Il Vecchio Continente
di Badluna
14 Ottobre 2013
Casa
Hale sembrava priva di vita senza tutti i ragazzi ad animare
l’ambiente allenandosi nello spiazzo davanti ad essa.
Stavo
cercando Derek e sapevo che non si trovava nel loft con Peter e Isaac,
il suo odore era molto forte in questa zona, c’era una scia
recente.
Rimasi
fermo ad osservare gli alberi cosciente della persona che mi stava
raggiungendo alle spalle.
-Che
cosa vuoi ?- chiese la voce burbera di Derek.
-Un
permesso- dissi schietto e sincero.
-Non
mi sembra che fino ad ora il non averlo ti abbia fermato.-
-Non
sto parlando di dire la verità a mio padre o di organizzare
“gruppi di lavoro”- risposi mimando le virgolette.
-Eh
allora per cosa sei venuto?-
-Ho
chiesto a Deaton di fare una ricerca, se essa andrà a buon
fine cambierà qualcosa. Ma anche se non dovrebbe trovare
riscontro penso sia giusto chiedere il tuo permesso.-
-Stiles,
arriva al punto!- ringhiò Derek con sguardo truce.
-Voglio
il tuo permesso per fare diventare Jackson un mio beta- confessai.
-Cosa?-
-So
che non vi siete mai piaciuti, e che tu lo hai trasformato solo per far
si che smettesse di assillarti e probabilmente avresti preferito che
morisse..- cominciai a parlare a raffica .
-Tu!
Prima ti allei con Jackson e i gemelli e ora vieni a chiedermi se puoi
prenderti il mio beta? Non pensi di essere un po’ in ritardo?-
-Abbiamo
chiesto a Deaton se esiste un incantesimo che faccia un
“trapasso” di alfa. Un incantesimo che staccherebbe
Jackson da te e lo unirebbe a me-
-Allora
è solo per questo. Vuoi avere la coscienza pulita- mi
accusò rabbioso.
Alzando
le spalle risposi sinceramente –Sì.- vidi i suoi
occhi sgranarsi, probabilmente si aspettava che accampassi scuse
– Hai ragione voglio mettermi in pace la coscienza, ma
è anche vero che voglio che il rapporto tra noi migliori.
Fino ad ora siamo riusciti a migliorare solo dal terrore più
profondo che provavo nei tuoi confronti ad essere un poco utile per
te….quando ti gira-
-Cosa
vuole dire quando mi gira?- chiese brusco
-Oh
andiamo, Stiles è sempre utile quando abbiamo bisogno di
qualcuno che faccia delle ricerche o che trovi una soluzione per
qualche indovinello complicato, ma quando si passa all’azione
o bisogna riunirsi Stiles diventa la mascotte indesiderata e che crea
solo disagio.- la mia voce era amara quanto le parole che stavo
pronunciando.
-Lo
sai che non è vero- lo sguardo di Derek era serio e la sua
fronte corrucciata.
-Lo
so? Non penso. Ogni volta che volevo dare una mano finivo per trovarmi
nei casini perché voi mi ignoravate, e se avevo bisogno di
soccorso non potevo mai contare su Scott, giuro che un giorno il
cellulare glielo ficco dove non batte il sole, o su di te. Quindi dimmi
tu, cosa avrei dovuto sapere-
-Stiles…-fece
per dirmi qualcosa ma lo interruppi.
-No!
Non stiamo parlando di me, o almeno non in quel senso. Vorrei avere il
tuo permesso per far diventare Jackson un mio beta- cambiai discorso
allontanandomi da Derek, nemmeno mi ero accorto di esserci avvicinati
durante la discussione.
Dopo
alcuni momenti di silenzio Derek mi fece una domanda –
Perché?- dal suo tono di voce capii che non voleva chiedermi
perché avrebbe dovuto lasciarlo andare, ma per quale motivo
volevo Jackson.
-Lui
è importante……Per me!- risposi
fissando il mio sguardo nel suo.
