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Autore: oOLeylaOo    27/04/2008    1 recensioni
Fanfiction su sweep, la serie di Cate Tiernan. La storia è ambientata dopo l'ultimo libro uscito in italia. Visto che sto scrivendo anche un altra storia l'aggiornamento sarà un pò lento! Scusate in anticipo.
Genere: Generale, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Solitamente odio far avvenire tante cose di fretta nelle mie storie, ma stavolta non mi è possibile fare diversamente. Devo dire che la mia adolescenza ha verametne fatto schifo, quindi mi è facile scrivere del senso di confusione che prova Andy, che per quanto voglia sentirsi unica, non soporta l'idea di essere particolare e la magia la spaventa a morte. Mi fa un pò pena. Come personaggio però è molto diverso da tutti quelli che ho creati fino ad ora per le mie storie: infatti le mie protagoniste, anche se agivano in modo impulsivo, solitamente lo facevano pensando al bene di qualcuno, e il più delle volte era una decisione sofferta. Invece Andy è un tipo impulsivo, coccuto e testardo,oltre ad essere abbastanza egocentrica e egoista. Però sta attraversando un momento difficile, povera.

Spero che Andy vi piaccia, anche se l'ho creata io.

baci e buona lettura.

 

Capitolo 8

-Confusione-

@Andy@

“Noi crediamo di si”. “Noi crediamo di si” … “Noi crediamo di si”? IN CHE SENSO “NOI CREDIAMO DI SI” ?????
Fissavo la terra sotto i miei piedi chiedendomi cosa con esattezza stesse succedendo, streghe, magie ... dove cavolo era finita? Ero lì da un giorno! UN GIORNO!
– Andrea! – mi chiamò con gentilezza Morgan.
Alzai lo sguardo su mia cugina e scossi la testa, mi voltai e me ne andai molto seccata. Il problema principale è che non avevo una macchina e senza … bèh senza mi sarebbe toccato andare a piedi, e anche se avevo sempre guardato fuori dal finestrino non avevo idea della strada da fare.
– Aspetta! Andrea dove stai andando? – mi chiamò Morgan.
– Via! – ho risposto seccamente.
– Non puoi certo andartene via a piedi. – ha detto Hunter con il suo tono di ragionevolezza
– Perché no? Camminare fa bene! – bisbigliai.
– Questo è ridicolo! Si vede che è tua cugina. – disse con quello che mi sembrava divertimento, Hunter. Che tipo seccante, il ragazzo di Morgan. Come faceva a piacerle? Un tipo così …! Grr! Che nervoso! Non sopporto chi fa tanto il superiore! Mi voltai arrabbiata. – Non so perché ma non mi sembra un complimento. – dissi con sguardo truce, mi accorsi che anche Morgan lo stava guardando male.
– Grazie. È sempre bello che tu sui così dolce. – disse guardandolo sfavorevolmente, poi si voltò verso di me. – D’accordo, andiamo! –
Sentii Killian scoppiare a ridere e mi voltai a guardarlo, stava ridendo di cuore, divertito, gli occhi scuri gli brillavano. Era lo stesso Killian del mio sogno , lo stesso che si divertiva a mettere zizzania, che mi aveva portato uno strano fiore nel mio sogno, che mi aveva baciato … Mi aveva baciato! Quel … ! Quel …! Senza nemmeno chiedermelo!
Seguii Morgan alla macchina.
– Morgan non fare la sciocca! – la rimproverò Hunter.
Lei lo guardò con gli occhi ridotti a fessure, sembrava quasi che volesse stritolarlo, bèh, non me la sentivo di darle torto, non dopo che le aveva detto che si comportava in modo ridicolo.
 –“Non fare la sciocca”? Sei tu che hai sempre qualcosa da ridire. Sempre. Come è possibile? Voglio dire a un certo punto chiunque finirebbe gli argomenti, ma tu no! – rispose arrabbiata.  
– Stai esagerando. – le fece notare.
