Il
Vecchio Continente
di Badluna
Dal Capitolo precedente:
(...)-Perché proprio
il
Triscele?- domandò con uno sguardo
stranamente espressivo.
Evitai i suoi occhi, non volevo
rispondere
che vedendolo
nella teca del negozio non ero riuscito a resistere alla tentazione di
acquistarlo, nonostante sapessi che ci fossero più motivi
per cui lo volevo.
Per me il simbolo celtico aveva
tre
significati: La vita
normale che avevo prima, il morso che mi aveva trasformato ed il branco
che mi
ero creato. La nascita, la vita e la morte. Ed infine…il
triscele per me era
uno dei segni distintivi, qualcosa che al primo colpo
d’occhio mi ricordava
lui…esattamente come era accaduto nella gioielleria.
Derek fece per insistere quando
qualcosa
attirò l’attenzione
di tutti i lupi sugli alberi di fronte a casa Hale.
Deucalion e Kalì ci
osservavano
da lontano, con due ghigni
malvagi in volto.
*-*-*-*
I
due branchi alleati si radunarono davanti alla casa,
mischiati tra branco Hale e Stilinski, fronteggiando i due lupi
avversari e i
loro ospiti.
-Ragazzi-
salutò Deucalion –è un piacere vedervi-
aggiunse
lanciando una significativa occhiata ai gemelli.
-Hai
uno strano modo di misurare il piacere- commentò
Jackson.
Deucalion
lo ignorò concentrandosi su i due fratelli – vedo
che alla fine avete scelto la parte dei perdenti. Poveri cuccioli,
siete troppo
ingenui per capire la gravità di quello che avete fatto-
-Non
mi pare che ti siamo mancati- rispose sfrontato Aiden.
-Stupido
ragazzino, non vi ho cercato per impartirvi la
lezione che meritate solo perché ho avuto
“ospiti”- disse Deucalion allargando
le braccia ad indicare gli altri tre lupi che lo seguivano, due maschi
ed una
ragazza.
-Altre
marionette?- domandò Derek, il più giovane dei
tre a
quelle parole cercò di attaccarlo ma Peter riuscì
a metterlo a terra in men che
non si dica.
A
quelle movenze si scatenò la battaglia. Deucalion si
avventò sui gemelli, probabilmente volendo sistemarli per
primi ma interruppi
la sua mossa e lo scagliai a 10 metri di distanza.
Girandomi
veloce verso i due fratelli ordinai loro come
muoversi – Separate l’uomo e la ragazza, occupatevi
dell’uomo e lasciate
l’altra a Scott e Jackson- I due annuirono e si gettarono
nella battaglia.
Prima
di parare un colpo infieritomi da Deucalion riuscii a
vedere Derek alle prese con Kalì, Peter e Cora contro il
ragazzino e Jackson
Scott ed i gemelli che si dividevano il nemico come gli avevo detto di
fare.
-Sei
soltanto uno stupido moccioso!- mi sputò addosso il mio
avversario.
-A
davvero?-
-Sì
un moccioso senza possibilità, io ero l’unica che
avevi
e non te ne sei reso conto, quando te ne accorgerai finirai per
supplicarmi di
salvarti la vita, anche a costo di quella dei tuoi amici-
-Se
è così che stanno le
cose….perchè tu hai paura?- gli
ringhiai contro dandogli caricando un potente destro che
andò a segno
direttamente sul suo viso seguito da un sinistro che prese esattamente
il punto
in cui le costole si dividono e smettono di proteggere gli organi.
Senza
pregiudicare la mia attenzione, che era rivolta a
Deucalion, potei vedere Scott, Jackson, Peter e Cora unirsi agli altri
del
branco dopo aver sconfitto i propri avversari.
-Io
paura di te?- chiese Deucalion rialzandosi dopo
pochissimi secondi di stallo.
