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Autore: Jade Tisdale    29/11/2013    1 recensioni
Mi chiamo Moon e vivo in un piccolo paesino nel New Jersey assieme a mio nonno fin da quando avevo tre anni. Sono orfana e l'unica ragione del mio sorriso è da sempre Sarah, la mia migliore amica, a cui ho sempre chiesto aiuto quando avevo qualche problema. Ma il giorno del mio quindicesimo compleanno, venni a conoscenza di un segreto che cambiò la mia vita completamente. Un segreto che non potevo rivelare a nessuno, tanto meno a Sarah. Un segreto che, piano piano, avrebbe compromesso sempre di più la nostra amicizia.
Genere: Drammatico, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo 13.

 

 

Ormai erano dentro al castello da quasi mezz'ora. Io tenni gli occhi chiusi tutto il tempo per sentire i loro cuori battere, almeno per avere la certezza che fossero vivi. L'unico cuore che non avrei mai sentito sarebbe stato quello di Corinne, visto che era una vampira.
"Andiamo." disse ad un tratto Sarah, attirando la mia attenzione.
"E dove?"
"Dentro al castello."
Strabuzzai gli occhi. "Ma sei rincoglionita? Anche a me dispiace non essere andata, ma siamo solo noi due e ci sbraneranno in un baleno!"
Mi si avvicinò e vidi i suoi occhi diventare lucidi.
"Moon, te lo chiedo per favore. Darei la vita per trovare Brandon o i tuoi genitori. In questo momento voglio entrare là dentro quanto lo vuoi tu. Quindi ti prego, accompagnami o sarò costretta ad andare da sola!"
L'idea di Sarah dentro a quel castello, da sola e convinta di poter fare chissà cosa, mi dava i brividi. Aveva paura del buio e del sangue, figuriamoci vedere una sfilza di cadaveri in un lugubre castello. E poi, non era pronta. Non lo ero neanch'io a dire il vero, ma a differenza sua, avrei ucciso per non essere uccisa. Ma sapevo che lei, come tutti i vampiri prima della trasformazione, ma soprattutto per il suo carattere, non l'avrebbe mai fatto.
"Ti accompagno." dissi poi sbuffando. "Come hai intenzione di difenderci?"
Fece un piccolo sorrisetto. "Mia madre mi ha dato questo." disse mostrandomi un crocifisso in miniatura. "E' l'unica maniera per uccidere i vampiri."
"E coi lupi che si fa?"
"E' vero che i lupi che ci sono là dentro saranno cattivi, ma a differenza dei vampiri, così dice mia madre, sono più buoni. E se vedono un loro simile, dubito che lo uccideranno. Almeno spero..."
Sospirai e la presi a braccetto. "Spero di non fare una brutta fine."
Ci incamminammo verso quel palazzo maestoso e non appena fummo quasi del tutto vicine al portone principale, ci nascondemmo dietro ad un albero e ci guardammo intorno. C'erano tre vampiri distesi a terra. Era impossibile che i nostri fossero passati da lì. Andammo a passo lento dall'altra parte del castello e notammo una porticina, con quattro lupi morti pieni di sangue.
"Non guardare!" esclamai a Sarah.
La conoscevo fin troppo bene. Odiava il sangue, ne aveva il terrore. Ma in quel momento cercò di farsi forza ed entrammo senza problemi.
C'erano una marea di corridoi immensi e tante porte, troppe. Salimmo un paio di piani senza la minima traccia di vita, ma arrivate al terzo, iniziammo a trovare dei lupi "guardie" e ce n'erano almeno una decina. Mentirei se dicessi che, in quel momento, non avevamo paura.
"Sei pronta?" bisbigliai a Sarah.
"Sono nata pronta!"
Ma prima che potessimo fare qualsiasi movimento, un altro lupo sbucò da non so dove e fece fuori tutti gli altri. E lì la paura salì doppiamente. Io e Sarah ci stringemmo forte una con l'altra, mentre un'ombra si avvicinava a noi.
"Ragazze..." Avrei riconosciuto quella voce tra milioni. "La zia vi aveva detto di restare nascoste!"
"Nonno..." dissi stupefatta, guardandolo negli occhi. "Nonno... Sei tu?"
"Si tesoro, sono io."
Vederlo trasformato in lupo era molto strano. Ma un rumore alle nostre spalle attirò l'attenzione di tutti.
"Seguitemi! Devo portarvi al sicuro prima che sia troppo tardi!" esclamò iniziando a correre.
Salimmo altri tre piani e grazie al nonno, non ci fu il bisogno che noi uccidessimo qualcuno. Arrivammo in cima alla torre dove, ad aspettarci, c'era già Corinne.
"Ragazze, ma voi non dovevate stare al sicuro?" ci disse preoccupata, mostrando i canini mentre parlava.
"Mamma, non è il momento! Ormai siamo qui e grazie ad Alfred non ci siamo fatte nemmeno un graffio!" disse Sarah soddisfatta.
Corinne sospirò. "Alfred, credo che ci siamo. C'erano la bellezza di otto guardie davanti a questa porta, quattro vampiri e quattro lupi. Una coincidenza troppo programmata, non credi?"
"Concordo. Qui nascondono qualcuno. Dobbiamo entrare subito."
"Non è meglio che aspettiamo gli altri?" continuò lei.
