Anime & Manga > Host club
Segui la storia  |       
Autore: Lena Mason    21/11/2013    2 recensioni
“Era una fredda giornata di fine Ottobre, all’incirca verso mezzogiorno, quando una ragazza varcò le soglie dell’aeroporto di Narita, Tokyo, Giappone.”
L’arrivo di questa nuova ragazza all’accademia Ouran porterà parecchio scompiglio. Nuove amicizie, nuovi interessi e nuovi problemi colpiranno l’amato Host Club.
Riusciranno a salvarsi anche questa volta?
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Haruhi Fujioka, Kyoya Ohtori, Nuovo personaggio, Tamaki Suoh, Un po' tutti
Note: OOC, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Capitolo X

Kyoya, seguito ovviamente dal resto dell’Host Club, si ritrovò, verso le cinque del pomeriggio, davanti al cancello di casa Crowe.

Una delle cameriere li aveva fatti accomodare in salotto, poiché Rossana era sotto la doccia: li aveva informati che il parrucchiere della ragazza aveva sistemato il disastro combinato a scuola, dicendo anche che lo stesso acconciatore si era messo a piangere come un bambino quando aveva visto quello scempio.

Mezz’ora dopo il loro arrivo Rossana si fece vedere in salotto: i capelli ora le arrivavano poco sotto le spalle. Il parrucchiere aveva fatto un ottimo lavoro con un bel taglio scalato, facendole la riga da un lato.

«Sana-chan… So che sei ancora arrabbiata e triste, ma posso dirti che quel taglio ti sta bene?» le disse Honey con gli occhi grandi e lacrimosi, così simili al Gatto con gli Stivali.

«Ti ringrazio, Honey-pon. Devo dire che, dopo tutto, non mi dispiacciono. Ovviamente se non fossi stata costretta dagli eventi non li avrei mai tagliati» confessò la ragazza.

«Rossana» la chiamò Kyoya «Un’informatrice mi ha recapitato un messaggio registrato dove Camille parla con le tre che ti hanno aggredita. Era lei il mandante» le disse.

«Quella piccola stronza francese» disse la rossa «Scusa Tamaki. Anche tu sei francese, ma non faresti mai una cosa del genere».

«Mio padre ha deciso che le tre verranno sospese per un mese, che costerà loro l’anno scolastico e in più saranno obbligate a pulire la loro aula e il bagno del loro piano sia al mattino presto che la sera prima di tornare a casa. Camille invece è stata prelevata da suo padre, il quale ha avvisato che sua figlia si ritirerà di sua spontanea volontà. La riporterà nel collegio Svizzero che ha sempre frequentato» le spiegò Tamaki.

«Mio padre ha annullato il matrimonio combinato con lei: non vuole una ragazza del genere, vendicativa e subdola, nella famiglia Ootori» aggiunse Kyoya.

«Quindi il nostro Lord dell’ombra..».

«… è tornato single!» dissero i gemelli concludendosi le frasi a vicenda e ghignando.

Rossana non poté fare a meno di sghignazzare nel vedere Tamaki piangere felice per, così l’aveva chiamata, “la liberazione di Okasan dal demone biondo”, mentre Kyoya cercava di scansarlo.

«Vi ringrazio ragazzi. Mi avete tirata su di morale» .

«Possiamo sapere come mai eri così legata ai tuoi capelli. Nel senso: ricresceranno, no? Quindi perché essere così sconvolta?» le chiese Hikaru, senza il minimo tatto.

«So che è strano come comportamento, ma era una promessa fatta a mia mamma, prima che se ne andasse. Facendo la chemioterapia per il tumore che l’ha portata via, aveva perso tutti i capelli e si consolava pettinando e sistemando i miei, così le avevo promesso che, finché avessi potuto, li avrei tenuti il più lunghi possibile. È una promessa stupida, lo diceva anche lei, ma so che ne era comunque contenta» spiegò loro Rossana, prima di sentire il pianto accorato di Tamaki.

«La mia figlia maggiore è così dolce ~» le disse tra le lacrime, facendola ridere di nuovo: l’unico che rimase in silenzio fu Kyoya.

Sapeva che una volta giunto a casa sarebbe incorso nelle ire di suo padre per due motivi: avevano offeso una famiglia che, nonostante operasse in un campo diverso dal loro, era sufficientemente influente e poi perché era stato obbligato ad annullare un importante matrimonio di affari.

