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Autore: badluna    01/12/2013    1 recensioni
Dal Primo capitolo:
...ebbi davvero paura finché non vidi una cosa che mi sollevò un peso enorme da una parte del cuore, solo per piombare pesantemente dall’altra parte, un peso che non sentivo dalla morte della mamma. Quella sera vidi per la prima volta dopo anni delle lacrime solcare il volto di mio padre.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Jackson Whittemore, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Vecchio Continente

di Badluna











Dal Capitolo precedente:

(...)-Perché proprio il Triscele?- domandò con uno sguardo stranamente espressivo.

Evitai i suoi occhi, non volevo rispondere che vedendolo nella teca del negozio non ero riuscito a resistere alla tentazione di acquistarlo, nonostante sapessi che ci fossero più motivi per cui lo volevo.

Per me il simbolo celtico aveva tre significati: La vita normale che avevo prima, il morso che mi aveva trasformato ed il branco che mi ero creato. La nascita, la vita e la morte. Ed infine…il triscele per me era uno dei segni distintivi, qualcosa che al primo colpo d’occhio mi ricordava lui…esattamente come era accaduto nella gioielleria.

Derek fece per insistere quando qualcosa attirò l’attenzione di tutti i lupi sugli alberi di fronte a casa Hale.

Deucalion e Kalì ci osservavano da lontano, con due ghigni malvagi in volto.

Il momento della verità era arrivato.





*-*-*-*





I due branchi alleati si radunarono davanti alla casa, mischiati tra branco Hale e Stilinski, fronteggiando i due lupi avversari e i loro ospiti.

-Ragazzi- salutò Deucalion –è un piacere vedervi- aggiunse lanciando una significativa occhiata ai gemelli.

-Hai uno strano modo di misurare il piacere- commentò Jackson.

Deucalion lo ignorò concentrandosi su i due fratelli – vedo che alla fine avete scelto la parte dei perdenti. Poveri cuccioli, siete troppo ingenui per capire la gravità di quello che avete fatto-

-Non mi pare che ti siamo mancati- rispose sfrontato Aiden.

-Stupido ragazzino, non vi ho cercato per impartirvi la lezione che meritate solo perché ho avuto “ospiti”- disse Deucalion allargando le braccia ad indicare gli altri tre lupi che lo seguivano, due maschi ed una ragazza.

-Altre marionette?- domandò Derek, il più giovane dei tre a quelle parole cercò di attaccarlo ma Peter riuscì a metterlo a terra in men che non si dica.

A quelle movenze si scatenò la battaglia. Deucalion si avventò sui gemelli, probabilmente volendo sistemarli per primi ma interruppi la sua mossa e lo scagliai a 10 metri di distanza.

Girandomi veloce verso i due fratelli ordinai loro come muoversi – Separate l’uomo e la ragazza, occupatevi dell’uomo e lasciate l’altra a Scott e Jackson- I due annuirono e si gettarono nella battaglia.

Prima di parare un colpo infieritomi da Deucalion riuscii a vedere Derek alle prese con Kalì, Peter e Cora contro il ragazzino e Jackson Scott ed i gemelli che si dividevano il nemico come gli avevo detto di fare.

-Sei soltanto uno stupido moccioso!- mi sputò addosso il mio avversario.

-A davvero?-

-Sì un moccioso senza possibilità, io ero l’unica che avevi e non te ne sei reso conto, quando te ne accorgerai finirai per supplicarmi di salvarti la vita, anche a costo di quella dei tuoi amici-

-Se è così che stanno le cose….perchè tu hai paura?- gli ringhiai contro dandogli caricando un potente destro che andò a segno direttamente sul suo viso seguito da un sinistro che prese esattamente il punto in cui le costole si dividono e smettono di proteggere gli organi.

Senza pregiudicare la mia attenzione, che era rivolta a Deucalion, potei vedere Scott, Jackson, Peter e Cora unirsi agli altri del branco dopo aver sconfitto i propri avversari.

-Io paura di te?- chiese Deucalion rialzandosi dopo pochissimi secondi di stallo.