-Come
potrei aver paura di un ragazzino smidollato, il cui
semplice scopo nella vita è dare informazioni e ricevere
ordini. Ti ho fatto un
dono, il potere, che nemmeno apprezzi e soprattutto non sai usare. Non
hai che
qualche mese da mannaro e pensi di conoscere abbastanza della vita da
potermi
sconfiggere?-
-Hai
certamente più pratica di me, questo non lo metto in
dubbio, ma semplicemente non hai calcolato quello che mi
contraddistingue-
-E
sarebbe? Gli occhi?-
-Oh
no, questi mi fanno solo più carino. Quello che io so
utilizzare veramente non è il fisico, ma la mente. E la
utilizzo per piani
decenti al contrario di te!- risposi sorridendo, in quel momento
Kalì lanciò un
grido di dolore, Derek stava piantando in lei un paletto di legno
mentre Scott
le mordeva il collo con ferocia.
Deucalion
si distrasse, voltandosi verso la sua compagna,
quel poco che mi bastava. Senza farmi notare mossi una mano a toccarmi
la tasca
posteriore dei jeans, era il segno prestabilito. Aiden e Ethan, i quali
erano
appostati da qualche secondo poco lontano dietro Deucalion, balzarono
letteralmente
addosso al loro ex alfa e, riuscendo a prenderlo di sorpresa, lo
immobilizzarono. Muovendomi celermente estrassi una boccetta contenente
del
liquido e afferrando la gola di Deucalion, che alzai e strinsi in modo
che
aprisse la bocca, riversai il contenuto in gola del non vedente.
Appena
tutto il liquido venne ingoiato dal cieco esso riuscì
a liberarsi con uno strattone, spintonò i gemelli lontano,
facendoli cadere a
qualche metro di distanza, tornando ad osservare me con uno sguardo
vittorioso.
-Cosa
pensavi di fare? Avvelenarmi? Sono un lupo mannaro
misera, qualunque veleno che tu abbia tentato di rifilarmi
verrà neutralizzato
dai miei anticorpi- disse con tono derisorio.
-Ne
sei sicuro? Hai un sistema immunitario così potente da
poter combattere qualunque veleno? Non ne esiste nessuno capace di
tramortire o
immobilizzare un lupo mannaro?- domandai cominciando ad avvicinarmi a
Deucalion
notando perfettamente i segni del liquido che stava iniziando ad avere
effetto
–Nemmeno il veleno di un certo Kanima?- aggiunsi con sguardo
serio e
trionfante.
-Di
che diavolo stai parlando?- rispose Deucalion poggiando
il peso del corpo intorpidito sul ginocchio destro piegato e su quello
sinistro
ormai a terra.
-Pensavo
avessi fatto ricerche su di noi- dissi guardandolo
male
-Le
ho fatte- ammise Deucalion
-Allora
dovresti sapere- spiegai prendendo Jackson, il quale
mi si era avvicinato, sotto braccio –che il qui presente
Jackson ha avuto un
suo periodo…chiamiamolo movimentato, in versione Kanima.
È anche vero che avvicinarlo
era davvero difficile, e il poco veleno che Derek era riuscito a
procurarsi lo
ha usato sulle persone sbagliate – guardai l’alfa
Hale facendogli l’occhiolino-
ma non si deve mai dubitare della sorte, prima o poi potrebbe regalarti
una
torre in più sulla scacchiera. Una torre in versione
cacciatore, come puoi ben
sapere la famiglia di Allison è da una lunga discendenza una
casa di cacciatori
di lupi mannari, ma anche di persone previdenti ed astute. Non sto a
dilungarmi
troppo, dopo tutto quello che ti serve sapere è che dentro
la boccetta che ti
ho versato in gola vi era veleno Kanima diluito con un poco
d’acqua così da
permettere al veleno di penetrare più velocemente nel tuo
corpo, tutto grazie
alla diligente fornitura di Chris Argent e dalla mania del controllo di
Gerard
Argent-
L’ennesimo
grido di dolore di Kalì, seguito da quello
dell’uomo che li accompagnava fece da conclusione alla mia
spiegazione. I due
lupi erano bloccati a terra dentro ai vari cerchi che avevo preparato
alcuni
giorni prima con l’intento di allenarci con essi. Avevo visto
Cora chiudere il
cerchio, in cui avevano rinchiuso i primi lupi caduti, digrignando i
denti.
Forse la mia natura Black Dog aiutava anche con la repulsione allo
Storbo degli
uccellatori, avrei dovuto chiedere a Tynam.