Hale
si voltò verso la casa diroccata e, senza rispondermi
subito, si incamminò verso di essa, ogni suo passo risuonava
nella mia mente come il rintocco di una campana, lento e cadenzato.
Quando arrivò alla porta d’ingresso si volse nella
mia direzione e con espressione impassibile mi concesse quello che
volevo.
-Hai
il mio permesso- disse con voce piatta ma senza quel suo tipico ringhio
duro.
Sorrisi
radioso e, quando lui entrò in casa, sollevai lo sguardo
verso il cielo, feci un profondo respiro felice e allargai le braccia.
Ogni
pezzo stava andando al suo posto.
17 Ottobre 2013
La
mensa era gremita quel giorno, ma nonostante la grande
quantità di studenti un tavolo era quasi del tutto libero.
Il mio.
Ero
seduto al tavolo con il pranzo davanti a me e nonostante fossi pronto a
mangiare ero in attesa. Per fortuna non dovetti attendere troppo tempo,
in quanto Ethan e Danny si sedettero proprio in quel momento alla mia
destra.
-Ciao
Stiles- dissero in coro, “ohhh che carini” pensai
con tono giocoso.
-Ciao
ragazzi – sorrisi loro prima di spostare la mia attenzione
sulla folla di studenti ancora in piedi.
-Gli
altri arrivano, stanno facendo la coda per scegliere il
menù- mi avvisò Danny vedendo il mio sguardo.
Sorrisi
in segno di ringraziamento pensando a quanto poco tempo gli ci era
voluto alla scolaresca per abituarsi al fatto che il tavolo in cui
sedevo abitualmente a pranzo fosse sempre tutto occupato, nonostante lo
shock evidente di vedermi costantemente insieme ai gemelli, tutti
evitavano di occupare i posti vuoti di questo tavolo, ben sapendo che
non sarebbero stati sfitti ancora per molto.
Difatti
in poco meno di dieci minuti ogni sedia posta davanti al tavolo fu
occupata dai miei amici, mi piaceva rimanere ad osservarli
chiacchierare. Ero felice che anche i gemelli si fossero integrati bene
nel gruppo, da quando avevano abbandonato Deucalion per trasferirsi a
casa Mccall, qualcuno benedica Melissa Mccall per la sua gentilezza e
comprensione, il loro carattere era migliorato e con l’aiuto
dei propri partner erano riusciti a farsi accettare in maniera
più che ottima da tutti i nostri amici.
Nonostante
tutto erano presenti i momenti morti, in cui le coppiette iniziavano a
parlare tra loro lasciando me ed Isaac a mangiare in silenzio. Proprio
adesso mi ritrovai ad essere il “terzo” incomodo,
alzai dunque lo sguardo su Isaac e lo trovai a fissarmi con un
sopracciglio inarcato come a dire : Ma perché dobbiamo
sorbirci scene del genere ogni volta?
Non
resistendo scoppiai a ridere forte, estremamente divertito
dall’espressione del biondo, riportando
l’attenzione di tutti i presenti al tavolo e anche di qualche
studente seduto vicino.
Sorrisi
ritrovandomi nonostante tutto in imbarazzo, anche con la mia neo natura
lupesca mi trovavo ancora in difficoltà nella parte del
personaggio sicuro di se.
Scott
guardandomi sembrò ricordare qualcosa da dirmi, per cui
quando lo vidi inclinarsi per avvicinarsi a me feci in modo da andargli
incontro.
-Mi
stavo dimenticando di dirti una cosa!- sussurrò –
Deaton ha trovato un incanto che potrebbe fare al caso nostro, non
è esattamente quello che cercavi tu, ma con le dovute
modifiche dovrebbe funzionare-
-In
che senso non è esattamente quello che cercavo io?- domandai
confuso
-Beh
lui dice di aver trovato un incantesimo celtico di protezione ed
aggiungendoci alcuni ingredienti ben soppesati potrebbe farlo diventare
un incanto di “trapasso”-
-
Mi sa tanto di formula scadente che si trova su internet- dissi con una
smorfia.
