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Autore: badluna    16/11/2013    1 recensioni
Dal Primo capitolo:
...ebbi davvero paura finché non vidi una cosa che mi sollevò un peso enorme da una parte del cuore, solo per piombare pesantemente dall’altra parte, un peso che non sentivo dalla morte della mamma. Quella sera vidi per la prima volta dopo anni delle lacrime solcare il volto di mio padre.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Jackson Whittemore, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Il Vecchio Continente

di Badluna



14 Ottobre 2013

Casa Hale sembrava priva di vita senza tutti i ragazzi ad animare l’ambiente allenandosi nello spiazzo davanti ad essa.

Stavo cercando Derek e sapevo che non si trovava nel loft con Peter e Isaac, il suo odore era molto forte in questa zona, c’era una scia recente.

Rimasi fermo ad osservare gli alberi cosciente della persona che mi stava raggiungendo alle spalle.

-Che cosa vuoi ?- chiese la voce burbera di Derek.

-Un permesso- dissi schietto e sincero.

-Non mi sembra che fino ad ora il non averlo ti abbia fermato.-

-Non sto parlando di dire la verità a mio padre o di organizzare “gruppi di lavoro”- risposi mimando le virgolette.

-Eh allora per cosa sei venuto?-

-Ho chiesto a Deaton di fare una ricerca, se essa andrà a buon fine cambierà qualcosa. Ma anche se non dovrebbe trovare riscontro penso sia giusto chiedere il tuo permesso.-

-Stiles, arriva al punto!- ringhiò Derek con sguardo truce.

-Voglio il tuo permesso per fare diventare Jackson un mio beta- confessai.

-Cosa?-

-So che non vi siete mai piaciuti, e che tu lo hai trasformato solo per far si che smettesse di assillarti e probabilmente avresti preferito che morisse..- cominciai a parlare a raffica .

-Tu! Prima ti allei con Jackson e i gemelli e ora vieni a chiedermi se puoi prenderti il mio beta? Non pensi di essere un po’ in ritardo?-

-Abbiamo chiesto a Deaton se esiste un incantesimo che faccia un “trapasso” di alfa. Un incantesimo che staccherebbe Jackson da te e lo unirebbe a me-

-Allora è solo per questo. Vuoi avere la coscienza pulita- mi accusò rabbioso.

Alzando le spalle risposi sinceramente –Sì.- vidi i suoi occhi sgranarsi, probabilmente si aspettava che accampassi scuse – Hai ragione voglio mettermi in pace la coscienza, ma è anche vero che voglio che il rapporto tra noi migliori. Fino ad ora siamo riusciti a migliorare solo dal terrore più profondo che provavo nei tuoi confronti ad essere un poco utile per te….quando ti gira-

-Cosa vuole dire quando mi gira?- chiese brusco

-Oh andiamo, Stiles è sempre utile quando abbiamo bisogno di qualcuno che faccia delle ricerche o che trovi una soluzione per qualche indovinello complicato, ma quando si passa all’azione o bisogna riunirsi Stiles diventa la mascotte indesiderata e che crea solo disagio.- la mia voce era amara quanto le parole che stavo pronunciando.

-Lo sai che non è vero- lo sguardo di Derek era serio e la sua fronte corrucciata.

-Lo so? Non penso. Ogni volta che volevo dare una mano finivo per trovarmi nei casini perché voi mi ignoravate, e se avevo bisogno di soccorso non potevo mai contare su Scott, giuro che un giorno il cellulare glielo ficco dove non batte il sole, o su di te. Quindi dimmi tu, cosa avrei dovuto sapere-

-Stiles…-fece per dirmi qualcosa ma lo interruppi.

-No! Non stiamo parlando di me, o almeno non in quel senso. Vorrei avere il tuo permesso per far diventare Jackson un mio beta- cambiai discorso allontanandomi da Derek, nemmeno mi ero accorto di esserci avvicinati durante la discussione.

