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Autore: Cocol_Sasso_97    23/11/2013    6 recensioni
[15/06/2020] La storia viene segnata come completa poiché non verrà mai più aggiornata, ma la storia non ha un finale. Una nuova versione di questa fan fiction è in revisione ma la data di pubblicazione non è ancora prevedibile.
Un villaggio che vive nel terrore.
Un vampiro che impedisce alla gente di vivere tranquilla.
Un cacciatore chiamato per liberare il villaggio.
Tutto inizia così.
« Rio Kamichika, il coprifuoco è scattato da un po’… » sorrise malevola la figura alta e scura al suo fianco. La giovane non rispose, troppo spaventata per formulare una sola frase. Sentiva il fiato del suo interlocutore sul collo, le mani fredde che le cingevano saldamente i fianchi, per impedirle di scappare. Cosa del tutto inutile dato che le gambe della ragazza non erano capaci di muovere un solo muscolo.
« Come mai fuori a quest’ora? Non sai che è pericoloso? » sussurrò mentre le sue labbra gelide si posavano sul collo candido della ragazza « Ho sentito dire che c’è un vampiro in circolazione sai? » Rio lo osservò con la coda dell’occhio, il terrore dipinto in volto.
« Non hai paura di incontrarlo? » sghignazzò « Oh, giusto… L’hai già fatto » rise.
Genere: Mistero, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna, Yaoi | Personaggi: Izaya Orihara, Shizuo Heiwajima | Coppie: Izaya/Shizuo
Note: AU, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Bloody Fangs & The Beastly Hunter

 



Capitolo Tre




Shizuo si rigirò nelle coperte, la fronte imperlata da decine di goccioline di sudore, il suo sonno agitato dalle urla della ragazza.

No!

Con movimenti veloci delle gambe scostò il candido lenzuolo, il petto che si alzava velocemente, ansimando.

Non voglio andarmene, non di nuovo!

Flebili gemiti uscivano dalle labbra del ragazzo mentre digrignava i denti inconsciamente.

Shizuo uccidimi

« N… No… » mugolò nel sonno, rigirandosi nuovamente.

Non voglio uccidere nessuno Shizuo, uccidimi!

Schiuse le labbra, cercando di fare uscire un urlo di rabbia che non volle scomodarsi e rimase nella sua gola.

Ho solo 15 anni!