-Quindi-
dissi una volta lasciato appurare a Deucalion che li avevamo sconfitti
– chi è
che dovrebbe supplicare?-
04 Novembre 2013
-Quindi
cosa hai intenzione di fare con loro?- mi domandò
Tynam a lezioni finite.
-I
tre lupi richiamati da Deucalion non mi hanno fatto
niente, penso che li porteremo in qualche modo lontano dal paese e li
lasceremo
andare, non ci interessa avere in giro per Beacon Hills altri lupi
orribili.
Kalì e Deucalion sono un’altra storia, pensavo di
lasciare la scelta a Derek dopo
tutto è colpa loro se Erika e Vernon sono morti-spiegai
abbassando lo sguardo,
osservai le stringe delle mie scarpe.
-Ma?-
chiese Tynam
-Cosa?-
domandai confuso.
-C’è
qualcosa che non mi stai dicendo- lo sguardo
dell’insegnante di storia era serio e determinato.
-Non
voglio che Derek cerchi vendetta uccidendoli, non è
così che agisco. Desidero migliorare i rapporti tra i due
branchi, ma voglio
anche migliorare ogni lupo singolarmente, detto questo come posso
lasciare che
Derek annulli un altro pezzo della propria anima uccidendo ancora? Come
posso
lasciare che altre vite vengano strappate alla terra?-confessai.
-Dunque
tu vorresti un modo per punire Deucalion e Kalì
senza sporcare le mani di Derek ma lasciando un segno indelebile su di
loro, un
segno che non li faccia mai più tornare?-
-E
che faccia anche in modo che non riprovino a crearsi un
branco lontano da qui- aggiunsi – ma mi pare una missione
impossibile.-
-Non
lo è, c’è un modo per renderli
inoffensivi e allo
stesso tempo coscienti dei loro errori-
-Che
tipo di modo?- domandai senza capire.
-Esiste
un incantesimo che può far tornare umano un lupo
mannaro- affermò Tynam.
-COSA?
Dici davvero? Perché te ne esci solo ora con questa
notizia?- urlai.
Tynam
sollevò un sopracciglio –Tu non hai mai chiesto di
venir ritrasformato in umano, ne se esistesse un modo-
spiegò corrucciando la
fronte –Perché, vorresti ritornare alla tua forma
originale?-
Rimasi
in silenzio qualche minuto ponendomi lo stesso
quesito, alla fine arrivai alla conclusione che la vita era quella che
era e al
momento mi piaceva così, se fossi tornato umano avrei perso
delle persone che
ormai erano diventate troppo importanti per me. Nonostante la mia
reticenza,
ero riuscito a diventare un genere di lupo mannaro diverso, ero
riuscito ad essere
ciò che volevo.
-No-
dissi scuotendo la testa –Mi piaccio così come
sono-
aggiunsi.
-Allora
di che tipo di incantesimo si tratta?- domandai
inseguito.
-È
un incanto estremamente doloroso, esso consiste nello
strappare la parte mannara dal corpo umano, è come se
qualcuno ti strappasse un
pezzo della tua anima. È una formula molto potente, anche
per questo la scena
di quando viene messo in atto è molto
….scenografica- spiegò.
-Scenografica?-
chiesi.
-Si
parte dell’incantesimo consiste nell’immergere il
soggetto
in una vasca di acqua gelata e …beh, dare fuoco
all’intera vasca. –
-Ma
l’acqua, per di più gelata, non può
bruciare!- esclamai
sgranando gli occhi.
-Diomhair-
rispose in quello che riconobbi essere gaelico,
mentalmente mi appuntai di andare a cercare il significato una volta
tornato a
casa.
-Pensi
funzionerà?- domandai.
-Sì,
l’ho già utilizzato un paio di volte in giro per
il
mondo. È stato faticoso, soprattutto per quello che subisce,
e Deucalion è
trasformato da più tempo e molto più forte dagli
altri che ho aiutato, ma credo
di potercela fare. Avrò bisogno di qualche giorno per
riprendermi, soprattutto
se prima sistemo Kalì.-
Annuii
pensieroso –Ora devo solo convincere Derek- dissi
-Non
penso che sarà complicato- affermò il druido.
-Perché?-
chiesi stupito.
