“Qual è la tua
scelta, Ino Yamanaka?”
Già, qual era la
sua scelta? Nemmeno lei lo sapeva…
Da giorni se lo
continuava a chiedere, ricacciando indietro prontamente le lacrime quando
ripensava alle parole di Shikamaru e di Sasuke…
Da quell’ultimo
incontro non aveva più visto ne l’uno ne l’altro… e si tormentava perché sapeva
che se avesse aspettato troppo, avrebbe perso entrambi…
Così, il terzo giorno
decise di andare a parlare con Sakura. Aveva bisogno di sfogarsi e di consigli
e sapeva di poterli trovare nelle sua parole.
Uscì di casa
correndo e alzando polvere sulle persone circostanti.
Si diresse verso
l’abitazione dell’amica.
Quella giornata
era cominciata più grigia delle altre, con poca luce….troppe nuvole non
facevano respirare il sole.
Giunse a destinazione
e pigiò il nome “Haruno”.
Dlin Dlon
Qualche passo
frettoloso, poi una voce…
“arrivo”
La porta in cedro
si aprì con il rumore di un mazzo di
chiavi e ne sbucò una bella chioma rosea.
“oh, ciao Ino-pig!” le sorrisero maligne le gemme incastonate su quel
viso chiaro.
“ciao Sakura”
rispose titubante l’altra con lo sguardo basso. L’Haruno
rimase a fissare l’altra un secondo. Non aveva risposto all’attaggo-pig…qualcosa
non doveva andare. C’era qualcosa di sbagliato
“che cosa c’è? È
successo qualcosa?!”
Domandò
leggermente preoccupata la ragazza, ponendosi di fronte alla biondina.
“qual cosina è
successa, ma nulla di preoccupante…volevo solamente parlarne, posso?”
Chiese amorevolmente,
strizzando dolcemente gli occhietti vitrei.
“si si certo, mi metto le scarpe ed arrivo”
“okay, ti aspetto
qui”
La giovane sparì
dietro l’uscio e riapparve una ventina di secondi dopo vestita di tutto punto
con tanto di lucidalabbra sfavillante.
“Wow, stai
diventando abilissima nel curare il look” esclamò la bionda incamminandosi
verso le vie di Konoha
“ho imparato dalla
migliore!” fece l’occhiolino l’altra, sorridendo.
Era come tornare
indietro, in quell’istante. Anni di litighi e rivalità spariti in un secondo.
Si trovarono,
così, a camminare per le stesse strade di sempre, dove avevano trascorso la
loro intera vita.
“dove andiamo?”
domandò Ino
“mmm…non lo so, dimmi tu”
“beh, mi è venuto
in mente un posto”
“okay, allora
andiamoci di corsa, sono curiosa di sentire il fattaccio” continuava a
scherzare l’Haruno.
Poteva sembrare fosse
poco delicata, o che non capisse quanto la cosa potesse essere preoccupante.
Ma non era cosi. E
Ino lo sapeva bene.
Un tempo erano
migliori amiche.
Era tutto così
bello allora.
Era cambiata ogni
cosa, e la loro amicizia era andata perdendosi.
Ma ora, Ino aveva bisogno di lei…e lei c’era…
Superarono
l’accademia Ninja, il giardinetto dove andavano sempre a giocare, poi una
piccola vallata verde.
[un ragazzo sdraiato a terra,
nuca sulle mani, braccia piegate all’indietro.
Gambe aperte, schiena al
suolo, occhi al cielo.
Capelli raccolti, stretti in
alto, viso morbido accarezzato dal sole e dalla leggera brezza]
Ino si guardò intorno. Curiosa l’amica fece
altrettanto.
“che cosa stai
cercando?” chiese infine quest’ultima, continuando ad avanzare.
“ehm…niente niente, siamo quasi arrivate!”
[no, non c’era alcun ragazzo
coricato in terra.
Nessuno a guardare le nuvole.
Nessuno a riposare.
Quel prato era
semplicemente…vuoto]
Sakura guardò
l’orizzonte, verso alcuni alberi che creavano altra ombra.
La Yamanaka fissò un posto preciso, una piccola collinetta che
aveva una bellissima visuale sul cielo…
“che ci fai qui?! è notte ormai, le nuvole sono scomparse”
“ho deciso di aspettarti, so
che ti piace guardare le stelle”
“sì è vero…”
“sai…” riprese lei
“pensavo davvero di
conoscerti…”
“come?”
“no, niente…lascia stare…”
“Ino!”
“ah, noto che ti ricordi ancora
come mi chiamo!”
Lo sguardo celeste
annegò in quel piccolo dialogo avvenuto giorni prima in quello stesso luogo.
Risentiva su di se
le stesse insicurezze di quella sera.
Il terrore di aver
perduto il suo più caro amico.
Perduto in pasto a
quella dannata ragazza che era stata la sua migliore amica.
“mi dici che hai?”
“perché dovrei dirlo proprio a
te?”
“beh, perché normalmente mi
dici sempre tutto…”
“già, e dovrebbe essere così
anche per te”
“infatti
lo è”
“no, non è vero!”
“perché dici così?”
