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Autore: badluna    24/11/2013    1 recensioni
Dal Primo capitolo:
...ebbi davvero paura finché non vidi una cosa che mi sollevò un peso enorme da una parte del cuore, solo per piombare pesantemente dall’altra parte, un peso che non sentivo dalla morte della mamma. Quella sera vidi per la prima volta dopo anni delle lacrime solcare il volto di mio padre.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Jackson Whittemore, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Il Vecchio Continente

di Badluna







24 Ottobre 2013 16.45 circa

-Bene ragazzi – disse Deaton –Noi siamo pronti- lanciò uno sguardo a Tynam che prese la parola.

-Il processo è molto semplice, abbiamo imbevuto questa corda – il druido mostrò una corda lunga tra il metro o due – del liquido ottenuto mischiando i vari ingredienti per l’incantesimo di protezione, ottenendo una versione anche in grado di spezzare un legame ed unendo ad esso il cardo l’incanto, dovrebbe protrarre i suoi effetti cedendo il beta ad nuovo protettore-

-Il cardo fa da collante- dissi guardandolo con un sorrisino.

-Esattamente- rispose Deaton – Quello che dovete fare ora è un atto molto potente nella sua semplicità. Prendendo un capo per uno dovete cominciare ad annodare la corda andando in ordine, prima Stiles e poi Jackson, così dicendo finché non avrete 4 nodi per parte. L’ultimo nodo, il nono, dovrete farlo insieme.-

-Sembra troppo semplice- affermò Jackson.

-In realtà lo è. Ma c’è un ulteriore dettaglio, ad ogni nodo dovrete dare un nome. Perché il nuovo legame funzioni dovranno essere in celtico, il significato di essi sono in un certo senso prestabiliti, ma li abbiamo adattati a voi più che potevamo. Ora ve li elencherò spiegandovi il significato e facendovi sentire la pronuncia, non è un dettaglio basilare ma meglio li dite più possibilità di riuscita abbiamo. Una volta pronti io e Deaton terremo dei fogli con i nomi scritti in modo che possiate leggerli.-

-Nonostante sembri una formula davvero semplice non sappiamo cosa potrebbe accadere una volta costruito il legame. Dunque qualsiasi cosa succeda non fate gli incoscienti e non cercate di fare qualcosa di estremamente stupido. Capito?-disse serio Deaton.

-Capito- rispondemmo in coro io e Jackson.

-I nomi sono i seguenti, Jackson: Marrec –Cavagliere, Kado - Battaglia , Gwyneth-Felicità e Enid-Vita. Stiles: Ryol-Reale, Briec-Elevato, Tanet-Fuoco e Nudd-protettore. I primi due di entrambi sono i nomi che l’incanto dovrà seguire, con le parole Marrec e Kado segniamo Jackson come beta e parte di un branco, con Ryol e Briec invece marchiamo Uilleam come Alfa. La parola che dovrete pronunciare insieme è: Blez che significa Lupo!- Tynam ci guardò cercando sui nostri volti il segnale che avevamo compreso.

-Bene- disse spostandosi alla mia destra –iniziamo-

Deaton mi porse un capo della corda per poi dare l’altro al biondo.

Quando anche il druido di colore si fu posizionato di fianco al beta Tynam mi rivolse la parola –Inizi tu Stiles-

Aspettandomi qualcosa di appariscente come segnale tentennai un attimo indeciso.

-Devi solo iniziare a fare il nodo, una volta ben stretto pronunci il nome. Lo scintillio che ti aspetti arriverà una volta concluso il legame.-

Annuii silenzioso e cominciai a formare il primo nodo, feci un cerchio con la corda e passai il capo in mezzo ad esso, quando fuoriuscì verso di me tirai le estremità pronunciando il primo nome – Ryol-

Deaton fece un cenno a Jackson il quale imitò i miei movimenti articolando un altro nome – Marrec-

I nodi si susseguirono in fila, con solo le voci mie e di Jackson a scandire il tempo.