-Non
hai visto come ti guarda ultimamente? Credo che tu
abbia guadagnato tutto il suo rispetto e anche qualcos’altro.
Ancora prima di
sabato scorso- spiegò Tynam.
-Anche
qualcos’altro?- domandai confuso.
L’insegnante
alzò le mani in segno di resa –Non sono io a
doverti dire queste cose Stiles, io sono solo un osservatore esterno
che da
consigli. Un druido imparziale-
-Non
mi sembri molto imparziale ultimamente- dissi
divertito.
Tynam
rise leggermente ed annuendo mi diede ragione –Non hai
tutti i torti-
Scossi
la testa e mi avvicinai alla porta dell’aula –Ci
vediamo domani, penserò a come proporre il nostro piano a
quel testone di un
Hale-
-Come
ho già detto, non penso tu troverai troppo
difficoltoso il tuo compito- osservò Tynam poco prima che io
uscissi.
Quando
mi voltai ad osservarlo lo ritrovai concentrato sui
compiti consegnategli in giornata, tranquillo e pacato come se non
avesse detto
nulla.
“druidi”
pensai abbandonando la stanza.
05 Novembre 2013
-Ehi
Stiles- mi salutò Peter uscendo da casa-diroccata-Hale
–Se cerchi Derek è al piano superiore-
Sorrisi
salutandolo, il più vecchio degli Hale stava per
andarsene quando mi venne in mente una domanda.
-Peter-
lo zio di Cora si voltò a guardarmi- Sei felice?-
gli chiesi osservandolo bene.
-Io?
Certo, libero e tranquillo come un usignolo- disse
scherzando.
Continuai
a fissarlo senza parlare, qualcosa nella sua
espressione non mi convinceva, esattamente come non mi aveva mai
convinto del
tutto, infatti poco dopo Peter eliminò la falsità
dal proprio viso.
-Potrei
stare meglio, è come se mi mancasse qualcosa- disse
ed io spalancai gli occhi realizzando le informazioni che il mio
inconscio
aveva compreso ed immagazzinato.
-Lydia-
mormorai, avevo sempre pensato che Peter avesse uno
strano attaccamento alla rossa ma non mi ero mai posto il problema se
non
quando ella era in pericolo.
Il
beta fece un sorriso triste –Già-
sussurrò –ora scusami
ma devo andare- si congedò silenziosamente e mi pentii di
avergli posto quella
domanda, avevo rovinato tutto il suo buon umore.
L’amore
non corrisposto era un peso pesante da portarsi
addosso, lo sapevo bene. Alzai gli occhi sulla finestra del secondo
piano
proprio sopra di me, Derek era in piedi davanti ad essa e mi fissava.
Speravo
solo che non mi dovesse accadere nuovamente, non
pensavo di essere forte come tutti pensavano, temevo di cadere a pezzi
da un
momento all’altro.
Varcai
la soglia di casa Hale ritrovandomi davanti l’alfa
che mi osservava.
-Tutto
bene?- chiese corrucciando la fronte.
-Sì,
temo solo di aver rovinato la giornata a tuo zio-
spiegai.
Derek
concluse l’argomento con un alzata di spalle, ad
indicare che la discussione non era di suo interesse.
Alzai
gli occhi al cielo, era sempre il solito nonostante l’umore
migliore.
-Come
mai sei qui?-
-Devo
avere un motivo per venire a trovare un amico?- chiesi
fingendomi indispettito.
-Stiles
a te questa casa non piace per niente, non penso che
ti presenteresti qui il più del dovuto se non avessi un
incentivo-
Rabbrividii,
scosse calde mi percorsero il corpo quando
realizzai che Derek aveva iniziato a conoscermi sul serio.
Fui
io ad alzare le spalle quella volta, cercando di essere
indifferente.
-Stiles-
il tono del moro era serio, quasi preoccupato.
-Io…vorrei
parlarti di Deucalion e Kalì.- abbozzai
-Sono
ancora imprigionati nelle celle che Tynam e Deaton
hanno creato per loro ,vero?- si preoccupò lui
Annuii
subito –Non è per quello che sono qui, volevo
proporti una punizione per loro- dissi.