-Come potrei aver paura di un ragazzino smidollato, il cui semplice scopo nella vita è dare informazioni e ricevere ordini. Ti ho fatto un dono, il potere, che nemmeno apprezzi e soprattutto non sai usare. Non hai che qualche mese da mannaro e pensi di conoscere abbastanza della vita da potermi sconfiggere?-

-Hai certamente più pratica di me, questo non lo metto in dubbio, ma semplicemente non hai calcolato quello che mi contraddistingue-

-E sarebbe? Gli occhi?-

-Oh no, questi mi fanno solo più carino. Quello che io so utilizzare veramente non è il fisico, ma la mente. E la utilizzo per piani decenti al contrario di te!- risposi sorridendo, in quel momento Kalì lanciò un grido di dolore, Derek stava piantando in lei un paletto di legno mentre Scott le mordeva il collo con ferocia.

Deucalion si distrasse, voltandosi verso la sua compagna, quel poco che mi bastava. Senza farmi notare mossi una mano a toccarmi la tasca posteriore dei jeans, era il segno prestabilito. Aiden e Ethan, i quali erano appostati da qualche secondo poco lontano dietro Deucalion, balzarono letteralmente addosso al loro ex alfa e, riuscendo a prenderlo di sorpresa, lo immobilizzarono. Muovendomi celermente estrassi una boccetta contenente del liquido e afferrando la gola di Deucalion, che alzai e strinsi in modo che aprisse la bocca, riversai il contenuto in gola del non vedente.

Appena tutto il liquido venne ingoiato dal cieco esso riuscì a liberarsi con uno strattone, spintonò i gemelli lontano, facendoli cadere a qualche metro di distanza, tornando ad osservare me con uno sguardo vittorioso.

-Cosa pensavi di fare? Avvelenarmi? Sono un lupo mannaro misera, qualunque veleno che tu abbia tentato di rifilarmi verrà neutralizzato dai miei anticorpi- disse con tono derisorio.

-Ne sei sicuro? Hai un sistema immunitario così potente da poter combattere qualunque veleno? Non ne esiste nessuno capace di tramortire o immobilizzare un lupo mannaro?- domandai cominciando ad avvicinarmi a Deucalion notando perfettamente i segni del liquido che stava iniziando ad avere effetto –Nemmeno il veleno di un certo Kanima?- aggiunsi con sguardo serio e trionfante.

-Di che diavolo stai parlando?- rispose Deucalion poggiando il peso del corpo intorpidito sul ginocchio destro piegato e su quello sinistro ormai a terra.

-Pensavo avessi fatto ricerche su di noi- dissi guardandolo male

-Le ho fatte- ammise Deucalion

-Allora dovresti sapere- spiegai prendendo Jackson, il quale mi si era avvicinato, sotto braccio –che il qui presente Jackson ha avuto un suo periodo…chiamiamolo movimentato, in versione Kanima. È anche vero che avvicinarlo era davvero difficile, e il poco veleno che Derek era riuscito a procurarsi lo ha usato sulle persone sbagliate – guardai l’alfa Hale facendogli l’occhiolino- ma non si deve mai dubitare della sorte, prima o poi potrebbe regalarti una torre in più sulla scacchiera. Una torre in versione cacciatore, come puoi ben sapere la famiglia di Allison è da una lunga discendenza una casa di cacciatori di lupi mannari, ma anche di persone previdenti ed astute. Non sto a dilungarmi troppo, dopo tutto quello che ti serve sapere è che dentro la boccetta che ti ho versato in gola vi era veleno Kanima diluito con un poco d’acqua così da permettere al veleno di penetrare più velocemente nel tuo corpo, tutto grazie alla diligente fornitura di Chris Argent e dalla mania del controllo di Gerard Argent-

L’ennesimo grido di dolore di Kalì, seguito da quello dell’uomo che li accompagnava fece da conclusione alla mia spiegazione. I due lupi erano bloccati a terra dentro ai vari cerchi che avevo preparato alcuni giorni prima con l’intento di allenarci con essi. Avevo visto Cora chiudere il cerchio, in cui avevano rinchiuso i primi lupi caduti, digrignando i denti. Forse la mia natura Black Dog aiutava anche con la repulsione allo Storbo degli uccellatori, avrei dovuto chiedere a Tynam.