Sussultò alzandosi a sedere, il fiato corto, le immagini della ragazza e del ragazzo dalle candide zanne ancora davanti ai suoi occhi. Il petto gli si alzava e abbassava velocemente, cercando  di prendere più boccate d’ossigeno che poteva, come se farlo cancellasse quell’incubo dalla sua mente.
Le immagini di quelle due notti così diverse, eppure così simili… 
Cambiava solo il suo ruolo, una notte assassino, l’altra spettatore inerme di una morte che sperava di poter evitare...
Spostò lo sguardo sulla sedia dove giacevano i suoi vestiti, riflettendo sul da farsi e tornando con la mente agli avvenimenti del passato. Strinse appena i pugni, ricordando la presa ferrea del ragazzo sulle sue braccia, mostrando una forza che mai avrebbe creduto lui potesse possedere. Invece lui, Shizuo, che era sempre stato caratterizzato dalla sua spropositata forza era caduto nel terrore nel vedere quei due occhi rossi, così familiari eppure così estranei…
Si vestì velocemente, deciso a fare una passeggiata per cancellare dalla mente quelle immagini così nitide nei suoi ricordi…
« Buongiorno Shizuo - esclamò Erika allegra, mentre il ragazzo scendeva al piano di sotto – desiderate fare colazione? »
« Non ho fame » disse risolutivo, indossando anche il cappotto.
« State uscendo? » fece la voce di Walker dalla sala da pranzo. Shizuo nemmeno si voltò e annuì appena.
Kadota lo osservò attentamente « La gente sa cosa avete fatto, non aspettatevi una passeggiata tranquilla »
« Anche questo fa parte del mio lavoro » sbottò uscendo dalla locanda. Il sole era coperto da una coltre di nubi chiare che rendeva la luce bianca e fastidiosa per gli occhi. La gente del villaggio camminava a testa bassa mentre svolgevano le loro mansioni, consapevoli dell’ennesima perdita che avevano subito per colpa della creatura della notte. Sentiva gli sguardi pesanti della gente quando passava, i loro commenti che gli scivolavano addosso come olio su una superficie liscia, ormai era abituato anche a quello.
« Il cacciatore, è lui! »
« Quello che non ha salvato Rio anzi, le ha dato il colpo di grazia! »
« Ma non era qui per aiutarci? »
« Magari è arrivato in ritardo… »
« Che professionalità allora »
« La nostra signora doveva chiamare qualcun altro »
« Ma lui è famoso… »
« Non vuol dire che sia bravo »
« Voi siete Shizuo Heiwajima? »
Il biondo si voltò di scatto, trovandosi di fronte ad un uomo di mezz’età, che gli arrivava appena al gomito. Le sue vesti erano di colore giallo e blu, e sul petto vi era uno stemma.
Un cavallo senza testa cavalcato da una donna, la quale teneva la testa sotto braccio.
Lo stemma della signora del villaggio.
Lo stemma di Helena Wilson.
Shizuo annuì in silenzio, mentre l’omino gli faceva segno di seguirlo. Il ragazzo storse le labbra e si strinse nel cappotto mentre sentì una leggera brezza che annunciava imminente pioggia, seguendo l’araldo fino ad un vicolo scuro, dove vi era una grande carrozza trainata da due enormi esemplari di cavallo neri come la notte.
« Vostra Signoria desidera scendere dalla carrozza? » chiese l’uomo inchinandosi, mentre una mano candida usciva dalla piccola finestra del mezzo, agitandola in un “no” silenzioso. La piccola mano sparì nel buio dell’abitacolo e quando ne riuscì porgeva una pergamena. L’araldo la prese facendo un secondo inchinò e la srotolo, schiarendosi la voce.
« Shizuo Heiwajima – iniziò a leggere – sono a conoscenza del vostro operato riguardo la scorsa notte. Sono sicura che abbiate fatto solo il vostro dovere e, per quanto lo ritenga un metodo un po’ cruento, so di per certo che lo abbiate fatto con tutte le buone intenzioni. Per questo motivo voglio scusarmi a nome di tutti gli abitanti del villaggio. Vi chiedo solo di capirli e di perdonarli. Non posso aiutarvi nella lotta contro il vampiro, sappiate solamente che se avete bisogno di una qualunque risorsa quali denaro o uomini o qualunque cosa, cercherò di procurarveli, perciò non esitate a chiedere. Voi siete il terzo cacciatore che chiamiamo, mi sento in dovere di dirvi che i primi due sono sepolti nel nostro cimitero. Spero solo che questo non vi spaventi e che non ci neghiate il vostro aiuto. Siamo nelle vostre mani. »
Quando l’uomo abbassò la pergamena Shizuo lo osservò attentamente, poi osservò la carrozza « Mia signora, se c’è una cosa che Shizuo Heiwajima fa è mantenere gli impegni presi. Considerate il vampiro già sconfitto. Ora, con permesso, devo andare. » disse dando loro le spalle e sparendo nella confusione della piazza che si stava preparando per l’ultimo addio alla ragazza uccisa la notte prima.

 

†  †  †


Al centro della piazza vi era una grande bara di legno dove al suo interno c'era il corpo della giovane Rio Kamichika. Le donne del villaggio le avevano fatto indossare un semplice vestito bianco, con lunghe maniche larghe. Il paletto di legno non era stato rimosso, infatti si potevno notare le cuciture che le donne avevano fatto al vestito per cucirglielo addosso. La ragazza era circondata da decine e decine di fiori che la gente posava come ultimo dono.
Al fianco della bara vi erano i genitori, entrambi in rigoroso silenzio mentre il prete del villaggio recitava la messa, ma il volto rigato da lacrime amare.
Shizuo osservava da lontano il funerale, pregando anch’esso per la giovane. Più la osservava, più gli tornava in mente lo sforzo che aveva fatto per non provare pietà. Sapeva, tuttavia, di aver fatto la cosa giusta poiché, anche se la ragazza non avesse avuto cattive intenzioni, non sarebbe riuscita a resistere alla sua fame di sangue.
Al termine della cerimonia, la bara venne chiusa e portata nel mausoleo della famiglia che, Shizuo aveva scoperto, un tempo era decisamente benestante.
Chiusero la porta del mausoleo e piccole gocce di pioggia iniziarono a scendere dal cielo, infrangendosi al suolo in decine di piccoli schizzi.