-Effettivamente
– sorrise divertito Scott – Deaton ha anche detto
che per il buon funzionamento ha bisogno di un ingrediente raccolto in
circostanze ben precise, e questo potrebbe creare problemi.-
-In
che circostanze?- ero ovviamente incuriosito ma allo stesso tempo
speravo che non fosse un preludio per un’ulteriore missione
impossibile.
-Per
il sortilegio servono dei Cardi Scozzesi, ed è necessario
che vengano raccolti in patria-
-La
Scozia sta diventando un po’ troppo presente in questa
storia- pronunciai con la fronte aggrottata.
-Deaton
spera che il cardo possa intensificare l’influsso Black Dog
che c’è nel tuo sangue per la buona riuscita del
incantesimo-
-Come
farà a procurarsi il Cardo? Ha intenzione di mandare uno di
noi oppure di andare lui stesso a raccoglierli?- chiesi
-Dice
che prenderà contatto con degli amici e vedremo- rispose
Scott alzando le spalle.
-Di
che state parlando?- ci interruppe Danny incuriosito
-Volevamo
regalare dei fiori alla madre di Scott per il suo compleanno. Ma
è una donna dai gusti difficili, ci stavamo chiedendo se il
cardo le sarebbe piaciuto-
-Dei
Cardi?- chiese sorpreso Ethan
-Blu!
Dei Cardi blu. Penso possano andare bene no?- aggiunse Scott
guardandomi con un espressione strana che mi fece intendere che dei
semplici cardi non sarebbero stati sufficienti.
“Oh
perfetto, ne abbiamo pure bisogno di un colore specifico”
pensai.
-Beh
sono dei fiori molto belli nella loro semplicità- si
intromise Lydia - secondo me sono perfetti-
Le
sorrisi grato del suo appoggio.
-Sono
scozzesi, lo sapevi?- aggiunse in seguito.
-No
non lo sapevo- mentii- Non conosco molto bene la Scozia- aggiunsi
guardando Aiden – O almeno non bene quanto
pensavo…..-
Di
sicuro quella nazione aveva molti più segreti in serbo per
me di quanto mi aspettassi.
19 Ottobre 2013 ore
01.00 ca.
Il
bosco era silenzioso e pacifico, i pericoli si nascondevano nelle ombre
pronte all’attacco ma troppo spaventate per
attaccare.
Io
camminavo ad occhi socchiusi in mezzo alla vegetazione, cercando di
affinare i sensi per togliere l’istintivo desiderio di
sostegno degli occhi, i quali al momento servivano solo ad impedirmi di
cadere inciampando in una radice.
L’udito
e l’olfatto percepivano l’ambiente intorno a me, e
la mia mente lo traduceva in immagini. Potevo vedere chiaramente il
gufo appollaiato sul penultimo ramo dell’albero alla mia
destra e lo scoiattolo che fugge davanti ai miei piedi con il proprio
bottino di ghiande.
Il
vento soffiava leggero tra la boscaglia e mi scompigliava un poco i
capelli in crescita, ormai lunghi qualche centimetro.
Attraversai
un leggero spiazzo e mi trovai nuovamente attorniato dagli alberi, fu
allora che annusai un odore estraneo all’ambiente che mi
circondava.
Voltandomi
di scatto mi trovai davanti una figura umana, alta circa uno e ottanta
e coperta da un cappotto con cappuccio in testa.
-Chi
sei?- chiesi con voce autoritaria.
-Tu
chi pensi di essere?- rispose alla mia domanda con
un’ulteriore quesito.
-Un
ragazzo, che vaga da solo di notte nel bosco e si trova un inquietante
presenza alle spalle- dissi sarcastico
Il
ragazzo, come potei notare quando si abbassò il cappuccio,
rise alle mie parole.
-Io
sono inquietante? Non tu che giri da solo a quest’ora?- disse
-Mi
so difendere- spiegai alzando le spalle.
