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Autore: ilaperla    20/11/2013    3 recensioni
Tommaso e Martina sono tornati a vivere. Li abbiamo lasciati, finalmente, con un finale tanto desiderato, voluto e ottenuto. Tanti sono stati gli ostacoli, materiali e non, nel loro cammino.
Ma cosa è accaduto prima? E cosa accadrà dopo il loro perdersi, ritrovarsi e amarsi?
Ritornano loro, ritornano gli altri e ritornano le emozioni.
[Continuo di Perdersi, ritrovarsi e amarsi. (Consigliata la lettura) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1793747&i=1 ]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Perdersi, ritrovarsi e amarsi'
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Perdersi: Ecco come si diventa due sconosciuti


 
Martina era seduta sotto il grande albero, con le gambe incrociate, su cui si appoggiava il libro che stava leggendo.
Amava quei momenti. Di completo relax, mentre leggeva sommersa e il vociferare dei bambini che giocavano nel parco, giungeva fino alle sue orecchie.
Il sole spendeva nel cielo, agosto era ormai arrivato. E con se la chiusura delle scuole e le vacanze tanto agogniate, dopo gli esami faticosi e stancanti.
Si stava godendo quegli ultimi giorni a Odenzo, in attesa di prendere un treno e allontanarsi da quella città.
Chiuse il libro, concludendo il capitolo che stava leggendo e si trovò a guardare quel prato che tanto tempo fa era luogo di risate, di spensieratezza e di amicizia.
Guardava quel posto con rammarico, incredula su come le cose siano cambiate.
Ormai nessuno più, andava in questo luogo, tranne lei. Era il suo posto preferito e anche se le ricordava qualcosa, o meglio, qualcuno che le ha spezzato il cuore, non avrebbe mai e poi mai rinunciato a quei momenti.
Ricorda con rammarico l’ultima conversazione con il suo migliore amico. Quella persona che non vedeva più da un anno.
Era li, nello stesso posto di quando si lasciarono per andare ognuno per la propria strada. Ma non lo sapevano ancora. Almeno lei.
 
[Erano seduti uno di fianco all’altro sull’erba.
“Qualunque cosa accada sappi che per me sarai sempre la mia migliore amica!”
“Perché mi dici così? Sta succedendo qualcosa? Lo sai che con me puoi parlare di tutto..” Disse voltandosi verso di lui, angosciata riconoscendo quel tono di voce insicuro.
“No, stà tranquilla.. Probabilmente dovrò stare fuori casa per qualche giorno. E non penso ci possiamo sentire perché avrò da fare..” Rispose in modo vago guardando davanti a se il ragazzo.
“E quando tornerai?”
“Non lo so ancora precisamente..”
“Tommy qualsiasi cosa accada io sarò sempre qui ad aspettarti!!”
Tommaso le si avvicinò e le diede un bacio sulla fronte.
“Ti voglio bene”
“Anche io.”]

 
Lui le aveva promesso che sarebbero rimasti amici sempre, qualsiasi cosa fosse accaduta. Ma così non è stato. Ed è stato proprio lui a rovinare la promessa.
Martina aveva sempre saputo, che quelle gemme negli occhi nascondevano qualcosa, ma mai e poi mai credeva che potesse nascondere le tenebre.
Si rendeva conto che Tommaso nascondeva qualcosa e non ha mai voluto credere a quelle chiacchiere, oppure a quello che le dicevano i genitori: di rimanere alla larga da uno come lui.
Lei ha sempre voluto combattere, incredula del fatto che si sarebbe fatta male. Ma purtroppo, non si scappa mai lontano dalla realtà, specialmente quando ce l’hai accanto.
Dopo quel giorno, con quella promessa. Non ha più visto il suo amico. Scomparso dal paese. In molte occasioni aveva pensato di andarlo a trovare, dato che anche il suo cellulare era staccato e mai disponibile.
Proprio quando si era messa in testa di passare a trovarlo dalla casa, la notizia fece il giro del paese.
Ricorda ancora benissimo quegli articoli di giornali che celavano il nome del ragazzo minorenne, spacciatore.
Ricorda quello che provò, ricorda la rabbia, l’amarezza e la delusione.
Non l’avrebbe mai creduto possibile. Le voci che giravano, erano vere. E si diede della stupida, perché non fosse riuscita a farlo ragionare, a farle confessare la verità. Lo avrebbe aiutato. Lo avrebbe fatto, perché lo amava.
Già, proprio così, provava quel sentimento e lo aveva capito già da un bel po’. Già da parecchi anni, ormai. Da quando passeggiando insieme, da quando lui l’abbracciava, da quando lui non giocava più con gli amici quando arrivava lei al parco.
Ma sapeva che era una battaglia persa in partenza, lui vedeva solo l’amica che non aveva mai avuto. Una ragazza troppo per bene per stare con lui.
Lui che cambiava ragazza come se nulla fosse, ma che poi tornava sempre ad una in particolare. Liliana. La sua preda preferita.
Sapeva Martina, che Liliana era cotta di lui. Capiva anche quando lei la prendeva in giro.
Perché Liliana, vedeva come Tommaso diventava in presenza di Martina. Lo capiva dagli occhi. Ma non ha mai voluto alimentare quel fuoco. Ha sempre creduto che celandolo, avrebbe portato da se Tommaso. Perciò cercava sempre di smontare l’autostima di Martina, che pian piano cedeva.