-Briec-

-Kado-

-Tanet-

-Gwyneth-

-Nudd-

-Enid-

Arrivati al nono nodo mi apprestai a fare per la quinta volta un circolo con la corda ormai più che dimezzata di lunghezza, tenetti ferma la fune mentre Jackson faceva passare il capo annodato in mezzo perimetro. Prendemmo un capo a testa e fissandoci negli occhi  pronunciammo l’ultimo nome tirando la corda –Blez!-

Subito dopo aver pronunciato la parola divenni cieco. I miei occhi non vedevano più nulla, ne Jackson ne Tynam o Deaton. Tutto ciò che riuscivo a percepire era una forte luce ed un bianco che non aveva fine.

Correvo in pascoli sconfinati, le montagne mi circondavano e davano un senso di protezione, tra di esse vi era quello che credevo fosse un lago. Mi avvicinai assetato con l’intento di bere un po’ d’acqua ma quando vi intinsi la lingua mi ritrassi velocemente. Era salata! Quello non era un lago ma bensì il mare! Mi voltai cercando di capire dove mi trovassi, ricominciai a correre percorrendo distanze indecifrabili, potevo aver corso per metri o chilometri, le misure erano labili per me. Corsi costeggiando il mare ed attraversando una cittadina a cui seppi dare un nome solo in seguito leggendo il cartello segnaletico. Fort Williams…mi diceva qualcosa ma non riuscivo a collegare in che Stato mi trovassi…non potevo essermi allontanato più di tanto da casa…I giorni si alternavano senza che mi fermassi, il sole e la luna si inseguivano senza mai toccarsi dritti davanti a me. Mi fermai dopo un tempo indefinito, osservai il lago davanti a me, dopo averne incontrati altri durante il viaggio ora sapevo distinguere la differenza tra i due, ma per la grandezza di esso tentennai, credendo di trovarmi davanti un’ulteriore pezzo di mare. Voltandomi per proseguire la corsa vidi di sfuggita un ombra nera nascondersi in lontananza. Rimasi qualche minuto in attesa pronto ad agire, ma ben presto mi stancai e continuai a correre senza degnare di ulteriori attenzioni la presenza. I miei dubbi furono chiariti quando correndo sul tracciato che mi portava al lago mi imbattei in un edificio su cui vi era un’insegna non trascurabile: “Loch Ness Museum”. Merda, altro che nazione degli Stati Uniti….mi trovavo in Scozia!

-Stiles. Stiles!- spalancai gli occhi seguendo la voce che mi chiamava.

Sopra di me troneggiava il viso di Tynam teso e preoccupato, ruotai gli occhi cercando di ricordare dove mi trovavo e cosa stavo facendo.

-Che cosa è successo?- chiesi con voce impastata, in bocca avevo lo stesso sapore che riscoprivo ogni mattina dopo una bella dormita.

-Tu e Jackson siete svenuti subito dopo aver concluso il legame. Una forte luce è scaturita dalla corda e ci ha resi ciechi per un momento, quando siamo riusciti ad aprire nuovamente gli occhi  voi eravate stesi a terra incoscienti- mi spiegò mentre il suo volto tornava man mano sempre più sollevato.

-Ho fatto uno strano sogno- Tynam mi aiutò ad alzare almeno il busto, così da ritrovarmi seduto con la schiena appoggiata a lui – correvo nella mia forma mannara in una distesa di verde…- vidi Deaton che si muoveva con Jackson facendo di riflesso gli stessi movimenti miei e del druido scozzese.

-Ho fatto anch’io lo stesso sogno, ti seguivo tra le montagne e il mare- disse Jackson.

-Eri tu allora quello che ho visto!- affermai spalancando gli occhi per la sorpresa di non aver riconosciuto il mio beta.

-Si non mi sono avvicinato troppo perché nel sogno temevo la tua figura- spiegò – quando mi sono deciso a fermarti il sogno si è interrotto. Non ho nemmeno capito dove fossimo- continuò

-Eravamo in Scozia. L’ultimo lago a cui siamo stati era quello di Loch Ness- mormorai.

-Cosa? Perché abbiamo sognato di essere li?- domandò Jackson.

-Non ne ho idea ragazzi, è probabile che l’incantesimo abbia stimolato il vostro inconscio collegandovi in un sogno e che la presenza del cardo abbia influito sul luogo- tentò di trovare una spiegazione Deaton.

Tynam alle mie spalle annuì silenzioso – Quanto siamo stati addormentati?- chiesi strofinandomi una mano sulla tempia.