Dopo alcuni momenti di silenzio Derek mi fece una domanda – Perché?- dal suo tono di voce capii che non voleva chiedermi perché avrebbe dovuto lasciarlo andare, ma per quale motivo volevo Jackson.

-Lui è importante……Per me!- risposi fissando il mio sguardo nel suo.

Hale si voltò verso la casa diroccata e, senza rispondermi subito, si incamminò verso di essa, ogni suo passo risuonava nella mia mente come il rintocco di una campana, lento e cadenzato. Quando arrivò alla porta d’ingresso si volse nella mia direzione e con espressione impassibile mi concesse quello che volevo.

-Hai il mio permesso- disse con voce piatta ma senza quel suo tipico ringhio duro.

Sorrisi radioso e, quando lui entrò in casa, sollevai lo sguardo verso il cielo, feci un profondo respiro felice e allargai le braccia.

Ogni pezzo stava andando al suo posto.

17 Ottobre 2013

La mensa era gremita quel giorno, ma nonostante la grande quantità di studenti un tavolo era quasi del tutto libero. Il mio.

Ero seduto al tavolo con il pranzo davanti a me e nonostante fossi pronto a mangiare ero in attesa. Per fortuna non dovetti attendere troppo tempo, in quanto Ethan e Danny si sedettero proprio in quel momento alla mia destra.

-Ciao Stiles- dissero in coro, “ohhh che carini” pensai con tono giocoso.

-Ciao ragazzi – sorrisi loro prima di spostare la mia attenzione sulla folla di studenti ancora in piedi.

-Gli altri arrivano, stanno facendo la coda per scegliere il menù- mi avvisò Danny vedendo il mio sguardo.

Sorrisi in segno di ringraziamento pensando a quanto poco tempo gli ci era voluto alla scolaresca per abituarsi al fatto che il tavolo in cui sedevo abitualmente a pranzo fosse sempre tutto occupato, nonostante lo shock evidente di vedermi costantemente insieme ai gemelli, tutti evitavano di occupare i posti vuoti di questo tavolo, ben sapendo che non sarebbero stati sfitti ancora per molto.

Difatti in poco meno di dieci minuti ogni sedia posta davanti al tavolo fu occupata dai miei amici, mi piaceva rimanere ad osservarli chiacchierare. Ero felice che anche i gemelli si fossero integrati bene nel gruppo, da quando avevano abbandonato Deucalion per trasferirsi a casa Mccall, qualcuno benedica Melissa Mccall per la sua gentilezza e comprensione, il loro carattere era migliorato e con l’aiuto dei propri partner erano riusciti a farsi accettare in maniera più che ottima da tutti i nostri amici.

Nonostante tutto erano presenti i momenti morti, in cui le coppiette iniziavano a parlare tra loro lasciando me ed Isaac a mangiare in silenzio. Proprio adesso mi ritrovai ad essere il “terzo” incomodo, alzai dunque lo sguardo su Isaac e lo trovai a fissarmi con un sopracciglio inarcato come a dire : Ma perché dobbiamo sorbirci scene del genere ogni volta?

Non resistendo scoppiai a ridere forte, estremamente divertito dall’espressione del biondo, riportando l’attenzione di tutti i presenti al tavolo e anche di qualche studente seduto vicino.

Sorrisi ritrovandomi nonostante tutto in imbarazzo, anche con la mia neo natura lupesca mi trovavo ancora in difficoltà nella parte del personaggio sicuro di se.

Scott guardandomi sembrò ricordare qualcosa da dirmi, per cui quando lo vidi inclinarsi per avvicinarsi a me feci in modo da andargli incontro.