-Quindi- dissi una volta lasciato appurare a Deucalion che li avevamo sconfitti – chi è che dovrebbe supplicare?-

 

04 Novembre 2013

-Quindi cosa hai intenzione di fare con loro?- mi domandò Tynam a lezioni finite.

-I tre lupi richiamati da Deucalion non mi hanno fatto niente, penso che li porteremo in qualche modo lontano dal paese e li lasceremo andare, non ci interessa avere in giro per Beacon Hills altri lupi orribili. Kalì e Deucalion sono un’altra storia, pensavo di lasciare la scelta a Derek dopo tutto è colpa loro se Erika e Vernon sono morti-spiegai abbassando lo sguardo, osservai le stringe delle mie scarpe.

-Ma?- chiese Tynam

-Cosa?- domandai confuso.

-C’è qualcosa che non mi stai dicendo- lo sguardo dell’insegnante di storia era serio e determinato.

-Non voglio che Derek cerchi vendetta uccidendoli, non è così che agisco. Desidero migliorare i rapporti tra i due branchi, ma voglio anche migliorare ogni lupo singolarmente, detto questo come posso lasciare che Derek annulli un altro pezzo della propria anima uccidendo ancora? Come posso lasciare che altre vite vengano strappate alla terra?-confessai.

-Dunque tu vorresti un modo per punire Deucalion e Kalì senza sporcare le mani di Derek ma lasciando un segno indelebile su di loro, un segno che non li faccia mai più tornare?-

-E che faccia anche in modo che non riprovino a crearsi un branco lontano da qui- aggiunsi – ma mi pare una missione impossibile.-

-Non lo è, c’è un modo per renderli inoffensivi e allo stesso tempo coscienti dei loro errori-

-Che tipo di modo?- domandai senza capire.

-Esiste un incantesimo che può far tornare umano un lupo mannaro- affermò Tynam.

-COSA? Dici davvero? Perché te ne esci solo ora con questa notizia?- urlai.

Tynam sollevò un sopracciglio –Tu non hai mai chiesto di venir ritrasformato in umano, ne se esistesse un modo- spiegò corrucciando la fronte –Perché, vorresti ritornare alla tua forma originale?-

Rimasi in silenzio qualche minuto ponendomi lo stesso quesito, alla fine arrivai alla conclusione che la vita era quella che era e al momento mi piaceva così, se fossi tornato umano avrei perso delle persone che ormai erano diventate troppo importanti per me. Nonostante la mia reticenza, ero riuscito a diventare un genere di lupo mannaro diverso, ero riuscito ad essere ciò che volevo.

-No- dissi scuotendo la testa –Mi piaccio così come sono- aggiunsi.

-Allora di che tipo di incantesimo si tratta?- domandai inseguito.

-È un incanto estremamente doloroso, esso consiste nello strappare la parte mannara dal corpo umano, è come se qualcuno ti strappasse un pezzo della tua anima. È una formula molto potente, anche per questo la scena di quando viene messo in atto è molto ….scenografica- spiegò.

-Scenografica?- chiesi.

-Si parte dell’incantesimo consiste nell’immergere il soggetto in una vasca di acqua gelata e …beh, dare fuoco all’intera vasca. –

-Ma l’acqua, per di più gelata, non può bruciare!- esclamai sgranando gli occhi.

-Diomhair- rispose in quello che riconobbi essere gaelico, mentalmente mi appuntai di andare a cercare il significato una volta tornato a casa.

-Pensi funzionerà?- domandai.

-Sì, l’ho già utilizzato un paio di volte in giro per il mondo. È stato faticoso, soprattutto per quello che subisce, e Deucalion è trasformato da più tempo e molto più forte dagli altri che ho aiutato, ma credo di potercela fare. Avrò bisogno di qualche giorno per riprendermi, soprattutto se prima sistemo Kalì.-

Annuii pensieroso –Ora devo solo convincere Derek- dissi

-Non penso che sarà complicato- affermò il druido.