-Oh
questo lo so Stiles- mi sorprese il ragazzo davanti a me
-Come
sai il mio nome?- chiesi in allerta.
-Lo
conosco perché ti sto cercando da giorni, da un mese circa.-
-Da
un mese?- inconsciamente riportai alla mente la sera del 12 settembre,
quando venni morso da Deucalion.
-Solo
un mese fa ero dall’altra parte del mondo, in Svizzera. A
Lugano, per un congresso di Archeologi, più precisamente.
È stato un attimo, pochi secondi prima era tutto normale,
stavo camminando sul lungo lago fingendomi un normale Ticinese, il
secondo dopo….Ti ho sentito, o meglio, ho percepito i
sottili nastri di energia che percorrono il pianeta avere una scossa,
si erano ripiegati in un punto preciso inviando poi onde per tutto il
globo, quasi come a segnalare che qualcosa di straordinario era
accaduto- spiegò citando una cittadina svizzera di cui
nemmeno conoscevo l’esistenza.
-E
questo cos’ha a che fare con me?- domandai
-Non
lo hai capito? La piega ha avuto luogo proprio qui, a Beacon Hills, il
12 dello scorso mese.- l’uomo allungò una mano con
il palmo rivolto in su in mia direzione – Quando tu sei stato
morso- aggiunse
-Non
so di che cosa tu stia parlando!- esclamai cominciando ad allontanarmi
camminando all’indietro per non perderlo di vista.
-Stiles
Stilinski discendente dei Black Dog! Non osare voltarmi le spalle !-
Con
uno scatto portai il busto in avanti lanciando un urlo – Come
sai tutte queste cose su di me?-
-Sono
un druido, uno di quelli “veri”- spiegò
mimando le virgolette con gli indici e medi di entrambe le mani
– Sono stato istruito nella mia patria madre,
l’Inghilterra. Posso avvertire cosa sei e la parte del Back
Dog che vive in te, grazie agli insegnamenti del mio maestro. Egli
è vissuto avendo diversi incontri con queste creature
mitologiche, e ha trasmesso tutto il suo sapere a me.-
-Che
cosa vuoi?!?!- chiesi con tono quasi soffocato, ma solo per via dei
miei denti stretti ed il ringhio costretto in gola.
-Voglio
aiutarti. Condividere il mio sapere con te ed elevarti a ciò
che le tue capacità al meglio delle loro
potenzialità ti premetteranno di essere.- rispose con voce
seria.
-Perché?-
-Perché
Uilleam Stilinski tu sei una delle creature più stupende e
affascinanti che io abbia mai visto. Sei un tesoro nascosto. Un dono
del vecchio continente-
19 Ottobre 08.00
Entrai
in casa lentamente dall’ingresso principale, facendo alcuni
passi dentro l’abitazione senza chiudere la porta.
Voltai
il viso verso l’entrata e feci cenno al ragazzo che mi
seguiva di entrare e precedendolo in cucina, dove trovai
papà e Jackson intenti a fare colazione.
-Ehi
Stiles hai passato fuori tutta la notte?- chiese mio padre dopo aver
bevuto un sorso di succo d’ananas.
-Si….io…vi
devo presentare una persona- dissi non sapendo bene come introdurre il
nuovo compagno di viaggio.
Il
druido si presentò alle mie spalle con un cordiale sorriso
stampato in faccia ed il cappotto piegato sul braccio sinistro.
-Buongiorno,
scusate se vi interrompo proprio a colazione- salutò
gentilmente.
-Per
tua fortuna siamo vestiti- rispose in maniera sarcastica Jackson.
Papà
alzò gli occhi al cielo alle sue parole e spostò
lo sguardo su di me quando sbuffai.
-Un
nuovo amico?- chiese cortese.
-Diciamo
così. Lui è Tynam N-N….scusa non so
ancora pronunciarlo bene- sorrisi spiacente.
Il
ragazzo sull’uscio della cucina mi sorrise comprensivo e
corresse il mio lessico – Sono Tynam Nudd. È un
piacere fare la vostra conoscenza- disse.