-Mi stavo dimenticando di dirti una cosa!- sussurrò – Deaton ha trovato un incanto che potrebbe fare al caso nostro, non è esattamente quello che cercavi tu, ma con le dovute modifiche dovrebbe funzionare-

-In che senso non è esattamente quello che cercavo io?- domandai confuso

-Beh lui dice di aver trovato un incantesimo celtico di protezione ed aggiungendoci alcuni ingredienti ben soppesati potrebbe farlo diventare un incanto di “trapasso”-

- Mi sa tanto di formula scadente che si trova su internet- dissi con una smorfia.

-Effettivamente – sorrise divertito Scott – Deaton ha anche detto che per il buon funzionamento ha bisogno di un ingrediente raccolto in circostanze ben precise, e questo potrebbe creare problemi.-

-In che circostanze?- ero ovviamente incuriosito ma allo stesso tempo speravo che non fosse un preludio per un’ulteriore missione impossibile.

-Per il sortilegio servono dei Cardi Scozzesi, ed è necessario che vengano raccolti in patria-

-La Scozia sta diventando un po’ troppo presente in questa storia- pronunciai con la fronte aggrottata.

-Deaton spera che il cardo possa intensificare l’influsso Black Dog che c’è nel tuo sangue per la buona riuscita del incantesimo-

-Come farà a procurarsi il Cardo? Ha intenzione di mandare uno di noi oppure di andare lui stesso a raccoglierli?- chiesi

-Dice che prenderà contatto con degli amici e vedremo- rispose Scott alzando le spalle.

-Di che state parlando?- ci interruppe Danny incuriosito

-Volevamo regalare dei fiori alla madre di Scott per il suo compleanno. Ma è una donna dai gusti difficili, ci stavamo chiedendo se il cardo le sarebbe piaciuto-

-Dei Cardi?- chiese sorpreso Ethan

-Blu! Dei Cardi blu. Penso possano andare bene no?- aggiunse Scott guardandomi con un espressione strana che mi fece intendere che dei semplici cardi non sarebbero stati sufficienti.

“Oh perfetto, ne abbiamo pure bisogno di un colore specifico” pensai.

-Beh sono dei fiori molto belli nella loro semplicità- si intromise Lydia - secondo me sono perfetti-

Le sorrisi grato del suo appoggio.

-Sono scozzesi, lo sapevi?- aggiunse in seguito.

-No non lo sapevo- mentii- Non conosco molto bene la Scozia- aggiunsi guardando Aiden – O almeno non bene quanto pensavo…..-

Di sicuro quella nazione aveva molti più segreti in serbo per me di quanto mi aspettassi.

19 Ottobre 2013 ore  01.00 ca.

Il bosco era silenzioso e pacifico, i pericoli si nascondevano nelle ombre  pronte all’attacco ma troppo spaventate per attaccare.

Io camminavo ad occhi socchiusi in mezzo alla vegetazione, cercando di affinare i sensi per togliere l’istintivo desiderio di sostegno degli occhi, i quali al momento servivano solo ad impedirmi di cadere inciampando in una radice.

L’udito e l’olfatto percepivano l’ambiente intorno a me, e la mia mente lo traduceva in immagini. Potevo vedere chiaramente il gufo appollaiato sul penultimo ramo dell’albero alla mia destra e lo scoiattolo che fugge davanti ai miei piedi con il proprio bottino di ghiande.

Il vento soffiava leggero tra la boscaglia e mi scompigliava un poco i capelli in crescita, ormai lunghi qualche centimetro.

Attraversai un leggero spiazzo e mi trovai nuovamente attorniato dagli alberi, fu allora che annusai un odore estraneo all’ambiente che mi circondava.

Voltandomi di scatto mi trovai davanti una figura umana, alta circa uno e ottanta e coperta da un cappotto con cappuccio in testa.

-Chi sei?- chiesi con voce autoritaria.

-Tu chi pensi di essere?- rispose alla mia domanda con un’ulteriore quesito.

-Un ragazzo, che vaga da solo di notte nel bosco e si trova un inquietante presenza alle spalle- dissi sarcastico

Il ragazzo, come potei notare quando si abbassò il cappuccio, rise alle mie parole.

