Fanfic su artisti musicali > Linkin Park
Segui la storia  |       
Autore: Dark life    03/12/2013    2 recensioni
Sun. Giovane, bella e terribilmente triste.
Mike. Il suo idolo, l'unica persona che potrebbe salvarla.
Chester. Idolo e persona a cui pensa per superare le giornate.
Tutto cambierà una mattina, e Sun non sarà mai più la stessa. Ma nemmeno Mike..
(La mia PRIMA fanfiction...siate buoni ♥)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

CHESTER

Rideva. Era bellissima e mi si strinse il cuore a vederla così. Aveva gli occhi lucidi, il sorriso stanco e addolorato e le sue risate erano alternate a singhiozzi. Doveva avere la tempesta dentro e, ripnsandoci, capii che era più simile a me di quanto sembrasse.

Me la coccolai ancora per un po' prima di ritornare al discorso, sul punto cruciale, su quella ferita ancora aperta. Non avrei mai voluto ma non potei fare altrimenti: era l'unico modo per aiutarla. Doveva liberare un po' di quella tempesta che la stava lentamente uccidendo dentro.

Mi sentivo in colpa, mi sentivo un po' debole, stanco, triste. Mi sentivo un po' papà. Non dovevo essere io a coccolarla, a farla parlare. Doveva esserci Mike al mio posto, e stava dimostrando il peggio di sé, il mostro che teneva chiuso dentro.

Non glielo avrei mai perdonato. Non me lo sarei mai aspettato da lui, mai. Non potevo nemmeno crederci.

Quella situazione stava cambiando tutto tra me e lui. Sapevo già che sarebbe andato un po' tutto a puttane, provavo già risentimento nei suoi confronti. Non lo avrei più guardato come prima, non gli avrei più rivolto la parola come prima, non lo avrei più considerato come prima. Mai più.

-Sai, dovrei odiarlo per tutto questo..-  la voce tremante di Sun interruppe i miei pensieri e iniziò a parlare di suo padre. -Ma nonlo odio, anzi. Ho sempre pensato epenso tutt'ora che sia fantastico..-

Il suo respiro era piuttosto irregolare, nonostante si fosse calmata.  -Lo stimo molto.-  continuò.

-Anche se ha abbandonato tua madre incinta di te, continui a stimarlo?-  mi sfuggì, ma non sembrò infastidirla o metterla in dubbio, anzi.

-Si.-  rispose sicura per poi continuare.  -Inoltre non lo biasimo: siamo spuntate dal nulla dopo annidicendo che ci ha abbandonate nel momento peggiore. Era spaventato oggi come quella sera, e si sa che quando si è presi alla sprovvista, specialmente se parliamo di errori del passato, si cerca sempre di evitare il problema o di rinnegarlo nella speranza di farlo sparire. E' naturale, è umano.-  La sua maturità era fin troppa per una ragazzina della sua età. Mi sembrava di parlare con una donna vissuta, e invece era solo un'adolescente fra le mie braccia.

-Davvero la pensi così? Davvero non provi nemmeno un po' di odionei suoi confronti?- chiesi sbigottito.

-Certo, un po' di rabbia c'è. Ma odio no, non potrei mai odiarlo. Infondo mi è sempre stato più vicino di quello che si pensa. Non ho nessun risentimento verso di lui e non sono venuta qui per rinfacciargli niente. Ero venuta per vedere il mio idolo, per essere fiera e orgogliosa di mio padre e per trnare a casa felice almeno per una volta nella mia vita.- Delle lacrime leggere scesero lungo la sua guancia senza che lei se ne accorgesse.

-E riguardo quella sera?- chiesi cuorioso, stupito e incredulo. Non poteva essere una ragazzina a parlare, doveva essere un sogno. Lei non meritava tutto questo.

-Riguardo quella famosa sera... Beh, non ho nulla da dire se non che era giovane, aveva paura e non sapeva che cosa fare, così l'unica via che gli era rimasta era quella di scappare con la scusa della band. Non si può dire che è stato vigliacco perché molti altri avrebbero fatto la stessa cosa...-  Mi lasciò di merda. E ancora la stessa domanda tornava a rimbombare nella mia testa: "Come può essere?". Non ci credevo, non volevo crederci che ne avesse passate tante e che fosse cresciuta così in fretta. Perché non sono le parole di un'adolescente quelle che escono dalla sua bocca.

