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Autore: Lu_Sama    30/04/2008    0 recensioni
questa è la storia di Itami, un ragazzo come tanti, un ragazzo come nessuno. la sua storia, la sua vita, la sua musica, tutto verrà stravolto, tutto si distruggerà lentamente sotto i suoi occhi...
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Shonen-ai, Yaoi
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Nota iniziale: Salve a tutti signori! Questa è una fanfiction a due mani, scritta da moi, l'illustre sottoscritta, e da Aku, la mia migliore amica. La ficci parla degli Oni Itaku, la mia band (quindi esiste davvero ovviamente) ma i protagonisti sono stati fatti diventare tutti uomini per consentire il genere yaoi. Se non vi piace il genere siete ancora in tempo per andarvene. Se ve ne può fregare qualcosa la sottoscritta è Itami. Il primo capitolo è scritto da me, il secondo sarà fatto da Aku, ma in ogni caso alla fine di ogni chappy ci sarà il nome dell'autrice, then... buona lettura!! ^o^

 

1

 

La fama… La gloria… Un pubblico che ama me e la mia musica… Avevo sempre desiderato tutto questo, era sempre stato il mio sogno. Eppure, ora che ho raggiunto il mio scopo, sento che c’è qualcosa che non va…

Sono Itami, il chitarrista nonché leader degli Oni Itaku, una nuova band emergente giapponese visual kei. Ho 18 anni ed un discreto successo musicale alle spalle, cominciato 3 anni fa, quando ho fondato la mia attuale band. Sono dannatamente ricco, dannatamente bello, dannatamente bravo e dannatamente popolare. Dovrei essere il ragazzo più felice sulla faccia della terra, ma… direi proprio che non è così. La band si sta sfaldando… e la colpa è tutta mia… per una volta lo devo ammettere… Avevi ragione tu Aku… certe cose non sono possibili….

 

 

 

 

- Hi boys!!! – irruppe Shi, il batterista degli Itaku, quando finalmente si degnò di onorarci della sua presenza.

- Shiiiiiiiiiiii!!!!!!!!! Maledetto idiota sono tre ore che aspettiamo te per iniziare a provare!!!!! – il secondo chitarrista, Hebi, aveva come sempre dato prova fin da subito di essere molto dolce e comprensivo…

- Ehm… Hebi… sta buono… - intervenne Neko, il tastierista, scollandosi momentaneamente da Tsumi, il bassista, con cui aveva una storia da tre anni ormai.

- Ecco!! Solo Neko mi capisce!!! Sei un animale Hebi!!! – piagnucolò Shi.

Akuma si schiarì la voce e calò il silenzio. Tutta la mia band si girò dalla parte del vocalist e videro con orrore che c’ero anch’io al suo fianco, con le braccia conserte e gli occhi fiammeggianti.

-Signori… - iniziai, ma fui subito interrotto da Shi:

- Scusascusascusascusascusa!!!!!! Non volevo Itami!! Chiedo umilmente perdono, ma… - una mia occhiata furente bastò a zittirlo.

- Forse non vi è del tutto chiaro cosa facciamo noi qui, gente… Noi veniamo qui a suonare!! Abbiamo un live fra 9 giorni, non so se riuscite a capirlo… Dobbiamo provare, e voi cosa fate? Ve la prendete comoda e arrivate con tre ore di ritardo, passate la mattinata a pomiciare, giocate a carte… Credete che sia un gioco?? VOI CREDETE CHE SIA UN GIOCO??? Abbiamo lavorato un casino per arrivare fin qui e voi cosa fate?? Buttate tutto all’aria!!! Baka na!!!!! Voi… voi… - una mano di Aku si posò sulla mia spalla ed io mi calmai. Il nostro vocalist era l’unica persona al mondo dotata di questo potere.

- Basta così. Mettiamoci al lavoro. –

Senza una parola i cinque ragazzi si misero al loro posto ed al mio segnale iniziammo a suonare. Quel giorno ed i seguenti furono un inferno. I ragazzi erano sotto stress e si vedeva. Non ne potevano più. Li stavo uccidendo, ma ero talmente preso da tutto che non me ne accorsi neanche. Una volta sentii Aku confortare Shi, distrutto dai duri allenamenti e con le braccia a pezzi, dicendogli che ancora poco e sarebbe finito tutto, dovevamo solo arrivare al live e poi mi sarei calmato. Già… Aveva ragione… Quel maledetto live voleva dire tutto per me. Per la prima volta avrei suonato sullo stesso palco del mio Dio. Per la prima volta il grandissimo Mana-sama aveva accettato di partecipare ad uno spettacolo natalizio di beneficenza, questo voleva dire che ci saremmo esibiti sullo stesso palco, non insieme ovviamente, ma non mi importava niente. Se tutto andava come dicevo io, forse sarei riuscito a scambiare qualche parola con l’uomo che mi ha fatto da modello.

I ragazzi ovviamente questo non lo potevano capire. A parte Aku, che era cresciuto con Miyavi come modello, tutti gli altri mi avevano seguito per ignoti motivi. Non sapevo perché avessero deciso di unirsi a me, ma ormai erano qui e qui DOVEVANO rimanere.

 

I giorni che ci separavano al live passarono velocemente e arrivò il tanto atteso giorno, erano le 5 di mattina della vigilia di Natale, ed il sottoscritto Itami girovagava già per l’albergo in cui avevamo prenotato delle stanze in modo da facilitarci l’arrivo al luogo del concerto. Non riuscivo più a dormire perciò feci irruzione nella camera di Akuma, lo trovai raggomitolato nel letto che mugugnava nel sonno, ma senza farmi troppi problemi gli saltai addosso svegliandolo.

- Ah! Che succede? Un incendio!! –

- Ma quale incendio Aku… Non riesco a dormire!! Fai qualcosa!! – Akuma scosse la testa.

- Non sono mica tua madre, Itami-chan… Vai a dormire…-

- Ma se ti ho appena detto che non ci riesco! E non chiamarmi Itami-chan! Sono un uomo! E anche un gran bell’uomo modestamente! Fammi rimanere qui! –

- Gran testa di cazzo che non sei altro, se non riesci a dormire in camera tua, perché dovresti riuscirci qui??-

- E chi ha detto che voglio dormire?! Parliamo Aku! – incrociai le braccia sul petto e questo voleva dire niente repliche. Solo con Akuma mi comportavo da bambino viziato, forse perché era il mio migliore amico, o forse perché era più grande di me di 5 anni, in ogni caso mi veniva naturale fare così, e lui ci cascava sempre e faceva ciò che volevo. Probabilmente aveva capito il mio infantile trucchetto, ma come sempre mi assecondava.

- Ok Itami-chan, vieni sotto le coperte e parliamo.- io mi lanciai felice sotto le coperte e mi rannicchiai vicino a lui.

Iniziammo a parlare dei vestiti che avremmo indossato quella sera, li avevamo ideati io e lui insieme ed eravamo dannatamente fieri di com’erano venuti. Io mi sarei vestito da gothloli come sempre, Aku con uno stile più sul visual-punk, Tsumi e Hebi con due vestiti identici ma con i colori invertiti visto che erano gemelli, Shi e Neko entrambi visual kei. Questa volta io e Aku avevamo dato davvero il meglio di noi stessi. Parlammo moltissimo, ma pian piano il sonno prese il sopravvento ed io mi addormentai fra le braccia del mio vocalist… del mio migliore amico… o forse di più? Con il sonno che avanzava il mio cervello cominciò a fare strani pensieri… No... Dovevo dormire… Mana…

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