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Autore: CL_Kiki    16/11/2013    1 recensioni
Questa storia l'abbiamo scritta io e mia cugina! I B2ST sono la nostra band preferita e sono loro che ci hanno dato l'ispirazione!
"Due ragazze, un'opportunità per realizzare il loro sogno. Andra tutto bene o ci saranno degli imprevisti inaspettati?"
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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“ Quella notte mi sembrava magica, come se stessi vivendo in una favola…era un sogno, mi ripetevo, non poteva che essere un sogno perché l’idea di te e me insieme…finalmente insieme non poteva che esser tale ”

La mattina seguente i ragazzi rientrarono nell’appartamento, non avevano la più che minima idea di ciò che era successo la sera prima.

< AAAAAH casa dolce casa > disse Seob facendo un lungo respiro quando mise piede nel salotto.

< SHH! – disse Doo – ricordati che sono le 7 del mattino e Jun è rimasto qui, sicuramente starà dormendo >

< Il mio peluche che dormeeee – disse Seob con gli occhi luccicanti – Lo voglio svegliare >

< Ma lascialo riposare > disse Hyung

< Deve svegliarsi tanto, dobbiamo andar a far le prove…lo sveglio io >

Seob corse verso la stanza incurante delle parole dette dai suoi compagni.
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Il sole ormai stava entrando dalla finestra illuminando la stanza e il volto di Elena.

“ È già giorno??? – disse aprendo gli occhi a causa della luce – voglio dormire ancora un altro po’ ”

Si girò dalla parte opposta del letto, notò che Jun la stava stringendo al suo petto e le rivolgeva un tenero sorriso.

< Buon giorno…torna a dormire, è presto >

Gli occhi della ragazza si richiusero e si lasciò cullare da quel calore, da quelle braccia e dal battito del cuore…

“ Sono fra le sue braccia…se quello che è successo è stato un sogno…nessuno mi deve svegliare… ”

Jun era rimasto ad osservar la ragazza appoggiata al suo petto, desiderava che il tempo non trascorresse che si sarebbe fermato…voleva solo esser felice con lei in quell’attimo, per sempre.

Mentre la stava osservando, sentì la porta d’ingresso aprirsi, non ebbe il tempo necessario per capire cosa stava per succedere che la porta si aprì…

< BUON GIORNOOOO…. >

Seob entrò incurante della scena. Rimase incredulo, fermo davanti la porta con gli occhi rivolti verso il letto…la scena che vide non era cosa che succedeva tutti i giorni.

< Cazzo, Seob…la prossima volta bussa prima di entrare > disse Jun coprendo Elena.

< M-M-M-MA…C-CC-CHE…CHE… > disse spalancando gli occhi

< Esci da qui! >

< Che cos’è successo > disse Elena togliendosi la coperta che Jun le aveva messo per coprirsi

Seob rimase a bocca aperta, non poteva crederci….

< E-E-EELANA??? >

La ragazza, ancora in sonnacchiata, lentamente rivolse il suo sguardo verso la porta, quando vide che c’era Seob che li guardava con aria incredula si rifilò sotto le coperte con il viso rosso. Solo allora si rece conto di esser ancora nuda e che lo fosse anche Jun; chiuse gli occhi e urlò.

Jun cercò di farla star zitta, ma le sue urla avevano attirato l’attenzione di tutti i ragazzi che si diressero nella sua stanza.

< Hai vito che hai combinato? > disse Jun con un tono di voce irritato verso Elena.

< Scusa…ma…ma… > non riusciva a finir la frase, per lei era tutto fin troppo imbarazzante.

< Ragazzi ma… - disse Doo entrando insieme agli altri dentro la stanza - … JUN??? ELENA??? >

La ragazza si ricoprì nuovamente ma questa volta chiuse gli occhi.

< E così era per questo che ieri te ne sei scappato di corsa dal festival! – disse Dong appoggiato alla porta – Se volevi la casa senza la nostra presenza bastava dirlo > li osservava con aria infastidita

< Ragazzi – disse Jun – se ci date il tempo, ci sistemiamo e vi racconterò tutto…ma non in questa stanza, non credete che sia troppo imbarazzante? >

I ragazzi si guardarono e dopo pochi secondi scoppiarono a ridere.

“ Ma che hanno da ridere questi? – pensò Elena – Io sono morta dall’imbarazzo ”

Uno ad uno, i ragazzi uscirono lasciandoli finalmente soli, Jun tirò un sospiro di sollievo e si sdraiò accanto alla ragazza che era ancora avvolta nelle coperte. Si posizionò di lato.

< Puoi venir fuori da li adesso - Ma non aveva intenzione di togliersi la coperta che la copriva - Non c’è più nessuno, siamo di nuovo soli > disse prendendo la coperta facendola scivolare scoprendogli il viso.

Elena aveva gli occhi chiusi e le guance rosse, Jun si mise a ridere.

< Che ridi! – disse aprendo gli occhi e colpendolo con il cuscino – è stato un risveglio troppo imbarazzante! >

Jun si soffermò a guardarla, nonostante tutto quello che era successo, era felice di averla fra le sue braccia, di ridere insieme a lei, di poterla amare.

< Adesso che hai da guardar in quel modo? >

< Penso a tutto quello che abbiamo passato prima di arrivare a questo momento >

< …ah, capito… >

< Perché quest’espressione triste? Ti sei pentita? >

< Pentita??!! Come potrei…no è solo che – si sollevò coprendosi con la coperta – spero che tutto sia stato risolto, che non ci saranno più ulteriori problemi, che finalmente potremmo vivere felici…anche se… >

< Anche se cosa? >

< Il mio tempo qui ha una scadenza…non mi resta molto >

< Elena – la ragazza si voltò a guardarlo – io ti prometto che non ti lascerò mai, per arrivare fin qui ne abbiamo passate molte… Per ora non pensiamoci, godiamoci ogni giorno – le diede un piccolo bacio prima di uscire dal letto – Bene, adesso direi di andarci a lavare e parlare con gli altri >
< Ju-Ju-Jun! – il ragazzo si voltò notando l’espressione imbarazzata sul suo volto – Se-Se-Sei completamente nudo! > disse indicando proprio li.

< Uh! Ed allora?? Perché tanto stupore? >

< Usa qualcosa per coprirti!! > distolse lo sguardo

< Eh?! Ti faccio schifo per dirmi di coprirmi? >

< N-N-N-Non è que-que-questo! >

< MMMH! Allora – salì sopra il letto posizionandosi sopra il corpo della ragazza che l’osservò dritto negli occhi – facciamo il secondo raund? >

< Ch-Che dici!!!! – il suo volto era rosso – Ci sono gli altri li fuori >

< Aspetteranno – cominciò a farsi più vicino al volto fino ad iniziar a baciare – Non dirmi che non hai voglia >

< Ma…non possiamo… mi vergogno troppo > disse chiudendo gli occhi

< … - fece un sospiro – e va bene – si allontanò dirigendosi verso l’armadio – resta qui, ti preparo alcune cosa per indossarle >

< O-OK… >
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I ragazzi erano tutti radunati nel salotto parlando di ciò che era appena successo e visto nella camera di Jun.

