Ero cosí sbalordita che non sapevo come reagire. - Y-yukki... M-mi dispiace io... Mi fece un sorrisetto. - Non ti preoccupare Yuno. Ti capisco. - Beh... Ora racconto la veritŕ- disse Aru un po' preouccupato e serio - io la prima volta che incontrai Amano lo amavo davvero, ma poi vidi la determinazione della ragazza che gli stava sempre addosso. Era una tipa che avrebbe rischiato la sua stessa vita per lui, cosí il mio amore per Amano diventó tutta una finzione. Speravo che tu ti innamorassi di me se ti avrei portato via il tuo Yukki, ma evidentemente mi odiavi. Io voglio semplicemente qualcuno che mi amasse e che si prendesse cura di me, ma non ho mai avuto nessuno accanto a me nella mia vita. Io sono semicemnte uno stupido osservatore creato da Deus, niente di piů. La mia vita in questo mondo non conta. Sono considerato da Moe, Hinata e dagli altri un detective strano e gay che gironzola in giro a indagare sulla vita degli altri. Quel suo discorso mi fece "compassione", una caratterisca che da una ragazza spietata e violenta come me non ci si puň aspettare. -Aru... - Zitta.Non dire altro. Uccidimi e fai quello che devi fare. - No non ti voglio uccidere. Gli corsi incontro come se lo volessi ammazzare, ma lo abbraciai. Yukki non si ingelosí, capí che provavo compassione. Tra le macerie di quel mezzo mondo distrutto. - Io preferirei vivere da persona normale, anzi l'avrei preferito sin dall'inizio. Non voglio piú avere un diario voglio vivere normalmente...