Raggelai,
gli occhi di Derek alle mie parole erano diventati
di ghiaccio – La morte è una punizione
più che sufficiente- la voce imperiosa
risuonò nella casa.
-Non
penso che ucciderli sia la soluzione giusta. Tu non
dovresti uccidere-
-Ho
già ucciso prima, Stiles- rispose Derek pronunciando il
mio nome con derisione.
La
rabbia montò dentro me- Questo non vuol dire che tu debba
continuare questa scia di sangue!- dissi con rinnovato tono gelido.
Il
moro rimase ad osservarmi, probabilmente confuso dalla
mia rabbia. Non capiva che io non volevo salvare la loro vita per
essere
clemente, volevo che vivessero per lui.
-Tynam
conosce un incantesimo che può cancellare la parte
mannara da una persona. Farebbe tornare Deucalion e Kalì
umani e deboli. Il
procedimento è molto doloroso, proprio come potrebbe piacere
a te- ringhiai
arrabbiato.
Derek
sospirò portandosi una mano agli occhi – Non si
tratta
di farli soffrire. Loro hanno ucciso due dei miei beta, Stiles. La loro
morte
equilibrerebbe le cose.-
-Non
raccontarmi balle, ucciderli ti porterebbe
semplicemente sul loro stesso piano, saresti come loro. Anzi peggio
perché tu
li vuoi giustiziare. Dovresti elevarti a loro- dissi avvicinandomi a
lui – e
mostrargli cosa hai qui dento- con l’indice pungolai il suo
petto all’altezza
del cuore – e che sei migliore di loro!-
Rimanemmo
diversi minuti immobili, con la mia mano che si
era sostituita al dito sul suo petto e i nostri sguardi incatenati.
-Un
incantesimo- sussurrò
-Sì-
-E
li riporterebbe a semplici esseri umani-
-Sì-
-Ed
è sicuro?-
-Tynam
ha già praticato l’incanto con un buon risultato
finale- spiegai mostrandomi seriamente interessato
all’opzione.
-Okay-
mi concesse
-Okay?-
chiesi per essere sicuro.
-Si
Stiles, accetto la tua opzione- rispose.
Felice
gli saltai addosso abbracciandolo, sicuro che mi
avrebbe lasciato tre secondi, prima di spintonarmi via come suo solito.
Fui
sorpreso quando invece mi strinse leggermente tra le sue
braccia.
-Sei
proprio testardo- mi accusò
-Senti
chi parla- gli dissi di rimando. Forse Tynam non
aveva del tutto torto.
Avevo
appena fatto “Scacco Matto”!
09 Novembre 2013
Il
parco di Beacon Hills risuonava pieno di strilli e risate
bambinesche, i giochi venivano assediati da piccole pesti intente ad
andare
sullo scivolo o a rincorrersi.
Avevo
chiesto a Scott di incontrarci qui perché non riuscivo
a placare i miei pensieri rimanendo in casa, il tentativo di rilassarmi
nel
bosco non era riuscito e così il parco comunale pieno di
gente e rumori mi sembrava
la soluzione migliore.
Ci
eravamo stesi con le teste appoggiate alle braccia,
all’ombra di un grande albero presente nel prato, al riparo
dal vento ma anche
dai bambini.
Quando
venimmo raggiunti dai nostri amici non mi chiesi come
avevano fatto a trovarci, Scott mi aveva avvertito di aver avvisato i
gemelli
della nostra uscita e sicuramente i due avevano fatto passa parola ai
propri
partner e a Cora.
Danny
ed Ethan cappeggiavano in testa al gruppetto, potevo
leggere a chiare lettere che i due fratelli stavano tentando di
fingersi
allegri quando dentro si sentivano oppressi, pensai che dopo tutto
Deucalion
era stato il loro capo per quelli che immaginavo fossero anni. Mi
avevano
espressamente detto di essere felici che Hale avesse deciso di non
condannare
Deucalion e Kalì ma si sentivano comunque in colpa.