-Io sono inquietante? Non tu che giri da solo a quest’ora?- disse

-Mi so difendere- spiegai alzando le spalle.

-Oh questo lo so Stiles- mi sorprese il ragazzo davanti a me

-Come sai il mio nome?- chiesi in allerta.

-Lo conosco perché ti sto cercando da giorni, da un mese circa.-

-Da un mese?- inconsciamente riportai alla mente la sera del 12 settembre, quando venni morso da Deucalion.

-Solo un mese fa ero dall’altra parte del mondo, in Svizzera. A Lugano, per un congresso di Archeologi, più precisamente. È stato un attimo, pochi secondi prima era tutto normale, stavo camminando sul lungo lago fingendomi un normale Ticinese, il secondo dopo….Ti ho sentito, o meglio, ho percepito i sottili nastri di energia che percorrono il pianeta avere una scossa, si erano ripiegati in un punto preciso inviando poi onde per tutto il globo, quasi come a segnalare che qualcosa di straordinario era accaduto- spiegò citando una cittadina svizzera di cui nemmeno conoscevo l’esistenza.

-E questo cos’ha a che fare con me?- domandai

-Non lo hai capito? La piega ha avuto luogo proprio qui, a Beacon Hills, il 12 dello scorso mese.- l’uomo allungò una mano con il palmo rivolto in su in mia direzione – Quando tu sei stato morso- aggiunse

-Non so di che cosa tu stia parlando!- esclamai cominciando ad allontanarmi camminando all’indietro per non perderlo di vista.

-Stiles Stilinski discendente dei Black Dog! Non osare voltarmi le spalle !-

Con uno scatto portai il busto in avanti lanciando un urlo – Come sai tutte queste cose su di me?-

-Sono un druido, uno di quelli “veri”- spiegò mimando le virgolette con gli indici e medi di entrambe le mani – Sono stato istruito nella mia patria madre, l’Inghilterra. Posso avvertire cosa sei e la parte del Back Dog che vive in te, grazie agli insegnamenti del mio maestro. Egli è vissuto avendo diversi incontri con queste creature mitologiche, e ha trasmesso tutto il suo sapere a me.-

-Che cosa vuoi?!?!- chiesi con tono quasi soffocato, ma solo per via dei miei denti stretti ed il ringhio costretto in gola.

-Voglio aiutarti. Condividere il mio sapere con te ed elevarti a ciò che le tue capacità al meglio delle loro potenzialità ti premetteranno di essere.- rispose con voce seria.

-Perché?-

-Perché Uilleam Stilinski tu sei una delle creature più stupende e affascinanti che io abbia mai visto. Sei un tesoro nascosto. Un dono del vecchio continente-

 

19 Ottobre 08.00

Entrai in casa lentamente dall’ingresso principale, facendo alcuni passi dentro l’abitazione senza chiudere la porta.

Voltai il viso verso l’entrata e feci cenno al ragazzo che mi seguiva di entrare e precedendolo in cucina, dove trovai papà e Jackson intenti a fare colazione.

-Ehi Stiles hai passato fuori tutta la notte?- chiese mio padre dopo aver bevuto un sorso di succo d’ananas.

-Si….io…vi devo presentare una persona- dissi non sapendo bene come introdurre il nuovo compagno di viaggio.

Il druido si presentò alle mie spalle con un cordiale sorriso stampato in faccia ed il cappotto piegato sul braccio sinistro.

-Buongiorno, scusate se vi interrompo proprio a colazione- salutò gentilmente.

-Per tua fortuna siamo vestiti- rispose in maniera sarcastica Jackson.

Papà alzò gli occhi al cielo alle sue parole e spostò lo sguardo su di me quando sbuffai.

-Un nuovo amico?- chiese cortese.

-Diciamo così. Lui è Tynam N-N….scusa non so ancora pronunciarlo bene- sorrisi spiacente.

