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Autore: AnneC    22/11/2013    2 recensioni
Si può abbandonare il proprio Paese e una volta all’estero cercare qualsiasi cosa che ti tenga aggrappato ad esso?
Si può ripartire da zero, iniziare una nuova vita, creare una nuova versione di te senza sentirsi spaesati e soli in una metropoli che ti attende oltre le finestre?
Riuscirai a ristabilire l’ordine o andrà tutto a rotoli?
Resterai o tornerai indietro?
In ogni battaglia serve qualcuno che ti copra le spalle nei momenti di difficoltà e che esulti con te della vittoria. Ma puoi trovarlo in mezzo ad una folla sconosciuta?
C’e chi riesce nel suo intento e chi invece rimane sconfitto.
Cos’è successo a me? Stavo precipitando, ma qualcuno mi ha portata in salvo.
Genere: Malinconico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 22

~•~

'Cause I’m shouting your name all over town.

Bene, la situazione si complica sempre di più. Cos’altro dovrei aspettarmi adesso?
Che Josh mi regali un anello e mi dichiari il suo amore eterno? Cavolo, spero proprio di no, altrimenti mi toccherebbe salire di corsa su un aereo e fuggire da questa città che si è davvero impegnata a complicarmi la vita. Non so più cosa aspettarmi e sono arrivata al punto di desiderare che Josh scompaia dalla circolazione, portando con sé tutto ciò che mi trattiene dal correre tra le braccia di Danny.
Tra l’altro, questo è il periodo perfetto per avere problemi di cuore. In ogni negozio ci sono cuori e frasi romantiche che trionfano sugli scaffali, nelle vetrine e persino sulle buste degli acquisti. Per non parlare dei fiori: le rose rosse sono ovunque!
Non sto dicendo che non sopporto San Valentino sia ben chiaro, ma il fatto che ormai mancano poco meno di cinque giorni a questa festa, fa riempire l’aria di romanticismo e gran parte della cittadinanza londinese sembra essere contagiata dall’amore. Tutti sono più sorridenti, più spensierati e mi sembra che corrano meno del solito.
Finora Josh non si è presentato in carne e ossa, né ha inviato fiori o messaggi di alcun genere. Cosa sta tramando? Sarà andato davvero a comprare un gioiello? Sicuramente sta organizzando qualcosa di grosso.
Basta, non devo andare in paranoia.
“Stamattina sei più silenziosa del solito” afferma Marisol quando usciamo dalla metro. “Che succede? Eppure dovresti essere felice, un’altra settimana sta finendo e tra poco arriverà...”.
“Stavo facendo il punto della situazione” la interrompo prima che nomini la festa degli innamorati.
“Quale situazione?” chiede perplessa.
“Questa” dico sospirando melodrammatica.
“E di cosa ti preoccupi? È venerdì e Josh non ti ha ancora invitata, se ne sarà dimenticato. No, non credo” ammette sbuffando a sua volta.
“Appunto. Sta architettando qualcosa” affermo, passando davanti all’entrata del pub, non riuscendo a trattenere un sorriso.
“Chi è in vantaggio?” chiede Marisol allegra. “Sì, chi sta vincendo la sfida?” aggiunge quando non riceve alcuna risposta.
“Secondo te?” domando sarcastica. Che domande! Qui si tratta di competere col destino.
“Aspetta fammi fare un calcolo” dice contando con le dita. “Mi sono imbrogliata” sbuffa dopo qualche minuto.
“Che stai facendo?” chiedo non capendo quale sia il suo intento.
“Sto calcolando i punti” ammette prima di estrarre dalla sua borsa un’agenda e una penna. “Allora iniziamo” mi invita mentre si appoggia alla vetrina della caffetteria.
“Entriamo, fa freddo qui fuori” puntualizzo. Perché dobbiamo stare al gelo se abbiamo a disposizione un locale chiuso? Proprio non lo capisco.
“Non piagnucolare sempre” mi rimprovera, tracciando una linea verticale su un foglio vuoto. “Spara” mi invita.
“Bene, se avessi un’arma a disposizione ti sparerei all’istante” ammetto divertita e ricevo come risposta un’occhiata truce. “Un punto a Josh per la guida di sopravvivenza ai weekend, un altro perché sa baciare” annuncio, arrossendo lievemente.
“Il secondo non vale” afferma convinta Marisol.
“E perché? Non posso fare un confronto quindi il punto va a lui”. La spagnola protesta ancora ed esita a segnare il secondo punto. “Chi mi assicura che Danny sappia baciare?” le chiedo.
“Hai detto davvero quello che ho sentito? Secondo te, non sa baciare? Mia cara tu sei pazza!” dice sconcertata e non ha tutti i torti, lo ammetto.
“Va bene, ma segna comunque il punto. Un altro punto per le rose” aggiungo e lei scuote la testa contrariata. “Due punti per il Below Zero e un altro per...” mi interrompo, non sapendo più cosa dire.
“Beh non lo so, questo è tutto. Passiamo a Danny” aggiungo infine. Marisol stranamente non commenta e segna tutto ciò che le dico.
“Da dove inizio? Un punto per l’incoraggiamento a restare qui”.
“Solo uno?” chiede contrariata la spagnola.
“Uno per avermi spiegato il motivo della sua fuga, ma meno un punto per essere scappato. Uno in più per il bigliettino che mi ha recapitato Paul, un altro per il Millennium Bridge ed ancora un altro per aver corso con me sotto la pioggia. Due punti per la canzone” elenco pensierosa.
“Non diecimila?” domanda sorridendo. “E uno per averti ceduto il taxi, non ce lo dimentichiamo” aggiunge.
“Se poi vogliamo assegnargli ogni punto per ogni sguardo e per ogni sorriso che mi ha rivolto, direi che siamo a un milione per lui” mi interrompo per controllare il punteggio sul foglio. “E Josh è a cinque” affermo, non riuscendo a soffocare una risata.
“E ti preoccupi ancora di questa situazione?” domanda divertita mentre finalmente entriamo in caffetteria.
“Però non sono stata giusta. Ho passato bei momenti anche con Josh e non li ho aggiunti al punteggio” ammetto prima di entrare nello spogliatoio.
“Senza dubbio, ma non possono competere con quelli che hai trascorso con Danny” conclude Marisol, assecondando ciò che pensavo.
 