-Di tutto il dolore che ho provato non gliene addosso di certo la colpa.-  finì. Un colpo solo, dritto al cuore. Eppure era così calma. Aveva assunto il controllo delle sue emozioni e parlava senza cedere ad esse, mentre io, stupido, piangevo come una fottuta fontana. Ero commosso, commosso dalle sue parole, dal suo coraggio e dalla sua fora. Una guerriera.

-E tua madre?- chiesi a fatica per via del nodo in gola che mi si era formato. Dentro me maledicevo Mike per aver creato tutto questo casino, perché se avesse reagito nella giusta maniera fin dal principio tutto si sarebbe risolto più facilmente.

-Penso che sia la più forte fra tutti noi. Lo è perché è riuscita a crescere un disastro come me da sola, è riuscita a superare i momenti peggiori e nel frattempo si prendeva cura di me come meglio poteva. Ha mantenuto tutt'e due senza mai che qualcuno l'aiutasse.-  Si fermò un momento per degluitire, probabilmente un nodo alla gola, e riprendere il controllo di sé stessa.
-Vorrei essere come lei, almeno per un po'. E' bellissima, dolce e forte e ha una forza di volontà che non ho mai visto in nessun'altro. Penso anche che non sia facile vedere la propria figlia tornare a casa ogni giorno in lacrime e piena di lividi o trovarla nel bagno in un lago in una pozza di sangue.-  Le si strozzarono le ultime parole in gola e la vidi portarsi velocemente la mano alla bocca per soffocare il pianto imminente. E ancora una volta la vidi con una tale forza riprendere il controllo.  -Non credi anche tu?-  mi chiese tremando, con la voce che la tradiva.

E prima che perdesse il controllo e iniziasse a piangere la strinsi un po' di più e cercai delle parole per esprimere quello che pensavo e provavo.

-Sei fantastica.- fu l'unica cosa che riuscii a dire.

 

SUN

Dopo tutto quello che ho detto, dopo aver ammesso il disastro che sono, dopo aver sputato fuori tutti i miei pensieri, tutto quello che riuscì a dire fu "Sei fantastica." C'era forse qualcosa dietro che non riuscivo a percepire? O era davvero una di quelle risposte che si danno quando non si sa cosa dire? Speravo in qualcosa di più, ma speravo anche fosse più profondo di così. Lo immaginavo un tantino diverso...

E io, ancora con il cuore in gola e le lacrime che non smettevano di scendere, aspettavo. Aspettavo una sua reazione, ma non accennava a muoversi o dire qualcosa. Mi sembrava impossibile, doveva per forza dire qualcos'altro altrimenti sarei scoppiata! Forse non si rendeva conto della situazione, o forse aspettava una mia reazione anche lui, ma quello a dover fare il primo passo era lui.

E come al solito, da brava scema, fui io a fare la prima mossa. Tanto non avevo nulla da perdere e tutto da rischiare. Ho sempre rovinato tutto in questo modo ma in fin dei conti preferivo così, preferivo rischiarmela.

-Fantastica. Sicuro di aver sentito quello che ho detto?- ecco fatto. Rovinata l'atmosfera da funerale, anche se dolce, e rovinato tutto il resto. Come al solito.

-Certo che ho sentito, perché?- Risponde un po' stupito mentre si volta a guardarmi con un sopracciglio alzato.

-Mi prendi in giro?- dico un po' alterata. -Ti ho appena detto che sono una catastrofe, sono un disastro. Ho appena detto che non sono quello che tutti si aspettano, non sono bella, non so fare niente e sono continuamente depressa e mi lamento di tutto! Sembra che tu non abbia ascoltato niente di tutto ciò, sembra che tu sia come le altre persone che dopo averti chiesto "come va?" non ascoltano più perché non gliene importa niente! Pensavo mi avessi ascoltata e pensavo tu foddi diverso dagli altri.- la mia voce tremava, iniziavo ad urlare e lui sembrava sconvolto, triste e...deluso. Bene, ecco il risultato per aver fidato il mio istinto.

