Rayon:”parlami un po di te, dobbiamo conoscerci meglio visto che condivideremo questa casa e le nostre vite per un po.”, mi dice facendomi segno con la mano di seguirla in camera sua mentre camminando comincia a togliersi gli orecchini e le scarpe, io la seguo ma rimango davanti la porta, mi sento a disagio e lei se ne accorge, si toglie la parrucca davanti lo specchio e mi guarda, “allora?non mi dici niente?”, si ferma un minuto in attesa di una mia risposta…”be’, non saprei da dove cominciare…”, “comincia intanto col sederti sul letto non mi piace la gente che rimane sull uscio della porta, mi sembra di essere spiata.!”, mi confessa facendomi cenno con la testa di sedermi, “va bene, ma..”, Rayon comincia a struccarsi, prima gli occhi, poi il rossetto, “ho 35 anni e sono nata a New York, cresciuta con mia madre, sono figlia unica, e fino a poco tempo fa stavo con un…”, “con uno stronzo suppongo, un animale, guarda come ti ha ridotto!”, aggiunge lei avvicinandosi, “hai lividi anche sulla schiena, li ho visti prima, ascoltami…”, si siede sul letto accanto a me e mi cinge il collo con le braccia delicatamente, costringendomi a guardarla per l’ennesima volta negli occhi, il suo sguardo che e’vedere senza chiedersi nulla, in cui perdersi ed essere salvati allo stesso tempo…”non permettere a nessun uomo di farti del male, di toccarti in una maniera in cui non vuoi essere toccata, mi capisci?”, accenno un mezzo sorriso ma continuo ad ascoltarla, “non sto scherzando!ti fanno credere di essere la loro luce, la loro vita, la cosa migliore che abbiano mai avuto e poi quando meno te l aspetti ti feriscono, in un modo o nell altro, ti possono cambiare dentro, possono diventare il tuo peggior nemico e rovinarti la vita…”, mentre l ascolto parlare, la mia concentrazione si sposta  sul suo viso, senza trucco, senza parrucca, senza quel fondotinta, i suoi capelli veri, lunghi…. comincio a vederla diversamente dalla Rayon che conosco, vedo i suoi tratti maschili, la sua vera faccia, la sua bocca, le sue labbra, dolci, rosse, per qualche istante tutto intorno a me non ha piu senso, non riesco piu a fare a meno di guardarle. So che quello che sto provando e pensando e’una cosa sciocca, spero che non  si accorga di quello che sto sentendo in questo momento, deglutisco, voglio alzarmi, non riesco piu a fingere di non provare emozioni, cosi mi alzo di scatto dandole le spalle, Rayon si alza e torna davanti al suo specchio, “spero che ascolterai i miei consigli e che ci rifletterai su”, io annuisco, “al momento, l ultima cosa che vorrei e’parlare di uomini o incontrarne uno…”, lei sorride, “eccetto te!”, confesso ingenuamente a bassa voce credendo di non essere sentita, “cosa dici Kath?eccetto me?”, dovevo riparare al danno in qualche modo, “si, be tu vuoi o non vuoi per me sei cmq un uomo, il tuo travestimento ti fa solo essere diverso esteticamente, ma non posso far a meno di pensare che tu non sia una donna…”, spero che il mio discorso abbia senso e che non lo infastidisca, “ tu mi vedi cosi, so cosa intendi, ma la mia testa e il mio cuore dicono tutt altra cosa….”, mi accenna un mezzo sorriso e indossa un accappatoio,  cammina verso di me passandomi accanto ma io non riesco a guardarlo stavolta, “prepariamo la cena??”, mi domanda come se nessuna conversazione fosse avvenuta, “certo, come vuoi”, rispondo seguendolo.