-Qualche minuto. Il tempo di riprenderci e di valutare il modo migliore di agire- mi rispose Nudd.

-Solo qualche minuto? A me erano parse ore…- dissi.

-Giorni- sussurrò concludendo per me Jackson.

Fissai il mio sguardo nel suo, aveva un espressione stravolta ma allo stesso tempo rilassata. Abbassai lo sguardo quando la mia mano destra ebbe uno spasmo, la trovai aggrappata saldamente alla corda annodata, era probabile che durante il momento di incoscienza avessi stretto l’arto e che ora il muscolo chiedesse clemenza. Vedere l’oggetto inanimato lasciato per terra mi fece tornare in mente il particolare più importante di tutta la vicenda. Ce l’avevamo fatta.

Tornai a guardare Jackson con un sorriso enorme che vidi essere ricambiato dopo un momento di tentennamento.

Ci eravamo riusciti, ora eravamo realmente collegati. Un alfa ed il proprio beta.

 

 

26 Ottobre 2013

Passeggiavo tranquillo per le vie del centro di Beacon Hills, non mi era mai accaduto di potermi prendere un momento per me, ero passato spesso per quelle strade alla ricerca di soluzioni per situazioni critiche o per qualche regalo di compleanno per Lydia.

Sorrisi, beh certamente era grazie al fatto che non mi preoccupavo più di cercarle regali costosi che la mia idea avrebbe avuto buon esito. Con i soldi risparmiati, evitando regali ridicoli, avrei potuto comprare ciò che da qualche tempo mi frullava in mente.

Mi avvicinai alla gioielleria dove avevo comprato poche volte alcuni accessori e varcai la soglia, appena misi piede nel negozio uno scampanellio mi accolse.

La commessa era impegnata con un altro cliente così potei avvicinarmi tranquillamente alle vetrine cercando qualcosa che assomigliasse a quello che cercavo.

-Buon giorno- mi salutò una voce cordiale.

Alzai lo sguardo guardando avvicinarmisi un altro commesso dall’aria simpatica.

-Salve- sorrisi gentile.

-Posso aiutarla?- chiese con professionalità

-Sì, volevo fare dei regali a degli

amici- risposi.

-Ha già qualche idea?-

-Pensavo a delle collane con un ciondolo specifico. Ma non vorrei delle catenelle preferirei dei  girocolli in plastica o finta pelle -

-Certo, di plastica non ne abbiamo potremmo sempre ordinarli se li vuole, ma di collane in finta pelle ne abbiamo di diverse misure- disse indicando una teca alla mia sinistra.

In essa vi erano diverse misure di girocollo, da quelli finissimi a quelli spessi almeno un centimetro.

-Vorrei qualcosa che non distogliesse l’attenzione dal ciondolo, non deve essere troppo grande, ma che sia comunque resistente- spiegai.

-Per le sue esigenze questo è il migliore- disse il commesso sollevando un modello specifico – non è troppo spesso ma ha una buona durata –

Annuii osservando la collana – Questo va bene. Che tipo di ciondoli avete?- domandai

-Abbiamo diversi modelli, da quelli a forma di lettere a quelli di animali ed abbiamo ricevuto da poco una fornitura di ciondoli che riproducono segni di varie religione, ultimamente sembrano andare di moda- affermò il commesso indicando una teca alle mie spalle.

Mi spostai verso di essa venendo subito raggiunto dal ragazzo che mi stava servendo.

Scartai a priori i ciondoli con i nomi e le lettere per concentrarmi su quelli a forma animale.

-Io avevo in mente quattro ciondoli a forma di animale: Serpente, Orso, Lince e Lupo- dissi senza alzare lo sguardo.

-Oh il serpente e la lince non sono forme tipiche ma possiamo sempre farle arrivare, il produttore da cui ci riforniamo fa anche monili su richiesta-

- E senza aumenti di prezzo – specificò quando alzai lo sguardo sorpreso.

- Se si può fare mi piacerebbe ordinarli- dissi annuendo, se il prezzo non cambiava rientravo benissimo nel mio Budget. Stavo per spostarmi verso la teca dei bracciali quando il mio occhio cadde su un monile a forma celtica: Un triscele.

-Prendo anche questo- dissi sovra pensiero.

Il commesso adempì alla mia richiesta mettendo da parte anche l’ultimo monile che avevo indicato. Mi avvicinai ai bracciali ed li osservai con sguardo critico.