Il ragazzo sull’uscio della cucina mi sorrise comprensivo e corresse il mio lessico – Sono Tynam Nudd. È un piacere fare la vostra conoscenza- disse.

-Ecco si. Ci siamo incontrati questa sera, beh incontrati non è la parola giusta. Diciamo che qualcuno mi ha trovato in mezzo al bosco-

-Ti ha seguito?- chiese confuso papà

-Stavo cercando suo figlio da un mese a questa parte, e ieri sera sono riuscito a portare fine alla mia ricerca-

-Perché stavi cercando Stiles?- chiese un poco aggressivo Jackson.

-Sono un druido, ed il mio potere mi ha spinto alla ricerca di Uilleam- spiegò

-Uilleam?- domandò Jackson con l’espressione di chi non stava capendo nulla.

Imbarazzato alzai la mano, come si fa in classe, ed ottenuta la sua attenzione spiegai.

-Stiles è solo un soprannome, in realtà mi chiamo Uilleam Stilinski-

Il biondo fece una smorfia – Certo che sei andato dalla padella alla brace, non potevi scegliere un soprannome più comune?-

Alzai le spalle facendo il non curante, non avevo voglia di spiegare la verità.

-Cosa ti ha portato alla ricerca di mio figlio?-

-Un druido può percepire le energie del mondo, ogni oggetto e persona ha una propria energia. Potremmo parlare in metafore, diciamo che l’energia è un odore. Ognuno di noi ne ha uno specifico alla nostra persona e somigliante ai nostri famigliari, allo stesso tempo anche gli alberi e gli oggetti ne hanno uno, però in maniera più lieve. Ora facciamo un esempio: un druido potrebbe orientarsi in una città camminando ad occhi chiusi, dopo anni di allenamenti, uno di noi sa riconoscere in un millesimo di secondo la natura la posizione e la massa in movimento grazie all’energia che qualcuno o qualcosa riproduce.

Ieri sera ho trovato Stiles in mezzo al bosco perché la sua energia è diversa dalle altre, potevo sentire la lieve energia delle foglie e del sottobosco, la vitalità ritmica delle piante e quella cadenzata degli animali, sopra a tutte vi era la tua- disse guardandomi – l’energia di un umano è molto forte. Quella di tuo padre ad esempio potrebbe essere tradotto come un profumo forte e deciso, con quel tono di metallico che hanno tutti gli umani. I lupi mannari al contrario hanno un energia di poco superiore a quella umana ma più potente e frastornante con toni basi di terriccio e foglie. In una grande città sono i dettagli a definire la differenza da un uomo all’altro.- ci spiegò appoggiando il cappotto alla sedia davanti a lui.

-Che energia ho io?- chiesi con un forte dubbio.

Tynam sorrise incantato –La tua energia è diversa da tutte le altre, è qualcosa di indefinibile per druidi umani. Non è nemmeno simile a quello di un Black Dog, in quanto la loro assomiglia ad un scampanellio dei sensi, estremamente lieve a confronto con la loro natura. Credo che solo un druido con sangue mannaro potrebbe davvero comprendere la natura della tua forza-

-Esistono Druidi Mannari?- chiese scioccato Jackson.

-Oh ti sorprenderesti di quanti incroci esistono al mondo. E non sempre vanno come vorremmo.- una smorfia sfigurò il viso dai lineamenti morbidi del druido.

-Comunque per farti avere un idea, diciamo che la tua energia è come una goccia di pioggia che cade in un laghetto. Appena essa si infrange sulla superfice crea delle onde che si espandono verso l’esterno e portano la vibrazione del contatto per alcuni centimetri, a dipendenza della massa della goccia. La tua energia è esattamente così, si espande per tutta la città, è stato dunque un poco laborioso comprendere dove fossi esattamente ieri notte, per mia fortuna il tuo raggio non è troppo evoluto e ho potuto restringere il campo al bosco.-

-Ma come hai fatto a capire che lui fosse a Beacon Hills se hai detto che il raggio non è troppo espanso?- chiese mio padre.

