Supernove...la
vostra agenzia di demolizione
Il
suono delle dita che tamburellavano sul legno
accompagnò la riflessione del Gran Consigliere del Nexus.
Quella a cui Karaman
doveva giungere non era una decisione semplice. Dare l’ok a
quella missione
poteva significare rischi notevoli; soprattutto se dovevano essere
coinvolte
tre di cinque Supernove.
Il
fatto che la richiesta di aiuto chiedesse
esplicitamente l’aiuto degli eroi del Nexus non agevolava la
sua decisione.
-
Karaman possiamo benissimo farcela in due. E
comincio a credere che tu stia diventando paranoico con questa
“protezione del
Nexus”. – Il diretto interessato alzò lo
sguardo per incontrare quello del
leader delle Supernove. Grattandosi la folta barba sospirò.
-
Restando entro i tempi previsti? Se il geyser
esplode mentre siete ancora intenti ad evacuare, le tossine non saranno
clementi con voi. Mutanti o non mutanti. –
-
Se posso esprimere la mia opinione… - Tutte le
teste si volsero verso la figura autoritaria del Daimyo, il capo
supremo della
dimensione Nexus, seduto in fondo alla sala. – Credo che i
nostri ragazzi siano
ormai più che capaci di gestire una situazione simile. E per
quanto riguarda la
protezione del Nexus non dovrebbero esserci problemi. Dopotutto
resterebbero
due delle Supernove ora presenti e Cloud appena sarà
rientrata dalla missione.
Un numero sufficiente a mio parere. –
Il
Daimyo si girò verso il mentore delle
tartarughe, Splinter, che concordò con lui con un cenno di
capo.
Per
la seconda volta in pochi minuti Karaman
sospirò.
-
Ok. Leonardo e Raphael andranno in missione. Leonardo
e Donatello sarebbero più adatti ma ho bisogno che almeno un
cervello resti al
Nexus. –
-Ohi
Karam-…- cominciarono a lamentarsi le due
tartarughe “senza cervello” alias Michelangelo e
Raphael.
-
E.. – continuò il Capo Stratega fulminando con lo
sguardo i due ninja. – Voglio che mi informiate appena Cloud
arriva. –
-
Non ce n’è bisogno! I’m back guys!
–
Dalle
porte appena spalancate della sala del
consiglio, entrò la più giovane della famiglia
del maestro Splinter.
La
corta chioma leonina svolazzò per qualche
istante quando la ninja si fermò al centro della sala.
-
Missione completata bello mio. – disse rivolta al
Gran Consigliere. – Ed in tempo da record devo ammettere!
–
-
Che razza di missione era? – chiese Michelangelo
alla sorella minore.
Fu
Karaman tuttavia a rispondere.
-
Distruggere uno dei due templi gemelli al centro
della foresta di un pianeta nel sistema Z249. Pianeta e popolazione
relativamente pacifici. -
-Già.-
confermò Cloud. Volse lo sguardo verso il
suo sensei e il Daimyo e gli sorrise. - Ritenevano che uno dei templi
fosse in
qualche modo maledetto e che perciò influenzasse in maniera
negativa l’altro. –
Incrociò le braccia al petto e si rivolse al fratello.
– Hanno pensato che la
soluzione migliore fosse sbarazzarsene ma avevano paura di avvicinarsi.
–
-Quindi
sei riuscita a portare a termine la
missione secondo le istruzioni che ti avevo dato? E senza grossi
problemi? –
chiese burbero Karaman.
-
Oh andiamo Kar! Ce n’erano due di templi, non
cinquanta. Non era difficile capire quale dei due era quello da
distruggere. L’avevi
pure segnato sulla mappa! E no. Nessun problema. A quanto pare
l’aura malefica
o se n’era già andata o se la sono immaginata
perché non c’era niente di niente.
Solo pietre, pietre e ancora pietre. – Karaman la
fissò per qualche istante
prima di aprire alle sue spalle una gigantesca proiezione olografica.
