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Autore: HIMsteRoxy    21/11/2013    1 recensioni
Loki mi sorrise e un brivido salì rapidamente sulla mia schiena. Era terribilmente affascinante e perfetto, sebbene non fosse Thor in persona.
Genere: Fantasy, Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Loki, Nuovo personaggio, Thor
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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- Hel tutto apposto?
Misi a fuoco la sagoma al mio fianco e riconobbi Freki. Dall’espressione turbata del suo viso capii che fosse davvero preoccupato per me.
- Sì, credo di sì.
Risposi, mettendomi a sedere. Freki mi tese la mano per aiutarmi.
- Sei svenuta.
Disse pacato.
- Già…
- Ti succede spesso?
- No, è la prima volta.
Mi guardai attorno e mi accorsi di essere seduta su un lettino dell’infermeria della scuola. Mi girai verso Freki e lo fissai intensamente. Era la prima volta che stavamo così vicini.
- Mi hai fatto preoccupare.
Disse imbarazzato.
- Devo ringraziarti Freki.
- Che ti è successo? Stavamo parlando e…
Mi chiese, cambiando tono di voce. Lo guardai senza capire. Non gli avrei detto il mio piccolo segreto. Feci una smorfia e lui mi fissò seriamente. Stava aspettando che gli rispondessi.
- Cosa intendi?
Domandai allora.
Mi prese il braccio destro e indicò il polso, dove avevo una piccola cicatrice.
- Oh,           questa! Ce l’ho da quando sono piccola!
Risposi sospirando. Per un secondo pensai che mi avesse scoperto. La guardò ancora e passò delicatamente le sue dita su di essa. Rabbrividii e mi scostai da lui.
- Hel, puoi contare su di me per qualsiasi problema.
Disse allora scostandosi. Sorrisi debolmente e sparì.
 
Per tutta la mattinata mi sentii meglio, ma tutto quello che era successo mi sconvolse ancora di più. Avevo avuto un’altra Visione e per di più ero svenuta tra le braccia di Freki, provocando la curiosità di tutta la scuola.
Non ero certo il tipo di ragazza che amava essere al centro dell’attenzione, ma in quel modo aveva attirato su di me l’interesse anche di professori e persino di uno strizzacervelli, come li chiamava Freki.
 
A casa nonna era stata avvisata dalla scuola del mio improvviso malore.
- Hel, tesoro! Come ti senti?
Mi chiese appena mi vide rincasare.
- Tutto apposto.
Risposi, fingendo un sorriso.
- Sicura? Mi hanno detto che sei svenuta… che ti è successo?
Lo vorrei sapere anch’io. Pensai.
- Adesso sto bene, è tutto passato.
Conclusi, chiudendomi in camera mia. Non volevo farla preoccupare inutilmente.
 
Mi sistemai sul letto a ripensare alla giornata e alla piccola chiacchierata con Freki.
Cosa aveva voluto dire con l’ultima frase: Hel, puoi contare su di me per qualsiasi problema
Come se sapesse che avessi un problema. Sì, ce l’avevo. Ma non l’avrei raccontato a lui! E poi perché si era tanto interessato alla mia cicatrice, cosa c’entrava con il malore improvviso?
Spostai la mia attenzione sul mio braccio e in particolare sulla cicatrice. Ciò mi riportò quindi a pensare ai vecchi tempi.
 
I vecchi tempi. Erano passati così tanti anni e a me sembrava fosse passata un’eternità dall’ultima volta che vidi mia madre.
Mia madre era una donna bellissima, che mi amava molto. Quell’ultimo giorno era così felice, mentre canticchiava la sua canzone preferita.
Aveva deciso di fare una specie di gita e così alle prime ore del mattino io e lei c’eravamo messe in viaggio. La meta sarebbe stata una sorpresa, mi disse.
Ma nel tragitto un camion le tagliò la strada, lei perse il controllo dell’auto e finimmo fuori strada, scontrandoci contro un albero.
Da quel momento in poi i miei ricordi furono annebbiati e io e la mamma fummo trasportate in ospedale. Lei in condizioni gravi ed io con alcune ferite al braccio destro e alla testa. Lei non si risvegliò più ed io finii in come per alcune settimane. I medici dissero che grazie a un miracolo mi risvegliai, ma mamma non c’era più e l’unico ricordo di quel giorno adesso era quella cicatrice che mi era rimasta. Così mia nonna fino ad ora si prese cura di me.
Mio padre? Non ho conosciuto mai mio padre. Mia mamma non me ne parlò mai, come se fosse uno sconosciuto o peggio un uomo che doveva essere cancellato dalla memoria. E mia nonna non seppe nulla da lei, così vissi nella totale indifferenza.
 
Riguardai la cicatrice e aggrottai la fronte. Avvicinai la lampada al mio polso e la fissai meglio. Non era una semplice cicatrice, ma somigliava molto a una runa vichinga.
Presi uno dei miei libri sulla mitologia norrena e lo sfogliai in cerca dell’alfabeto runico.
Un dubbio mi assalì: la mia cicatrice somigliava alla runa che corrispondeva nell’alfabeto odierno alla nostra lettera L.
L come Loki.
Si trattava di un caso o solo di una coincidenza?
E cosa c’entrava Loki in tutta questa storia? Sì, avevo una certa fissazione con il dio norreno, più di Thor. Ma se veramente avessi pensato che tutto ciò fosse reale, allora sì che sarei diventata pazza!

*Angolo dell’autrice:
 
Devo ringraziare le 42 persone che hanno visitato la mia FF. Non mi aspettavo di ricevere così tante visite in meno di un giorno.
Questo è il 2 capitolo e spero vi piaccia!! Commentate e ditemi cosa ne pensate!
  
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