Buona lettura.
Too hot
Aveva viaggiato per l’intero universo, aveva sostato in pianeti irradiati dal calore di due soli, due dannate sfere infuocate e s’era sentito liquefare.
Aveva pensato, più di una volta, che gli organi interni stessero implodendo per l’aumento della temperatura.
Che piacere distruggere quel dannato suolo deserto…
E ora, lì sulla Terra, provava la stessa sensazione: i polmoni non riuscivano ad inalare quell’aria torrida e afosa al tempo stesso, il fegato bramava acqua per saziare una sete insaziabile eppure stava bevendo.
Aveva quasi finito la piccola bottiglietta d’acqua che reggeva nervoso, tremante, maledettamente insofferente.
Percorreva a passi lenti quel corridoio sterile, come gli abitanti che popolavano quel dannato pianeta.
A passi misurati era giunto fino alle porte automatiche del laboratorio –donna, fa caldo- le aveva detto entrando e provando un’ondata insopportabile di calore.
-E allora?- gli aveva risposto insolente –non aggiusto mica i condizionatori, io- aveva aggiunto dandogli le spalle per ritornare al suo lavoro.
S’era chinata, assumendo la posa di quando lui era entrato.
-E poi, caro principe, o eccezionalmente riparo l’impianto dell’aria condizionata, oppure i macchinari da te gentilmente distrutti- disse urlando isterica, mentre lui ormai stava ripercorrendo i suoi passi.
Già, i macchinari, l’allenamento…
-Muoviti, donna, a fare entrambe le cose- tuonò nervoso, soffocando in una morsa fatale la bottiglia che reggeva e che esplose.
L’aveva minacciata quella mattina affinché si sbrigasse ad aggiustare ciò che lui aveva guastato ed era lì che il calore aveva iniziato a infastidirlo dilaniandolo dall’interno.