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Autore: _ClAkRi_    29/11/2013    1 recensioni
Eccoci di nuovo qui con la nostra seconda storia, è il continuo di "è bastato un solo sguardo", per capire questa non è necessario leggere la prima, però per una migliore comprensione sarebbe meglio.
In questa storia, i protagonisti sono Sofia, ormai diciottenne, ancora innamorata del suo tenente preferito e Bart che si ritrova a pensare a lei senza nemmeno renderse conto o forse non ha mai smesso di pensarci da quel quasi bacio?
Ma ci saranno anche Lucia e Orlando, alle prese con non pochi problemi...
Insomma nuove avventure, amori, disavventure... per una storia con molti colpi di scena tutti da scoprire.
Fateci sapere cosa ne pensate.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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Al ritorno dalla California, Sofia si prepara per l’università si è iscritta alla facoltà di chimica, n’è sempre stata appassionata e poi le metterebbero di realizzare il suo sogno: entrare nei RIS e seguire le orme dei suoi genitori, vuole fare carriera come la sua mamma e arrivare a dirigere un gruppo proprio come lei e a breve avrà il test d’ingresso, deve ripassare e concentrarsi solo ed esclusivamente su quello, non può fallire e ritentare l’anno prossimo.
Lucia e Orlando invece al loro ritorno, si occupano delle gemelline, fanno controlli periodici dal ginecologo, ormai Lucia è praticamente quasi giunta al termine, ma nonostante questo non ha ancora smesso di lavorare, fa solo il lavoro d’ufficio, però tutti i giorni è al RIS a mandare avanti la sua squadra.
In una delle visite ginecologiche che vanno a fare, Orlando come al suo solito si commuove a sentire il cuoricino delle sue piccoline battere attraverso il monitor e stringe la mano della sua Lu, è un emozione unica essere in quella stanza, accanto a sua moglie, in prima fila a vedere ogni minimo movimento, ogni gesto e quanto crescono mano, mano che vanno avanti i due scriccioli che Lucia porta dentro di sé, il frutto del loro amore. È un emozione immensa e soprattutto è la prima volta che prova tutto ciò, con Sofia non ci è potuto essere e quindi stavolta vive questa esperienza ancora più intensamente, coinvolgendo Lucia e lasciando a bocca aperta il dottore che non ha mai visto in tutta la sua carriera un uomo così attento e premuroso.
A visita finita Lucia continua a prendere in giro Orlando per essersi commosso come un bambino, lo prende in giro però capisce perfettamente i suoi pensieri, il motivo di quella sua commozione, non è difficile intuirlo, per lei è un libro aperto.
«Che ne dici di accontentare la voglia di gelato di tua moglie e così mi racconti anche cosa ti passa per le testa?» gli dice prendendolo per mano e portandolo verso il gelataio situato vicino allo studio medico, ci sono andati spesso dopo le visite, ogni volta che passano là davanti poi Lucia vuole subito un gelato.
Orlando la guarda e sorride, ha capito che sa e così si ritrova ad annuire, pronto a confidarsi ed aprirsi con lei, a raccontarle tutti i suoi timori e le sue sensazioni.
«Ogni volta che sono davanti a quel monitor e ascolto il battito delle nostre gemelline, sento il cuore scoppiarmi nel petto, è un emozione indescrivibile, la gioia più bella del mondo.» dice prendendo la mano della sua Lucia e stringendola forte nella sua, ma non è solo questo e lo sanno entrambi.
«E penso anche al fatto che sono felice di essere qui a condividere con te questo momento, felice che siamo qui insieme a provare la gioia di vedere le nostre piccoline, felice che ci sarò in ogni momento della loro vita. Al solo pensiero che pochi mesi fa stavo per commettere lo stesso errore di anni indietro, mi sento un perfetto stronzo... Lu, mia adorata Lu, ti prometto, davanti alle nostre bimbe testimoni: che io ci sarò, oggi e per sempre.»
Lucia con le lacrime agli occhi non riesce a dire una sola parola e si limita a baciarlo con dolcezza, sapeva cosa Orlando le volesse dire, ma sentirselo dire e così profondamente e dolcemente fa tutto un altro effetto, tanto da fermarle il respiro. Sicuramente anche le gemelle si sono emozionante a quelle meravigliose parole del loro papà perché hanno iniziato a scalciare.
A metà settembre, con la precisione il 20 di settembre, Lucia insieme a Daniele è all’università a tenere un corso ai ragazzi dell’ultimo anno, per spiegare loro in cosa consiste il loro mestiere, cosa fanno nei laboratori del RIS e le loro tecniche scientifiche, quando improvvisamente Lucia si sente mancare l’aria e cade sulla sedia dietro di sé, respirando in modo irregolare, ha forti fitte all’addome e guarda il suo amico negli occhi, facendogli capire cosa sta per succedere.