Martina era stanca, stanca della piega di questa vita. Erano ormai anni che non riusciva a dormire la notte tranquilla. Versava lacrime che la devastavano, che la prosciugavano.
Si era ripromessa di non provare più questi sentimenti per nessuno. Perché se è questo l’amore, ne avrebbe fatto volentieri a meno.

Tornando con la testa in quel parco, si accorse che si era fatto tardi. Raccogliendo il libro, corse verso la macchina per tornare in fretta a casa. Avrebbe dovuto completare le ultime cose prima di partire. E non vedeva l’ora di iniziare una nuova avventura.
Nel tragitto verso casa pensava a quello che avrebbe dovuto portare con se il giorno della partenza, le piaceva programmare tutto nei minimi dettagli, una stacanovista.
Quando parcheggiò l’auto, abbastanza lontano da casa sua, perché il parcheggio come al solito era tutto occupato, credette che la strada si fosse aperta e che presto l’avrebbe inghiottita.
Quello che guardava in quel momento, non l’avrebbe dimenticato per il resto della sua vita.

Sul ciglio della strada, proprio di fronte a lei, c’erano Tommaso e Liliana che si tenevano per mano e ridevano, seguiti dai soliti amici.
Tutto fu silenzioso attorno a lei e un pugnale le si conficcò al petto.
Avrebbe voluto urlare, sbattere i piedi per terra e strapparsi i capelli.
Il suo amico, il suo amore, era tornato. Chissà da quando poi. Ma la cosa che la fece strare male è che non l’avesse avvisata. Lei era li, ogni giorno, che si domandava che fine avesse fatto, se mai l’avrebbe contattata. Mentre lui, semplicemente aveva ripreso a vivere. Non era quello che doveva fare anche lei?
Sentì gli occhi pizzicare, sapeva che le lacrime sarebbero comparse di li a poco, ma non voleva. Stava per andare via, e qui rimaneva la vecchia Martina.

Quando anche il suo vecchio amico si accorse di lei, ricacciò in dietro le lacrime e gli sorrise, inclinando di lato il capo. E in quel momento gli augurò buona vita.
Notò l’espressione vuota di Tommaso, che solo in quel momento si accorse di lei. Era fermo li, ad aspettare che il semaforo scattasse sul verde per continuare a passeggiare.
Quasi non si rendeva conto di chi avesse per mano. Perché era preso da quegli occhi lucidi sulla sponda della strada parallela.
Avrebbe voluto correrle in contro, prenderla tra le braccia e dirle che le era mancata. Le avrebbe spiegato tutto. Ma quello che vide settimane fa, tornò a tormentarlo.
 