< Era ora che si dessero una mossa - disse Dong – Adesso in questo modo non avremmo più problemi >

< Mmmh…direi proprio di si > rispose Doo

< Lo spero – disse Hyun – con quel caratteraccio che si ritrova Jun, non c’è da star sicuri di niente >

< Vedrete che non combinerà niente – affrettò a rispondere Ki-Kwang – non dopo tutto quello che hanno passato >

< Questo è pur vero, ma restiamo sempre in allerta > disse Hyun

< Non vedo l’ora di raccontarlo alla mia principessa > disse Seob con un sorriso a trentadue denti

< Che dovresti dire te? >

Tutti si voltarono davanti l’ingresso; Jun era appena giunto nel salone ascoltando la frase detta dal ragazzo, alle sue spalle spuntava la testa della ragazza imbarazzata nascosta per non farsi vedere.

< Come, avete già finito voi due? >

< Dong cerca di far meno battute – i due si sedettero con gli altri, ma Elena era troppo imbarazzata per poter parlare e si limitò a restare ferma, rigida come una statua lasciando che fosse Jun a spiegare tutto – E questo è quello che è successo ieri > concluse il ragazzo

< Quindi ieri era il tuo compleanno? > chiese Doo

< Si > rispose timidamente Elena

< Potevi anche dirlo, avremmo festeggiato tutti insieme > disse Hyun

< Ma no….non dovevate… e poi… >
< E poi avresti preferito passarlo da sola con Jun > affermò Dong rendendola imbarazzata

< Certe cose evitale di dirle, Dong! > lo riprese Seob

< Comunque siano andate le cose, adesso mi rilassa una cosa – aggiunse Doo – Che voi due avete risolto ogni problema. Adesso siete una coppia…e proprio come abbiamo detto a Seob e ad Han, state attenti ai paparazzi, non esponetevi troppo, evitate più che potete di farvi vedere da soli ed infine – si alzò dirigendosi davanti la ragazza che l’osservava intimorita – Benvenuta nella nostra famiglia > Doo s’inchinò facendo un gran sorriso.

La notizia arrivò velocemente alla conoscenza di Hannah che, una volta raggiunti la CUBE, si precipitò dalla cugina abbracciandola forte a se.

Finalmente dopo tutto il trambusto, i giorni grigi erano finiti e l’arcobaleno risplendeva in alto nel cielo!
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Dal giorno del suo compleanno, i giorni erano volati giungendo al fatidico giorno della partenza per l’Italia: un’intera settimana dedicata a girare i mini spot.

Purtroppo per il lavoro, Seob ed Hannah non avevano avuto modo di salutarsi bene visto che la ragazza era impegnata a far pubblicizzare il loro mini album nei vari programmi ed in quei giorni erano impegnate in vari registrazioni.

Arrivati nell’aeroporto, si diressero nell’area a loro riservata attendendo l’ora per l’imbarco: per non destare sospetti Elena e Jun dovettero far finta di niente fino a che non erano al sicuro da occhi indiscreti.

Attesero quasi un’ora prima di potersi vedere a causa delle interviste rilasciate prima di salire.

Il volo da Seoul fino a Milano durava circa 14 ore, con uno scalo a Dubai di 2 ore: partenza da Seoul alle 8:30 arrivo a Milano alle 15:30 per poi arrivare a destinazione intorno alle cinque del pomeriggio… tempo sufficiente per Elena e Jun di poter stare qualche ora insieme data l’impossibilità di farlo una volta giunti a destinazione.

Per tutto il tempo, Elena aveva anche osservato Seob…aveva un’aria afflitta, per loro stare insieme era molto più difficile rispetto al suo rapporto con Jun: a causa dei loro impegni ma anche ai paparazzi, le possibilità di vedersi erano diminuite…rendere ufficiale la loro relazione non giovava a nessuno dei due, anzi non avrebbero lasciato Han in pace neppure un secondo e poi era da poco entrata in quel pazzo mondo senza saper come gestire situazioni del genere.

Ma Elena, più osservava Seob, più voleva far qualcosa per entrambi…era anche merito loro se adesso si trovava fra le braccia di Jun…si perché il ragazzo le aveva raccontato il piano ideato da sua cugina e Seob per farli rimanere da soli in modo da confessarsi, ma con scarsi risultati…. Quindi adesso toccava lei aiutarli, il problema restava il come poteva fare!

Aveva una settimana per pensarci su.

Il lungo viaggio sopra l’aereo era concluso, giunti a Milano dovettero attendere un altro volo che li avrebbe condotti a Venezia ed infine alle loro camere.

Fu un vero inferno, sia per Elena sia per i ragazzi…non aveva idea di quanto materiale, di quanta energia serviva per girare dei semplici video di qualche minuto; o meglio i B2ST avevano idea di cosa l’attendeva ma non avevano mai girato in un luogo così lontano da casa, mentre per Elena fu la prima volta.

Stanchi e sfiniti anche a causa del fuso orario, quel giorno decisero che era meglio restar ognuno nelle proprie camere, anche perché non aveva il tempo necessario per montare l’attrezzatura e girare le scene; mentre la troupe iniziò a preparare il set, i ragazzi si recarono nelle rispettive camere per sistemarsi e riposare…Jun ed Elena, per loro sfortuna, dovettero restare separati ma non rinunciarono alla possibilità di vedersi.

L’albergo dove erano ospiti dava sia su un canale dove passavano le tradizionali gondole, e dall’altra parte si affacciava su un’immensa distesa d’acqua…nonostante fosse Ottobre, le giornate erano serene senza traccia di pioggia o di freddo, ma neanche tanto caldo…

Terminata la cena, Elena si diresse nell’enorme giardino affacciata alla ringhiera osservando il mare respirando profondamente; in un certo senso era ritornata a casa.

< Ti è mancata la sensazione di essere di nuovo nel tuo stato? >

Jun era giunto alle sue spalle spaventandola, la ragazza si voltò di scatto anche se aveva riconosciuto la voce.

< Jun…non arrivare più all’improvviso, mi hai spaventato >

Il ragazzo la strinse da dietro avvolgendola nel suo abbraccio, sorridendo appoggiò il viso nella sua spalla.