I vari modelli non erano male, ma non mi piacevano molto. Alla fine scelsi per un bracciale in pelle spesso almeno tre centimetri su cui chiesi se si potevano aggiungere gli stessi animali scelti, più uno a forma di volpe, come ciondoli ma in versione borchia piatta.

Il commesso sorrise, probabilmente felice di avere un cliente con la sindrome da mani bucate o forse per la mia scelta.

-Dunque riassumendo desidera cinque collane di corda, cinque ciondoli a forma di: Serpente, Orso, Lince, Lupo e Triscele. Un bracciale con le stesse forme animali e una volpe borchiate?- chiese elencando.

-Sì, tranne le collane, sono quattro. Il Lupo sarebbe da attaccare ad un collare…non so se voi servite anche questo- dissi ricevendo in cambio uno sguardo stranito.

-È per il mio cane, ci sono molto affezionato- chiarii vedendo la sua espressione.

-Certo, non abbiamo collari in negozio ma, come ho detto prima, possiamo chiedere al fornitore di costruircene uno-

-Facendo l’ordine oggi stesso quando dovrebbe arrivare la fornitura?- chiesi con tono pratico.

-Normalmente in questo periodo non ci sono troppe richieste, sa la calma prima della tempesta- disse ma vedendo la mia espressione confusa chiarì – A natale riceviamo almeno cinque ordinazioni al giorno, ognuno vuole apportare la propria modifica al regalo e se non possiamo farlo noi dobbiamo chiedere al fornitore di aggiungere la variazione-

-Oh si certo, scusi è che mi sono completamente dimenticato di Natale- dissi alzano le spalle.

-Non è uno che celebra le feste?- mi chiese incuriosito.

-No è che da qualche mese a questa parte sinceramente non me ne importa più niente. Ho ridimensionato le mie priorità- spiegai con un sorriso leggero.

-Certo scusi l’indiscrezione- si scusò il commesso

-Non si preoccupi- risposi tranquillo, era bello parlare di argomenti comuni come le festività, la sua curiosità non mi aveva dato per niente fastidio.

-Le faccio subito l’ordine per i pezzi mancanti. Gli altri articoli li vuole già ritirare o preferisce che glie li tenga da parte?-

-Sarebbe molto gentile se me li tenesse da parte sino alla consegna- risposi –non vorrei che i regali saltassero fuori al momento sbagliato, ho degli amici a cui è difficile mentire- spiegai.

Sorrise rispondendo alle mie parole –Mi lascia il suo numero di telefono? La contatterò appena sarà tutto pronto-

Gli elencai le cifre corrispondenti alla mia Sim e dopo aver lasciato qualche altro dato mi congedai.

-Grazie per aver scelto il nostro negozio. Le auguro un ottima giornata- mi salutò il commesso.

-Grazie ed altrettanto- risposi uscendo dall’edificio.

L’aria fresca autunnale mi colse con piccole fitte sulle mani e sul viso, sfregai i palmi insieme e li portai al volto soffiandoci aria calda che si infranse sul volto.

Alzai gli occhi al cielo osservando il blu limpido stagliarsi sopra di me calmo ed indisturbato.

L’inverno stava arrivando.

 

29 Ottobre 2013 17.30

Quel giorno ero stato molto silenzioso, avevo  partecipato alle lezioni il minimo possibile, parlando solamente quando la maestra o i compagni mi interpellavano. Ero rimasto tutto il giorno nei miei pensieri.

Scott probabilmente aveva capito dopo il secondo tentativo, che fosse meglio evitare di starmi troppo con il fiato sul collo, anche i gemelli mi avevano lasciato abbastanza in pace, l’unico con cui avevo parlato un attimo era stato Jackson ma anche con lui non mi sono lasciato troppo andare alla loquacità.

Visto il mio umore strano e l’assenza di papà che era al lavoro mi ero messo a tagliare l’erba del giardino, era una cosa che facevo raramente visto che se ne occupava sempre papà, diceva che lo rilassava.

Quando sono arrivato a casa passando nel vialetto mi sono ricordato le sue parole e ho deciso che avrei tentato di rilassarmi falciando il prato.