[Diciott’anni, appena uscito dal riformatorio. Ricordava bene quel momento Tommaso, riprendere a respirare aria di libertà, poteva rimediare agli errori commessi. Poteva, doveva e voleva.
Sente di essere cambiato, non è più quel ragazzetto che per fuggire alla noia di una famiglia per bene, preso dalla curiosità, dalle minacce dei suoi “capi”, decise di intraprendere la strada della droga.
Ma per sua fortuna e con orgoglio, non ha mai fatto uso di quelle schifezze. Si fermava solo a passarle di mani in mani. Dopo tutto chi mai avrebbe sospettato di un ragazzino devoto alla famiglia, di un ragazzino che sapeva esattamente quale doveva essere il suo posto.
E per rimediare ai suoi errori, doveva delle spiegazioni a parecchie persone. Prima tra queste, la sua dolce amica. Pregava ogni santo giorno, qualcuno li nel cielo, affinchè lei non lo avesse dimenticato, affinchè lei lo potesse perdonare.
Ricorda benissimo che non appena varcò la porta di quel posto sudicio, orrendo e non famigliare, volò a casa sua. Con il desiderio di abbracciare i suoi cari.
Ma come spesso accade, le cose non vanno mai come si preferirebbe.
Dopo un dialogo lungo e lacrimoso con i genitori, volle solo ritrovare quegli occhi a cui tanto era affascinato.
Era sparito dalla sua vita da ben un anno. Nessuna lettera, nessun contatto con il mondo esterno, niente.
Quando arrivò a destinazione, si appoggiò sul muretto di fronte all’entrata della scuola.
Mancavano cinque minuti e poi l’avrebbe rivista.
Si perse nei ricordi, erano inseparabili. Uniti da quella che forse, era più di una semplice amicizia.
La campanella suonò e con se uscirono gruppi di studenti.
Dovette aspettare qualche minuto per vederla.
Era li, ovviamente insieme a Miranda, con i lunghi capelli ricci neri raccolti in una coda alta. Bellissima, come sempre e forse anche di più.
Portava lo zaino su una spalla e rideva felice per qualcosa.
Gli si riempì il cuore a quel ragazzo e di conseguenza si domandò se ne valeva la pena fare nuovamente ingresso nella sua vita. Le avrebbe fatto del male. Ma Tommaso non sapeva cosa realmente Martina stesse provando.
Il ragazzo rimuginava su discorsi prettamente complicati nella sua testa.
Lei doveva essere amata. E lui non sapeva amare.
Lei doveva essere protetta. E lui l'avrebbe messa solo nei guai.
Lei doveva essere serena. E lui non poteva darle serenità.
Lei doveva avere solo verità e non menzogne. E lui non era pronto ancora ad aprirle il cuore.
Tutto a un tratto si sentì a disagio.
Che ci faceva lui, misero ragazzino appena uscito dal riformatorio, qui a guardare quella splendida creatura che si sta formando il suo avvenire?

La vide correre in contro a una macchina, guidata dal suo amico Luca.
E Tommaso, sentì distintamente il cuore rompersi, frantumarsi in mille schegge.
Dopo tutto c’era da aspettarselo. Come era minimamente possibile che lei si fosse fermata ad attendere il ritorno del reietto?
Decise li, seduta stante che anche lui l’avrebbe dimenticata. O almeno avrebbe finto di averla dimenticata.
E sapeva qual’era la cura. Chiodo schiaccia chiodo. Liliana]
 
Ricordava benissimo la scena: lei fuori dalla scuola, sorridente che correva contro un normale Luca. Era quella la strada giusta per lei. Non con uno spacciatore di bassa lega. Non con uno che le aveva nascosto la verità.
Si sentiva inadeguato per quella ragazza che stava sbocciando, proprio come la sua farfalla preferita. Era un bozzolo, che si è schiuso e ora sta mettendo le ali.
Non era lui la sua vita, si ripeteva sempre.
Vederla li, gli faceva male al cuore.
Aveva sbagliato svariate volte, e stava continuando imperterrito a sbagliare.
E ora ne pagava le conseguenze, tutti lo odiavano, a partire dai suoi genitori. Increduli su quello che aveva combinato.
Ha avuto la sua redenzione, ma non la merita. Sa il male cha ha fatto, a tutti quelli che gli sono vicini.
E sa il male che ha fatto a lei. La sua amica. La sua via di fuga.
Si sente sprofondare Tommaso, in un abisso sconosciuto.
Quegli occhi che lo guardano con rammarico, non gli avrebbe dimenticati mai. Nemmeno se ci avesse messo tutta la forza che aveva in corpo.

Quando il verde del semaforo, decise finalmente di scattare, si sentì trascinare via da Liliana. Si girò per l’ultima volta a vedere quella ragazza che non avrebbe dimenticato mai.
Ma lei era di spalle, pronta a intraprendere una nuova vita, lontano da lui. E da quello che erano stati fino a quel momento. 


Rieccomi qua :) 
Buonasera a tutti quanti i mie lettori del cuore.
Come state? Siete ancora tutti li a seguirmi? Pochi, pochetti siete... Ma va bene così.
Spero vi sia piaciuto il capitolo scorso e anche questo.
Non so che dire, mi sento impacciato come lo ero nei primi capitoli scorsi.
Gli avvisi ve li diedi mercoledì scorso e ora bho... 
Come vi sembra questa scrittura? Si può continuare? Mi fa strano scrivere di Tommaso... Ed è anche difficile entrarci nella sua mente sinceramente!
Infatti il prossimo sarà quasi tutto dal suo punto di vista, sempre però in terza risposta.
E niente, me ne vado perchè sto studiando e sto sottraendo linfa energetica (tipo pokemon) alla mia anima. Uffa! 
Vi mando un bacione, sperando di sentirvi presto. Ciao!!! 
 
 
 
 
 
  
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