-Perché?- chiesi stupito.

-Non hai visto come ti guarda ultimamente? Credo che tu abbia guadagnato tutto il suo rispetto e anche qualcos’altro. Ancora prima di sabato scorso- spiegò Tynam.

-Anche qualcos’altro?- domandai confuso.

L’insegnante alzò le mani in segno di resa –Non sono io a doverti dire queste cose Stiles, io sono solo un osservatore esterno che da consigli. Un druido imparziale-

-Non mi sembri molto imparziale ultimamente- dissi divertito.

Tynam rise leggermente ed annuendo mi diede ragione –Non hai tutti i torti-

Scossi la testa e mi avvicinai alla porta dell’aula –Ci vediamo domani, penserò a come proporre il nostro piano a quel testone di un Hale-

-Come ho già detto, non penso tu troverai troppo difficoltoso il tuo compito- osservò Tynam poco prima che io uscissi.

Quando mi voltai ad osservarlo lo ritrovai concentrato sui compiti consegnategli in giornata, tranquillo e pacato come se non avesse detto nulla.

“druidi” pensai abbandonando la stanza.

 

05 Novembre 2013

-Ehi Stiles- mi salutò Peter uscendo da casa-diroccata-Hale –Se cerchi Derek è al piano superiore-

Sorrisi salutandolo, il più vecchio degli Hale stava per andarsene quando mi venne in mente una domanda.

-Peter- lo zio di Cora si voltò a guardarmi- Sei felice?- gli chiesi osservandolo bene.

-Io? Certo, libero e tranquillo come un usignolo- disse scherzando.

Continuai a fissarlo senza parlare, qualcosa nella sua espressione non mi convinceva, esattamente come non mi aveva mai convinto del tutto, infatti poco dopo Peter eliminò la falsità dal proprio viso.

-Potrei stare meglio, è come se mi mancasse qualcosa- disse ed io spalancai gli occhi realizzando le informazioni che il mio inconscio aveva compreso ed immagazzinato.

-Lydia- mormorai, avevo sempre pensato che Peter avesse uno strano attaccamento alla rossa ma non mi ero mai posto il problema se non quando ella era in pericolo.

Il beta fece un sorriso triste –Già- sussurrò –ora scusami ma devo andare- si congedò silenziosamente e mi pentii di avergli posto quella domanda, avevo rovinato tutto il suo buon umore.

L’amore non corrisposto era un peso pesante da portarsi addosso, lo sapevo bene. Alzai gli occhi sulla finestra del secondo piano proprio sopra di me, Derek era in piedi davanti ad essa e mi fissava.

Speravo solo che non mi dovesse accadere nuovamente, non pensavo di essere forte come tutti pensavano, temevo di cadere a pezzi da un momento all’altro.

Varcai la soglia di casa Hale ritrovandomi davanti l’alfa che mi osservava.

-Tutto bene?- chiese corrucciando la fronte.

-Sì, temo solo di aver rovinato la giornata a tuo zio- spiegai.

Derek concluse l’argomento con un alzata di spalle, ad indicare che la discussione non era di suo interesse.

Alzai gli occhi al cielo, era sempre il solito nonostante l’umore migliore.

-Come mai sei qui?-

-Devo avere un motivo per venire a trovare un amico?- chiesi fingendomi indispettito.

-Stiles a te questa casa non piace per niente, non penso che ti presenteresti qui il più del dovuto se non avessi un incentivo-

Rabbrividii, scosse calde mi percorsero il corpo quando realizzai che Derek aveva iniziato a conoscermi sul serio.

Fui io ad alzare le spalle quella volta, cercando di essere indifferente.

-Stiles- il tono del moro era serio, quasi preoccupato.

-Io…vorrei parlarti di Deucalion e Kalì.- abbozzai

-Sono ancora imprigionati nelle celle che Tynam e Deaton hanno creato per loro ,vero?- si preoccupò lui

Annuii subito –Non è per quello che sono qui, volevo proporti una punizione per loro- dissi.