– Che c’è di male? Tu esageri sempre! – rispose infervorata.
Sorrisi, in effetti aveva un che di buffo vederli litigare in quel modo, poi però scossi la testa e aprii lo sportello della macchina: volevo andarmene via e non vedere Killian. Non so come avesse fatto, ma io lo odiavo, non lo sopportavo, non ho idea di come facessi a non sopportarlo conoscendolo solo da poco tempo, ma era così.
Morgan salì accanto a me e mise in modo, la macchina iniziò ad andare in retromarcia, poi si fermò di colpo, come se il motore si fosse rotto e la macchina si fosse spenta.
– Che succede? – domandai voltandomi verso mia cugina. Lei scosse la testa fissando con sguardo seccato e anche un po’ invidioso Hunter e poi Killian.
– Sono stati loro. – affermò con un tono di voce alterato.
– Cosa? – chiesi scioccata.
– Hey bellezze! – disse Killian affacciandosi al finestrino dell’auto – Che ne dite di scendere? – propose.
– Lo ammazzo! – gridai con tono seccato.  Aprii di colpo la portiera, Killian arretrò andando a sbattere contro l’auto parcheggiata accanto alla nostra – Lasciami in pace! Ti riesce? O è un concetto troppo grande per te? – inveii arrabbiata. Mi voltai verso la strada e mi diressi lì con passo spedito. Sentivo gli altri chiamarmi ma non mi interessava. Mi sentivo irritata, tradita e triste. E non capivo perché. L’adolescenza fa schifo!
Mentre camminavo, sentii il motore di una macchina dietro di me perciò mi misi a correre finendo praticamente in mezzo alla strada principale. Un auto frenò di colpo. Era lussuosa e alla guida c’era un ragazza con i capelli neri e mossi, molto carina.
Abbasso il finestrino e si sporse sul sedile del passeggero. – Tutto bene?- domandò preoccupata.
Deglutii piano e feci un cenno d’assenso con la testa – Si. Si, sto bene. Ma potresti darmi un passaggio? – chiesi, non so perché ma sentivo di potermi fidare di quella ragazza e di certo le cose che sarebbero potute succedere non erano peggiori di tutta quella situazione assurda. Mi sentivo al limite, sempre travolta dagli avvenimenti e non ne potevo più. E ora stavano succedendo tutte un mucchio di cose strane, e la magia ... la magia! Semplicemente era troppo. Tornare a casa era una buona idea? Non ne ero certa. I miei erano andati in crociera solo per ricucire il loro rapporto. Mi avevano lasciato in quello che pensavo fosse un ambiente incredibilmente noioso e invece… invece facevo sogni strani, le orchidee fiorivano improvvisamente e … e tutto era ancora più confuso. Ed ero sola. Non c’era nessuno ad affrontare questa cosa con me, ero semplicemente sola. E non potevo nemmeno dirlo a nessuno perché chi mi avrebbe mai creduto? No, basta! Era troppo! Troppo! No, era troppo, semplicemente troppo.
La ragazza fece un cenno d’assenso e quando le dissi dovevo volevo andare parve sorpresa ma non mi chiese niente. Scesi davanti a casa dei miei zii e la ringraziai.
Quando se ne andò salii in camera e feci i bagagli, chiamai un taxi che arrivò dopo pochi minuti, ci salii e gli chiedi di portarmi all’aeroporto. Il viaggio fu lungo, ma avevo abbastanza soldi per potermelo permettere, anche perché il giorno prima non avevo pagato niente. Il mio soggiorno era stato breve … beh, breve ma intenso.
Arrivata all’aeroporto non ebbi problemi a farmi cambiare il biglietto aereo e a tornare a Los Angeles, sprofondai nel mio sedile di prima classe pensando che me ne stava andando da un mondo di stranezze per tornare in un altro più tranquillo. Molto, molto più tranquillo.
 

 

  
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