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Autore: Larosaroja_    27/11/2013    1 recensioni
Alexandra, un adolescente difficile,ribelle col cuore di ghiaccio che affronta un nuovo matrimonio del padre, una nuova madre e un uovo....”Fratello”, ma si sa anche i cuori più freddi possono sciogliersi.
*Questa storia è inventata, non parla di Ian&Nina, non riprende la The vampire diaries eeee Ian è un pò più piccolo, capirete leggendo, non linciatemi ma è la prima che scrivo, scusate se fa schifo.*
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ian Somerhalder
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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I suoi occhi saettavano da me a Ian come un missile, quasi mi faceva paura tutto quel silenzio, mi sarei aspettata una scenata di urla e pianti, e invece una risata provenne dalle labbra di mio padre, sembrava quasi....divertito. “ragazzi  questa è la cosa più divertente che voi possiate mai dirmi” esclamò tra una risata e un’altra. Scambiai un breve sguardo con Ian che sembrava quasi sconvolto. A differenza di mio padre Edna era molto serie e ci osservava sconvolta “Caro..penso facciano sul serio” sussurrò interrompendo di botto la risata di mio padre “andiamo cara scherzano” esordì di nuovo lui guardandoci “papà....” sussurrai abbassando gli occhi quando il suo sorriso si tramutò in un’espressione di stupore.
*Ian*
“è un disonore!” tuonò Carl scattando in piedi “papà facci spiegare almeno” provò Alex alzandosi anche lei “non voglio ascoltare niente, tutto questo è un disonore. Voi due siete fratelli e questo è una schifezza.” Tuonò Carl facendo arretrare di qualche passo Alexandra alquanto spaventata. “Noi due  non siamo fratelli, tu non sei mio padre e quindi lei non è mia sorella, io non ti conosco proprio” sussurrai a denti stretti “mi aspettavo tanto da te Ian, speravo che tu saresti riuscita a calmarla ma sei stato un’incosciente e ora dovremo crescere noi questo bambino e io non ci sto, faremo una visita e vedremo se c’è qualche pericolo per te se abortisci....” “Assolutamente no!!” urlò Alexandra all’improvviso attirando l’attenzione su di essa “ puoi esserne disgustato, puoi essere arrabbiato infinitamente ma giuro sulla mia stessa vita che se mi fai toccare da qualcuno mi uccido” disse con tutta la convinzione di questo mondo “allora te ne andrai! E anche tu Ian, andrai da tuo padre” Carl sembrava ancora più arrabbiato “se io vado da mio padre Alex viene con me” esclamai con fermezza.
*Alexandra*
“....verrà con me” a quell’affermazione mi venne la pelle d’oca, mi resi conto del litigio creatosi in quella stanza, mi assentai per qualche secondo mentre osservavo Edna piangere, forse per le troppe urla, forse per il disonore, ma i suoi occhi.....non sembravano tristi, tutt’altro. “Edna, cos’hai?” chiesi di botto interrompendo le urla di mio padre “io, io nonna. Non pensavo sarebbe successo così presto” sussurrò tra i singhiozzi “cosa?” chiese papà urlando “andiamo Carl, sii sincero. La notizia non ti alletta almeno un po’?” chiese rivolta a lui “neanche un po’. Tu Alex te ne andrai da uno dei tuoi amici e tu Ian da tuo padre, questa cosa finirà, qui, ora è subito. Quando torno non voglio trovarvi.” Tuonò per poi uscire di casa sbattendo violentemente la porta “vado io con lui, voi...salutatevi e parlatene, io vi appoggio” sorrise Edna mentre pronunciava le ultime parole, seguì mio padre sbattendo la porta e fu lì che le lacrime iniziarono a cadere.
“Sei pronto?” chiedo appoggiandomi alla porta della camera di Ian, “pronto!” esclama chiudendo la valigia “da chi andrai?” chiede poi prendendo anche la mia e trasportandola infondo alle scale “Candice, lei vive da sola, quindi” alzo le spalle a mo di resa, mio padre era stato chiaro “tu? Tuo padre? Come glielo diremo?” chiedo in una scarica di paura “sa già tutto, e mi sta aspettando. Ora vieni ti do un passaggio da Candice” sorride uscendo fuori. Do un ultimo sguardo alla casa così silenziosa e vuota, sembrava così bella l’idea di un bambino in giro ma papà non la pensava nello stesso modo, sospirai per l’ennesima volta chiudendo la porta alle mie spalle.


*1 h Dopo*
“Oh andiamo tanto potrà venire quando vuole” squittì Candice entrando in salotto “non sono triste per questo” vidi l’espressione di Candice addolcirsi in meno di un secondo “ci ripenserà, l’idea di un nipote sconosciuto lo ucciderà così tanto di curiosità che ti richiamerà” cercò di rincuorarmi ma ci riuscì ben poco “il problema e che è così strano” sussurrai accoccolandomi al divano “lo so, ci farai l’abitudine” concluse abbracciandomi calorosamente.  
“Aileen” urlò Kat per la seconda volta
“e se è maschio?” chiedo mentre scrivo sul foglio
“Venere, la dea dell’amore”  disse Candice sovrappensiero
“questo mi piace” urlai indicandola “ora Kat, un nome maschile, su” la esortai
“ehm.....Luke?” assottigliai gli occhi pensandoci su
“si, carino” decisi sbattendo le mani freneticamente .
Il suono del mio cellulare fece fermare tutti, la scritta Ian compariva sullo schermo . Cliccai il tasto verde per rispondere “vestiti, mio padre vuole conoscerti” esclamò solamente, riattaccando poco dopo. Il panico salì subito, conoscere suo padre? Mio dio. 
Spazio me:
alloooora, spero che il capitolo vi piaccia, a me non tanto ma vabbeh.
volevo avvisare che ne sto per scrivere un'altra di storia, questa volta sovrannaturale siiiiii *Festegia* spero passiate :D Bacioni e buona lettura.

_Hugmeeveryday_ xx
  
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