Al
loro seguito vi erano Aiden e Lydia che parlavano con
Allison e Peter, in fondo a chiudere il gruppo vi erano Cora e Derek
che
discutevano sommessamente parlando così a bassa voce che non
riuscivo a capire
di cosa stessero discutendo. Mi misi seduto e quando gli altri ci
raggiunsero
si sedettero a formare un cerchio, così da potersi vedere
tutti e parlare
insieme. I due Hale più giovani erano rimasti un attimo
indietro ma quando li
fissai incuriosito vidi Derek fissarmi per poi scuotere la testa in
direzione
della sorella ed avvicinarsi al gruppo. Quando l’alfa si
sedette da parte a me
gli sorrisi e decidi che non volevo chiedergli niente, nonostante la
mia natura
mi spingesse a porgli una domanda dopo l’altra.
Notando
l’assenza di Isaac e Jackson feci per aprire bocca e
chiedere se qualcuno li avesse visti o sentiti per avvertirli. Prima di
riuscire a pronunciare parola mi accorsi che Cora mi stava osservando,
quando
le restituii lo sguardo mi indicò con un cenno del capo
l’entrata del parco.
Voltandomi
in quella direzione vidi i due ragazzi che
cercavo fermi a parlare tranquillamente, sembravano calmi ed a proprio
agio l’uno
con l’altro. Il nervosismo si fece notare nei loro movimenti
quando si girarono
e cominciarono a camminare in nostra direzione. Isaac era
più nervoso, o almeno
era quello che dava più a vedere, con le dita si pizzicava
il bordo della felpa
leggera che portava e continuava a lanciare occhiate veloci al ragazzo
accanto
a lui. Sollevai lo sguardo notando il poco vestiario che portavano i
due giovani,
“siamo a novembre e ci sono 10°,
perdindirindina!” Pensai stringendomi nella
mia giacca nuova di zecca e soprattutto calda!
Vedendoli
arrivare gli altri ragazzi si mossero stringendosi
di più in direzione mia e di Scott così da
lasciare spazio anche a loro per sedersi,
quando i due beta furono a meno di 8 metri da noi vidi Jackson prendere
la mano
di Isaac nella proprio con un movimento lento e mirato. Isaac si
irrigidì e
guardò il ragazzo davanti a lui con espressione scioccata e
bocca aperta, anche
da quella lontananza potei vedere il sorriso divertito e la voce di
Jackson che
rassicurò, quello che ormai credevo avessero capito tutti
essere, il proprio
ragazzo
–Non
mi importa cosa pensano gli altri- disse a pochi
centimetri dal volto del ricciolo, con voce abbastanza alta da essere
udito da
tutti i mannari presenti.
Mi
voltai verso gli altri del gruppo e li scoprii tutti
concentrati sulla coppia che si stava avvicinandosi, quasi tutti li
osservavano
felici, solamente Allison e Lydia li guardavano in maniera diversa, la
prima li
osservava con sguardo confuso come se non avesse compreso esattamente
cosa
stava accadendo, la seconda invece fissava il proprio ex con sguardo
sbarrato e
bocca spalancata. Scoppiai a ridere quando Aiden dovette intervenire e
chiudere
lui stesso l’arto della propria non-fidanzata.
I
ragazzi mi seguirono nella risata, la quale accolse
Jackson e Isaac come una coperta calda e benevola, quando i due si
sedettero il
mio beta mi rivolse un sorriso riconoscente, come se avessi fatto
qualcosa per
aiutarlo a conquistare Isaac. Le risa man mano sfumarono e cademmo
così in
silenzio, fortunatamente non era uno di quelli pesanti e astiosi ma un
semplice
momento di pace.
E
così ci trovammo tutti li, ad aspettare la chiamata da
Tynam che comunicava la buona riuscita dell’incantesimo.
Derek aveva ordinato a
tutti di non andare a presenziare, supponevo che credesse di fare un
favore ai
due alfa permettendoci di essere presenti durante
l’incantesimo.
-A
cosa stai pensando?- la voce di Derek interruppe il
flusso dei miei pensieri.
-Sono
felice, non è il momento adatto ne la situazione, ma
sono veramente felice. Non mi capitava da tempo di sentirmi
così leggero.-
sorrisi rispondendo in tono pacato. Osservare gli amici radunati
intorno a me
dava un senso di pace alla mia mente.
-Chi
dice quale è il momento ideale per essere felice?-
chiese Derek con il volto rivolto al cielo.