Dopo aver finito la parte che si trovava davanti alla casa mi sono spostato in quella posteriore, la musica che filtrava dalle cuffiette mi riparava dal rumore del tagliaerba e allo stesso tempo mi liberava dai miei pensieri.

Fu così che mi trovò Derek, nonostante le cuffiette mi accorsi del suo arrivo a tre metri di distanza e sorpreso della sua presenza spensi entrambi gli oggetti elettrici.

-Derek, come mai qui?- chiesi non troppo stupito, negli ultimi giorni ci eravamo avvicinati abbastanza, grazie agli allenamenti ed alla fiducia reciproca che aumentava.

-Scott e Tynam mi hanno riferito che oggi non eri molto presente- disse – Erano preoccupati e mi hanno mandato a parlarti-

Sbuffai, ora oltre a Scott avevo anche il druido che mi teneva d’occhio. Sapevo benissimo che da quando aveva cominciato a lavorare come supplente di storia a scuola, la precedente maestra si era misteriosamente data ad un anno sabatico, sarei stato maggiormente sorvegliato.

-Non c’è niente che non va- dissi con tono piatto.

-A me sembra che tu sia fin troppo silenzioso per stare bene- mi lanciò un occhiataccia.

-Sto bene- mentii ancora.

-Non raccontarmi bugie. Non mentire con me- mi lanciò un avvertimento.

Indurii lo sguardo per niente contento del suo tono, ma dovetti arrendermi alla frase seguente.

-Dimmelo…..per favore- le ultime due parole gli uscirono meno dolcemente dal tono usato all’ inizio della frase ma mi convinse lo stesso.

-Tynam mi ha detto di aver trovato delle informazioni sul Black Dog che ha morso Murdo- iniziai.

Derek rimase fermo a fissarmi, ritornando ad essere mister monosillabi, sospirai e continuai a spiegare.

-Ha detto che il suo maestro aveva un registro con i nomi e l’età dei Black Dog presenti in Gran Bretagna. A quanto pare non erano molti. Tre nazioni minacciate da una piccola famiglia mistica, mi ha spiegato che i Black possono avere solo due cuccioli, normalmente maschio e femmina, che una volta morti i genitori si riproducono tra di loro creando altri due cuccioli e via dicendo.-

-Non male- affermò Derek, avrei scommesso che stava pensando al potere che dovevano avere i Cani mistici.

-Confrontando il registro dei Black Dog e le informazioni che si hanno sul periodo in cui McElliot è stato morso ha capito quale della famiglia lo ha attaccato.- feci una piccola pausa e abbassando lo sguardo ad un mucchio di erba tagliata posta alla destra dei miei piedi svelai l’ultimo pezzo della mia notizia –È stata la Madre a morderlo-

Rimanemmo un attimo in silenzio, poi Derek parlò – E allora? Quale è il problema?- chiese.

Alzai gli occhi al cielo – Il problema è che sono un lupo mannaro MASCHIO con DNA di Black Dog FEMMINA. Questo implica che oltre essere attirato sia dalle ragazze che dai ragazzi, il che non è un problema in se- mi fermai un attimo notando una strana luce passare negli occhi di Derek, ma non dandoci troppa attenzione continuai a spiegare –sarò anche attratto istintivamente da una persona, e difficilmente riuscirò a combattere quell’attrazione- ora l’espressione che fece l’alfa la potei notare benissimo, era una specie di smorfia non sapevo se di disgusto o altro.

Ci fu un’ulteriore momento di silenzio che venne nuovamente interrotto da Derek –Ma dunque….ti ritroverai inseguito dagli animali in calore in quel periodo dell’anno?- chiese con un sorriso malandrino.

-Derek!- urlai tirandogli un cazzotto sulla spalla sconvolto dalle sue parole ma ancor di più dal suo sorriso.

Cavolo, era semplicemente stupendo.

  

31 Ottobre 2013

Mi trovavo nel bosco, immerso nella natura, steso a terra con le braccia sotto la testa cercando di rilassarmi.

Nonostante non sembrasse ero abbastanza nervoso, lanciai un occhiata veloce allo zaino appoggiato ad un sasso lontano qualche passo da me. Mercoledì sera ero stato contattato dal commesso del negozio di gioielleria, il quale mi comunicava che gli articoli erano arrivati. Così il giorno prima ero passato velocemente in negozio dopo la scuola a ritirare il tutto, uscendo dal negozio mi sentii estremamente leggero, forse anche grazie al peso dimezzato del mio borsellino.