I ragazzi declinarono l’invito di rimanere a cena, dato loro dal padre di Rossana, rientrato verso le sei e mezza di quel pomeriggio, e si diressero alle limousine: Tamaki sapeva che Kyoya era in tensione per ciò che lo aspettava a casa e avrebbe voluto accompagnarlo, ma il ragazzo si era allontanato di corsa, partendo per primo.

«Sarà dura per Kyo-chan, neh Takashi?» disse Honey ad alta voce, esprimendo le preoccupazioni di tutti.

«Cosa intendete dire?» chiese loro Rossana, la quale si irritò non poco nel capire che il padre di Kyoya avrebbe incolpato il ragazzo per ciò che le era successo: rientrò in casa, seguita dai ragazzi e chiese a suo padre di sistemare la faccenda.

L’uomo sorrise e acconsentì a fare una chiamata a Yoshio Ootori per evitare che questi se la prendesse con il figlio per qualcosa di cui non aveva nessuna colpa.

 

La mattina successiva, mentre Rossana metteva un piede in classe, qualcuno la afferrò da un polso, trascinandola via: si spaventò all’inizio, ma quando vide che il suo rapitore era Kyoya, iniziò a ribellarsi, insultandolo e scuotendo il polso imprigionato per fargli mollare la presa.

La trascinò lontana da orecchie e occhi indiscreti: una volta soddisfatto della tranquillità del luogo, senza lasciare il polso della ragazza, si voltò ad affrontarla.

«Ieri sera mio padre non ha detto nulla su ciò che ti è accaduto a causa di Camille e c’è un solo motivo per questo suo comportamento assurdo: qualcuno deve avergli gentilmente intimato di lasciarmi in pace».

«E quindi? Cosa ho fatto di male? Tu non c’entravi nulla in quello che Camille e le altre mi hanno fatto: hanno agito in quel modo di testa loro, perché lei era gelosa. Di cosa non l’ho ancora capito, sinceramente».

«Era convinta che fossimo attratti l’uno dall’altra» le disse Kyoya.

«Le ho detto più volte che non era così, mi pare».

«Lei non pensava fossi tu il problema, ma io. Era sicura che fossi io quello attratto da te».

«Posso sapere perché pensava una cosa così assurda? A mala pena ci sopportiamo e ci guardiamo» disse la ragazza, incrociando le braccia la petto, ora che il ragazzo l’aveva liberata.

Tu non guardi me!.

Kyoya sentì quella stupida vocina, sintomo di pazzia quasi sicuramente, gridare quella frase nella sua testa: ovviamente non uscì nessuna di quelle parole dalla sua bocca.

«Probabilmente perché aveva un complesso di inferiorità…» ipotizzò Rossana, pensierosa, visto che Kyoya non rispondeva «Ed è una cosa stupida: era palese che tu avresti scelto lei. Era carina e il matrimonio con lei avrebbe giovato agli affari di entrambe le famiglie. Se ti avesse conosciuto un po’ meglio, non avrebbe avuto problemi di gelosia. Se avesse saputo quanto siano importanti per te i benefici e i profitti, non avrebbe mai agito così».

Kyoya continuava a non parlare: voleva evitare di dire qualcosa di stupido dato che la sua vocina della pazzia continuava a gridare di far tacere quell’idiota che aveva davanti.

Peccato che per farla tacere suggerisse di baciarla.

Rossana continuava a cianciare su possibili motivi per il comportamento di Camille, quando si accorse che Kyoya l’aveva presa di nuovo per il polso e si era avvicinato: erano molto vicini e la ragazza si ammutolì di botto.

«Kyoya…cosa…?»

«Continuavi a parlare senza sosta e facendo discorsi assurdi: l’unico modo che avevo per farti smettere era spaventarti o baciarti. Dato che il solo pensiero della seconda mi disgusta, lo spavento era la cosa migliore».

Rossana lo guardava con risentimento e con uno strattone si liberò dalla presa di Kyoya.

«Mi hai già fatto pentire di averti salvato le chiappe ieri. Potevi ringraziare e basta, invece di insultarmi, dicendo che sono disgustosa. Per colpa tua ho perso l’ora di fisica e sarai tu a spiegarlo al professore. Oggi non avrò bisogno delle tue lezioni private, quindi sentiti libero di fare quello che ti pare» disse la ragazza, ferita e arrabbiata, prima di allontanarsi.

 

*

Non poteva semplicemente dirle grazie?

Non poteva lasciarla in pace ed evitare di farla sentire così fuori posto, così insignificante, stupida e inutile tutte le volte che le rivolgeva la parola?

No. Doveva ferirla ogni volta con i suoi nemmeno tanto velati insulti, nonostante lei lo avesse aiutato, o meglio protetto, dalle ire di suo padre.

