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Autore: Lu_Sama    27/04/2008    2 recensioni
Mi guardo ancora una volta il braccio sinistro, lo guardo da tutti i lati e da tutte le angolazioni e vedo sempre la stessa cosa. Sangue. Ferite. Sangue. Il mio. L’ho fatto, ancora una volta.
Genere: Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota della sottoscritta autrice: Salve signori! Ho deciso di pubblicare un nuovo capitolo di codesta ficci fatta mlto di getto. Penso proprio che per quanto mi riguarda questo sarà l'ultimo capitolo.  Questa attualmente è la fine della mia storia...

 

 

 

Ieri sera, dopo aver finito la doccia mi sono fermata per qualche secondo a guardarmi allo specchio. La mia attenzione è stata ben presto catturata dal mio braccio sinistro. Stranamente, nonostante io non tenga mai le braccia scoperte, la mia pelle si è scurita. O forse sono le mie cicatrici che spiccano più del solito. Il mio braccio è solcato da lunghe e profonde cicatrici bianche; anche se ormai è passato molto tempo da quando la lametta del taglierino ha toccato la mia pelle, bruciano come se fossero terribilmente recenti. Mi sento una stupida se penso che usavo il dolore come mezzo per sentirmi meglio, mi vergogno di me stessa e allo stesso tempo mi sento presa per il culo.

Ogni giorno che passa scopro che un’altra delle persone che conosco si taglia o si tagliava, questa cosa non mi piace. Non è per egoismo, della serie “solo io ho avuto problemi”, semplicemente ODIO profondamente che il fatto di tagliarsi stia diventando una moda. Ricordo che ogni volta che mi ferivo, tremavo all’idea che qualcuno lo venisse a sapere, o più che altro tremavo all’idea che le persone che mi volevano bene lo venissero a sapere. Ora invece le persone lo ostentano, mostrano i loro tagli come fossero trofei, godono nell’essere compatiti e godono ancora di più nell’essere disprezzati, perché in questo modo possono crogiolarsi nell’autocommiserazione ed affermare che nessuno li capisce. Questo modo di pensare mi fa terribilmente schifo.

Potrà sembrare strano, ma per me tagliarmi era una cosa importante ed il fatto di averlo fatto è ancora adesso importante per me. Ogni singola linea chiara sulla mia pelle mi ricorda un periodo della mia vita, come in un film mi passano davanti i fotogrammi di un inferno ed ora un po’ godo dell’essere riuscita ad uscirne, di avere trovato modi alternativi al dolore per sfogarmi.

Mi sono sorpresa nel rivedere il nome di Ale inciso sul mio braccio: avevo completamente rimosso di averlo fatto e come per tutte le altre cicatrici mi è tornata in mente quella sera e tutte le lacrime che avevo versato. Strano… Sembra che abbia sempre sbagliato io… Sembrava sempre colpa mia.

Ora come ora mi pento di essere stata così debole, però mi sono accorta che la debolezza mi ha fortificato. In questo momento sono terribilmente arrabbiata, la mia vita stava prendendo una piega giusta, ma subito la mia famiglia ha deciso di rovinare tutto. Sì, sono tremendamente incazzata, e triste, e giù di corda, e ho un’assurda voglia di piangere, ma ancora una volta non impugnerò nessuna lama. Ho deciso di vivere in modo diverso, ho capito che se anche la via che sto percorrendo è molto buia, mi devo fare forza, perché ci sono persone splendide a tenermi per mano. Sono stanca di avere paura dei mostri che si nascondono nel buio, sono stanca di avere la luce a portata di mano ma di essere troppo occupata a soffrire per accorgermene, sono stufa di vedere i miei sentimenti calpestati, sono stufa di mostrarmi forte e sorda alle critiche, perciò ho deciso di reagire. E l’ho fatto. Non ho più paura dei mostri, perché ho scoperto che basta ignorarli per farli stancare, ho afferrato la luce che fino ad ora mi sfuggiva e ho capito che erano tante, tante luci e che mi posso aggrappare a loro nei momenti di sconforto. Le critiche non mi feriscono più, provo solo una gran pena nei confronti di queste persone. Non sanno fare altro che ripetere le stesse cose all’infinito, ma ho iniziato a far versare a loro il sangue che prima mi sgorgava dalle ferite. Non ho più intenzione di sopportare. Non ho più intenzione di ingoiare tutto. La mia vita non fa affatto schifo come credevo. Io sono una persona decisamente migliore di quanto chiunque pensi. Sono fiera di me e delle mie scelte, per questo so di potercela fare. Ho reagito e sto vincendo.

La strada è ancora buia, ma io sono più furba e mi sono portata dietro la torcia.

 

Watashi na Itami desu.

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