Raggelai, gli occhi di Derek alle mie parole erano diventati di ghiaccio – La morte è una punizione più che sufficiente- la voce imperiosa risuonò nella casa.

-Non penso che ucciderli sia la soluzione giusta. Tu non dovresti uccidere-

-Ho già ucciso prima, Stiles- rispose Derek pronunciando il mio nome con derisione.

La rabbia montò dentro me- Questo non vuol dire che tu debba continuare questa scia di sangue!- dissi con rinnovato tono gelido.

Il moro rimase ad osservarmi, probabilmente confuso dalla mia rabbia. Non capiva che io non volevo salvare la loro vita per essere clemente, volevo che vivessero per lui.

-Tynam conosce un incantesimo che può cancellare la parte mannara da una persona. Farebbe tornare Deucalion e Kalì umani e deboli. Il procedimento è molto doloroso, proprio come potrebbe piacere a te- ringhiai arrabbiato.

Derek sospirò portandosi una mano agli occhi – Non si tratta di farli soffrire. Loro hanno ucciso due dei miei beta, Stiles. La loro morte equilibrerebbe le cose.-

-Non raccontarmi balle, ucciderli ti porterebbe semplicemente sul loro stesso piano, saresti come loro. Anzi peggio perché tu li vuoi giustiziare. Dovresti elevarti a loro- dissi avvicinandomi a lui – e mostrargli cosa hai qui dento- con l’indice pungolai il suo petto all’altezza del cuore – e che sei migliore di loro!-

Rimanemmo diversi minuti immobili, con la mia mano che si era sostituita al dito sul suo petto e i nostri sguardi incatenati.

-Un incantesimo- sussurrò

-Sì-

-E li riporterebbe a semplici esseri umani-

-Sì-

-Ed è sicuro?-

-Tynam ha già praticato l’incanto con un buon risultato finale- spiegai mostrandomi seriamente interessato all’opzione.

-Okay- mi concesse

-Okay?- chiesi per essere sicuro.

-Si Stiles, accetto la tua opzione- rispose.

Felice gli saltai addosso abbracciandolo, sicuro che mi avrebbe lasciato tre secondi, prima di spintonarmi via come suo solito.

Fui sorpreso quando invece mi strinse leggermente tra le sue braccia.

-Sei proprio testardo- mi accusò

-Senti chi parla- gli dissi di rimando. Forse Tynam non aveva del tutto torto.

Avevo appena fatto “Scacco Matto”!

 

09 Novembre 2013

Il parco di Beacon Hills risuonava pieno di strilli e risate bambinesche, i giochi venivano assediati da piccole pesti intente ad andare sullo scivolo o a rincorrersi.

Avevo chiesto a Scott di incontrarci qui perché non riuscivo a placare i miei pensieri rimanendo in casa, il tentativo di rilassarmi nel bosco non era riuscito e così il parco comunale pieno di gente e rumori mi sembrava la soluzione migliore.

Ci eravamo stesi con le teste appoggiate alle braccia, all’ombra di un grande albero presente nel prato, al riparo dal vento ma anche dai bambini.

Quando venimmo raggiunti dai nostri amici non mi chiesi come avevano fatto a trovarci, Scott mi aveva avvertito di aver avvisato i gemelli della nostra uscita e sicuramente i due avevano fatto passa parola ai propri partner e a Cora.

Danny ed Ethan cappeggiavano in testa al gruppetto, potevo leggere a chiare lettere che i due fratelli stavano tentando di fingersi allegri quando dentro si sentivano oppressi, pensai che dopo tutto Deucalion era stato il loro capo per quelli che immaginavo fossero anni. Mi avevano espressamente detto di essere felici che Hale avesse deciso di non condannare Deucalion e Kalì ma si sentivano comunque in colpa.