Rossana camminava a passo di marcia per i corridoi in direzione dell’aula dove la terza sezione H teneva le lezioni: era il periodo di pausa tra una lezione e la successiva. Rossana aveva un’ora buca per assenza del professore e sapeva che anche la 3H era libera.

Arrivò trafelata davanti alla porta e iniziò a cercare qualcuno all’interno: la maggior parte dei ragazzi la fissava.

«Ehi, Kaito!» chiamò poi la ragazza, gesticolando per attirare l’attenzione dell’amico, poiché indossava le cuffie.

Uno dei compagni di classe toccò la spalla di Kaito e gli indicò la ragazza sulla soglia che lo aspettava: Rossana sorrise a colui che l’aveva aiutata, il quale divenne rosso.

«Disgrazia, cosa ci fai qui?» le chiese, arruffandole i capelli: ovviamente sapeva tutto quello che era successo e aveva ascoltato i piagnistei di Rossana la sera prima al telefono fino all’una di notte.

«Oggi pomeriggio sei libero? Avrei bisogno di una mano con lo studio».

«Non ti aiutava quel rigido di Ootori?» le chiese.

«L’ho mandato a quel paese questa mattina, dicendogli che non avevo bisogno delle sue lezioni extra ed ovviamente ho mentito. Sono nella merda fino al collo, Kaito».

«Rossana sai meglio di me che non sono una cima in materie come Fisica e Matematica. Posso aiutarti con Giapponese, al massimo, ma ho anche io gli esami di fine trimestre e oggi mi incontro con gli altri per studiare in gruppo»

«Oh non ti preoccupare. Era ovvio fossi già impegnato, anche se mi aspettavo avessi un appuntamento con una ragazza, conoscendoti».

«Lo sai bene che non esco con nessuna da un po’» le disse, fissandola.

«Lo so e dovresti smetterla Kaito. Non ti vedo altro che come un amico» gli ripeté per l’ennesima volta Rossana, facendolo sorridere mesto.

«Io continuerò a chiederlo, magari cambierai idea, anche se ho la sensazione che qualcun altro abbia attirato le tue attenzioni».

«Eh?».

«Lo sai di chi parlo, Rossana. E voglio darti un consiglio: stai attenta a non rimanerne ferita» le disse infine, prima di scompigliarle di nuovo i capelli e tornarsene al suo posto.

Alla rossa non rimase che tornarsene in classe: voltandosi scoprì che poco lontano c’era Kyoya che la fissava ghignante.

«Ora hai preso a seguirmi? Non era disgustosa? Hai il gusto dell’orrido?».

«Volevo solo confermare la mia ipotesi: hai bisogno delle mie lezioni, ma il tuo orgoglio ferito ti ha fatta parlare a sproposito e sei venuta a chiedere soccorso a Kaito».

«Kaito-senpai per te. Non è ne sarà mai tuo amico».

«Questo perché è geloso, vero? Perché sa che tu hai un’attrazione verso di me che gli impedisce di conquistarti».

«Io non ho nessun’attrazione verso di te, Kyoya. Detesto quelli come te, soprattutto se mi insultano» gli disse incamminandosi verso l’aula di fisica per la lezione successiva a quella buca.

«In biblioteca alle quattro» disse il ragazzo, mentre la rossa passava, ricevendo uno sguardo di puro odio in risposta.

Sapeva che prima o poi quella ragazza avrebbe ceduto, facendogli vincere la scommessa. Alzando lo sguardo vide che Kaito era di nuovo sulla soglia della 3H e gli faceva segno di avvicinarsi.

Quando Kyoya fu abbastanza vicino, Kaito lo afferrò per la giacca.

«Te lo giuro su ciò che ho di più caro, Ootori Kyoya. Se Rossana soffrirà o verrà ferita in qualche modo a causa tua te la farò pagare cara. So che è colpa tua per ciò che le hanno fatto ai capelli, quindi stai all’erta. Ti tengo d’occhio»

«Sei innamorato di lei?» gli chiese.

«Sì, da sempre» confessò candidamente Kaito «E se la conoscessi meglio, succederebbe anche a te» aggiunse, prima di lasciarlo andare.

Kyoya si sistemò la giacca della divisa e con le parole di Kaito che gli risuonavano nelle orecchie tornò in classe.

 

 

 

Nda: Grazie a tutti quelli che seguono la mia storia! Vi aspetto! Lena!


 


   
 
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Host club / Vai alla pagina dell'autore: Lena Mason