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Autore: Dzoro    18/11/2013    3 recensioni
In un mondo abitato da manichini meccanici, dominato dai Vampiri e con seri problemi di immigrazione aliena, succede un evento impensabile: Carmilla, una bambina vampiro, torna umana. Il compito di proteggerla viene affidato ad un improbabile eroe, il medico-manichino Verzetti. Riuscirà a salvarla dalle grinfie del perfido tenente Controcazzi e a conquistare il cuore di Samanta, la bella manichina dal morbido seno di Seitan, e a pagare l'affitto?
Storia in pausa natalizia, ci vediamo a gennaio!
Genere: Avventura, Commedia, Fantasy | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Uno
 
Le tapparelle lasciarono entrare la consueta luce pomeridiana rosso cupo: la lente solare doveva essere ancora attiva, il tramonto sarebbe giunto di lì a poco. Era ora di svegliarsi. Verzetti, aperta la finestra, ritornò al suo letto, mentre le giunture delle articolazioni scricchiolavano rumorosamente e dolorosamente. Olio di oliva, gli avevano detto una volta. Toglie il rumore e ti fa sentire come appena uscito dalla fabbrica, puoi fare i salti mortali con l’olio d’oliva. Peccato che trovarne una bottiglia era meno difficile solo di trovare i soldi per pagarla. I pipistrelli ovviamente non se ne facevano nulla, i grigi preferivano mangiare nelle loro mense puzzolenti, che si vociferava fossero stata la causa dell’estinzione dei cani nel 2045. Verzetti prendeva lì il suo olio lubrificante, olio da frittura usato, denso e grumoso. E gratis.
Ritornato al letto, lo tastò in cerca del suo braccio destro. Gli si staccava sempre mentre dormiva il braccio destro, sulla sua scatola c’era scritto “smontabile per una più facile pulizia”, che idea del cavolo. Lo trovò sotto il cuscino, Dio solo sa come fosse finito lì.
In cucina lo attendevano il flacone d’olio, che troneggiava nella sua untuosità appiccicosa sul tavolo, e un po’ di pubblicità infilate sotto la porta d’ingresso. Le lesse, subito dopo aver applicato un po’ dell’olio con un cucchiaio da cucina sulle giunture doloranti: “Maialini Lombardoni, pratici come un maialino, buoni come un sapiens!” gridava a gran voce il primo volantino, mostrando una mandria di porcellini allegri e saltellanti, evidentemente ignari di essere ormai l’unica fonte di sostentamento dei pipistrelli. Verzetti la accartocciò, producendo un crepitio elettronico mentre l’lcd supersottile si sgretolava tra le sue dita. La seconda era qualcosa sui diritti dei grigi, la terza, ironicamente, era il solito “aiutiamoli a casa loro” di un partito di pipistrelli di estrema destra. Se ne faceva un gran parlare ultimamente dei grigi, era come una moda scoppiata da poco. Era ironico di come perfino un invasione aliena fosse passata in secondo piano, solo per essere accaduta in concomitanza con la presa del potere dei pipistrelli. La quarta pubblicità era quella di un centro benessere per manichini, e non a caso fu quella su cui lui si soffermò più a lungo, anche perché il modello che si rilassava in un bagno di olio di cocco sul depliant era del suo stesso esemplare di produzione, secco e color beige, con la faccia lucida e perennemente sorridente. Verzetti non osò guardarlo fino alla fine, non voleva sapere quanto costasse. Gettò tutti i volantini a terra, e dalla sua bocca immobile uscì un sospiro:
- Ho bisogno di un lavoro.
Il telefono, appoggiato sul pavimento, squillò. Verzetti girò la testa di scatto, attese ancora due squilli, quindi si buttò a terra e alzò la cornetta:
- Clinica Verzetti, desidera?
- Sono Dracula Camarilla.-  nome da vampiro comune, già sentito e mai sentito prima.
- Di cosa ha bisogno?-
- Ho bisogno di un medico per… una mia parente.– c’era una certa inquietudine nella voce del pipistrello, come un tremolio – Ha tempo?-
- Un attimo, controllo la mia agenda…- Verzetti coprì con una mano la cornetta, e passò dieci secondi ad esultare silenziosamente, scuotendo il suo pugno chiuso – Sono libero. Di cosa ha bisogno?-
- Si tratta di mia figlia,- aveva decisamente una voce preoccupata. – Stanotte si è svegliata… come dire… beh, viva.
Varzetti, se avesse avuto degli occhi, li avrebbe strabuzzati.

 
   
 
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