-Ecco
si. Ci siamo incontrati questa sera, beh incontrati non è la
parola giusta. Diciamo che qualcuno mi ha trovato in mezzo al bosco-
-Ti
ha seguito?- chiese confuso papà
-Stavo
cercando suo figlio da un mese a questa parte, e ieri sera sono
riuscito a portare fine alla mia ricerca-
-Perché
stavi cercando Stiles?- chiese un poco aggressivo Jackson.
-Sono
un druido, ed il mio potere mi ha spinto alla ricerca di Uilleam-
spiegò
-Uilleam?-
domandò Jackson con l’espressione di chi non stava
capendo nulla.
Imbarazzato
alzai la mano, come si fa in classe, ed ottenuta la sua attenzione
spiegai.
-Stiles
è solo un soprannome, in realtà mi chiamo Uilleam
Stilinski-
Il
biondo fece una smorfia – Certo che sei andato dalla padella
alla brace, non potevi scegliere un soprannome più comune?-
Alzai
le spalle facendo il non curante, non avevo voglia di spiegare la
verità.
-Cosa
ti ha portato alla ricerca di mio figlio?-
-Un
druido può percepire le energie del mondo, ogni oggetto e
persona ha una propria energia. Potremmo parlare in metafore, diciamo
che l’energia è un odore. Ognuno di noi ne ha uno
specifico alla nostra persona e somigliante ai nostri famigliari, allo
stesso tempo anche gli alberi e gli oggetti ne hanno uno,
però in maniera più lieve. Ora facciamo un
esempio: un druido potrebbe orientarsi in una città
camminando ad occhi chiusi, dopo anni di allenamenti, uno di noi sa
riconoscere in un millesimo di secondo la natura la posizione e la
massa in movimento grazie all’energia che qualcuno o qualcosa
riproduce.
Ieri
sera ho trovato Stiles in mezzo al bosco perché la sua
energia è diversa dalle altre, potevo sentire la lieve
energia delle foglie e del sottobosco, la vitalità ritmica
delle piante e quella cadenzata degli animali, sopra a tutte vi era la
tua- disse guardandomi – l’energia di un umano
è molto forte. Quella di tuo padre ad esempio potrebbe
essere tradotto come un profumo forte e deciso, con quel tono di
metallico che hanno tutti gli umani. I lupi mannari al contrario hanno
un energia di poco superiore a quella umana ma più potente e
frastornante con toni basi di terriccio e foglie. In una grande
città sono i dettagli a definire la differenza da un uomo
all’altro.- ci spiegò appoggiando il cappotto alla
sedia davanti a lui.
-Che
energia ho io?- chiesi con un forte dubbio.
Tynam
sorrise incantato –La tua energia è diversa da
tutte le altre, è qualcosa di indefinibile per druidi umani.
Non è nemmeno simile a quello di un Black Dog, in quanto la
loro assomiglia ad un scampanellio dei sensi, estremamente lieve a
confronto con la loro natura. Credo che solo un druido con sangue
mannaro potrebbe davvero comprendere la natura della tua forza-
-Esistono
Druidi Mannari?- chiese scioccato Jackson.
-Oh
ti sorprenderesti di quanti incroci esistono al mondo. E non sempre
vanno come vorremmo.- una smorfia sfigurò il viso dai
lineamenti morbidi del druido.
-Comunque
per farti avere un idea, diciamo che la tua energia è come
una goccia di pioggia che cade in un laghetto. Appena essa si infrange
sulla superfice crea delle onde che si espandono verso
l’esterno e portano la vibrazione del contatto per alcuni
centimetri, a dipendenza della massa della goccia. La tua energia
è esattamente così, si espande per tutta la
città, è stato dunque un poco laborioso
comprendere dove fossi esattamente ieri notte, per mia fortuna il tuo
raggio non è troppo evoluto e ho potuto restringere il campo
al bosco.-
-Ma
come hai fatto a capire che lui fosse a Beacon Hills se hai detto che
il raggio non è troppo espanso?- chiese mio padre.