< A cosa pensavi? Ti ho vista assolta nei tuoi pensieri tutto il giorno >

< Te ne sei accorto? Pensavo a Seob e ad Hannah…loro non hanno la possibilità come noi di vedersi più spesso, il fatto che io sia qui e posso starti accanto mi fa sentire in colpa. Voglio fare qualcosa per loro >

< Ascolta Ely – Jun si mise di fronte alla ragazza – il fatto che ti preoccupi per loro te ne fa atto, ma ci sono alcune cose che non puoi fare niente >

< Perché dici questo?? Jun loro ci hanno aiutato…ed io voglio far lo stesso >

< Come ti sei resa conto, non è la stessa cosa. Hannah ha fatto una scelta quando si è presentata ai provini, sa che adesso la sua vita sarà piena di contratti, di impegni lavorativi e poco tempo da dedicare ad altre cose…soprattutto nel primo anno. Penso che loro due, di questo discorso, ne abbiano parlato…altrimenti non avrebbero continuato a frequentarsi, non credi? >

< …già… - disse abbassando lo sguardo – però resta il fatto che vederli star male perché non possono stare insieme, mi rende triste >

< Non preoccuparti >

Seob era giunto alle spalle dei due ascoltando tutto.

< Se…Seob… >

< Elena, ti ringrazio che ti preoccupi per noi…ma sia io che Han sapevamo già cosa ci attendeva, ne avevamo parlato e nonostante ciò abbiamo deciso ugualmente di star insieme. Sarà difficile, ci saranno momenti in cui potremmo dubitare dei sentimenti dell’altro…ma saremo forti >

Il suo volto era sorridente, Elena era rimasta colpita dalle sue parole…se fosse successo a lei non avrebbe potuto sopportare tutto quello stress…ne era certa.

< Visto – disse Jun dandole un pizzicotto sulla guancia – Non ti devi preoccupare di tutto e tutti! Fammi un favore – le disse stringendole la mano – promettimi che non penserai a niente…promettimi che vivrai attimo per attimo senza preoccupandoti del futuro…per ora pensiamo a noi, va bene? >

Elena rispose con un gran sorriso; Jun aveva ragione non doveva pensare a niente…solo a loro due, solo a quei attimi felici…niente che non fossero loro due!

< Ragazzi mi dispiace interrompervi – chiese Seob – ma vi cercavo per chiedervi un favore >

< Dicci pure > disse Elena

Rimasero seduti nei tavolini della terrazza fino a tarda notte, accorti dell’ora decisero di rientrare nelle loro camere riposando qualche ora…i giorni che li attendevano avrebbero richiesto molte energie e concentrazione visto che non potevano permettersi di sbagliare e ripetere più spesso le varie scene.
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Hannah era seduta nella sdraio della loro terrazza, quella mattina era una splendida giornata di sole e ne aveva approfittato per rilassarsi un po’ dopo gli ultimi giorni. Avrebbe preferito trascorrere un po’ di tempo con Seob, ma era in Italia da 4 giorni senza neanche una chiamata.

Con le cuffie nelle orecchie, pensava a cosa stessero facendo di così impegnativo da non mandare neanche un’email!

Più ci pensava, più diventava nervosa: sapeva che quel nervoso non doveva sentirlo, che non aveva niente di cui preoccuparsi, ma…non poteva che sentirsi così; pensò che fosse era meglio continuare a lavorare che riposarsi…ma dopo tutto non potevo sempre cantare, si sarebbero stancate di quel passo…

Si erano fatte le due quando Yurim la raggiunse per chiamarla.

< Hannah…Hannah… HAN! > urlò infine togliendole una cuffia dall’orecchio

< Ehi!!! Non c’è bisogno che urli così tanto >

< Ti ho chiamato ma te come al solito ti rifuggi nel tuo mondo >
< Hai qualcosa da dirmi? >

< Beh se sono qui è normale che ho da dirti qualcosa >
< Dilla allora >

< Capisco che l’assenza di Seob ti porta problemi, ma non prendertela con noi…comunque volevo avvisarti che io e Ai stiamo uscendo e mangiamo qualcosa fuori…tu che intenzioni hai? >

< Avete ragione, da quando Seob è partito e da quando abbiamo tanto lavoro lo vedo poco e niente – disse con aria triste – vi chiedo scusa… >

< Allora vieni con noi >

< No, davvero…sarei di peso >

< Non puoi startene qui tutta sola…o vieni con noi, o noi staremo con te! >

< Ma è il primo giorno di riposo, non potete stare con me a deprimervi >
< Siamo un gruppo, dobbiamo sostenerci – fece un sorriso strizzando l’occhio – scegli cosa vuoi fare: uscire o stare dentro? >

< Beh…forse…è meglio uscire >
< Saggia decisione – la prese per la mano – Allora cambiati…si esce! >

Passarono l’intero pomeriggio nel centro della città, girando per i negozi e non potevano rientrar senza aver fatto nuovi acquisti.

Per quel giorno la mente di Han si era liberata dai cattivi pensieri che l’offuscavano la mente, adesso era più rilassata e tranquilla: se non si faceva sentire era sicuramente per via delle riprese che dovevano essere fatte in pochissimo tempo, era sicuramente questa la spiegazione.

Rientrati in casa trovarono un pacchetto davanti l’ingresso, era una piccola scatolina con allegata una cartolina. Ai prese fra le mani e lesse: rimase a bocca aperta.

< Che ti prende, Ai? Perché quell’espressione? > chiese Yurim

< Han – rivolgendogli il pacchetto – è per te. E' una raccomandata. >

La ragazza prese fra le mani ciò che Ai le porgeva osservandola con perplessità; osservò l’oggetto e poi spostò l’attenzione sulla cartolina spalancando gli occhi: era da parte di Seob.

Urlò e saltò dalla gioia, anche se si chiedeva come fosse arrivata così velocemente…pur essendo una raccomandata, ci avrebbe dovuto mettere almeno altri due giorni; aperta la porta di casa, le tre ragazze andarono nel salotto per vedere cosa le avesse spedito Seob da Venezia.

< Ragazze sono emozionata….sto tremando > disse Han cercando di controllare il respiro

< Dai dai…aprilo…siamo curiose > dissero insieme le due

Con mani tremanti, Han prese la scatola, tolse la carta che la rivestiva trovandosi nelle mani un piccolo cofanetto.

< OH MIO DIO! Vuoi vedere… - disse Ai portandosi le mani sul viso – ma no…non può essere che si tratti proprio… >

< E se invece è proprio quello che pensiamo – continuò Yurim – Se si tratta proprio di un anello?? >

< Ragazze…se è così a me viene un infarto!!! > aggiunse Han nella più totale ansia.

< Forza…per scoprirlo basta aprire > disse Yurim

La ragazza lentamente aprì il cofanetto, sotto lo stupore di tutti, all’interno trovarono solo un foglietto con un fiore secco.

< Un foglio? – disse sbalordita Ai – che significa? >

< Non ho idea >

< Non è che vuole che lo raggiungi in Italia? > domandò Yurim

< No, è impossibile…sa che sono molto impegnata >

< Han, non c’è nient’altro nella scatola? >

< Nono. Solo questo > disse prendendo fra le mani il piccolo fiore.