Quella mattina avevo chiesto a Jackson a colazione e ai gemelli a lezione, di raggiungermi dopo la scuola nel bosco, sapendo che avrebbero rintracciato subito il mio odore.

Black stava trotterellando intorno a me annusando le varie tracce degli animali e giocando a rincorrere le ombre, quando venni raggiunto da Jackson il lupo aveva deciso proprio in quel momento che io ero un gioco migliore e si era letteralmente gettato su di me, dritto sulla pancia.

-Ouf!- gemetti facendo scoppiare a ridere il beta.

Dopo un minuto ci raggiunsero anche i gemelli e si ritrovarono davanti la scena di me sdraiato con addosso Black, bello e disteso in tutta la sua –ancora piccola per fortuna- lunghezza, e Jackson piegato in due a ridere a qualche metro di lontananza.

A Ethan sfuggì un sorriso mentre si accomodava, sedendosi sul fogliame, a pochi passi di distanza da Jackson, subito seguito dal fratello che mi osservava con un sopracciglio inarcato.

-Abbiamo sentito uno strano gemito qualche minuto fa- disse con tono incuriosito Aiden.

Sbuffai divertito –A quanto pare Black ha deciso di allenarsi nei tuffi a bomba fuori stagione- risposi accarezzando il muso del lupo sopra di me.

I due lupi ridacchiarono leggermente mentre il mio beta si calmava lentamente, gli occhi pieni di lacrime e la cassa toracica scossa dalle risate.

-Stavo per morire dal ridere- tossì tra gli echi di risate che ancora aveva sul volto.

-Immagino, mi spiace di essermi perso la scena- disse in tono divertito Ethan.

Alzai gli occhi al cielo alle prese in giro e tentai di spostare Black alla mia sinistra, senza fargli male. Quando finalmente riuscii a sgusciare via dalla sua presa mi trovai con otto paia di occhi ad osservarmi.

-Allora….per cosa siamo stati riuniti qui?-chiese Aiden – spero fosse importante oggi dovevo vedermi con Lydia e non gli è piaciuta la motivazione: “Stiles deve parlarci”- aggiunse.

-È per un buon motivo- “o almeno lo è per me” pensai.

Rimasi un attimo in piedi senza muovere passo, bilanciando il peso del corpo da un piede all’altro, cominciando ad essere più nervoso. Quando anche Black si mise seduto, probabilmente sentendo la mia irrequietezza, decisi che era il momento di agire.

Mi allontanai dai ragazzi per raggiungere lo zaino abbandonato sul sasso, lo sollevai facendo attenzione che non si fosse aperta la cerniera e tornai sui miei passi.

Quando fui nuovamente di fronte ai miei amici mi sedetti, stare in piedi davanti a loro mi metteva angoscia, a gambe incrociate poggiando la borsa su di esse.

Feci scorrere lentamente la cerniera, aprendola. Alzai velocemente lo sguardo sui giovani davanti a me poi infilai la mano destra dentro la borsa. Con le dita cercai i pacchetti che avevo infilato appena tornato a casa e ne estrassi uno.

Il primo pacchetto era blu, la carta non era decorata avevo preferito un semplice color pastello tinta unita a frivoli carte da regalo che avrebbero reso il dono ridicolo, e sorridendo lo porsi ad Ethan.

Il ragazzo ci mise qualche secondo prima di allungare le braccia per raccogliere il pacchetto, il suo sguardo era estremamente sorpreso, esattamente come lo erano quelli di Jackson ed Aiden a cui porsi in seguito un pacchetto verde ed uno rosso.

Una volta consegnati i loro estrassi due ulteriori pacchetti, uno viola ed uno arancione che posizionai davanti a Black e me.

-Stiles cosa sono questi?- chiese Aiden con voce incredula.

-Sono dei regali- risposi portandomi una mano a tormentare la nuova collana che mi adornava il collo, il ciondolo in argento era ormai caldo, riscaldato dalla temperatura del mio corpo.

-Ma- tentò di dire Jackson prima che lo interrompessi.