-Quando
un nuovo bambino viene alla luce, l’energia si espande per
qualche metro al massimo chilometro, è come un messaggio per
le altre forme di vita, dice: “Ehi sono nato, io esisto
ora”. Nel momento in cui Stiles ha cominciato ad assorbire
l’essenza mannara è accaduto la stessa cosa, delle
onde di energia si sono dilatate verso ogni direzione. Ora come abbiamo
detto un’energia umana è forte ma non è
paragonabile a quella di Stiles, eppure riesce ad espandersi per quasi
qualche chilometro. Riuscite ad immaginare quando si sia dilungata
l’onda riprodotta dalla creazione di un essere per
metà Lupo Mannaro e per l’altra Black Dog?-
-Tu
hai detto che quando hai saputo della mia esistenza eri in Svizzera-
mormorai con gli occhi spalancati.
-La
tua energia, Stiles, si è riflessa in tutto il mondo!-
affermò Tynam.
21 Ottobre 2013 17.00
Lo
studio veterinario di Deaton era privo di clienti a
quell’ora, così quando io Jackson e Tynam varcammo
la soglia del negozio non ci stupimmo di venir accolti da una
rimpatriata di lupi.
Scott
sorrise felice di vedermi, da quando ero diventato lupo i nostri
momenti insieme si erano più che dimezzati, Derek
lanciò un occhiata curiosa al ragazzo che ci seguiva ma non
mi rivolse alcun ringhio o altro, forse stava cominciando ad abituarsi
a me….finalmente.
-Ciao
ragazzi- ci salutò Deaton sorpreso di vederci –
cosa vi porta da queste parti?-
Feci
un piccolo sorriso. Da quando Tynam era entrato a far parte della mia
vita la facciata di Deaton mi sembrava più scialba, ero
sicuro che fosse dietro ad essa che manteneva tutti i suoi segreti.
-Siamo
venuti per sapere come sta andando la ricerca per
l’incantesimo. E volevamo presentare a tutti il nuovo
arrivato- dissi
-Oh
certo. Piacere- Deaton allungò la mano e strinse in segno di
saluto quella del nuovo arrivato.
Appena
si lasciarono il veterinario fece un passo indietro guardando Tynam con
occhi spalancati.
-Tu
sei un druido- affermò senza spostare gli occhi dal ragazzo.
-A
quanto pare- rispose il mio druido facendo un altro di quei suoi
sorrisi di cortesia.
-Tynam
è, come ha appena gentilmente detto Deaton, un druido. Si
è “unito” al nostro branco, per quanto
glielo permetta la sua posizione-
-Oh
perfetto un ulteriore pazzoide a Beacon Hills- mormorò Derek
abbastanza forte da essere udito da tutti.
-Derek!-
lo apostrofai irritato, il toro che da del cornuto all’asino!
-Beh
un po’ pazzoide lo sono se ci pensi, solo sulla base di una
teoria mi sono trasferito qui in poco meno di tre giorni dal vecchio
continente. E grazie alle ricerche di Deaton per procurarsi i Cardi
sono riuscito ad arrivare qui- intervenne Nudd.
-Dal
che?- chiese Cora confusa.
-Il
vecchio continente è un soprannome che è stato
dato all’Europa- le spiegò Peter
-E
perché non può chiamarla Europa come tutti?-
chiese Cora. “oh perfetto, è proprio sua sorella.
Stesso tono irritante” pensai.
-Mi
piace di più così- concluse Tynam con tono
semplice ed un’alzata di spalle.
Deaton
intercettando il mio sguardo irritato si intromise nella discussione.
-Comunque
per quanto riguarda l’incanto è quasi tutto
pronto, sto cercando di far arrivare una fornitura di cardi raccolti
appositamente in Scozia, ma sta diventando più difficile del
previsto.- spiegò.
-Mancherebbe
solo quello?- chiesi stupito.