-Quando un nuovo bambino viene alla luce, l’energia si espande per qualche metro al massimo chilometro, è come un messaggio per le altre forme di vita, dice: “Ehi sono nato, io esisto ora”. Nel momento in cui Stiles ha cominciato ad assorbire l’essenza mannara è accaduto la stessa cosa, delle onde di energia si sono dilatate verso ogni direzione. Ora come abbiamo detto un’energia umana è forte ma non è paragonabile a quella di Stiles, eppure riesce ad espandersi per quasi qualche chilometro. Riuscite ad immaginare quando si sia dilungata l’onda riprodotta dalla creazione di un essere per metà Lupo Mannaro e per l’altra Black Dog?-

-Tu hai detto che quando hai saputo della mia esistenza eri in Svizzera- mormorai con gli occhi spalancati.

-La tua energia, Stiles, si è riflessa in tutto il mondo!- affermò Tynam.

 

21 Ottobre 2013 17.00

Lo studio veterinario di Deaton era privo di clienti a quell’ora, così quando io Jackson e Tynam varcammo la soglia del negozio non ci stupimmo di venir accolti da una rimpatriata di lupi.

Scott sorrise felice di vedermi, da quando ero diventato lupo i nostri momenti insieme si erano più che dimezzati, Derek lanciò un occhiata curiosa al ragazzo che ci seguiva ma non mi rivolse alcun ringhio o altro, forse stava cominciando ad abituarsi a me….finalmente.

-Ciao ragazzi- ci salutò Deaton sorpreso di vederci – cosa vi porta da queste parti?-

Feci un piccolo sorriso. Da quando Tynam era entrato a far parte della mia vita la facciata di Deaton mi sembrava più scialba, ero sicuro che fosse dietro ad essa che manteneva tutti i suoi segreti.

-Siamo venuti per sapere come sta andando la ricerca per l’incantesimo. E volevamo presentare a tutti il nuovo arrivato- dissi

-Oh certo. Piacere- Deaton allungò la mano e strinse in segno di saluto quella del nuovo arrivato.

Appena si lasciarono il veterinario fece un passo indietro guardando Tynam con occhi spalancati.

-Tu sei un druido- affermò senza spostare gli occhi dal ragazzo.

-A quanto pare- rispose il mio druido facendo un altro di quei suoi sorrisi di cortesia.

-Tynam è, come ha appena gentilmente detto Deaton, un druido. Si è “unito” al nostro branco, per quanto glielo permetta la sua posizione-

-Oh perfetto un ulteriore pazzoide a Beacon Hills- mormorò Derek abbastanza forte da essere udito da tutti.

-Derek!- lo apostrofai irritato, il toro che da del cornuto all’asino!

-Beh un po’ pazzoide lo sono se ci pensi, solo sulla base di una teoria mi sono trasferito qui in poco meno di tre giorni dal vecchio continente. E grazie alle ricerche di Deaton per procurarsi i Cardi sono riuscito ad arrivare qui- intervenne Nudd.

-Dal che?- chiese Cora confusa.

-Il vecchio continente è un soprannome che è stato dato all’Europa- le spiegò Peter

-E perché non può chiamarla Europa come tutti?- chiese Cora. “oh perfetto, è proprio sua sorella. Stesso tono irritante” pensai.

-Mi piace di più così- concluse Tynam con tono semplice ed un’alzata di spalle.

Deaton intercettando il mio sguardo irritato si intromise nella discussione.

-Comunque per quanto riguarda l’incanto è quasi tutto pronto, sto cercando di far arrivare una fornitura di cardi raccolti appositamente in Scozia, ma sta diventando più difficile del previsto.- spiegò.