Al loro seguito vi erano Aiden e Lydia che parlavano con Allison e Peter, in fondo a chiudere il gruppo vi erano Cora e Derek che discutevano sommessamente parlando così a bassa voce che non riuscivo a capire di cosa stessero discutendo. Mi misi seduto e quando gli altri ci raggiunsero si sedettero a formare un cerchio, così da potersi vedere tutti e parlare insieme. I due Hale più giovani erano rimasti un attimo indietro ma quando li fissai incuriosito vidi Derek fissarmi per poi scuotere la testa in direzione della sorella ed avvicinarsi al gruppo. Quando l’alfa si sedette da parte a me gli sorrisi e decidi che non volevo chiedergli niente, nonostante la mia natura mi spingesse a porgli una domanda dopo l’altra.

Notando l’assenza di Isaac e Jackson feci per aprire bocca e chiedere se qualcuno li avesse visti o sentiti per avvertirli. Prima di riuscire a pronunciare parola mi accorsi che Cora mi stava osservando, quando le restituii lo sguardo mi indicò con un cenno del capo l’entrata del parco.

Voltandomi in quella direzione vidi i due ragazzi che cercavo fermi a parlare tranquillamente, sembravano calmi ed a proprio agio l’uno con l’altro. Il nervosismo si fece notare nei loro movimenti quando si girarono e cominciarono a camminare in nostra direzione. Isaac era più nervoso, o almeno era quello che dava più a vedere, con le dita si pizzicava il bordo della felpa leggera che portava e continuava a lanciare occhiate veloci al ragazzo accanto a lui. Sollevai lo sguardo notando il poco vestiario che portavano i due giovani, “siamo a novembre e ci sono 10°, perdindirindina!” Pensai stringendomi nella mia giacca nuova di zecca e soprattutto calda!

Vedendoli arrivare gli altri ragazzi si mossero stringendosi di più in direzione mia e di Scott così da lasciare spazio anche a loro per sedersi, quando i due beta furono a meno di 8 metri da noi vidi Jackson prendere la mano di Isaac nella proprio con un movimento lento e mirato. Isaac si irrigidì e guardò il ragazzo davanti a lui con espressione scioccata e bocca aperta, anche da quella lontananza potei vedere il sorriso divertito e la voce di Jackson che rassicurò, quello che ormai credevo avessero capito tutti essere, il proprio ragazzo

–Non mi importa cosa pensano gli altri- disse a pochi centimetri dal volto del ricciolo, con voce abbastanza alta da essere udito da tutti i mannari presenti.

Mi voltai verso gli altri del gruppo e li scoprii tutti concentrati sulla coppia che si stava avvicinandosi, quasi tutti li osservavano felici, solamente Allison e Lydia li guardavano in maniera diversa, la prima li osservava con sguardo confuso come se non avesse compreso esattamente cosa stava accadendo, la seconda invece fissava il proprio ex con sguardo sbarrato e bocca spalancata. Scoppiai a ridere quando Aiden dovette intervenire e chiudere lui stesso l’arto della propria non-fidanzata.

I ragazzi mi seguirono nella risata, la quale accolse Jackson e Isaac come una coperta calda e benevola, quando i due si sedettero il mio beta mi rivolse un sorriso riconoscente, come se avessi fatto qualcosa per aiutarlo a conquistare Isaac. Le risa man mano sfumarono e cademmo così in silenzio, fortunatamente non era uno di quelli pesanti e astiosi ma un semplice momento di pace.

E così ci trovammo tutti li, ad aspettare la chiamata da Tynam che comunicava la buona riuscita dell’incantesimo. Derek aveva ordinato a tutti di non andare a presenziare, supponevo che credesse di fare un favore ai due alfa permettendoci di essere presenti durante l’incantesimo.

-A cosa stai pensando?- la voce di Derek interruppe il flusso dei miei pensieri.

-Sono felice, non è il momento adatto ne la situazione, ma sono veramente felice. Non mi capitava da tempo di sentirmi così leggero.- sorrisi rispondendo in tono pacato. Osservare gli amici radunati intorno a me dava un senso di pace alla mia mente.

-Chi dice quale è il momento ideale per essere felice?- chiese Derek con il volto rivolto al cielo.