< Nella cartolina? C’è solo scritto che viene da parte di Seob? > chiese Yurim

< Beh…io realtà ho solo letto Venezia e Seob…poi sono corsa qui con voi >

< Vedi se c’è qualche indizio > disse Ai

La ragazza prese in mano la cartolina ed osservò il retro, come le suggeriva Yurim, in quella cartolina c’era qualcosa.

< Ragazze – disse con incredulità – non ci credo > fece cader la mano lungo il fianco

< Che succede!!! > disse Ai

< Hannah che ti prende?! >

< Le…leggete >

Le ragazze si osservarono per un istante, poi Yurim prese la cartolina dalle mani della ragazza ed avvicinatosi ad Ai lessero cosa c’era scritto…rimasero a bocca aperta.

< Han…ma sta scherzando? > chiese Ai tra lo stupore e l’incredulità.

< No…Non…non ho idea… > rispose con lo sguardo perso nel vuoto.

< Ma sai che significa tutto questo, vero? > le chiese Yurim

< Si…si…o, almeno credo… >

< Apri il foglietto! >

Han aprì il foglietto che teneva fra le sue mani tremanti e lesse. Era un codice di cinque cifre.

< Allora... Seob ha preso casa…un appartamento solo per voi – disse Ai – Lo dice chiaramente! Vuole andare a vivere con te >

Han era sotto shock…non si sarebbe aspettata una simile proposta, non così in fretta e senza potersi consultare con lei. Prese con se sia la cartolina e sia il cofanetto recandosi nella sua stanza sotto gli occhi preoccupati delle sue compagne.

< Non capisco perché faccia così – si chiese Ai – Dovrebbe far salti di gioia…io al suo posto l’avrei fatto >
< Questo perché sei impulsiva e non ci ragioni sulle cose >

< Che vorresti dire??? >

< Pensaci! Abbiamo fatto un mese proprio la settimana scorsa dal nostro debutto, non pensi che lei sia preoccupata? >

< E per quale motivo? Che c’entra tutto questo con noi? >

< Sei troppo ottusa per arrivarci: Hannah ha paura di non riuscire a controllar tutta questa storia! Non è una comune ragazza, adesso fa parte di un gruppo, la sua vita privata sarà sulla bocca di tutti, non vuole commettere un solo sbaglio…anche per non compromettere la carriera sua e ne quella di Seob. Pensaci…se uscirebbe una notizia del genere, saremo invase di giornalisti sia qui…che in ufficio, non si parlerebbe di altro! >

< Hai ragione, non ci avevo pensato >

< Penso di sapere come si debba sentire – disse Yurim osservando le scale in direzione della sua stanza – Deve essere confusa, non sa quale sia la decisione più giusta da prendere >

Le ragazze rimasero sedute nel divano in completo silenzio pensando a tutta quella situazione, a come poter essere d’aiuto per la loro amica in quella tormentata scelta.
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Han era distesa nel letto osservando la scatola appoggiata al comodino, non sapeva che pensare: doveva essere felice o triste? Doveva accettare o rifiutare la proposta?

Mille dubbi la tormentavano facendola rimaner sveglia per tutta la notte.

Il mattino seguente le ragazze avevano un servizio fotografico per sponsorizzare una nota marca di abbigliamento, ma durante tutto il servizio Han era distratta, non faceva che pensare a quei numeri incisi nel foglietto e sbagliava tutte le pose; di questo passo avrebbe complicato il lavoro anche alle sue compagne.

All’ennesimo richiamo, Yurim prese la ragazza recandosi nel camerino.

< Han si può sapere che ti prende?? Stai così per quel pacco?? >

< Scusatemi… >

< Di certo non concludi niente chiedendo scusa a me o allo staff. – Yurim sollevò lo sguardo nel veder l’espressione sul suo volto – Han! Dimmi…pensi che sia sbagliata la vostra relazione? – a quella domanda la ragazza la guardò perplessa – Pensi che stando con lui non porterà nulla di buono? >

< Non…non potrei mai pensare questo >
< Allora cosa? >

< Penso solo…che vivere insieme è rischioso >

< Perché? >

< Come perché! Lo sai benissimo Yu >

< Ascolta. – fece un respiro profondo – Io so cosa ti passa per la testa, non dico che non debba pensarci ma neanche affannarti così tanto da non riuscire a fare un che minimo sorriso! Non pensi che se questa storia la venga a sapere Seob ti farà una bella sgridata? >

< Beh…si >

< Allora dimentica per un istante tutti i tuoi problemi, tutti i pensieri; esci e mostra il tuo smagliante sorriso scusandoti con tutti mettendoci il massimo impegno >

< Per te sarà facile, ma non è così per me >

< Credi davvero che io e Ai non abbiamo pensieri che ci tengono sveglie la notte? Credi che nessuno li fuori vorrebbe mandare tutto all’aria per occuparsi dei problemi propri? Han, tutti noi abbiamo qualcosa che vorremmo risolvere ma quando c’è da lavorare accantoniamo tutto, fingiamo di stare bene e solo quando tutto finisce riprendiamo i nostri pensieri. Se non sei in grado di fare questo, beh…mi dispiace dirtelo, ma questa vita non fa per te >

Quelle parole, per Han, furono come tante lame taglienti che le si conficcavano nel petto. Lei aveva voluto quel posto ad ogni costo, aveva lavorato sodo per arrivare li…ma adesso era come se quei duri allenamenti non fossero serviti a niente se continuava in quella maniera.

< Se ti dico questo è solo per spronarti a reagire. – continuò Yurim – Se credi che stare con Seob porta tanta complicazione per il tuo lavoro con noi, faresti bene a porre fine a tutto >

Con quelle parole, la ragazza uscì dal camerino lasciandola sola.

“ Mi dispiace dirti queste parole, Han – pensò fra se Yurim tornando nel set – ma è giusto che qualcuno ti mostri la verità ora prima di sbagliare in futuro ”

< Bene, riprendiamo gli scatti. Voglio tutte le ragazze in posa > disse il fotografo

Yurim ed Ai si diressero verso l’obiettivo della macchina fotografica illuminati dai fari, rimasero ad attendere qualche secondo per l’arrivo di Han.

< Insomma, non ho tempo da perdere qui! Ho altri lavori da fare….non posso giocare con una ragazzina di 18 anni che si diverte a fare la diva… >

< Ci scusi – disse il loro manager – provvederemo a risolvere la situazione. >

< Yu, che hai detto ad Han? > le chiese Ai all’orecchio.

