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Autore: Larosaroja_    15/11/2013    2 recensioni
Alexandra, un adolescente difficile,ribelle col cuore di ghiaccio che affronta un nuovo matrimonio del padre, una nuova madre e un uovo....”Fratello”, ma si sa anche i cuori più freddi possono sciogliersi.
*Questa storia è inventata, non parla di Ian&Nina, non riprende la The vampire diaries eeee Ian è un pò più piccolo, capirete leggendo, non linciatemi ma è la prima che scrivo, scusate se fa schifo.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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*In questo capitolo ci sarà la partecipazione di Paul Wesley, Candice accolla, Katherine Graham e Steven r. Mcqueen in personaggi studenteschi che leggerete più avanti*
 
 
Ian ci guarda quasi sconvolto “io...” sussurra allontanandosi di qualche passo “tu quindi sei il figlio della compagnia di Carl” esclama Ellen sorridendo gentilmente. Ian annuisce convinto “se vuoi vi lascio sole” chiede alla mia persona ma scuoto la testa decisa. “ho solo una domanda da farti” dico voltandomi verso di lei, annuisce sicura “perché non sei mai tornata a vedere come stavo?” chiedo assottigliando gli occhi, la somiglianza mi stupisce, “non ho una risposta per questa domanda, posso solo dirti che ho sbagliato a non tornare ma avevo paura per la reazione di tuo padre” risponde calando la testa. Annuisco “allora puoi anche andare” esclamo freddamente, quasi non mi riconosco mentre le parole mi escono dalla bocca “come vuoi tu Alex” sorride amaramente per poi dirigersi verso la porta “Ellen” la richiamo facendola voltare “si?” chiede lei speranzosa guardandomi “il mio nome è Alexandra” dico dandole le spalle mentre salgo le scale. “puoi dirmela la tua opinione, non c’è bisogno di fissarmi” esclamo rompendo il silenzio creatosi dopo la comparsa di mia madre, Ian mi osserva curioso da più di un’ora e la cosa sta diventando alquanto fastidiosa “non penso niente” dice abbassando la testa. Alzo gli occhi al cielo non tanto convinta della sua affermazione ma prima che possa rispondergli il telefono di casa squilla rumorosamente “vado io” dico mentre mi alzo. “pronto?” alzo la cornetta decisamente annoiata, il sabato non è stato un granché in effetti “Alex? Menomale, stasera ci sei?” jenny starnazza dall’altra parte della cornetta come una macchina “si ci sono stasera” urlo a mia volta allontanando di poco la cornetta “bene, tu e Ian a casa mia cena insieme” esclama urlando ancora “chi ci sarà?” la mia voce scende di qualche ottavo “Kat, Paul,Candy e Steven, io, te e Ian” il mio sbuffo deve coglierla di sorpresa perché si zittisce all’improvviso “ci sto” sussurra Ian al mio orecchio destro facendomi sobbalzare e sorridere allo stesso tempo “Ci saremo” concludo staccando la chiamata.
 
“trovo che questo aneddoto sia imbarazzante” Candice si lamenta tra le nostre risate “Andiamo Candy non fare così” la stuzzica Paul dandole un pizzicotto sulla guancia “smettila” tuona lei schiaffeggiandogli la mano facendo così aumentare la nostra risata “Andiamo Candice non prendertela” cerco di esser seria mentre lo dico ma la risata prende il sopravvento “Okok basta” Kat calma tutti “scusaci Candice” continua sorridendo innocentemente “va bene, non fa niente” Candy alza gli occhi al cielo facendo nascere un sorrisino furbetto sulle sue labbra. “Facciamo qualcosa?” chiedo annoiata e alquanto brilla, la dispensa alcolica di Jenny è quasi vuota, “obbligo o verità?” Paul sembra quasi eccitato alla richiesta di Kat ma il no di Candice lo fa calmare. Mentre Candice e Paul lottano per decidere tra obbligo e verità e il gioco della bottiglia, vedo lo sguardo di Kat accendersi come una lampadina “e se facessimo Non ho mai fatto?” chiede sbattendo convulsamente le mani come una bambina piccola, tutti si zittiscono all’istante ignari a del gioco mentre nella mia mente si alternano scene del capodanno passato. “In cosa consiste?” chiede Paul curioso “Praticamente a turno si dice quello che non hai mai fatto e chi invece l’ha fatto prende il bicchiere e beve” spiega pazientemente Kat mentre io scuoto la testa “Altro alcool?” esclamo sbarrando gli occhi alla vista di tutti i si altrui “Andiamo Alex accetta” sussurra Ian al mio orecchio cercando di persuadermi “e va bene” cedo mentre aiuto Kat coi bicchieri. 
“Chi inizia?” Paul sembra così euforico che mi fa quasi paura “Ioioioioio” urla Candy alzando la bottiglia appena aperta di Vodka “non ho mai fatto sesso a tre” esclama mentre Ian, Kat e Paul bevono .Li osservo con la bocca aperta voltando lo sguardo verso Ian che sorride innocente “Ora io” Paul riempie il bicchiere di Steven mentre fa finta di pensare “ Non ho mai mangiato coreano” esclama mentre quasi tutti beviamo esclusa Candice che effettivamente in un ristorante coreano proprio non c’è la vedo. Dopo varie rivelazioni sconvolgenti come –aver fatto sesso orale con un hostess- oppure grande rivelazione di Steven –non ho mai fatto piangere un bambino- arriva il mio turno e mentre tutti si riempiono i bicchieri inizio a pensare quello che non ho mai fatto quando un’illuminazione mi accende il cervello “Non ho mai ballato su un cubo” esclamo uscendo pulita da questa situazione scomoda, Paul, Candice e kat bevono mentre noi rimasti osserviamo sconvolti Paul che a ballare su un cubo proprio non c’è lo vedo. 
“è stata una bella serata” dico sbattendo la porta alle mie spalle “si tranne per alcune situazioni scomode” lan si gratta la testa quasi in imbarazzo “dettagli” dico facendo un gesto teatrale con la mano “concordo” dice mentre mi prende in braccio come un sacco di patate “Ian mettimi giù” starnazzo tra le risate “subito signorina”   sembra quasi un gentleman quando lo dice ma l’idea scompare quando mi scaraventa con poca grazia sul divano e si butta al mio fianco cadendo col didietro a terra. “Ho preso una decisione” esclamo interrompendo il silenzio creatosi nel salotto “Cosa?” chiede Ian sorridendo “Voglio un tatuaggio” annuisco convinta “ne sei sicura?” chiede assottigliando gli occhi a quel punto tiro il suo braccio destro mostrandogli il suo tatuaggio “non sei in condizione di parlare” dico sorridendo “ e come lo dirai a tuo padre?” continua come se sapesse già la risposta “sai, non dico moolte cose a mio padre” affermo enfatizzando la parola Molte.
Spazio me:
Salve a tutti, scusate se aggiorno solo ora ma e che ho tanto da fare tra l'occupazione a scuola e la febbre :/ comunque spero che il capitolo vi piaccia :D Volevo ringraziare Charlie997 per l'ispirazione del gioco :D Bacioni xx
-Anybody_
  
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