“Avete calcolato i punti?” chiede Rose sgranando gli occhi. “Senza di me?” aggiunge con degli occhioni da cucciolo.
“È tutto scritto qui” la informa Marisol porgendole l’agenda.
La mia coinquilina scruta attentamente il foglio e un sorriso a trentadue denti compare sul suo volto.
“Hai dimenticato qualcosa” afferma gongolante, alzandosi dal divano.
Credo di averci messo tutto...
“Il servizio fotografico. Come ho fatto a dimenticarmene?”.
“Tanto non fa differenza. Danny ha stravinto in ogni caso” commenta Marisol continuando a fare zapping. “Solo che la signorina non si decide. Credevo che fare questo calcolo la aiutasse a capire, ma visto che passerà un altro fine settimana con noi, credo che non ha capito un bel niente”.
“Serve un’altra lista qui” afferma tra sé la mia coinquilina, rifugiandosi in camera sua. Ne riemerge poco dopo col portatile tra le mani.
“Quale lista?” chiede Marisol curiosa.
“Quella dei pregi e dei difetti” le risponde fiera Rose.
“Non ci avevo pensato” afferma la spagnola sedendosi accanto a me. “Da chi cominciamo?”.
“Da Josh, visto che è in svantaggio” conviene l’inglese.
Due paia di occhi mi fissano in attesa di una risposta. Perché vogliono fare un’altra lista? Tutte e tre sappiamo che Josh rimarrà in svantaggio, non ha alcun senso fare questo giochetto.
“Partiamo dai pregi” mi incoraggiano.
“Non posso farlo. Ogni cosa perde significato se la relaziono a Danny” osservo perplessa.
“Abbiamo ottenuto ciò che speravamo” esulta Marisol battendo le mani.
“Perfetto. Ora cosa intendi fare?” domanda diretta la mia coinquilina.
“Niente. Approfitterò dell’appuntamento con Josh per fargli capire una volta per tutte che non provo niente per lui” affermo senza esitare.
“E perché aspetti che ti chieda di uscire? Non hai già perso troppo tempo?” mi chiede Rose.
“Concediamole i suoi spazi” dice la spagnola. “È già un miracolo che sia giunta a questa conclusione” aggiunge dandomi una pacca sulla spalla. “Posso rivedere le foto che hai scattato ai due piccioncini?” chiede infine con gli occhi luccicanti.
“Fate quello che volte” rispondo sotto i loro sguardi increduli. “Vado in cucina a preparare qualcosa da mangiare” le informo, sottraendomi alla vista di quegli scatti che mettono in evidenza ciò che provo per la persona che mi ha rubato il cuore.
 