-Penso
sia un altro di quei luoghi comuni di cui la gente si
circonda- risposi con un’alzata di spalle.
Restammo
a guardare il parco, osservando i bambini fare a
gara per poter utilizzare i giochi migliori, le mamme che correvano
dietro i
propri figli gridando di fare attenzione, le nonne che viziavano i
propri
nipoti con gelati e dolcetti ed occasionali padri intenti a consolare o
far
divertire i propri bimbi.
-Cosa
pensi che accadrà?- mi chiese dopo una decina di
minuti Derek.
Mi
voltai a guardarlo incuriosito dalla sua domanda, il suo
volto era disteso ma una piccola ruga gli solcava la fronte come se non
riuscisse a rilassarsi del tutto, sempre pronto ad ogni evenienza.
-Spero
che la formula abbia l’effetto sperato e che
Deucalion e Kalì scelgano la seconda possibilità
che gli abbiamo donato
creandosi una vita al di fuori dal soprannaturale, magari lui potrebbe
accorgersi dell’evidente cotta di lei e corrispondere i suoi
sentimenti. Non
oso pensare ed un opzione diversa, cerco di immaginarmi la vita
così come la
vorrei. Penso di voler essere ottimista una volta tanto, ho un branco,
mio
padre è ancora vivo e cosciente di quello che accade in
città, ho degli amici
accanto…-“e ho te” pensai senza osare
dirlo, avevo ben in chiaro che le cose
tra di noi stavano migliorando ma probabilmente era troppo presto per
affermazioni del genere, non ero sicuro che l’uomo accanto a
me sarebbe
riuscito a reagire nel modo giusto a quelle parole e nonostante
fingessi il
contrario, nemmeno io ero ancora pronto per pronunciarle.
Con
amarezza ripensai a Erika e Boyd…come sarebbero andate
le cose se loro fossero stati ancora vivi? Avrebbero apprezzato la mia
entrata
nel mondo soprannaturale? Sarebbero sopravvissuti come tutti gli altri
alla
lotta contro il branco di Alfa? Aiden e Ethan sarebbero stati accettati
da loro
come aveva fatto il resto del gruppo? Se fossero perdurati alle ignote
avventure
che ci stanno aspettando sarebbero rimasti insieme? Ed avrebbero creato
una
famiglia tra di loro…?
Quest’ultimo
pensiero mi fece nascere una domanda che esposi
subito al moro accanto a me.
-Se
una coppia di lupi mannari si sposa e fa dei figli….i
loro bambini saranno umani o licantropi?-
Derek
puntò il suo sguardo su di me in una frazione di
secondo. –Perché?- domandò
Cominciando
a sentirmi in imbarazzo abbassai lo sguardo
osservandomi le mani per poi rialzarlo mentre parlavo –Non
so....sono solo
curioso- dissi evitando di citare i due ragazzi deceduti, non volevo
che
l’ambiente così familiare e, nonostante la
situazione, sereno si incrinasse per
colpa mia.
L’alfa
mi osservò in modo accurato come se stesse cercando
la risposta sul mio viso e nei miei occhi, sotto
quell’attenta revisione mi
sentii a disagio.
-A
dire la verità non lo so, quando ero più giovane
l’ho
chiesto molte volte sia a mia madre che a Peter ma loro mi rispondevano
sempre
in modo vago o con delle risposte che sembravano più
indovinelli che soluzioni.
Con la morte dei miei e il passare del tempo la mia
curiosità si è
affievolita.-
Un
morbido silenzio calò su entrambi fino a quando la voce
di Scott non lo interruppe –Tu hai sempre voluto dei bambini
vero Stiles? Mi
ricordo quando da piccoli parlavamo del nostro futuro, tu dicevi che
avresti
avuto una moglie bellissima – lanciò un occhiata a
Lydia e sapevo benissimo che
stava pensando a tutte le volte che inseguito avevo citato la rossa
come
moglie- e tantissimi bambini, alcuni tuoi e altri adottati. Perché l’amore va
donato a tutti!.-
dopo l’ultima frase si mise a ridere ed io con lui.