< Niente di grave > le rispose

< Ma allora perché non esce dal camerino?! > domandò preoccupata

Ma Yurim non le rispose, osservava la scena con la speranza di vederla arrivare da un momento all’altro. Più i secondi passavano, più la tensione aumentava.
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“ Se credi che stare con Seob porta tanta complicazione per il tuo lavoro con noi, faresti bene a porre fine a tutto ”

Queste parole risuonavano continuamente nella testa di Han; era inerte, immobile, non riusciva a pensare ad altro se non a quelle parole.

“ Dovrei…dovrei lasciare Seob per non rovinare la carriera sia del gruppo e sia la sua?... che questa sia la decisione giusta? – iniziò a pensare ricordando i vari momenti passati insieme a lui – Ma io non voglio…non voglio rinunciare a lui…non voglio rinunciare alla mia felicità, al mio amore che ho verso lui… Ma non voglio neanche rifiutare quest’opportunità… non so che fare…non so come comportarmi… ”

< Han – disse il manager entrando nel camerino – Che fai qui! Devi immediatamente tornare sul set e finire ciò che avevi iniziato…e per favore, senza commettere errori! > la prese per un braccio

< Non voglio > disse a bassa voce

< Come?? Non ho sentito che hai detto > si avvicinò il volto

< Non voglio farlo >

< Ma che ti prende! Non è da te comportarti in questo modo, mi meraviglio di te >

< Non mi sento bene, torno in macchina >

Han stava per uscire quando il manager la bloccò.

< Tu non vai da nessuna parte! – il suo tono di voce cambiò, Han si voltò a guardarlo – Non so che cosa sia successo fra te e Yurim, ma i problemi, qualsiasi essi siano, vanno tenuti fuori dal rapporto lavorativo. Hai firmato un contratto oggi, hai garantito la tua presenza e non puoi tirarti indietro quando le difficoltà ti si presentano davanti…devi affrontarle, sei abbastanza grande ormai! Esci da quella porta con un sorriso sul tuo volto e porta a termine il lavoro…se non vuoi perdere questa grande opportunità che ti è presentata. – le passò accanto – Non sai quanto sia stata difficile sceglierti e farti accettare da tutti, perciò sta a te ora decidere se continuare o fermarti qui >

Il manager uscì da quella porta lasciandola nuovamente sola.

“ Lo so che questa è una grande opportunità, che non mi ricapiterà mai più nella vita – si piegò sulle ginocchia – ma adesso che non è più un sogno non so più che fare…non so cosa sia giusto per me…se continuare su questa strada o se rimanere semplicemente accanto a Seob - nascose il viso fra le gambe – Seob…perché quando ho bisogno di te…non sei mai qui accanto… io…non credo di essere abbastanza forte da continuare…sono una delusione… ”

< Hai deciso di ritirarti? >

Han sollevò il viso, Yurim era ritornata nella stanza.

< Che…che altro devi dirmi? >

< Non ti credevo così poco determinata…. Se è bastato dirti quella frase per ridurti così non sarai mai in grado di affrontare situazioni ancora più grandi di questa, finirai anche col perdere Seob – Han smise di piangere – Se non sei disposta a continuare a nascondere la tua relazione per colpa di tutto questo, ritirati…ma non è detto che sarai in grado di affrontare i paparazzi al di fuori della vita esterna. Non potrai mai continuare a nasconderti in eterno e fare affidamento su di lui…fattene una ragione subito. Qualsiasi sia la tua scelta, non aggrapparti ad un ragazzo che lavora nel campo della musica…ti farà solo soffrire >

Yurim abbassò il viso, aveva un’espressione triste, cupa…come se stesse ricordando un qualcosa.

< Seob non è un qualsiasi ragazzo – Yurim si voltò a guardarla – Lui è diverso >

< Diverso? Tsk! Tutti i ragazzi sono uguali, vogliono solo divertirsi…appena raggiungono il loro obiettivo, ti lasciano con una scusa banale >

< Lui non lo farebbe mai! > disse alzandosi

< Come fai ad esserne sicura! Che ne sai se li in Italia non ha già conosciuto un’altra! Che ne sai se il vostro rapporto durerà per sempre, se lui non si stancherà mai di te! >

< Io lo so per certo, sono sicura di lui….dei suoi sentimenti…del suo amore! Mi ha aspettato per tutto questo tempo, facendomi conoscere il suo vero aspetto e non quello che mostra davanti alle telecamere. Anche se sarà lontano, anche se in momenti come questi lui non è sempre presente…posso sempre contare su di lui, sempre >

< Ma allora perché ti sei tirata indietro! Perché avere paura di quel regalo >

< Perché è un qualcosa che ti cambia la vita…lui l’ha fatto per me, per noi…Se vivremo insieme, mi sentirei meno sola…potrei averlo accanto sempre. >

< Come puoi avere tutta questa fiducia! >

< Perché lo conosco… - addolcì lo sguardo – Mi ha fatto conoscere tutto di lui…ho piena fiducia in quel che fa >

Calò il silenzio fra lei due che rimasero ad osservarsi.

< Hai detto che hai piena fiducia in quel che fa…ma prima non la pensavi così >

< Chiunque avrebbe reagito in quel modo. È successo tutto così velocemente che la paura di poterlo deludere mi tormentava nella mente…ma con le tua parole ho capito che in quel modo non avrei fatto che peggiorare la situazione, che non sarei andata in nessuna parte… - si avvicinò alla compagna – Lo so che le tue parole non erano dette per fermi ma solo per reagire…e sono fiera di avere un leader come te nella nostra band. Mi dispiace avervi procurato tutto questo…non succederà più. >

Le due ragazze si osservarono per qualche istante prima di abbracciarsi l’un con l’altra.

< Mi dispiace averti detto quelle parole…ti avrò ferita >

< No…non fa niente, hai fatto bene a comportarti in quel modo…così ho potuto reagire. Se avresti usato altri metodi, a quest’ora sarei uscita abbandonando tutto >

< Saresti stata una pazza…ma io, comunque, te l’avrei impedito! Siamo una famiglia, prima che un gruppo…e tra i familiari si ci aiuta! Ricordati – disse staccandosi dall’abbraccio – un problema tuo…e un problema di tutti >

A quella frase, Han si mise a ridere…si, il modo di parlare di Yurim ricordava tanto quello di DooJoon.
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Chiarito tutto, si presentarono nel set finendo ciò che avevano iniziato; Han chiese scusa per l’enorme problema che aveva causato per la consegna in orario delle fotografia ma in compenso lavorarono tutte senza sosta fino alla fine.

Tornate stanche dal lavoro, decisero di rilassarsi con una doccia calda e per cena ordinarono cinese.

Distese nel divano, erano soddisfatte per come si era conclusa la serata.

La prima che crollò dal sonno fu Ai che rimase nel divano con un enorme sorriso sulle labbra; Yurim ed Han si spostarono nella terrazza.

Era una serata tranquilla, con poco vento ma il freddo iniziava a farsi sentire…anche perché alla televisione informavano che le temperatura stavano iniziando a scendere, ma nonostante ciò le ragazze si sedettero nelle sdraio osservando le strade della città.