“Cosa stai cuocendo?” mi chiede perplessa Rose alzando il coperchio della pentola blu che borbotta sul fornello acceso.
“Ci stai davvero preparando un piatto di spaghetti?” domanda Marisol, sventolando una scatola di pasta a mezz’aria.
“Ecco dov’era!” esclamo dopo aver cercato la confezione in ogni dove.
“Non mi hai mai preparato un piatto di pasta da quando sei qui” ammette la mia coinquilina pensierosa.
“C’è sempre una prima volta” commento sorridente.
“Non è che c’è qualcosa sotto?” domanda la spagnola sospettosa.
“Perché? Posso cucinare un piatto italiano oppure verrò rinchiusa nella Torre di Londra per averlo fatto?” chiedo sarcastica.
“Mi mancava il tuo senso dell’umorismo” afferma Marisol sorridente.
Il mio cellulare emette uno squillo. Chi mi ha mandato un messaggio? Rose lo afferra al volo, ma quando fissa lo schermo, il suo sorriso si spegne. Nonostante le chieda ripetutamente da parte di chi sia, non ricevo alcuna risposta. Mi sporgo per controllare da sola, ma quando riesco ad individuare i caratteri sul display, rischio quasi di scottarmi con l’acqua bollente.
“Si può sapere cosa c’è scritto?” chiede la spagnola spazientita.
“È Josh. Ha chiesto ad Anna di uscire domenica” la informa la mia coinquilina, assicurandosi che non mi sia scottata.
“Perché domenica e non domani?” domanda sospettosa.
“E chi lo sa. Forse sospetta che sia impegnata ad uscire col suo rivale e quindi avrà pensato di darle un po’ di preavviso” osserva Rose. Dopotutto questo ragionamento non fa una piega.
“Bene, riuscirai a chiudere questa storia prima della festa degli innamorati!” esclama Marisol saltando dalla gioia.
D’un tratto non sono così determinata ad uscire con Josh, neanche per chiudere definitivamente questa faccenda.
 
