi seguisse. Non volevo fargli del male. Non volevo pentirmi un'altra volta per averlo allontanato. >Sentii qualcuno bussare alla porta "Sono io! Stai bene? Sai non dovresti chiudere la porta! Sono preoccupato per te!" era la voce di Ian "Tutto bene! Tranquillo! Sto bene! Benissimo!" dissi guardando il mio volto nello specchio mentre mentivo al padre di mio figlio. "Ok allora ti aspetto giù o in camera! Se hai bisogno di qualcosa basta solo che mi chiami!" poi sentii i suoi passi allontanarsi. Tirai un sospiro di solievo. Cosa mi stava accadendo?