< Yurim – disse Han all’improvviso – ho una domanda da farti, ma non vorrei essere troppo invasiva >

< Chiedi pure >

< Oggi…mentre parlavamo in camerino, hai detto di non aggrapparmi ad un ragazzo che lavora nel campo della musica, che portano solo sofferenze… - la ragazza la guardò – è tutto il giorno che ci penso…non è che per caso… >

< Si – disse senza farle finire il discorso – è come pensi, il ragazzo con cui stavo mi ha lasciato non appena ha firmato con una casa discografica. >

Era sceso di nuovo un silenzio fra le due; i sospetti che Han aveva erano stati appena confermati dalla sua compagna ed ora si sentiva quasi in colpa per tutto quello che era successo.

< Non preoccuparti – continuò – è successo un paio d’anni fa, quando andavo ancora al penultimo anno di liceo. Lui faceva parte di un gruppo, sapeva suonare la chitarra in modo divino…è stato ad una festa che l’ho conosciuto e da li non ho più fatto a meno di seguirlo. Abbiamo iniziato ad uscire insieme…era più grande di me di 3 anni, mentre io non avevo idea di cosa fare nel futuro, lui progettava grandi cose…fu grazie a lui che mi appassionai al canto. Fin da piccola i miei volevano farmi iscrivere in quelle scuole per migliorare il mio talento, ma ho sempre rifiutato…però con lui era diverso…cantare mentre suonava la chitarra mi faceva librare in aria, come a trasportarmi in un altro mondo…come ad isolami dal mondo intero, dai problemi…credo che la musica debba trasmettere queste sensazioni, non credi anche tu? – le rivolse un sorriso, ma Han continuava ad osservarla – Poi però… >

< Che è successo > chiese

< Finito il liceo provammo a mettere su una nostra band, mi diceva che voleva suonare solo per me…che dovevo essere solo io a cantare le sue canzoni…. Quelle parole mi riempirono di gioia, di speranza…credevo di essere il suo mondo, la sua musa ispiratrice, il suo tutto…non sai quanto ho sofferto per quei ideali da me costruiti. – tirò a se le gambe ed abbassò il volto appoggiandole alle ginocchia – Sono stata tanto ingenua e crede a tutto quello che mi diceva. >

< Che vi è capitato dopo? >

< Un giorno, andando nel luogo dove provavamo, vidi una macchina posteggiata nel vialetto e da li uscì un uomo vestito con giacca e cravatta; entrò dentro, incuriosita entrai anch’io senza farmi vedere…scoprii che era un manager di un’importante casa discografica giapponese… Gli avevano proposto di firmare con loro per cedergli tutti i testi delle sue canzoni ed in più volevano che fosse il loro chitarrista della prossima band che stavano formando… Rimasi sorpresa, era sempre stato quello che voleva, il suo sogno stava per realizzarsi. Era contenta per lui, anche se mi dispiaceva il fatto di vivere in due città diverse. Solo che da quel giorno le cose cambiarono…drasticamente. Non era più quello di prima, non mi cercava quasi più, quando cantavo con lui pretendeva il massimo da me…era diventato insopportabile, ma nonostante questo io…io l’amavo, non riuscivo a stare senza di lui…ma non era così per lui. Due settimane prima che partisse mi disse che era meglio per entrambi finir tutto li, che non credeva nei rapporti a distanza e che poteva lavorare meglio senza essere assillato da me per tutto…. Soffri molto in quel periodo, andavo a vederlo sempre di nascosto fino al giorno della sua partenza… - sollevò il viso osservando il cielo – Due anni…sono trascorsi due anni da quando non ho avuto più sue notizie. Ho cercato informazioni su di lui, ma sembra come scomparso nel nulla… magari non vuole farsi trovare da me…oppure non ho cercato bene. Ma dovunque sia adesso…spero solo che stia bene – Han osservava a l’amica con sguardo dispiaciuto, non immaginava di aver avuto un passato così burrascoso – Si sta cominciando a sentir freddo, sarà meglio entrare dentro >

Yurim era quasi arrivata davanti l’ingresso quando Han la fermò.

< Mi dispiace – la ragazza l’osservò confusa – Mi dispiace per oggi, le tue parole adesso hanno una sua spiegazione >

< Non preoccuparti – rispose con un sorriso – Va tutto bene. Ti auguro di non passare quello che ho passato io…. E poi hai ragione, Seob è diverso da tutti gli altri ragazzi…quindi – disse abbracciandola – non lasciartelo sfuggire, goditi questa felicità senza rimpianti e preoccupazioni. Noi saremo sempre qui a darti una mano, qualsiasi decisione tu prenda... > prima di scendere le diede un bacio sulla guancia.

Han era felice per il sostegno che riceveva dalle sue compagne; parlare con Yurim le era servito per mettere un po’ d’ordine in testa…ma ancora qualcosa in lei la tormentava.

Dal giorno che ricevette quella foglio, non faceva altro che pensare a come la sua vita sarebbe cambiata non appena Seob sarebbe arrivato in città. Quel cambiamento le creava ancora forti dubbi e paure…

< Han – disse da dentro Yurim – è meglio che entri, non vorrai mica prenderti qualche malanno. Ti preparo un thè caldo >

Hannah non rispose, semplicemente osservava la città, non aveva la più che minima idea di cosa dover rispondere a Seob…ciò che era scritto nella cartolina era abbastanza chiaro, ma la sua risposta era piena di controverse.

“ Cosa devo fare, Seob…ascoltare ciò che la testa mi dice…o dar retta al mio cuore? ”
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Da quando erano partiti per girare le riprese in Italia, erano passati 6 giorni…con molta stanchezza erano arrivati in Sardegna dove li attendeva l’ultima ripresa…quella finale.

Per loro fortuna, quelli erano stati giorni di sole e caldo, ottimi per girare le riprese nella spiaggia.

Dall’albergo si poteva ammirare il golfo dove già la troupe stava montando le attrezzature, ed i ragazzi li guardavano con aria molta stanca, di chi non vedeva l’ora di giungere alla conclusione.

< Mi manca il mio letto > disse Dong gettandosi sulla sdraio

< Siamo tutti stanchi – aggiunse Doo – Dobbiamo semplicemente stringere i denti fino a stasera…domani finalmente avremmo finito >

< Preferirei affrontare un fan meeting ogni giorno, piuttosto che rifare quest’esperienza > rispose Hyun

< Mi manca la mia principessa > sbuffò Seob sorseggiando una granita alla fragola.

< Ma hai avuto sue notizie?? > chiese Jun

< Nono…niente… - osservò con sguardo tenero Elena – Tu? > le chiese infine

< Ehm…No…mi dispiace… > abbassò lo sguardo

Il ragazzo, quasi rassegnato, sospirò allungo sorseggiando nuovamente la sua granita.