-Penso sia un altro di quei luoghi comuni di cui la gente si circonda- risposi con un’alzata di spalle.

Restammo a guardare il parco, osservando i bambini fare a gara per poter utilizzare i giochi migliori, le mamme che correvano dietro i propri figli gridando di fare attenzione, le nonne che viziavano i propri nipoti con gelati e dolcetti ed occasionali padri intenti a consolare o far divertire i propri bimbi.

-Cosa pensi che accadrà?- mi chiese dopo una decina di minuti Derek.

Mi voltai a guardarlo incuriosito dalla sua domanda, il suo volto era disteso ma una piccola ruga gli solcava la fronte come se non riuscisse a rilassarsi del tutto, sempre pronto ad ogni evenienza.

-Spero che la formula abbia l’effetto sperato e che Deucalion e Kalì scelgano la seconda possibilità che gli abbiamo donato creandosi una vita al di fuori dal soprannaturale, magari lui potrebbe accorgersi dell’evidente cotta di lei e corrispondere i suoi sentimenti. Non oso pensare ed un opzione diversa, cerco di immaginarmi la vita così come la vorrei. Penso di voler essere ottimista una volta tanto, ho un branco, mio padre è ancora vivo e cosciente di quello che accade in città, ho degli amici accanto…-“e ho te” pensai senza osare dirlo, avevo ben in chiaro che le cose tra di noi stavano migliorando ma probabilmente era troppo presto per affermazioni del genere, non ero sicuro che l’uomo accanto a me sarebbe riuscito a reagire nel modo giusto a quelle parole e nonostante fingessi il contrario, nemmeno io ero ancora pronto per pronunciarle.

Con amarezza ripensai a Erika e Boyd…come sarebbero andate le cose se loro fossero stati ancora vivi? Avrebbero apprezzato la mia entrata nel mondo soprannaturale? Sarebbero sopravvissuti come tutti gli altri alla lotta contro il branco di Alfa? Aiden e Ethan sarebbero stati accettati da loro come aveva fatto il resto del gruppo? Se fossero perdurati alle ignote avventure che ci stanno aspettando sarebbero rimasti insieme? Ed avrebbero creato una famiglia tra di loro…?

Quest’ultimo pensiero mi fece nascere una domanda che esposi subito al moro accanto a me.

-Se una coppia di lupi mannari si sposa e fa dei figli….i loro bambini saranno umani o licantropi?-

Derek puntò il suo sguardo su di me in una frazione di secondo. –Perché?- domandò

Cominciando a sentirmi in imbarazzo abbassai lo sguardo osservandomi le mani per poi rialzarlo mentre parlavo –Non so....sono solo curioso- dissi evitando di citare i due ragazzi deceduti, non volevo che l’ambiente così familiare e, nonostante la situazione, sereno si incrinasse per colpa mia.

L’alfa mi osservò in modo accurato come se stesse cercando la risposta sul mio viso e nei miei occhi, sotto quell’attenta revisione mi sentii a disagio.

-A dire la verità non lo so, quando ero più giovane l’ho chiesto molte volte sia a mia madre che a Peter ma loro mi rispondevano sempre in modo vago o con delle risposte che sembravano più indovinelli che soluzioni. Con la morte dei miei e il passare del tempo la mia curiosità si è affievolita.-

Un morbido silenzio calò su entrambi fino a quando la voce di Scott non lo interruppe –Tu hai sempre voluto dei bambini vero Stiles? Mi ricordo quando da piccoli parlavamo del nostro futuro, tu dicevi che avresti avuto una moglie bellissima – lanciò un occhiata a Lydia e sapevo benissimo che stava pensando a tutte le volte che inseguito avevo citato la rossa come moglie- e tantissimi bambini, alcuni tuoi e altri adottati. Perché l’amore va donato a tutti!.- dopo l’ultima frase si mise a ridere ed io con lui.