“prendiamola come
un’intuizione”
“le tue intuizioni fanno pena”
“ma come ti
permet…”
“senti… non so cosa ti aspetti
da me… ma non sono certo Sasuke
Uchiha. Non ho una vita
piena di grandi novità. Non devo uccidere nessun fratello maggiore, non mi devo
confrontare con chiunque conosca il mio nome e voglia battersi con me. Nessuno
mi conosce e nessuno vuole conoscermi. Fine della storia. Trascorro la mia vita
a guardare il cielo e a svolgere missioni insieme a te e Choji. Questa è la mia vita Ino… cosa dovrei raccontarti?!”
“ad esempio la tua vita
amorosa…”
Si, lei era stata
invidiosa di Sakura.
Gelosa del suo migliore
amico.
Aveva temuto di
perdere tutto ciò che possedeva.
E la loro
Amicizia…era quel tutto.
“Ino, per di qua?” fece cenno la ragazza dagli occhi che
ricordavano il richiamo della primavera.
“si, dietro quella
piccola altura”
Continuarono le
vecchie amiche a camminare tranquille, fino a superare l’ultima collinetta.
Davanti a loro si
presentarono le acque gelide del fiume che sfiorava il lato Est di Konoha, bagnandone i contorni.
Il corso
torrentizio che affrontava si trovava ad una trentina di metri sotto di loro,
davanti ad un precipizio.
“siamo arrivate”
asserì soddisfatta la Yamanaka.
Sakura rimase a
guardare il baratro di fronte a loro due e alla bellissima vegetazione intorno.
“wow, Ino, ma è bellissimo”
“si, lo so!
Sediamoci qui” indicò una montagnola di sabbia davanti a loro.
“allora…” cominciò
l’Haruno sedendosi “..che cos’è accaduto?”
“ beh…”lo sguardo
celeste si voltò a fissare dietro di se, alla ricerca di qualcosa, una figura
solitaria dietro qualche albero, ma niente.
“stai aspettando qualcuno?”
“no, nessuno…” si
girò nuovamente lei, cominciando a giocherellare nervosamente con i capelli
chiari.
“ anche prima
stavi cercando qualcosa, hai paura che qualcuno ci stia spiando?”
“no, ma che
sciocchezze vai dicendo!”
“è che ti vedo
agitata.”
“non lo sono…” la
liquidò secca.
“okay…” rimase
calma quella.
Lasciarono che
intervenisse il silenzio.
Quel posto permetteva
che trasparisse il forte odore dell’acqua, e il rumore tanto bello quanto
rilassante dello scrosciare delle cascate.
“quel posto che
abbiamo attraversato prima…” iniziò Sakura “…non era quello dove mi dicevi andasse
sempre Shikamaru?”
“tipo?”
“tipo se hai una ragazza, se ti
piace qualcuna ad esempio…cose così”
“perché dovrei dirti queste
cose?”
“perché io ti racconto ogni
minuto della mia vita. Mi sei sempre vicino quando sono giù e mi aiuti a superare
momenti difficili. Ora vorrei poter fare anch’io qualcosa per te”
“mi dispiace ma ho il timore
che tu non possa fare proprio nulla…”
“almeno parlamene, fammi
tentare…”
“lei…lei è una ragazza
fantastica”
Quel nome, gia…
Lui adorava quel
posto…
“si, era proprio
quello”
Fronte-Spaziosa
valutò un attimo le parole della’amica.
“era lui che…”
sussurrò lievemente, sulle note di alcuni passerotti che volavano poco più in
la “…che stavi cercando prima?”
Ino rimase stupida da quella domanda.
Istintivamente avrebbe urlato un risuonante ‘NO!’ ma in quell’occasione, quegli
occhi smeraldi così sinceri e rassicuranti, la fecero tranquillizzare…
Non aveva mai
avuto bisogno di mentirle, e non ne aveva bisogno nemmeno ora.
“c-credo di si…”
rispose timida la notoriamente egocentrica ragazza.
“è successo
qualcosa con lui, vero?”
“si…” si sentiva
così piccola di fronte alla verità. L’Haruno le stava
facendo sputare fuori cose che era sempre state incastonate dentro di se, e con
stupefacente facilità…
“che cosa è
accaduto?”
La bionda sbuffò,
quasi come fosse costretta a parlare.
“pochi giorni fa,
beh..sono uscita con Sasuke…”
L’amica rimase
impietrita…
Scoppiò:
“CCOOSAAAA?!?!”
Scattò in piedi
agitando le mani all’aria
“E PERCHE NON NE
SAPEVO NIENTE?!?!?!”
“NON E QUESTO IL
PUNTO SAKURA!!”
Strinse i pugni la
Yamanaka leggermente adirata.
La dolce caramella
(lo so che sto nomignolo non ti piace ndHarpy) tornò
al suo posto, cogliendo il messaggio della biondina.
“è che ho
paura…” ammise sottovoce.
In un sussurro a
mala pena percettibile alle orecchie dell’altra, che si domandò quindi…
“p-paura Ino-chan?e
di cosa?”
“ho tanta paura…di
essermi innamorata davvero…”