< Seob…Seob… - disse Dong sollevandosi dalla sdraio – vuoi vedere che…ha cambiato idea?? >

< NON DIRLO NEANCHE PER SCHERZO! > rispose alzandosi dalla sedia sbattendo il bicchiere nel tavolino.

< Daiii, stavo solo scherzando…non agitarti! >

< La mia principessa avrà un motivo giustificato per non rispondere! Sarà a causa del troppo lavoro… >

Dicendo questo, prese il suo bicchiere e si diresse verso la spiaggia privata dell’albergo dove la troupe aveva finito di sistemare l’attrezzatura.

< Ultimamente non fa che sospirare – disse Elena – Non vorrei che con quel gesto si fosse complicato la situazione >

< Perché pensi questo? > chiese Ki-Kwang

< Per mia cugina è tutto nuovo, andare nella città che tanto ha amato, vedere voi, stare con la persona che ama ed adesso anche di viver insieme…si sentirà confusa, impaurita…poi col fatto che adesso fa parte di un gruppo, le preoccupazioni sono moltiplicate >

< Non c’è niente di cui preoccuparsi – aggiunse Jun alzandosi dalla sdraio – vedrete che quando torniamo in città le cose si sistemeranno da sole. Non dobbiamo preoccuparci di niente…. >

< Esatto, pensiamo solo a finire queste riprese ed a goderci le ultime ore in questa splendida terra > disse Doo

< Domani ci lasciano mezza giornata libera se finiamo con successo oggi! Quindi – disse Hyun – scendiamo in spiaggia e mettiamocela tutta! >

I ragazzi raggiunsero YoSeob e dopo aver indossato gli abiti di scena, iniziarono le riprese: tutti erano molto stanchi, volevano finire il prima possibile e tutto in modo impeccabile.

La scena che dovevano girare non era molto impegnativa: la ragazza alla quale davano la caccia era circondata dai sei ragazzi che le andarono incontro sia dal mare con le moto d’acqua, sia dall’alto calandosi dall’elicottero e sia dalla spiaggia con il Quad.

Tutto si svolse in pochissime ore, molte riprese furono girate più volte in diverse inquadrature; Elena era in pensiero per YoSeob, aveva paura che a causa dei suoi pensieri rivolti verso sua cugina avrebbe sbagliato rallentando il programma…ed invece si mostro all’altezza dell’aspettativa, aveva un’aria molto professionale, come se quello che era successo prima non fosse mia accaduto.

< Bene, con questa abbiamo finito. Vi ringrazio per la vostra collaborazione > disse entusiasta il registra rivolgendosi ai suoi uomini.

Tutti ringraziarono con un caloroso applauso prima di dirigersi ognuno agli ultimi compiti: quello di smontare il set delle riprese.

< Non posso ancora crederci che abbiamo finito – disse Dong – mi sembra un sogno >

< Ragazzi – Elena si avvicinò a loro con un vassoio – Che ne dite di far un brindisi? >

Tutti e sei si avvicinarono alla ragazza prendendo un bicchiere e festeggiarono la fine delle riprese.

< Sono così stanco, me ne andrei dritto in stanza >

< Ma non puoi Dong, dobbiamo andare a cena – disse Elena – Il regista vuole offrire la cena a tutto lo staff >

< Non ho molta fame > disse sbuffando

< Questa è la nostra ultima sera qui, non voglio di certo passarmela in camera – disse Hyun – voglio andare per le vie del centro >

< E poi…una cena non si può mai rifiutare – aggiunse Doo – perciò andiamo > prese per il braccio il povero e stanco Dong recandosi, insieme allo staff, nella sala a loro riservata.

< Quando si tratta di mangiare, Doo è sempre il primo > disse osservandoli Hyun

< Eh? Non l’avrei mai detto che Doo fosse un tipo che mangia così tanto >

< Mia cara Elena, quante cose non sai bene di noi…credo che ti divertirai a scoprirle > disse Ki-Kwang alle sue spalle

< Ci sono cose che avete tenuto nascosto alle vostre fans? >

< Ovviamente – risposte Hyun – sono profili della nostra vita che non vogliamo rilevare. >

< Come mai? > chiese incuriosita

< Sinceramente – disse Hyun – non voglio che tutti vengono a sapere quel che faccio o quello che ho fatto in passato, mi darebbe troppo fastidio. >

< Lo stesso vale per tutti noi – aggiunse Ki-Kwang – Essere persone così famose ha i suoi lati anche negativi >

< E poi non avremmo un attimo ti pace – continuò Seob – saremmo sempre circondati dalle nostre fans…beh, non è che ci crea fastidio, anzi ci fa molto piacere perché significa che i nostri sforzi sono serviti a qualcosa…ma avere uno spazio tutto nostro dove ritagliare i nostri spazi e staccare solo per qualche attimo la spina da questo mondo deve esserci….e poi credo che anche a te darebbe fastidio se tutto quello che fa il tuo Jun lo saprebbe l’intero mondo…o sbaglio? > nel fare quella domanda il volto di Elena divenne rosso.

< Ehy – li raggiunse Doo – che fate ancora qui, presto rientriamo che fra due ore si cena…ho una fame > disse portandosi le mani sullo stomaco

< Non cambierai mai, Doo!!! > esclamarono in coro Ki-Kwang e Seob

Doo spinse dalle spalle Hyun e Seob portandoli dentro il locale seguito da Ki-Kwang che rideva nel vederli, Elena li osservava in silenzio con aria riflessiva.

“ E così ci sono molte cose che loro non riferiscono alle loro fans, ed io che credevo di sapere abbastanza… - abbassò lo sguardo – Quante cose ancora non so di Jun…e chissà se le saprò mai… ”

< Tutto bene? – Jun la raggiunse alle spalle cogliendola di sorpresa – Scusa, non volevo spaventarti, ti ho vista ferma qui tutta sola >

< Tranquillo, stavo solo pensando >

< A cosa? >

< … - le rivolse un leggero sorriso – Che alla fine questi giorni sono passati senza poter stare un po’ da soli. >

Il ragazzo rimase un po’ colpito da quell’affermazione, ma non lo diede a vedere. Anche lui avrebbe voluto trascorrere del tempo da solo con lei, ma avevano preferito evitare il sorgere di pettegolezzi…era stato già faticoso nascondere il loro arrivo in Italia, figuriamoci se loro andavano in giro come una normale coppia.

< Sarà meglio andare adesso, gli altri ci staranno aspettando >

Avanzò con uno guardo rammaricato, come se avrebbe preferito restare con lui da soli. Le passò accanto e prima ancora di rendersene conto, Jun le prese un braccio girandola e stringendola a se.