«Daniele... credo che sto per partorire.» dice di getto toccandosi la pancia e notando che le contrazioni diventano sempre più forti.
«Lu respira, respira! Ora andiamo in ospedale, tu respira!» prendendole la mano e componendo il numero del 118, mentre tutti gli studenti guardano chi incantato, chi ridendo e chi cercando di aiutare per fare qualcosa, ma soprattutto meravigliati, non si aspettavano di certo che nel mezzo della lezione, la loro “insegnate” potesse partorire da un momento all’altro.
Lucia cerca di respirare, ma teme che l’ambulanza non possa arrivare in tempo e che lei debba partorire là, per una volta si maledice di non aver dato ascolto al suo Orlando che le aveva suggerito di non andare al corso, lei testarda come sempre ha voluto fare di testa sua, a sua difesa però c’è il fatto che le due piccoline non sarebbero dovute venire al mondo così presto, il termine era previsto per i primi di Ottobre, a quanto pare hanno fretta di venire al mondo.
«L’ambulanza sta arrivando, 5 minuti e sono qui!» prendendole la mano e rassicurandola, intuisce perfettamente i suoi pensieri ed è per questo che cerca di distrarla raccontandole qualcosa, parlando con la sua pancia: «Ehi voi due là dentro, non so ancora se siete maschi o femmine perché la vostra mamma perfida non me l’ha voluto dire, però una cosa ve la voglio dire, non è il caso che voi nasciate qui, quindi niente fretta ok?» anche se secondo lui sono due femmine e già immagina il suo Fabietto giocare con le due piccole Brancato/Serra e chissà magari anche accasato con una delle due.
Proprio mentre continua a fantasticare ad occhi aperti, racconto a Lucia ciò che si immagina e lei si ritrova a sorridere e provare meno dolore, arriva l’ambulanza per portarla in ospedale, finalmente è in mani esperte e le sue piccole possono venire al mondo.
Daniele intanto raggiunge l’ospedale con la sua macchina e chiama Sofia e Orlando. La prima è al suo primo giorno all’università, tanto che non sente subito il cellulare vibrare nella borsa.
“Sofia ti comunico che oggi 20 settembre non sarai più figlia unica! Corri in ospedale che qualcuno ha fretta di venire al mondo”  le scrive Ghiro e Sofia leggendo scoppia a ridere e cercando di far più piano possibile, esce dall’aula, più che altro le sembra male uscire proprio il primo giorno di lezione, ma è un emergenza, anche se poteva scegliere un altro momento per partorire la sua mamma.
Orlando invece è a fare un repertamento con Isabella, sono stati chiamati per un caso di omicidio e ora stanno esaminando la scena del crimine, quando il telefono di Orlando prende a squillare.
«Orlando non ti agitare, resta calmo e tranquillo... ti devo dire una cosa!» dice Ghiro dall’altra parte del telefono.
«Ghirelli parla, è successo qualcosa a Lucia?» preoccupandosi a quelle parole.
«Lucia sta per partorire!» continua capendo che il suo amico non ha seguito il suo consiglio di restare calmo e come al suo solito si è preoccupato.
Senza nemmeno salutarlo Orlando chiude la conversazione e non sa più cosa fare, la sua Lucia sta per partorire e lui non è là con lei, non può perdersi l’arrivo delle gemelle, non può, deve correre e raggiungerla per entrare in sala parto, le ha promesso che ci sarebbe stato in ogni istante e non può mancare quella promessa proprio il giorno tanto atteso.
Non sa come, con quale lucidità, ma riesce a raggiungere l’ospedale, solo che non sa più usare la parola, non riesce a farsi capir dall’infermiera di turno, farfuglia solo che stanno per arrivare le sue gemelline che lui deve raggiungere sua moglie in sala parto. Per fortuna prima che l’infermiera lo porti al reparto di igiene mentale, arriva Ghiro a chiamarlo per portarlo da Lucia, la quale non vuole partorire se al suo fianco non c’è suo marito, si sono promessi che si sarebbero stati vicini in ogni momento della crescita delle bambine e così sarà, lei finché non arriva Orlando a tenerle la mano e condividere questa gioia con lei, non ha intenzione di partorire.
Raggiunge la sua Lu proprio nel momento in cui i medici stavano per dirle che non potevano più aspettare, il volto di Lucia si illumina nel vederlo arrivare tutto trafelato e sudato, ma con gli occhi che brillano per la forte emozione di quel momento. Sono entrambi emozionati e non vedono l’ora di vedere le splendide bimbe che hanno concepito.
