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Autore: HoranIsMySunshine    15/11/2013    1 recensioni
Mi prende per mano, portandomi di nuovo sul palco con lui.
Ora non c'è più nessuno nell'arena; è caldo, la notte è meravigliosa, e il cielo è completamente ricoperto di stelle luminosissime e bianche.
E' un paradiso.
'Vieni, siediti lì..ho una sorpresa'
Niall si siede sul palco, davanti a me, con una chiatarra, e inizia a suonare.
La conosco questa canzone.
Would you dance,
if I ask you to dance?
Would you run,
and never look back?
I can be your hero, baby.
Scoppio a piangere, portandomi una mano davanti alla bocca per non urlare. Amo questa canzone. E lui suona da dio. E poi, sta suonando per me. Sono così felice.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Liam Payne, Louis Tomlinson, Niall Horan, Zayn Malik
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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QUALCHE MESE DOPO
Ci siamo. La sveglia sta suonando. Sono le cinque di mattina, e io sono una pigra; normalmente mi pesa alzarmi dal letto a qualsiasi ora, figuriamoci alle cinque! Oggi però è diverso. Oggi si parte per Milano, per il concerto. Non sono mai stata più felice di alzarmi alle cinque in vita mia.
Scendo le scale più veloce di un fulmine per raggiungere la camera dei miei: mia madre, come previsto, non è più a letto; di sicuro è già in cucina a preparare panini e cose varie per il viaggio. Mio padre, invece, dorme ancora beatamente abbracciato al suo cuscino. Svegliarlo sarà un'impresa, ma non dovrò farlo da sola. Rocky, il mio bassotto, mi aiuterà volentieri. E' la sua specialità, svegliare le persone che dormono.
Rocky salta sul letto, ben felice che gli sia stato affidato questo arduo compito, e inizia ad abbaiare e a scavare sotto le coperte per nascondersi lì dentro anche lui.
Ammetto che come inizio giornata non è proprio il massimo, essere svegliati da un cane che ti abbaia nelle orecchie, però a volte è necessario ricorrere a metodi estremi. Mio padre non si sarebbe potuto svegliare in nessun altro modo, a quest'ora.
Inizio a correre da una stanza all'altra, cercando di raccattare qualcosa di comodo per il viaggio, i vestiti che ho intenzione di mettere per il concerto, il cambio per rimanere qualche giorno a Milano. Passando da quella che chiamo 'stanza dei vestiti' alla camera dei miei, correndo, strattono mio padre, in modo che si alzi. Voglio partire il più presto possibile, non posso fare tardi. Non oggi.
Mi precipito in cucina, seguita da Rocky, che mi comunica felicemente di essere riuscito nella sua impresa: il gigante si è svegliato, e tra pochi minuti raggiungerà me e la mamma in cucina. Ben fatto, piccolo Rocky. Peccato che non puoi venire con noi.
Dopo l'arrivo trionfale di mio padre quasi sonnambulo, chiudiamo la casa, salutando Rocky, e saliamo in macchina. Comincia il viaggio. I miei ragazzi sono sempre più vicini.
****
Siamo a Milano. Siamo arrivati. Abbiamo incontrato un pò di traffico, ma se devo essere sincera, pensavo che sarebbe stato anche peggio. E invece, sono quasi le due del pomeriggio, e siamo già qui. Il programma prevede che arriviamo in albergo, scarichiamo le nostre cose, ci riposiamo, facciamo un giro per la città e passiamo allo Store dei ragazzi, poi stasera alle nove entriamo nello stadio per il concerto. Almeno, questo è il programma dei miei genitori, a cui ho promesso di attenermi, per evitare problemi e litigi improvvisi. Però, il mio programma sarebbe completamente diverso: scarico le mie cose in albergo, vado in giro per Milano, passo allo Store, compro tutto quello che si può comprare, cerco i ragazzi in ogni singolo albergo della città, entro allo Stadio, faccio amicizia con qualche Directioner, li aspetto, vado al concerto. Ma ovviamente so che tutto questo non è compatibile con i desideri dei miei, anche perchè non mi lascerebbero mai andare in giro per Milano da sola, considerando che non ci sono mai stata prima.
'Allora, adesso andiamo in albergo?'
'Sì, dobbiamo recuperare parecchie ore di sonno..'
E ti pareva, mio padre è sempre il solito. 
'Però se vuoi tu puoi anche uscire'
'Mamma ma..davvero mi faresti andare in giro da sola?'
'E chi ha detto che sarai sola? Guarda là chi c'è!'
Mi giro di scatto, e rimango sbalordita: Alessia. Come è possibile che ci sia anche lei? I suoi genitori hanno detto che non l'avrebbero mai portata fino a quassù. E invece, eccola lì, la mia vicina di banco.
Ci abbracciamo, saltando e urlando, e non smettiamo di ridere. Si vede che siamo Directioners, eh.
'Ale, pensi quello che penso io?'
'Oh sì..Milano, Store, Directioners, Concerto..! O forse tu preferiresti riposarti..'
Scoppio a ridere, prendendola per mano e salutando i miei: la nostra avventura comincia! Stiamo per realizzare il nostro sogno. Nel modo migliore possibile. In giro per Milano, alla ricerca dei nostri idoli.
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