< J-Jun…ch-che fai! >

< Quello che avrei voluto sempre fare. Mi sei mancata…mi è mancato non poterti avere fra le mie braccia…io non voglio più fingere, vorrei poterti stringere, baciarti, tenerti per mano come un normale ragazzo fa con la persona che ama >

< Jun – addolcì lo sguardo ricambiando – anche a me tutto questo è mancato, come sei mancato anche tu. Ma noi…non potremmo mai essere come una normale coppia, ed io ne sono consapevole, e nonostante ciò sto qui con te. Voglio star con te…anche se sarà diverso e molto più complesso…ma sono pronta a tutto quello che mi attenderà. >

< Allora perché poco fa hai finto di sorridere? Me ne sono accorto che avevi qualcosa di strano…hai qualcos’altro per la testa, è così? >

< Te ne sei accorto – si spostò da Jun – in realtà pensavo a quello che mi ha detto Seob…che ci sono lati di voi che nessuno conosce >

< Te l’abbiamo spiegato il motivo >

< Sisi, è vero…e che, pensavo… - lo guardò dritto negli occhi – potrò mai conoscere tutto di te? >

< Davvero per questo avevi quell’aria così assente? >

< Non avrei dovuto dirtelo…scusa… >

< E perché no? Non hai niente di cui scusarti… - avvicinò il suo volto – Tu sarai l’unica che conoscerà tutto di me – si fece sempre più vicino al suo volto fino ad arrivare a sfiorare le labbra – E poi…anch’io voglio conoscere tutto di te >
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L’ultima notte era trascorsa allegramente, tutti si erano divertiti, non restavano che poche ora prima di riprendere il viaggio per tornare a casa.

Quella mattina, come aveva promesso il regista, era dedicata al completo relax e nonostante fosse fine di Ottobre, la giornata era abbastanza soleggiata per permettere un tuffo in piscina o, se preferivano, un bagno a mare.

Il tempo a loro disposizione non era molto, solo poche ore prima che il pullman li avrebbe raggiunti e portati all’aeroporto più vicino: sarebbero partita da Milano alle 11 di sera per arrivare a Seoul alle 8 di sera del giorno successivo, li attendevano altre 14 ore di volo.

Sistemati i bagagli, tutti si ritrovarono davanti la Hall dell’albergo in attesa dell’arrivo del pullman.

< Ragazzi – disse Dong – non vi sembra una scena già vissuta? >

< Eh?! > dissero in coro

< Si…come quando eravamo a Dubai quest’estate, stavamo aspettando il pullman. Come oggi, anche quella volta eravamo fermi nella Hall…anche se manca una persona… >

I ragazzi si voltarono verso Seob che se ne stava in disparte ad osservare lo schermo del suo cellulare nella speranza di leggere un qualche messaggio da parte di Hannah, ma erano trascorsi 2 giorni.

< Vedrai – Elena si avvicinò – il lavoro la tiene così occupata che quando arriva a casa crolla dal sonno. Sono sicura che non vede l’ora di poterti dare la sua risposta di presenza >

YoSeob rispose con un accenno di sorriso, dentro il suo cuore sperava tanto che quelle parole dette per incoraggiarlo fossero vere, ma aveva come una brutta sensazione…

Il pullman arrivò, tutti salirono sopra e partirono. Tra una chiacchiera e l’altra, e tra un volo e l’altro, giunsero sull’aereo che finalmente li avrebbe riportati a casa.

< Seoul dolce Seoul stiamo arrivando! >

< Dong è da quando abbiamo lasciato l’Italia che non fai che ripetere sempre la stessa frase ogni volta che cambiamo volo – disse Hyun sistemandosi nel posto a lui assegnato – Abbiamo capito che non vedi l’ora di essere nel tuo letto >

< Hyun, abituati…lo fa sempre. – aggiunse Doo – ogni volta che partiamo, lui fa sempre così >

< Sempre? > chiese Elena

< Ogni volta > sbuffo Ki-Kwang

< Non posso farci niente, per me è difficile separarmi dalla città dove sono cresciuto…anche se per un giorno, per pochi minuti, io non vedo l’ora di sentir il profumo di casa >

Tutti iniziarono a ridere finendo di sedersi nei corrispettivi posti, Elena osservava incuriosita Dong.

“ Non avrei mai pensato che Dong fosse così nostalgico e che amasse la sua città fino a questo punto. Ma lo capisco – osservò dietro il finestrino – anche a me è mancata l’aria di casa ”

Tutti erano seduti nei loro posti, le hostess iniziarono la consueta routine prima della partenza, il comandante assicurò di rispettare le norme di sicurezza e di spegnere ogni macchinario elettronico e dopo aver ricevuto la conferma dalla torre di controllo, l’aereo decollò: il lungo viaggio verso casa stava giungendo al termine.

< Informiamo i passeggeri che l’aereo è in fase di atterraggio, da questo momento in poi non è consentito alzarsi e dirigersi in bagno. >

La voce del comandante, che annunciava l’arrivo a Seoul, svegliò i sei ragazzi che, intontiti , richiusero gli occhi non appena finì di parlare.

“ Devono essere molto stanchi. Avevano criticato Dong per tutto il tempo, ma alla fine sono crollati anche loro ” rise fra se Elena.

Giunti a destinazione, presero i bagagli e dopo aver salutato la folla delle fans che li accolsero clamorosamente, si diressero nel furgoncino portandoli nel loro appartamento; Elena li salutò prima e, sia per non creare scandalo e sia perché nessuno della casa discografica era a conoscenza della loro relazione, insieme allo staff venne accompagnata alla CUBE per consegnare il lavoro portato al termine.

< Elena lavora anche oggi? > chiese Doo

< Si, hanno detto che devono solo portare il materiale li e poi iniziano il montaggio da domani >

< Non la invidio per niente – disse Dong salendo nel furgone – ma d'altronde fino ad ora, siamo stati solamente noi sei a lavorare quasi ininterrottamente in questi giorni. Adesso mi merito una bella dormita >

L’unico ad avere l’aria pensierosa era Seob: erano appena tornati, ma Hannah non aveva mandato ancora nessun messaggio…sapeva benissimo che sarebbe tornato quella sera. Qualcosa in lui iniziò a preoccuparlo seriamente.








BuonaSera!
Ragazze, scusate l'assenza ma siamo state davvero occupate. 

News: Avete letto che i B2ST faranno il nuovo Tour Mondiale? *^* Noi li andremo sicuramente a vedere ;D
E voi?
Che ne dite dei premi vinti ai MMA? Secondo me, meritavano anche il premio per la canzone dell'anno, però accontentiamoci yy
Voi che ne pensate?

Parlateci un pò di questi punti e magari diteci qualcosa di nuovo ^^

Che ve ne pare del capitolo? Siete impazienti di leggere il prossimo? Prometto di che non ci faremo più attendere molto! 
XOXO, B2UTY-Girl!
   
 
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