-Direi
di si- Deaton si voltò verso un punto impreciso alla sua
sinistra come se stesse guardando dove aveva riunito i dettagli per
l’incantesimo.
-Peccato-
aggiunsi sospirando.
-Peccato
cosa Stiles?- mi chiese Tynam
Aggrottai
la fronte – Beh per i cardi. Sarebbe davvero una presa in
giro se trovassimo la formula giusta e ci mancassero solo i fiori
adatti.-
-Ma
i cardi li abbiamo sotto mano- rispose Tynam inclinando di poco la
testa ed osservandomi.
-Tu
li hai ?- chiesi speranzoso.
-No-
rispose secco. Mi osservò un altro po’ e socchiuse
gli occhi – davvero non te ne sei reso conto?-
-Reso
conto di cosa?- non ci capivo più nulla.
-Chi
sei tu?- la domanda era alquanto inquietante.
-Stiles-
risposi senza comprendere.
-Chi
sei tu?- questa volta il druido pose la domanda con tono più
deciso e finalmente capii.
-Sono
Uilleam Stilinki, discendente di Murdo McElliot proveniente
dalla…- mentre parlavo la mia mente fu invasa da piccoli
ricordi, rividi le discussioni svolte nei giorni precedenti andando a
ritroso, vidi tutti i piccoli dettagli della nostra vita che pensiamo
ci sfuggano ma rimangono impressi nella corteccia celebrale
finché fu un ricordo specifico a fermare la mia mente -
…Scozia- aggiunsi vedendo nella mia mente nonna Mairi
regalare ad un piccolo Stiles un vaso con coperchio, assicurandosi che
capissi l’importanza che aveva per lei che mantenessi quel
regalo intatto in quanto secondo le sue credenze portava fortuna.
-Il
vaso di mia nonna- sussurrai – il vaso in cui lei ..- mi
portai una mano alla tempia cercando di ricordare cosa avesse detto
esattamente. – È importante piccolo mio,
qui dentro ci sono dei Cardi blu che ho raccolto appositamente per te
niente popodimeno che in Scozia. Tienili in casa, ti porteranno fortuna-
spostai lo sguardo sbarrato sul druido e ripetei quello che avevo
ricordato – I cardi blu, sono sempre stati in casa mia! Nonna
me li aveva regalati come porta fortuna!-
-Sai
dove sono vero?- mi chiese guardingo Jackson
-Nella
teca di vetro che mia madre ha fatto costruire appositamente- risposi.
-Quella
sopra il mobile prima delle scale?- chiese il mio beta incuriosito.
-Proprio
quello- gli sorrisi felice. Il mio sorriso si fece ancora
più grande quando vidi Jackson rispondermi con un sorriso
stupendamente contento.
Isaac
fu il primo a muoversi ci raggiunse velocemente e dopo avermi dato una
semplice pacca sulla spalla e un sorriso caloroso si perse a parlare
con il suo compagno di allenamenti.
Guardandoli
potevo benissimo vedere quanto entrambi fossero attirati
l’uno dall’altro.
Jackson
mi lanciò uno sguardo di sfuggita come a chiedermi cosa
fare. Alzai un sopracciglio sarcastico, avrei dovuto diglielo io? Era
lui il modello rubacuori ora doveva arrangiarsi e portarsi la pedina
nera sulla parte bianca della scacchiera.
-Beh
direi di andare a recuperare i fiori allora- concluse Deaton.
Sorridendo
come un cretino mi girai verso sinistra trovandomi fianco a fianco con
Derek, senza pensarci sollevai la mano destra per fare un batti cinque.
Stupendomi Derek rispose battendo la sua mano contro la mia, il che
fece accrescere soltanto il mio sorriso. L’alfa scuotendo la
testa mi prese per le spalle e mi diede una leggera spinta verso la
porta – Vedi di andare, idiota- disse con voce divertita.
Forse
era arrivato il momento in cui tutti i pezzi della scacchiera avrebbero
davvero lavorato insieme.