"No. Ho dovuto fare in fretta per portare le ragazze qui e non ho ucciso alcuna guardia. E' meglio che loro ispezionino per bene tutti i piani, così da lasciarci tranquilli a noi."
Corinne diede un'ultima occhiata a me e Sarah.
"Siete pronte ragazze? Avremmo bisogno anche del vostro aiuto."
Annuimmo. Ed entrammo subito dopo. Ci trovammo di fronte ad un altro, lungo corridoio, con molte celle.
Ci dividemmo: io e il nonno e Sarah e sua madre. Avevamo bisogno di protezione, ma dovevamo trovare anche una forma vivente, visto che c'erano tutti scheletri. All'improvviso, sentii un battito.
"Nonno..." bisbigliai. "Io la sento... Credo... Credo di sentire la mamma..."
Chiusi gli occhi e l'istinto guidò le mie gambe. Sarei potuta benissimo andare a sbattere contro un muro, ma provai a fidarmi del mio sesto senso. E questo servì. Evitammo molti corridoi ed arrivammo di fronte ad una cella che, apparentemente, sembrava vuota. Ma guardando bene, si intravedeva una coperta rotta e una presenza umana.
"Chi va là?" disse questa voce.
Il nonno, ancora nella sua forma da lupo, si avvicinò alla griglia.
"M-Mandy?" disse insicuro. "Mandy, tesoro, sono io..."
Dalla coperta ne uscì una donna coi capelli lunghissimi e neri, il volto stanco e una vestaglia bianca.
"Papà..." disse mettendo un braccio fuori.
No, non poteva essere vero... Quindi quella era... Era... Mia madre?
Mi rivolse un'occhiata piena di gioia e iniziò a piangere in silenzio. "Moon... Ciao tesoro... E' bello sapere che sei ancora viva."
Il mio cuore iniziò a battere e provai una felicità sconfinata attraversarmi tutto il corpo. Non sapevamo cosa dire e non ne avevamo il tempo. Il nonno mi disse di allontanarmi e prendendo la rincorsa, sbattè un paio di volte contro ad un pezzo della griglia, riuscendo a distruggerla e facendo uscire la mamma.
"Dov'è papà?" chiesi confusa.
"Non c'è tempo ora! Parleremo a casa: sbrighiamoci ad uscire da qui!" esclamò il nonno.
Non appena ci voltammo, a pochi metri di distanza da noi, vidi una scena che mi fece congelare il cuore. Un vampiro e tre lupi dietro di lui. Posizionai il mio sguardo sul vampiro. Quel bastardo stava tenendo Sarah per la vita. E i lupi circondarono Corinne.
"Bene, molto bene..." iniziò a dire il vampiro. "Qui abbiamo degli altri intrusi.. Siamo stati fin troppo buoni a liberare i vostri amici, sapete? Prima due lupi e uno stregone, adesso due lupi, un vampiro e un'umana!" esclamò come se Sarah fosse Dio sceso in terra.
A vederla lì, con gli occhi lucidi e impotente, il cuore mi si strinse ancora di più. Iniziai a sudare e a piangere in silenzio, chiusi gli occhi per trovare una soluzione per salvarla. Ma non c'era.
"E' una tua amica, vero?" chiese il vampiro.
Annuii, ancora con gli occhi chiusi.
"Bene, giovane lupa, credo che possiamo scendere a patti. Se tu mi consegni la prigioniera, io lascio andare la tua amica. Se non mi ascolti, sarò costretto ad uccidere tutti voi..."
Mi voltai verso mia madre. Cazzo, l'avevo appena rivista dopo dodici anni e dovevo scegliere se lei o Sarah? Avrei voluto spararmi. Avrebbe risolto tutto. Mia madre mi si avvicinò, mi baciò la fronte e capendo l'importanza che aveva Sarah per me, si diresse a piccoli passi verso quel fottuto bastardo. Ma, improvvisamente, entrarono anche Robert, la zia e Adam, che corsero subito in nostro aiuto. Zia Dorothy e Robert si schierarono assieme a Corinne e la aiutarono a liberarsi da quella specie di catena umana di lupi, mentre Adam corse incontro a mia madre per evitare che andasse dai nemici. E a quella visione, il vampiro fece una cosa che non mi sarei mai aspettata. Morse Sarah sul collo. E Adam fece un'altra cosa inaspettata: forse in preda alla rabbia, strappò la testa a quel vampiro e lo uccise definitivamente. Io corsi incontro alla mia amica e iniziai a piangere e a chiamarla per farla restare sveglia. Tutti ci circondarono e non appena Robert la prese in braccio, ci affrettammo ad uscire da quel castello infernale.

 

Tornammo a casa grazie ad un incantesimo di teletrasporto. Coricammo Sarah ancora sanguinante ma coscente sul divano. Sudava freddo, perdeva molto sangue e respirava affannosamente.
"Corinne, che si fa?" chiesi in preda al panico. "Non dovrebbe trasformarsi o roba simile?"
"Purtroppo no." disse trattenendo le lacrime. "Lei è un'umana e i vampiri col veleno uccidono i mortali. Il veleno non si sprigiona sempre quando si morde qualcuno. A volte si può mordere solo per trasformare un essere umano in vampiro, altre volte si morde per uccidere. E in questo caso, il loro scopo era ucciderla..."
"E non c'è altra soluzione?"
Sospirò. "Si, ma non sono sicura che servirà a qualcosa." fece una pausa. "Devo provare a trasformarla, ma devo riuscirci senza iniettarle ulteriore veleno nel sangue." 

   
 
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