– In ogni
caso tra un po’ dovrebbe arrivare anche una comunicazione dal
capo villaggio dopo
aver effettuato una supervisione. –
-
Non l’ha fatta subito? –
-
Nah. Preghiera dell’intera comunità o qualcosa
del genere. Io e la squadra abbiamo lavorato tranquilli e indisturbati
in
quella sottospecie di foresta amazzonica. –
-
Sarebbero quelli i templi? – si intromise Raphael
indicando la mappa olografica alle spalle di Karaman. –
Sembrano enormi. -
-
Lo sono. O meglio, uno di loro lo era. Anche se
la vista dall’alto non rende. Sono costruzioni di inestimabile valore. Il popolo di quel pianeta ha
un’innata abilità
per la costruzione di questi edifici mastodontici. –
-
E un’innata abilità per farsela sotto quando
è il
momento di distruggerli. – mugugnò Michelangelo.
Una
gomitata tra i piastroni del guscio qualche
istante dopo fu una gentile cortesia di Leonardo.
-
Li hai visti dal vivo Karaman? – chiese
Donatello.
-
Un paio di volte. Mai entrato all’interno però. -
-
Nemmeno io. – borbottò Cloud mente giochicchiava
col ciuffo di capelli che le arrivava sotto la spalla. - Sembra sia una
qualche
legge religiosa. Anche se mi era venuta l’idea di entrare di
nascosto dalla
porticina sulla dest-…-
Gli
occhi smeraldo di Cloud cominciarono ad ingrandirsi
a dismisura fino a schizzare fuori dalle orbite mentre la ninja
continuava a
fissare la proiezione olografica della mappa.
Con
mani tremanti prese la sua mappa dalla tasca
dei pantaloni e senza togliere gli occhi da quella in scala gigante la
srotolò.
Con
estremo stupore, e successivamente un misto di
orrore/ilarità, le tartarughe videro la loro sorella minore
spostare lo sguardo
da un mappa all’altra fino a quando con
un’espressione indecifrabile la videro
ruotare la mappa che teneva in mano.
-
Ops.-
Attimi
di shock passarono tra le Supernove che,
incrociato lo sguardo della ninja cominciarono a sorridere e poi a
ridere sotto
i baffi. Cosa che non passò inosservata a tutti i presenti
della sala fuorché
Karaman, ancora intento a lavorare sulla mappa olografica.
-
Ehi Kar…cosa credi che possa costare la ricostruzione
di una di quelle sottospecie di ziggurat aliene? -
-
Probabilmente un paio di novilune. Perché? -
disse Karaman continuando ad analizzare l’ologramma.
Sentendo
dei passi alle sue spalle si volse appena
in tempo per vedere Cloud uscire a grandi falcate dalla sala.
-
Dove credi di andare? Il rapporto della missione
non è conclu-… –
La
voce di Cloud lo raggiunse un po’ flebile dal
corridoio.
-
Gyodos. Le pietre novilune sono più reperibili lì
no? –
Il
Gran Consigliere e Capo Stratega restò qualche istante
basito
dinnanzi alla sfrontatezza della più giovane delle
Supernove. Come si
permetteva quella mocciosa a trattarlo sempre con così poco
rispetto? Dopotutto
era a lui che rispondevano le Supernove, e Cloud O’Neill non
faceva eccezione.
Ma
come sempre quella piccola ribelle doveva dargli qualche grattacapo:
interromperlo nel bel mezzo di una riunione importante, distruggere le
sue
statue nei modi più impensabili (la quinta era in
costruzione in quei giorni e
Karaman ringraziava tutte le sere il multiverse per svegliarsi la
mattina e
ritrovarla ancora in piedi).
Fu
quest’ultimo pensiero in aggiunta alla faccia mortificata di
Splinter, un Daimyo sorridente e le risate ormai ben poco contenute
delle
tartarughe ninja a fare scattare la lampadina nella testa di Karaman.
- Non
avrà mica… - cominciò borbottando tra
se, ormai sull’orlo di una
crisi di nervi.
-
Aprimi un portale per Gyodos per favore. – disse Cloud
stringendo la
cinghia del comunicatore extradimensionale al polso.
In
pochi attimi il passaggio tra le due dimensioni fu di fronte a lei.
Fece passare il comunicatore attraverso il papiro olografico della
missione ed
attese che il congegno registrasse informazioni e coordinate.
Sentito
il bip di conferma si apprestò a passare il varco salutando
l’addetto ai portali.
Stava
per ringraziarlo quando un urlo disumano proveniente dal palazzo
del Daimyo sopra le loro teste ruppe il muro del suono.
-O’NEILL!!!!!!!!!
–
Cloud
non poté fare altro che attraversare il portale ridendo di
gusto.