 

†  †  †


Si muoveva silenzioso nella notte, tutt’uno con le ombre, mentre il cielo veniva squarciato dal bagliore dei lampi. Entrò sorridendo nel mausoleo della famiglia Kamichika, osservando la bara posata sul terreno e chinandosi a carezzarne il legno levigato.
« Povera Rio, così giovane e ha già visto la morte… » disse divertito, spostando il coperchio e osservando il volto cereo della ragazza.
« Ma io che sono magnanimo… - sussurrò al suo orecchio, carezzando il paletto conficcato nel petto della giovane – Ti dono nuovamente la vita! » fece ghignando e sfilando il paletto velocemente.
Rio spalancò gli occhi e schiuse le labbra, prendendo grandi boccate d’aria come se fino a quel momento fosse rimasta in apnea. Si guardò intorno confusa e scatto in piedi, allontanandosi dal vampiro accanto a sé, ringhiando.
« Tu! »
Izaya sorrise piegando di un poco la testa « Io, già… » disse facendo un passo avanti.
« Non ti avvicinare! – ringhiò mostrando i canini, mentre i suoi occhi si fecero di un rosso intenso – Guarda cosa mi hai fatto diventare! »
« Calmati Rio – disse pacato, fermandosi – è stato un errore farti diventare come me, non era nelle mie intenzioni »
« Mi avresti semplicemente uccisa no?!? » ringhiò nuovamente, osservandolo con disprezzo.
« È ciò che i vampiri fanno » rise scostandosi i capelli bagnati dal viso. I suoi occhi si posarono su quelli della ragazza, la quale rabbrividì e abbassò lo sguardo, non reggendo il confronto. Quelli del vampiro erano così decisi, provocatori...
« Tuttavia, guardati ora – continuò avvicinandosi e alzandole il viso – sei una vampira mia cara e come tale vivrai in eterno… Non è meraviglioso? Resterai giovane per sempre, dovresti ringraziarmi! »
Rio lo osservò rapita, studiandone i lineamenti delicati « Nessuno mi vorrà però, sarò sola… » sussurrò flebilmente, mostrando la sua debolezza.
« Io ti voglio » disse allontanandosi e allargando le braccia « Vieni con me, nella mia dimora e non rimarrai mai da sola »
Rio rimase in silenzio, osservandolo mentre le dava le spalle e si chinava a richiudere la bara in modo da non destare sospetti sulla sparizione della ragazza « Inoltre… - allungò la mano a prendere il paletto - avremmo un nemico in comune » dichiarò lanciandoglielo.
La ragazza lo prese al volo, stringendolo con rabbia fino a spezzarlo « Shizuo Heiwajima » sibilò.
« Proprio lui. Colui che non si è fatto problemi a privarti della vita una seconda volta, senza che tu lo attaccassi. - Sorrise uscendo sotto la pioggia e tendendogli una mano – Vieni con me e avrai la tua vendetta »
Rio si mordicchiò il labbro riflettendo velocemente su cosa fare, poi alzò lo sguardo verso la mano che il vampiro gli porgeva e la prese titubante. Subito Izaya la tirò a sé « Hai fatto la scelta giusta, meglio avermi come amico che come nemico… » sussurrò a pochi millimetri dalle sue labbra, spiegando le ali. La ragazza rabbrividì allontanandosi « A… Amico fino alla morte del cacciatore » precisò, seguendo il suo esempio e spiegando le ali e prendendo il volo. Izaya sorrise divertito e sussurrò tra sé e sé « Ah, è stato anche fin troppo facile… » e spiccò il volo, diretto verso la sua dimora, seguito dalla ragazza.

 




Eccomi qui col terzo capitolo ^^
E Rio è tornata nuovamente xD non ce la fa proprio a morire eh? xD Ha la pellaccia dura u.u
Quindi Izaya e Rio si sono alleati u.u che bello xD
Poi è apparso il personaggio di Helena Wilson u.u
E infine ci sono stati accenni al passato di Shizuo! :D
Allora, vi ho un po' incuriosito? ^^
Fatemi sapere le vostre opinioni, impressioni, le vostre idee su cosa possa succedere ** Amo queste cose uwu
Ci sentiamo tra due settimane, e grazie a tutti per le recensioni <3
Un bacio!
Cocol

   
 
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