24 Ottobre 2013
-È
oggi- sussurrai guardando fuori dalla finestra. Quella mattina mi ero
alzato in trepidazione, Deaton e Tynam, dopo essersi uniti nella
preparazione, avevano promesso che la formula sarebbe stata pronta per
quel giorno. Io e Jackson saremmo diventati un branco a tutti gli
effetti.
-A
me non fa poi molta differenza- mi sorprese una voce alle mie spalle.
Sull’uscio della camera il beta mi guardava sorridendo
tranquillo.
-Davvero?-
chiesi curioso.
-Anche
senza questo incantesimo io sono già un tuo beta.-
-Come
fai a dire che non cambierà ancora dopo
l’incantesimo?- domandai stupito dalla sua sicurezza.
-Ho
sentito già la differenza da quando mi hai morso, ma la
sicurezza l’ho avuta martedì scorso-
-Martedì
era il 19….quando c’era la luna piena- mormorai
senza capire.
-Esattamente-
disse Jackson entrando in camera e sedendosi sul mio letto. –
La trasformazione questa volta è stato qualcosa di nuovo e
straordinario. Mi sono sentito preda degli istinti ma allo stesso tempo
avevo la mente perfettamente lucida e in grado di capire cosa era bene
e cosa no. Ho potuto sfruttare i miei sensi al massimo della forza
senza venire distratto da piccoli pensieri animali o rabbiosi e sopra a
tutto, c’eri Tu. Potevo percepire in modo più che
chiaro che eri il mio alfa, riuscivo a sentire e capire dove eri in
modo perfetto anche senza vederti. È stata un esperienza
travolgente, ma soprattutto sfiancante– rise scuotendo un
poco la testa – per quello me ne sono andato subito dopo che
è finito l’influsso della luna. Non vedevo
l’ora di stendermi a dormire- spiegò
-Pensavo
fossi stanco per via di aver dovuto lottare contro l’istinto
mannaro. Per via della trasformazione- dissi stupito.
-È
così, ma non nel modo che intendi tu- Jackson si
alzò dal letto e si avvicinò alla porta
– è stato semplicemente nuovo e incredibile per
me. Non ho retto, proprio come un novellino- detto questo il beta si
allontanò tornando nella propria stanza lasciandomi a finire
i preparativi per la giornata.
Oggi
a scuola sarebbe stata davvero dura prestare attenzione quando, sapevo
benissimo cosa mi attendeva a fine giornata. Se non avessi come padre
lo sceriffo assaggerei l’idea di restare a casa e bigiare le
lezioni, ma questo non è possibile come rimarcò
la voce di papà che mi chiamava per la colazione.
Antro di Bad:
Ciao a tutti :) Ho aggiornato la storia oggi perchè non sono sicura di riuscirlo a fare domani.In questo capitolo Stiles affronta Derek dando finalmente voce ai dubbi che lo assalgono, si vedono i gemelli diventare parte integrante del gruppo e spunta un nuovo personaggio.
Tynam è una mia piccola creazione e sinceramente mi terrorizza un po', temo di averlo fatto "fuori schema" quando invece volevo che fosse una pennellata uniforme nel quadro della storia., mentre mettevo per i scritto i punti principali della storia ho sottolineato il fatto di volere un druido "personalizzato" per Stiles in quanto Deaton non mi piace troppo, mi sembra che nasconda un po' troppi segreti, ed ho lasciato che la mia antipatia si vedesse un po' nella storia ma senza esagerare.
Spero che questo capitolo vi piaccia, io ho amato scrivere ognuno dei capitoli che pubblicherò.
Ringrazio tutte le persone che leggono e seguono la storia ed in particolare ringrazio My heart seeks love per le sue puntuali recensioni :)
Vi aspetto al prossimo capitolo
Un bacio
Badluna
ps: ho scritto una Oneshot incentrata su Stiles che è ancora in fase di correzzione, spero di riuscire a pubblicarla presto. Ve la segnalerò qui nei commenti appena la inserisco :)