Uno squillo di cellulare mi fa svegliare all’istante.
Che ore sono? L’ho sognato oppure sta squillando davvero? Ascolto lo strano silenzio che è calato nella mia stanza, in attesa del prossimo squillo. Controllo che non sia il mio e l’orologio sul display segna le tre e un quarto. Mi alzo e mi avvicino alla porta della camera di Rose per controllare se sia il suo cellulare, ma tutto tace. Marisol dorme indisturbata sul divano e non so neanche dove sia il suo telefono. L’avrò sognato sicuramente.
Sto tornando a letto quando il suono del citofono mi fa sobbalzare. Era reale allora quel rumore. Ma chi viene a bussare qui, nel cuore della notte? Un altro squillo e respiro profondamente prima di verificare chi sia. Nessuna risposta.
Comincio ad aver paura adesso, sono impazzita per caso? Bussano di nuovo, questa volta più forte di prima, ma non sento alcuna voce dall’altro lato. Marisol mugugna qualcosa per poi girarsi su un fianco.
Un urlo squarcia il silenzio. Qualcuno sta urlando oltre il portone, ma non riesco a distinguerne le parole. Il rumore continua, fin quando non realizzo che quell’individuo sta chiamando qualcuno: un nome, un nome di una ragazza. Il mio.
Mi precipito per le scale in pigiama, incurante della temperatura ancora più rigida che ci sarà fuori ad aspettarmi. Oltre il portone trovo Josh che ripete insistentemente il mio nome, visibilmente stanco e con una bottiglia di birra in mano. Non so se mi abbia riconosciuta, ma si lascia condurre all’interno del palazzo senza protestare. Si appoggia pesantemente a me e in un secondo l’odore forte dell’alcol invade l’aria. Riesco a malapena a trascinarlo su per le scale e nel frattempo provo a chiedergli quanto abbia bevuto, ma visto lo stato in cui è, credo che abbia oltrepassato abbondantemente il suo limite di tolleranza all’alcol. Lo faccio accomodare in cucina e cerco di sottrargli la bottiglia.
“È l’unica cosa che mi è rimasta” afferma con tono triste, provando a riprendersela. Sfuggo alla sua stretta e rovescio il liquido ambrato nel lavandino. “Prima il mio cuore, poi Sun ed ora la birra. Mi hai portato via tutto adesso” commenta abbassando lo sguardo.
“Josh sei ubriaco” convengo, prima di informarlo che dormirà qui, dopo aver fatto una doccia fredda.
“E tu verrai con me?” chiede con un ghigno malizioso sul volto.
Lo ignoro, anche se mi sta venendo voglia di lasciarlo lì e di tornare a letto.
“Perché non mi parli? Sono venuto qui per te” dice opponendosi al mio tentativo di farlo alzare dalla sedia.
“Non abbiamo niente da dirci e poi domani non ricorderesti niente lo stesso” ammetto sincera, ma lui mi contraddice.
“Perché mi tratti così?”.
“Josh, è tardi. Sei ubriaco e io sono stanca. Non mi va di perdere tempo adesso” sbuffo, provando a farlo alzare di nuovo.
“Perché sei sempre seccata quando parliamo?” chiede insistente.
“Smetti di fare domande. Hai detto che volevi parlare, non farmi un interrogatorio”. Bene, ora lo invoglio anche a parlare, sto perdendo il senno della ragione.
“Non mi meritavo questo” ammette Josh, alzandosi da solo.
Ora ha smesso con le domande e comincia a farmi sentire in colpa. E quale sarà il prossimo passo, mi caccerà da casa mia?
“Non mi hai risposto” aggiunge fissandomi negli occhi.
Esco dalla cucina e lo invito a seguirmi. Segue ogni mio movimento, ma ripete costantemente che non l’ho risposto.
“Non hai risposto al messaggio” mi accusa, alzando la voce e Marisol mugugna qualcosa a causa del rumore. Ha ragione, non ho risposto al suo invito. Sì, ma non può piombare qui, ubriaco a rinfacciarmi di non avergli comunicato la mia risposta.
“Abbassa la voce” lo invito. “Sì, esco con te domenica” taglio corto, controllando se la spagnola stia ancora dormendo. Josh sorride e mi stringe in un abbraccio inaspettato.
“Davvero?” chiede incredulo, appoggiando il mento sulla mia spalla.
“Certo, ma ora andiamo a dormire” lo rassicuro, mentre l’odore della birra mi invade le narici.
“Non so se è perché sono ubriaco, ma credo di amarti”.
Come? L’ha detto davvero oppure l’ho immaginato?
In un secondo Marisol si è alzata dal divano, invita Josh a sciogliere l’abbraccio e mi informa che dormirà in camera mia con lui. La lascio fare, si prenderà cura dell’inglese al posto mio, io non sono in grado di farlo adesso.
Perché ho la sensazione che il Mondo mi sia crollato addosso?
 
 


 

 

~•~

Voilà! Ecco a voi un nuovo capitolo!
Pensavate che la nostra protagonista
fosse ormai giunta a capo di tutti i suoi problemi
ed invece, vi sbagliate di grosso:
ecco che Josh viene a “bussare” alle porte del suo cuore.
Sono cattiva, lo so ù.ù
Come reagirà la nostra Anna?
Sapete come farmi sapere il vostro parere ;)
Grazie ancora a tutte per il vostro supporto, vi adoro!
Alla prossima! Un bacio.

~ AnneC

   
 
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