Entrano in sala parto mano nella mano, Orlando ha già gli occhi lucidi e il cuore che batte forte, sa già che scoppierà in lacrime non appena vedrà le due piccole per la prima volta, Lucia invece inizia a provare sempre più dolore, è felice che Orlando sia accanto a lei, che stavolta ci sia a tenerle la mano, ma è anche spaventata, la tensione e il dolore stanno prendendo il sopravvento su tutto il resto.
Intanto in corridoio Ghiro non è più solo, con lui si sono uniti Costanza insieme a Fabietto, Sofia, Bart, Guido con la famiglia e i genitori di Lucia, sono tutti là in attesa che un dottore esca e dica loro se è andato tutto bene, ma più passa il tempo e più non hanno notizie e iniziano tutti ad essere impazienti.
Nonostante il dolore che prova,  si concentra a finché tutto finisca presto,vuole che tutto finisca presto, ma  non vede anche l’ora di abbracciarle, non vede l’ora di vedere i loro occhioni, se hanno preso da Orlando, se assomigliano a lei e se hanno un po’ anche di Sofia. Gli stessi pensieri non smette di farli nemmeno Orlando, anche lui non vede l’ora di stringerle a sé, occuparsi di loro, persino fare le nottate sveglio se è necessario, non vede l’ora di vederle scorazzare per casa, giocare insieme a loro, essere una famiglia numerosa proprio come ha sempre desiderato, quella famiglia che lui non ha mai avuto, ma che ora possiede e lo rende la persona più felice del mondo.
Manca poco, solo qualche altro piccolo sforzo e finalmente tutto il dolore potrà essere ripagato e anche la lunga attesa di quei mesi, ma soprattutto di quei pochi minuti che mai come in quell’istante sono sembrati un eternità.
Non appena due le sue splendide bambine piangendo vengono al mondo, Orlando taglia il cordone ombelicale con gli occhi ricoperti dalle lacrime e tornando poco dopo a stringere la mano di Lucia.
«Amore sei stata bravissima e le nostre piccole sono meravigliose.»
Solo in quel momento Lucia si riprende e vedendole, capisce che tutto quel sacrificio l’ha fatto per vedere le sue meravigliose gemelline, le loro Aurora e Ginevra. Ora può dirlo, può chiamarle con il loro nome.
Alle piccole vengono fatti tutti gli accertamenti necessari per vedere se stanno bene e poi portate nella nursery, mentre Lucia viene portata in camera, a breve verrà raggiunta anche dalle gemelle.
Non appena arriva ci sono ad attenderla tutta la squadra, già sanno che sono due bambine, è uscito Orlando a comunicarlo, sapendo che stavano tutti in attesa e agitati, però quello più agitato ed emozionato è proprio lui, ancora non si è ripreso e ha gli occhi lucidi.
«Congratulazioni amica mia, congratulazioni! Ho intravisto le due piccoline dalla vetrata della nursery e sono meravigliose.» le dice Ghiro avvicinandosi a lei per abbracciare la sua più cara amica, di seguito tutti gli altri, compresi i genitori di Lucia, i quali non si separano da lei e Carlo non riesce a smettere di piangere, è così felice di essere di nuovo nonno.
«Ora che finalmente abbiamo scoperto l’arcano mistero del sesso è stato svelato, che nomi avete scelto? Possiamo saperlo o magari ce lo dite quando hanno 18 anni?» interviene Sofia con ironia subito dopo aver stretto forte i suoi genitori, in particolar modo la sua mamma.
Lucia fa finta di non aver sentito e risponde alla sua domanda, nel momento in cui le piccoline entrano in stanza dentro alla loro culla e insieme all’infermiera.
«Lei è Aurora, mentre lei è Ginevra. Aurora e Ginevra Brancato/Serra.» presentandole ufficialmente a tutta la sua numerosa e meravigliosa famiglia.
«Ah quindi non hanno il doppio o il triplo nome, perché questa punizione solo a me scusa?» dice facendo scoppiare a ridere tutti quanti e poi rivolta a Bart: «Amore sappi che i nostri figli non avranno mai il doppio o il triplo nome, te lo dico fin d’ora.»
A quelle parole Orlando guarda prima male Bart e poi Sofia, non gli piace quel discorso, ma non è l’unico che non apprezza, anche Guido guarda male Sofia, non è ancora pronto per vedere sua nipote essere mamma, nonostante lei e Bart sono molto innamorati.
«Sof faccio finta di non aver sentito» le dice Orlando cambiando argomento e riportando la conversazioni sulle due nuove mascotte del Ris e sa già che saranno amate, viziate e coccolate, sono già entrate nel cuore di tutti.
 
  
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