-Si
lo dicevo spesso- risposi con un piccolo tono di
malinconia, quante cose erano cambiate. Ormai Lydia non mi faceva
più alcun
effetto e probabilmente non avrei avuto una moglie, ero affascinato da
Derek ma
anche in caso di un suo rifiuto non sapevo chi avrei scelto come
partner.
L’opzione di adottare dei bambini poteva rimanere valida in
tutti i casi, però,
sia Derek o chiunque avrei scelto in futuro accettasse di adottarne,
sia che io
rimanessi single. Non ci sarebbe stata un opzione in cui io rimanga da
solo,
avrei fatto in modo che non accadesse mai.
-Tanti
piccoli Stiles che girano per Beacon Hills- disse
Derek con sguardo rivolto al nulla –Brr!!- disse
rabbrividendo in modo
scherzoso.
Tutti
i ragazzi si misero a ridere immaginandosi la città
invasa da dei bambini sotto il mio comando, discutendo di come avrei
conquistato il mondo e se avrebbero potuto fare qualcosa per fermarmi,
arrivando
alla conclusione che avrebbero fatto meglio ad unirsi a me, per evitare
guai.
-Che
stupidi- mormorai scuotendo la testa, seriamente era un
opzione che non avrei mai preso in considerazione…dei
bambini? Davvero? Nahh
meglio qualcosa di più agile e allo stesso tempo
forte….magari canidi e felini.
Sorrisi
pensando di essere un idiota come i miei amici per
aver anche solo cercato di migliorare la loro idea, non so chi era a
dare un
influsso peggiore se io a loro o il contrario.
-O
mamma!- esclamò Isaac vedendo la mia espressione –
Ci
stai pensando, vero? Stai prendendo in considerazione
l’idea!- disse con tono
fintamente isterico e spaventato.
Ghignai
assumendo un comportamento cospiratorio prima di
scoppiare a ridere davanti alle facce sconvolte delle ragazze e di
Danny. I
gemelli e Jackson alzarono gli occhi al cielo mentre Scott mi dava un
pugno
sulla spalla come punizione per aver fatto spaventare la sua
non-forse-si-ragazza. Seriamente quei due avrebbero dovuto prendersi un
momento
per parlare e chiarire cos'erano l'uno per l'altra, perché
continuare a correggermi mentalmente
cominciava a darmi fastidio.
Fu
in quel momento di fiacco divertimento e di battute ormai
scadute che il mio cellulare squillò distraendo tutti dalle
chiacchere e
facendo focalizzare la loro attenzione sui miei movimenti.
Estrassi
il cellulare dalla tasca della giacca e risposi
alla chiamata, la voce di Tynam mi arrivò affaticata e
dolente dall’altro capo
del telefono.
-Stiles-
disse con tono calmo ma sollevato.
-Come
è andata- domandai sapendo che la suspense ci avrebbe
fatto solo male, lanciai un occhiata agli altri notando che tutti mi
fissavano
e potei vedere benissimo dalle espressioni dei gemelli che tutti i
mannari
stavano ascoltando la conversazione.
Tynam
si fece attendere a dare la risposta,
facendo così tendere un poco i muscoli dei presenti e temere
il peggio.
-Ce
l’abbiamo fatta, sono salvi! Ora hanno una seconda e, si
spera, lunga vita ad attenderli-
In
risposta all’affermazione del druido dal nostro gruppo si
levò un forte grido di vittoria e felicità,
avevamo vinto, senza spargimenti di
sangue ne dolore. Avevamo guadagnato la vittoria permettendo alle
pedine avversarie
di abbandonare il campo, combattendo in maniera lucida e calcolata ma
uniti
come una famiglia.
La
mia grande e
scatenata
famiglia.
Antro di Bad:
Eccoci arrivati alla fine :) In questo capitolo si pone fine alla prima avventura di Stiles da Alfa. La storia non è ancora conclusa, ho in serbo per voi un piccolo extra che pubblicherò settimana prossima.
Spero questo viaggio insieme a Stiles verso la sua nuova vita vi sia piaciuto, ho anche qualche piccola speranza verso me stessa perchè mi piace molto pensare a Stiles da Alfa e, forse, riuscirò a mettere per iscritto qualche altre scenette :)
Vi ringrazio per essere stati con me fino ad ora, ci vediamo settimana prossima per l'extra.
Un bacio
Badluna.