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Autore: Scarl_Bloom 94    03/12/2013    2 recensioni
Storia ispirata al film " The good Doctor" .
Angel è una ragazza di 18 anni con dei gravi problemi al cuore. Dopo una serata passata con gli amici,beve un pò troppo e ha un malore. Dopo questo spiacevole episodio è costretta a rimanere in ospedale perchè la sua salute è in grave pericolo. Qui incontra un giovane medico, Orlando Bloom, per l'esattezza, che in questa storia lascia i panni di attore per prendere quelli di un normale Dottore, il quale ha il compito di prendersi cura di Angel. Cosa succederà tra i due?
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Orlando Bloom
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Io mi prenderò cura di te






Capitolo 2 -  Una notte insonne
 

 
Quella notte non riuscivo proprio a chiudere occhio. Avevo gli occhi di quel Dottore impressi nella testa. Era bello, eccome se lo era. Ma era grande, troppo grande per me.  Sorrido all’improvviso perché mi viene in mente il modo in cui era riuscito a calmarmi. Col suo tocco, con le sue dolci parole. Che dire, più che un dottore a me pare un angelo.  
*Basta, Angel, ma che vai a pensare?! E’ un uomo, accidenti! E tu sei una diciottenne con seri problemi al cuore! Non è ne il luogo, ne il momento e ne l’uomo adatto per questo tipo di cose! ….*
 
Non riesco proprio a dormire e quindi decido di alzarmi, stavolta però penso bene a non staccarmi quell’affare che mi tiene sotto controllo il cuore. L’ospedale questa sera è pienissimo, ci sono molti bambini ammalati, e questo mi rintristisce molto. Vedere quei visini così dolci e costretti a restare inchiodati a letto è un qualcosa di orribile da assistere.
Mentre passeggio per il lungo corridoio intravedo una bambina che cerca di alzarsi dal proprio letto, ma invano, non ce la fa poverina, è troppo debole. La madre l’abbraccia forte e poi scoppia in un pianto disperato. Mi porto una mano al cuore, è una cosa straziante vedere quella scena.
 
“ Angel, che ci fai qui? “ mi sento chiedere d’improvviso.   Mi volto di scatto, impaurita e davanti a me trovo lui, quel dottore tanto bello .   “ Non, non riuscivo a dormire “ , rispondo io abbassando immediatamente lo sguardo.  Cala il silenzio, nessuno dei due parla, poi d’un tratto sento la sua mano sotto al mio viso.  “ Non avere paura, non ti farò del male, promesso “ dice lui sollevandomi il mento per far si che i suoi occhi si incontrino con i suoi. Mi sento rabbrividire. Ha degli occhi così belli, così luminosi, sto tremando, ma non devo assolutamente farglielo notare, non posso spararmi una figura così pessima.
“ Hai freddo? “ mi chiede dopo un po’ .  Ecco, niente da fare, beccata!    “ No, sto bene” , dico ingenuamente arrossendo all’impazzata.  Il Dottore mi sorride, anche se non ne capisco il motivo, ma ha un sorriso così bello che non do tanta importanza a tutto il resto.
Senza nemmeno rendermene conto porto la mia mano sulla sua che sta ancora sotto il mio mento. Appena le nostre mani si toccano, ho un sussulto. Ritiro la mano imbarazzata mentre lui stupito continua a sorridere.
“ Perché sei diventata tutta rossa?” mi chiede con quel suo sorriso meraviglioso .   Comincio a balbettare qualcosa, non so nemmeno io cosa sto dicendo, levo la sua mano dal mio viso e cerco di ricompormi. Il Dottore mi guarda ancora intensamente, non capisce  il mio comportamento ma allo stesso comportamento ne è divertito.
“ Vieni, ti accompagno nella tua stanza” continua lui vedendo che da me non otterrà più alcuna parola. Mi stavo maledicendo ripetutamente per quanto fossi idiota e cretina. Quell’uomo mi toglie il fiato, sento dei brividi percorrermi la schiena e tutto il corpo, ma cosa mi sta succedendo?  Accidenti a lui, non potevano affidarmi a un Dottore vecchio e orrendo?
Lo guardo per un attimo, poi lui mi porge la sua mano, ovviamente non la prendo per paura che mi venisse qualche attacco. Camminiamo fianco a fianco lungo il corridoio, non alzo gli occhi, non ce la faccio, non ne ho la forza,  Mi gira la testa, non so il motivo, ma comincio a barcollare. Il Dottore se ne accorge e immediatamente mi afferra.
“  Sei stanca, Angel, devi riposare” , mi rassicura quello tenendomi forte.  “ Credo, credo di si”, riesco a dire meravigliandomi di me stessa.
Mi sento morire, sono appoggiata al suo corpo e lui mi tiene con le sue braccia. Che buon profumo che ha. Mi sto prendendo una bella cotta, meglio smetterla.
Lungo il corridoio incontriamo alcune infermiere che corrono trascinando qualcuno su di una barella. Deve essere sicuramente un caso grave.
“ Dottore, quest’uomo è in serio pericolo di vita! “ , urlò una di quelle infermiere agitata al massimo.  “ Vai nella tu stanza, Angel, io devo occuparmi di quell’uomo”, mi dice immediatamente. Lo vedo lasciare la presa su di me e correre verso la barella. Rimango lì, in palata, non riesco a muovermi.
“ Presto, in sala operatoria! “ , urla il Dottore dopo aver constatato la gravità della situazione.  La barella mi passa davanti, vedo del sangue, tantissimo sangue. Quell’uomo è stato sicuramente ferito con un’arma da fuoco. Mi tremano le gambe, non resisto alla vista del sangue. Mi appoggio piano,piano alla parete e quando la barella entra nella sala operatoria chiudo gli occhi e mi concentro cercando di respirare lentamente per calmarmi.
“ E’ tutto apposto, Angi, su, è solo sangue, non fare la bambina”, cerco di ripetermi.
 
