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Autore: lyy223    19/11/2013    1 recensioni
Non potevo crederle.
Non avevo mai creduto a tutte quelle leggende.
Eppure qualcosa dentro di me mi diceva che quella bellissima ragazza ventitreenne, mi stesse confidando la verità.
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Seconda storia della serie "Soul".
Genere: Mistero, Sovrannaturale, Suspence | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Soul'
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Mi svegliai.
I miei occhi erano ancora pesanti a causa della stanchezza.
Li riuscii ad aprire con difficoltà.
"Ma che diavolo? Che ci faccio qui?"

Quella stanza mi era molto familiare. Troppo familiare. Ci avevo passato tanti momenti belli.
Ero di nuovo nella stanza di mia cugina, nel cottage di montagna.
"Ma come è possibile?"

Sentii improvvisamente qualcuno sospirare al mio fianco.
Mi girai di scatto.
Spaventata.
Era mia cugina, avvolta nel caldo piumone bianco candido. Era visibile solo il viso. Sembrava quasi un pupazzo di neve con un volto umano.
Ad un certo punto lei aprì gli occhi.
-Perchè mi fissi? Sembra tu abbia visto un fantasma!- Mi sorrise.
-E lo spirito maligno?-
-Di quale spirito stai parlando? Ti senti bene, cugina?-
-Sì, sto benissimo..- le risposi ancora incredula.
-Sicura?- Mi fissava con quei suoi grandi occhi castani preoccupati.
-Sì sto bene.. vieni qui, mi sei mancata tanto!- la abbracciai.
-Tanto? Ma se sono sempre stata qui! Ma che vai blaterando? Ah, ho capito... hai aperto un'altra bottiglia di Brachetto? Cattiva, te la sei scolata tutta.. potevi conservarne un po' per tua cugina maggiore... sei una birbante!- mi fece l'occhiolino.

Mi alzai.
Scesi giù per le scale velocemente come se stessi facendo lo step.
-Mamma! Zia! Dove siete?-
-Siamo qui!- rispose mia mamma.
Appena la vidi, Le misi subito le braccia al collo. La strinsi forte.
Avevo paura di perderla. Era l'unica persona di cui mi fidavo ciecamente. L'unica che avrebbe ucciso per me. Ed io avrei fatto lo stesso per lei.
-Ma cos'è tutto questo affetto? Tu sei la donna delle nevi.. non è da te!- mentre diceva questa frase, rivolse un'occhiata incredula a mia zia ferma vicino al forno che scrutava ogni nostro movimento.
-Ho capito! Sei così dolce perchè vuoi un biscotto.. devi aspettare, non sono ancora pronti, cara- aggiunse subito mia zia che fraintese immancabilmente il mio comportamento dolce.
-Sei una golosona- disse mia mamma fissandomi.
- Ve li portiamo noi appena saranno pronti- sorrise.

Me ne tornai in camera.Decisi di sedermi sul letto, mia cugina era tornata a dormire quindi potevo riflette in tutta calma.
Ero felice e tranquilla che la mia famiglia fosse ancora con me.
 Ma Non riuscivo a capire dove fossero finiti Dev e Ctonie.

Era tutto un sogno?
Avevo bisogno di conferme.
Iniziai a rivivere nella mia mente tutto cio' che era successo: La scomparsa dei miei familiari, l'arrivo di Dev con il suo essere così pericoloso e rassicurante allo stesso tempo, il furto della macchina, l'arrivo ad Atlanta, la conoscenza di Ctonie... eppure c'era qualcosa che mi sfuggiva.
Un piccolo dettaglio che sarebbe riuscito a darmi la conferma di cio' che era accaduto.
Improvviso come un fulmine a ciel sereno mi tornò in mente una veloce immagine.
Dev mentre prende una pietra dalla collezione di mia cugina.
Una pietra di un azzurro che in base alla luce diventava più forte o meno.
Precisamente non sapevo come si chiamava.
Ero più che certa del fatto che nessuno avrebbe toccato la preziosissima collezione di mia cugina e quindi se mancava una pietra, doveva essere stata per forza presa da lui.
Scattai in piedi.
Mi avvicinai.
C'erano tutte. Ma uno scompartimento era vuoto.
Quella era la conferma.
"quindi tutto quello che ho provato era vero.. meno male, non sono diventata pazza... spero".
Mille pensieri iniziarono a frullarmi nella testa.
Non riuscivo a trovare una spiegazione plausibile.

I miei fitti pensieri furono interrotti improvvisamente dalla voce di mia mamma e mia zia che comparvero all'entrata della stanza con un vassoio pieno di biscotti caldi e fumanti.
Decisi allora di godermi i biscotti e le feste in famiglia.
Se fosse successo davvero qualcosa, prima o poi Dev e Ctonie si sarebbero ripresentati.
Ne ero più che sicura.
Il mio sesto senso diceva cosi.
Ed io ero d'accordo.

 
   
 
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