-Sul serio pensi questo?- mi chiede con la voce leggermente incerta. -Sul serio pensi che non ti abbia acoltata? Sul serio pensi che io non abbia capito che sei una persona orribile che fa male a sè stessa e alle persone che le stanno intorno?- Un colpo. Dritto al cuore. -Sul serio pensi che io non abbia capito che sei una di quelle persone che si lamentano e non reagiscono, che sei un disastro come persona- un altro colpo al cuore. Mi manca il respiro.

-come amica- un altro ancora. Un coltello fra le costole.

-come studente- ancora. E quel coltello va sempre più a fondo e sanguino.

-e come figlia.- ecco. Il coltello ha toccato il cuore, basta è finita. Mi ha uccisa, letteralmente. Non mi ero nemmeno accorta che avevo ricominciato a piangere più di prima mentre lo guardavo, guardavo il mio carnefice, colui che mi avrebbe dovuta salvare e che invece mi si è rivoltato contro. Guardo lui, le sue labbra tese, le sue sopracciglia incrociate e i suoi occhi, scuri e impenetrabili, e mi ci persi per un po' sperando che tutto ciò fosse solamente un terribile ed infinito incubo. Purtroppo non era così e ora il senso di colpa, unito alle cose che Chester mi aveva appena rinfacciato, mi stavano divorando viva.

-Chester, io...- volevo, dovevo dire qualcosa ma non sapevo cosa. Tutto sembrava sbriciolarsi sotto di me e mi sentivo cadere in un vuoto che non sarebbe mai stato ricolmato. Probabilmente sarei morta così.

Le parole non mi venivano, lui non si muoveva e speravo che tutto ad un tratto si alzasse sorridente, e i dicesse che era tutto un maledettissimo scherzo. E per un attimo pensai che le mie preghiere si fossero avverate, quando lo vidi rilassare i muscoli del viso e sorridermi placidamente scuotendo la testa.

-Sei tu quella che non ha capito un cazzo qui.- stop, alt, fermi tutti. Cosa? Sono io che non ho capito qui? Che cosa c'era da capire? Mi si è rivoltato contro, tutto quello che gli ho detto lo ha usato per uccidermi e sarei io a nn aver capito.

-Ma come?!-

-Non hai capito che tutto ciò che ti ho appena detto è quello che pensi tu. Credi che tutti gli altri ti vedano così perché sei tu a credere di esserlo, quando non sai che cosa può nascere dalla cenere.-  (*)

 

_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

* Scusate, volevo specificare che queste sono le parole (più o meno) che dice Mendez a Will in una scena di "The Butterfly circus - il circo della farfalla" che vi consiglio di guardare, se non lo avete già visto, perché è molto bello. Specifico anche che so che non c'entra assolutamente niente con la mia storia ma mi sembrava semplicemente la frase adatta per la situazione :)

_____________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________________

Non mi ricordo più se sono in ritardo o meno, comunque eccomi tornata dopo tanto :)

Questo capitolo non ha niente di speciale, lo so, ed è pure cortissimo e noioso perché parla solo di cose deprimenti (come me) ma abbiate pietà di me! Ahahah perdonatemi

Vado molto a rilento con i capitoli quindi vi annuncio che non sarò in grado, ovviamente, di aggiornare regolarmente. Però tenterò il possibile per farlo.

Inoltre qui a casa ci sono lavori grossi in corso e io devo dare una mano, oltre a studiare, compiti, chitarra (ho ricominciato finalmente**) e altre piccole cose che portano via tempo, quindi iltempo è pochino..

Un piccolo annuncio poi vi lascio stare, lo giuro: il prossimo capitolo sarà più interessante e finalemnte alzeranno le chiappe da quel pavimento.

Con questo ho finito, spero vi sia piaciuto e aspetto come sempre recensioni (anche negative, non finirò mai di ripeterlo) e ringrazio chi segue la mia storia.

Un bacio.

Dark life

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Linkin Park / Vai alla pagina dell'autore: Dark life