Sono troppo curiosa, e invece di andarmene nella mia stanza, come mi aveva ordinato di fare il Dottore, decido di andare a vedere se erano riusciti a salvare quel povero uomo. Cerco un appoggio con la parete e lentamente mi avvicino alla sala operatoria.  Penso di stare per fare l’ennesima cazzata di quel giorno, ma non mi importa di niente, voglio sapere se quell’uomo vivrà oppure no.
Appena arrivo lì davanti, guardo dallo specchietto sulla porta. Il Dottore stava facendo di tutto per rianimarlo, c’era sangue dappertutto. Le mie gambe cominciano di nuovo a tremare, poi all’improvviso vedo il Dottore fermarsi. Cinque secondi dopo un’infermiera ricopre con un lenzuolo l’uomo ferito. E’…. è morto… Non ho mai assistito alla morte di qualcuno, mi sento gli occhi bruciare, credo di stare piangendo. Il Dottore si lava le mani e prima di uscire dice qualcosa all’infermiera. Non riesco a muovermi da lì, piango come ad una deficiente, non dovevo assistere a quella scena, adesso mi sento ancora più male. Il Dottore si volta per caso verso la porta e intravede il mio viso. I nostri occhi si incontrano e immediatamente abbandona la conversazione con l’infermiera e corre da me.
“ Ti avevo detto di andartene nella tua stanza! “ , mi dice arrabbiato.   “ Lo so, ma io…” continuo a piangere e mi copro il viso con le mani.   “ Non piangere”, continua a dirmi tornando calmo.   “ Ah, piccola, deve essere stato orribile per te, scusami “, detto questo mi prende d’improvviso e mi abbraccia.
*Va bene, vuole solo consolarti, però non sa quello che sta scatenando in te, non doveva farlo. Oh accidenti!*
 
Il Dottore, senza smettere di tenermi abbracciata, mi riporta nella mia stanza.  Continuo a piangere mentre mi tengo stretta a lui.
Mi fa stendere delicatamente sul letto e mi copre amorevolmente. Mi sento talmente stupida e in imbarazzo che continuo a piagnucolare anche per questo motivo. Cerco di frenare il flusso di lacrime quando lo vedo sedersi sulla sedia vicina al mio letto.
“ Stai bene, adesso?”, mi chiede premuroso.   “ Si, grazie “ , singhiozzo abbozzando un mezzo sorriso.
“ Resterò qui finchè non ti addormenterai “, mi dice lui sorridendo.  
 
*Ehm, abbiamo un problema. Se tu mi guardi, mio bel dottorino, non credo che io riuscirò mai a prendere sonno!!!*
 
“ Sei così buono con me, non lo merito “, prendo a parlare dopo qualche minuto.   “ Come posso non esserlo con un angioletto come te? “ , risponde lui sarcastico e scoppiando a ridere.  La sua risata contagia anche me, e per la prima volta, quel giorno, scoppio a ridere. Poi però mi ricordo di quel povero uomo appena morto e divento cupa di nuovo.
“ Puoi andare, non c’è bisogno che resti qui con me “, continuo io rassicurandolo che non c’è motivo per cui debba restare.   “ Va bene, ci vediamo domani, allora “ , si alza e si avvicina a me. Non capisco cosa vuole fare, poi d’improvviso si china e mi da un bacio sulla fronte :   “ Sogni d’oro, piccolo angelo” .
 
Sento un brivido attraversarmi il cuore. Non ho mai provato una sensazione del genere in vita mia. Resto a guardarlo incantata mentre esce dalla stanza. Prima di varcare la soglia si volta nuovamente verso di me sorridendomi per poi andare via.
L’ho conosciuto quella mattina stessa e in un solo giorno è riuscito a farmi perdere completamente la testa. Dovevo stare attenta, se non volevo perdere anche il cuore….




Angolo " autrice"
Ecco il secondo capitolo :)
Ringrazio 
sonia0787 per aver detto la sua nel precedente capitolo!
E invito a voi altre di intervenire ^.^
Grazie :)
A presto
Scarl...
   
 
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