-Apriteli e basta, okay?-

I ragazzi mi lanciarono un ultima occhiata stranita prima di concentrarsi sui propri pacchetti, vedendoli presi mi allungai fino a raggiungere il pacchetto di Black, a cui sorrisi teso, con dita percosse da scosse elettriche gli aprii il pacchetto rivelando il collare con il ciondolo in oro a forma di lupo.

Black abbassò il muso per annusare il nuovo oggetto ed io spostai la mia attenzione sui ragazzi, li trovai con i pacchetti aperti e i nuovi accessori nelle mani aperte.

-Stiles questi- cominciò Ethan

-Siete voi- continuai io per lui –ho scelto un animale che simboleggia un totem celtico per ognuno di voi.-

-Serpente?- mi chiese con tono incerto Jackson. Sapevo che stava pensando alla forma del Kanima e sorrisi per rassicurarlo.

-Sì, nella religione celtica il serpente viene associato alla saggezza, alla reincarnazione e alla scaltrezza. È un simbolo di vita: abbondanza, trasformazione, morte e rinascita. I druidi li convocavano per un forte cambiamento della vita- spiegai.

-Beh gli si addice su molti punti- commentò Aiden.

Spostai lo sguardo su di lui ed elencai anche il significato del suo totem.

-L’orso è un animale dalla forte resistenza fisica e mentale ed è molto potente in ogni attacco, in cui mette molta forza. Simboleggia l’armonia e l’equilibrio, un secondo punto di vista lo denota anche per la sua ferocia e impulsività negli attacchi- elencai.

Vidi più che chiaramente Ethan trattenere una risata, probabilmente concorde con la mia scelta.

-La Lince invece si dice che sia la custode dei segreti, contribuisce allo sviluppo delle facoltà psichiche ed aiuta nelle pratiche divinatorie. A volte simboleggia la necessità di esaminare se stessi nel profondo, per portare alla luce talenti nascosti. Direi che forse della Divinazione non ce ne facciamo molto, ma la seconda opzione è quella su cui punto tutto- sorrisi.

Ethan mi sorrise radioso –E gli altri due pacchetti cosa erano?- chiese Jackson, quando mi voltai verso di lui vidi capeggiare sul suo collo il mio dono, posizionato con orgoglio e trionfo sopra la maglia.

Feci un sorriso smagliante e risposi – Il pacchetto viola è per Black- mi girai trovando il lupo ancora intento ad osservare il regalo, sollevai il collare e con delicatezza e calma, visti i movimenti dell’animale, lo allacciai al suo collo. – un collare con il totem del lupo, mi sembrava appropriato- dissi divertito.

-Invece il pacchetto arancio è per me- acchiappai il pacchetto e lo aprii con mosse veloci e mirate, scoprendo il bracciale su cui erano stati borchiati gli stessi monili in oro, i ciondoli del mio branco.

Lo sollevai mostrandolo agli altri – Voi siete tutti qui, con me- sorrisi emozionato dal mio stesso pensiero.

-La volpe sei tu?- chiese Aiden indicando il quinto monile.

-Sì- risposi d’un tratto timido.

-Che cosa simboleggia?- chiese Jackson interessato.

-Nella tradizione celtica rappresenta la scaltrezza e la capacità di far perdere le proprie tracce- alle ultime parole il mio sguardo si puntò sugli alberi attorno a noi e allontanai i pensieri, non avevo una bel ricordo legato a quel significato – permette di vedere le motivazioni e i movimenti degli altri pur rimanendo inosservati-

-Non mi piace molto- disse Jackson con una strana espressione, quasi come se avesse capito i miei pensieri.

-Perché lo hai scelto?- chiese Ethan.

-Penso che mi si addica- sollevai le spalle.

-A me non pare proprio- la voce di Jackson pareva arrabbiata.

Voltai lo sguardo verso Aiden, l’unico che non aveva parlato e che aveva tutta l’aria di non averci capito nulla al contrario del fratello che ora mi guardava con sguardo serio.

-Siamo un branco Stiles!- disse- Nessuno ti lascerà più indietro- affermò sicuro di se.

Mi allacciai il bracciale al polso sinistro facendo un minuscolo sorriso. Scoppiai a ridere quando Aiden, che ancora non aveva capito di cosa stessimo parlando disse – Beh questo mi pareva ovvio-

Guardai in volto i miei amici e notai perfettamente Jackson alzare gli occhi al cielo prima di acchiapparmi per le spalle e strofinare le sue nocche sul mio capo.