-Mancherebbe solo quello?- chiesi stupito.

-Direi di si- Deaton si voltò verso un punto impreciso alla sua sinistra come se stesse guardando dove aveva riunito i dettagli per l’incantesimo.

-Peccato- aggiunsi sospirando.

-Peccato cosa Stiles?- mi chiese Tynam

Aggrottai la fronte – Beh per i cardi. Sarebbe davvero una presa in giro se trovassimo la formula giusta e ci mancassero solo i fiori adatti.-

-Ma i cardi li abbiamo sotto mano- rispose Tynam inclinando di poco la testa ed osservandomi.

-Tu li hai ?- chiesi speranzoso.

-No- rispose secco. Mi osservò un altro po’ e socchiuse gli occhi – davvero non te ne sei reso conto?-

-Reso conto di cosa?- non ci capivo più nulla.

-Chi sei tu?- la domanda era alquanto inquietante.

-Stiles- risposi senza comprendere.

-Chi sei tu?- questa volta il druido pose la domanda con tono più deciso e finalmente capii.

-Sono Uilleam Stilinki, discendente di Murdo McElliot proveniente dalla…- mentre parlavo la mia mente fu invasa da piccoli ricordi, rividi le discussioni svolte nei giorni precedenti andando a ritroso, vidi tutti i piccoli dettagli della nostra vita che pensiamo ci sfuggano ma rimangono impressi nella corteccia celebrale finché fu un ricordo specifico a fermare la mia mente - …Scozia- aggiunsi vedendo nella mia mente nonna Mairi regalare ad un piccolo Stiles un vaso con coperchio, assicurandosi che capissi l’importanza che aveva per lei che mantenessi quel regalo intatto in quanto secondo le sue credenze portava fortuna.

-Il vaso di mia nonna- sussurrai – il vaso in cui lei ..- mi portai una mano alla tempia cercando di ricordare cosa avesse detto esattamente. – È importante piccolo mio, qui dentro ci sono dei Cardi blu che ho raccolto appositamente per te niente popodimeno che in Scozia. Tienili in casa, ti porteranno fortuna- spostai lo sguardo sbarrato sul druido e ripetei quello che avevo ricordato – I cardi blu, sono sempre stati in casa mia! Nonna me li aveva regalati come porta fortuna!-

-Sai dove sono vero?- mi chiese guardingo Jackson

-Nella teca di vetro che mia madre ha fatto costruire appositamente- risposi.

-Quella sopra il mobile prima delle scale?- chiese il mio beta incuriosito.

-Proprio quello- gli sorrisi felice. Il mio sorriso si fece ancora più grande quando vidi Jackson rispondermi con un sorriso stupendamente contento.

Isaac fu il primo a muoversi ci raggiunse velocemente e dopo avermi dato una semplice pacca sulla spalla e un sorriso caloroso si perse a parlare con il suo compagno di allenamenti.

Guardandoli potevo benissimo vedere quanto entrambi fossero attirati l’uno dall’altro.

Jackson mi lanciò uno sguardo di sfuggita come a chiedermi cosa fare. Alzai un sopracciglio sarcastico, avrei dovuto diglielo io? Era lui il modello rubacuori ora doveva arrangiarsi e portarsi la pedina nera sulla parte bianca della scacchiera.

-Beh direi di andare a recuperare i fiori allora- concluse Deaton.

Sorridendo come un cretino mi girai verso sinistra trovandomi fianco a fianco con Derek, senza pensarci sollevai la mano destra per fare un batti cinque. Stupendomi Derek rispose battendo la sua mano contro la mia, il che fece accrescere soltanto il mio sorriso. L’alfa scuotendo la testa mi prese per le spalle e mi diede una leggera spinta verso la porta – Vedi di andare, idiota- disse con voce divertita.

Forse era arrivato il momento in cui tutti i pezzi della scacchiera avrebbero davvero lavorato insieme.