-Si lo dicevo spesso- risposi con un piccolo tono di malinconia, quante cose erano cambiate. Ormai Lydia non mi faceva più alcun effetto e probabilmente non avrei avuto una moglie, ero affascinato da Derek ma anche in caso di un suo rifiuto non sapevo chi avrei scelto come partner. L’opzione di adottare dei bambini poteva rimanere valida in tutti i casi, però, sia Derek o chiunque avrei scelto in futuro accettasse di adottarne, sia che io rimanessi single. Non ci sarebbe stata un opzione in cui io rimanga da solo, avrei fatto in modo che non accadesse mai.

-Tanti piccoli Stiles che girano per Beacon Hills- disse Derek con sguardo rivolto al nulla –Brr!!- disse rabbrividendo in modo scherzoso.

Tutti i ragazzi si misero a ridere immaginandosi la città invasa da dei bambini sotto il mio comando, discutendo di come avrei conquistato il mondo e se avrebbero potuto fare qualcosa per fermarmi, arrivando alla conclusione che avrebbero fatto meglio ad unirsi a me, per evitare guai.

-Che stupidi- mormorai scuotendo la testa, seriamente era un opzione che non avrei mai preso in considerazione…dei bambini? Davvero? Nahh meglio qualcosa di più agile e allo stesso tempo forte….magari canidi e felini.

Sorrisi pensando di essere un idiota come i miei amici per aver anche solo cercato di migliorare la loro idea, non so chi era a dare un influsso peggiore se io a loro o il contrario.

-O mamma!- esclamò Isaac vedendo la mia espressione – Ci stai pensando, vero? Stai prendendo in considerazione l’idea!- disse con tono fintamente isterico e spaventato.

Ghignai assumendo un comportamento cospiratorio prima di scoppiare a ridere davanti alle facce sconvolte delle ragazze e di Danny. I gemelli e Jackson alzarono gli occhi al cielo mentre Scott mi dava un pugno sulla spalla come punizione per aver fatto spaventare la sua non-forse-si-ragazza. Seriamente quei due avrebbero dovuto prendersi un momento per parlare e chiarire cos'erano l'uno per l'altra, perché continuare a correggermi mentalmente cominciava a darmi fastidio.

Fu in quel momento di fiacco divertimento e di battute ormai scadute che il mio cellulare squillò distraendo tutti dalle chiacchere e facendo focalizzare la loro attenzione sui miei movimenti.

Estrassi il cellulare dalla tasca della giacca e risposi alla chiamata, la voce di Tynam mi arrivò affaticata e dolente dall’altro capo del telefono.

-Stiles- disse con tono calmo ma sollevato.

-Come è andata- domandai sapendo che la suspense ci avrebbe fatto solo male, lanciai un occhiata agli altri notando che tutti mi fissavano e potei vedere benissimo dalle espressioni dei gemelli che tutti i mannari stavano ascoltando la conversazione.

Tynam si fece attendere a dare la risposta, facendo così tendere un poco i muscoli dei presenti e temere il peggio.

-Ce l’abbiamo fatta, sono salvi! Ora hanno una seconda e, si spera, lunga vita ad attenderli-

In risposta all’affermazione del druido dal nostro gruppo si levò un forte grido di vittoria e felicità, avevamo vinto, senza spargimenti di sangue ne dolore. Avevamo guadagnato la vittoria permettendo alle pedine avversarie di abbandonare il campo, combattendo in maniera lucida e calcolata ma uniti come una famiglia.

La mia grande e scatenata famiglia.











Antro di Bad:
Eccoci arrivati alla fine :) In questo capitolo si pone fine alla prima avventura  di Stiles da Alfa. La storia non è ancora conclusa, ho in serbo per voi un piccolo extra che pubblicherò settimana prossima.
Spero questo viaggio insieme a Stiles verso la sua nuova vita vi sia piaciuto, ho anche qualche piccola speranza verso me stessa perchè mi piace molto pensare a Stiles da Alfa e, forse, riuscirò a mettere per iscritto qualche altre scenette :)
Vi ringrazio per essere stati con me fino ad ora, ci vediamo settimana prossima per l'extra.
Un bacio
Badluna.



  
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