Black mi leccò il viso e finalmente il beta mi lasciò andare, quando tornai seduto decentemente avevo un assoluta espressione da stupido.

Mi sentivo pieno di energia, ma cosa più importante, ero estremamente felice.

02 Novembre 2013

Gli allenamenti stavano continuando da alcune ore, avevamo fatto qualche pausa e ci eravamo fermati per pranzo ma nonostante la stanchezza cominciasse a farsi sentire eravamo troppo pieni di adrenalina per fermarci.

-Cos’è questo?- chiese Derek durante la pausa.

Ingoiai il sorso di acqua che avevo in bocca e risposi con un lieve sorriso –Rappresenta il branco, ogni animale è uno di noi.-

L’alfa indicò la figura del lupo in una muta domanda –Quello è per Black- risposi sollevando lo sguardo per cercare il lupo, che ritrovai steso sul portico di casa Hale tranquillamente addormentato.

Derek continuò ad indicare i monili uno ad uno. Indicò il serpente –Jackson- poi la Lince –Ethan- la volpe –Io- e l’orso –Aiden- risposi sorridendogli.

-Lo hai fatto tu?- chiese assorto.

-Li ho fatti fare, il bracciale che le collane che hanno i ragazzi- risposi

-Posso?- chiese prendendomi il braccio per poter osservare meglio l’accessorio.

Annuendo mi inclinai in avanti con il busto per semplificare i movimenti ma prima che me ne accorgessi la collana con il triscele sfuggì alla presa della maglietta.

Il movimento o il riflesso del sole attirarono l’attenzione di Derek su di essa e in pochi secondi mi trovai due penetranti occhi verdi puntati sul collo, più precisamente sul simbolo celtico che portavo legato ad esso.

“Merda!” pensai.

L’alfa portò una mano ad accarezzare il monile –Cos’è?- chiese stupito.

-Una collana- risposi cercando di fare il furbo.

Derek alzò il sopracciglio in evidente disappunto e mi piantò gli occhi addosso finché non mi decisi a rispondere.

-Un Triscele- dissi.

-Perché proprio il Triscele?- domandò con uno sguardo stranamente espressivo.

Evitai i suoi occhi, non volevo rispondere che vedendolo nella teca del negozio non ero riuscito a resistere alla tentazione di acquistarlo, nonostante sapessi che ci fossero più motivi per cui lo volevo.

Per me il simbolo celtico aveva tre significati: La vita normale che avevo prima, il morso che mi aveva trasformato ed il branco che mi ero creato. La nascita, la vita e la morte. Ed infine…il triscele per me era uno dei segni distintivi, qualcosa che al primo colpo d’occhio mi ricordava lui…esattamente come era accaduto nella gioielleria.

Derek fece per insistere quando qualcosa attirò l’attenzione di tutti i lupi sugli alberi di fronte a casa Hale.

Deucalion e Kalì ci osservavano da lontano, con due ghigni malvagi in volto.

Il momento della verità era arrivato.





Antro di Bad:

Ciao a tutti :) Siamo finalmente arrivati al momento clou della storia ma, essendo io un po' cattivella, vi farò aspettare fino alla prossima settimana per sapere come andranno a finire le cose :) 

In questo capitolo finalmente Stiles e Jackson diventano parte di un unico branco, senza più muri invisibili a dividerli. Derek comincia a rilassarsi e a fidarsi delle persone che lo circondano e si avvicina a Stiles, il quale ha deciso che vuole unire il proprio branco in modo ancora più "ufficiale" facendo creare appositamente dei monili per loro.

In definitiva questo capitolo è molto sentimentale e mi è piaciuto idearlo, spero che i totem che ho assegnato ai ragazzi non vi sembrino fuori personaggio e che si possano adattare a loro.

Se avete qualche commento sia negativo che positivo non fatevi problemi e scrivetemi. 

Grazie a tutti :) e come sempre un grazie speciale a My heart seeks love che commenta la storia. <3

Vi aspetto al prossimo capitolo.

Un bacio 

Badluna



Ps: ho pubblicato la mia Oneshot su Stiles vi inserisco qui il link per raggiungerla.

  
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