 

24 Ottobre 2013

-È oggi- sussurrai guardando fuori dalla finestra. Quella mattina mi ero alzato in trepidazione, Deaton e Tynam, dopo essersi uniti nella preparazione, avevano promesso che la formula sarebbe stata pronta per quel giorno. Io e Jackson saremmo diventati un branco a tutti gli effetti.

-A me non fa poi molta differenza- mi sorprese una voce alle mie spalle. Sull’uscio della camera il beta mi guardava sorridendo tranquillo.

-Davvero?- chiesi curioso.

-Anche senza questo incantesimo io sono già un tuo beta.-

-Come fai a dire che non cambierà ancora dopo l’incantesimo?- domandai stupito dalla sua sicurezza.

-Ho sentito già la differenza da quando mi hai morso, ma la sicurezza l’ho avuta martedì scorso-

-Martedì era il 19….quando c’era la luna piena- mormorai senza capire.

-Esattamente- disse Jackson entrando in camera e sedendosi sul mio letto. – La trasformazione questa volta è stato qualcosa di nuovo e straordinario. Mi sono sentito preda degli istinti ma allo stesso tempo avevo la mente perfettamente lucida e in grado di capire cosa era bene e cosa no. Ho potuto sfruttare i miei sensi al massimo della forza senza venire distratto da piccoli pensieri animali o rabbiosi e sopra a tutto, c’eri Tu. Potevo percepire in modo più che chiaro che eri il mio alfa, riuscivo a sentire e capire dove eri in modo perfetto anche senza vederti. È stata un esperienza travolgente, ma soprattutto sfiancante– rise scuotendo un poco la testa – per quello me ne sono andato subito dopo che è finito l’influsso della luna. Non vedevo l’ora di stendermi a dormire- spiegò

-Pensavo fossi stanco per via di aver dovuto lottare contro l’istinto mannaro. Per via della trasformazione- dissi stupito.

-È così, ma non nel modo che intendi tu- Jackson si alzò dal letto e si avvicinò alla porta – è stato semplicemente nuovo e incredibile per me. Non ho retto, proprio come un novellino- detto questo il beta si allontanò tornando nella propria stanza lasciandomi a finire i preparativi per la giornata.

Oggi a scuola sarebbe stata davvero dura prestare attenzione quando, sapevo benissimo cosa mi attendeva a fine giornata. Se non avessi come padre lo sceriffo assaggerei l’idea di restare a casa e bigiare le lezioni, ma questo non è possibile come rimarcò la voce di papà che mi chiamava per la colazione.

 





Antro di Bad:

Ciao a tutti :) Ho aggiornato la storia oggi perchè non sono sicura di riuscirlo a fare domani.
In questo capitolo Stiles affronta Derek dando finalmente voce ai dubbi che lo assalgono, si vedono i gemelli diventare parte integrante del gruppo e spunta un nuovo personaggio.
Tynam è una mia piccola creazione e sinceramente mi terrorizza un po', temo di averlo fatto "fuori schema" quando invece volevo che fosse una pennellata uniforme nel quadro della storia., mentre mettevo per i scritto i punti principali della storia ho sottolineato il fatto di volere un druido "personalizzato" per Stiles in quanto Deaton non mi piace troppo, mi sembra che nasconda un po' troppi segreti, ed ho lasciato che la mia antipatia si vedesse un po' nella storia ma senza esagerare.
Spero che questo capitolo vi piaccia, io ho amato scrivere ognuno dei capitoli che pubblicherò.
Ringrazio tutte le persone che leggono e seguono la storia ed in particolare ringrazio My heart seeks love per le sue puntuali recensioni :)
Vi aspetto al prossimo capitolo
Un bacio
Badluna

ps: ho scritto una Oneshot incentrata su Stiles che è ancora in fase di correzzione, spero di riuscire a pubblicarla presto. Ve la segnalerò qui nei commenti appena la inserisco :)
  
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