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Autore: Justice Gundam    05/12/2013    4 recensioni
Una nuova avventura attende Ash, il suo inseparabile Pikachu, e la sua fidanzata Misty nel misterioso continente di Unima, dove accompagneranno altri giovani allenatori come loro sulla strada verso la Lega, e li aiuteranno ad affrontare il misterioso Team Plasma. Riusciranno, Ash, Misty, Touko, Spighetto e i loro compagni a salvare Unima e a svelare i misteri che si troveranno davanti? Seguito di Heart Soul Adventures, ma può essere letto senza problemi anche come storia a sè, dati gli scarsi spoiler. (Pokeshipping) (Cavaliershipping) (FerrisWheelshipping). COMPLETATO IL 18 DICEMBRE 2015! SI RINGRAZIA MIRIAM PRIMIANA DELL'AQUILA PER I DISEGNI.
Genere: Avventura, Generale, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ash, Misty, N, Touko, Un po' tutti | Coppie: Ash/Misty
Note: AU | Avvertimenti: Spoiler! | Contesto: Anime
Capitoli:
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Best Wishes Reload-022

Pokemon: Best Wishes Reload

Una fanfiction di Pokemon scritta da: Justice Gundam

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Capitolo 22 - Iris, la bambina drago

Il Bosco Girandola, situato appena ad ovest della città di Zefiropoli, è un posto ancora misterioso e poco esplorato, e su di esso si narrano ancora molte leggende e si sentono numerose voci superstizione ed impaurite. Nei suoi meandri bui e silenziosi, dove gli uomini non sono ancora arrivati, i Pokemon prosperano senza che nessuno venga ad influenzare il loro ciclo vitale... ed è proprio in questo angolo di paradiso che Virizion, uno dei tre Pokemon conosciuti come i Sacri Spadaccini, aveva scelto la propria dimora, circondato dai suoi fedeli. Attento ed instancabile custode della calma e della pace di questo angolino di mondo, Virizion ha sempre fatto attenzione che nessuno turbasse l'equilibrio del Bosco Girandola, intervenendo personalmente quando riteneva che ci fosse bisogno di una rapida ed efficace decisione. E fino a quel giorno, era andato tutto bene... l'arrivo di quei tre escursionisti nel Bosco Girandola, e l'intervento di quelle persone, tra cui c'erano un paio di stranieri, stava mettendo Virizion di fronte ad una situazione imprevista... quanto era imprevisto il fatto che lui, adesso, si trovasse di fronte ai suoi due fratelli, Cobalion e Terrakion. Il leader dei Sacri Spadaccini, un maestoso cervo dal mantello blu-azzurro resistente come l'acciaio, con corna gialle scolpite in forma di fulmini, il muso bianco-azzurrino e la fronte nera, stava di fronte a Virizion, al centro di una grande radura dal terreno ricoperto di muschio e fiori. Un grande ciuffo di pelliccia bianca decorava il petto di Cobalion, e sulle giunture delle sue zampe si vedevano delle lame gialle dal bordo frastagliato. Aveva un'espressione nobile e composta, saggia e al tempo stesso severa, e si poteva chiaramente percepire che non approvava molto del comportamento di Virizion.

"VIRIZION. NOI, I TRE SACRI SPADACCINI, AVEVAMO CONVENUTO CHE NON AVREMMO PIU' CERCATO DI INTRAPRENDERE ALCUNA AZIONE NEI CONFRONTI DEGLI ESSERI UMANI." disse telepaticamente Cobalion, guardando dritto negli occhi il suo compagno. "TU, INVECE, IGNORANDO QUESTO NOSTRO ACCORDO, HAI MANDATO I POKEMON SOTTO LA TUA TUTELA CONTRO DELLE PERSONE LA CUI UNICA COLPA ERA QUELLA DI PASSARE TROPPO VICINO ALLA VOSTRA DIMORA. GIA' DA TEMPO HO AVUTO MODO DI VEDERE CHE LA TUA DISPOSIZIONE NEI CONFRONTI DELL'UMANITA' ERA SOSPETTA. ORA ME NE HAI DATO LA CONFERMA."

"ME NE RENDO CONTO, COBALION." affermò Virizion, accettando la critica. "PER QUELLO CHE PUO' VALERE, POSSO DIRE CHE NON AVEVO INTENZIONE DI FARE LORO DEL MALE, E MI RAMMARICA CHE UNO DI QUEGLI UMANI SIA RIMASTO FERITO. IL MIO SCOPO ERA SOLTANTO MANDARLI VIA, E FARE IN MODO CHE NESSUN UMANO OSASSE PIU' METTERE PIEDE NEL BOSCO GIRANDOLA. DA QUANDO GLI ESSERI UMANI HANNO CACCIATO IL TEAM PLASMA, GLI UNICI CHE HANNO PRESO A CUORE I PROBLEMI DEI POKEMON, TEMO CHE TEMPI BUI SI PROSPETTINO PER NOI..."

Il terzo membro dei Sacri Spadaccini, il massiccio Terrakion, annuì lentamente, comprendendo il punto di vista di Virizion, ma non condividendolo. Terrakion era un Pokemon che ricordava un enorme bovino dalle corna ricurve, lunghe come il braccio di un uomo e affilate come spuntoni. Il suo corpo era principalmente marrone e grigio, con varie sfumature sul dorso, sugli arti e sul corpo, una corta coda trianfolare e zoccoli duri come il cemento. Il suo muso era corto e dall'espressione forte ma bonaria, e la sua fronte era armata di corti spuntoni marroni scuri.

"CAPISCO QUELLO CHE VUOI DIRE, VIRIZION." disse Terrakion, la cui voce suonava potente e fiera anche in telepatia. "SPESSO GLI UMANI HANNO ABUSATO DEL NOSTRO AMBIENTE, CATTURANDO POKEMON IN MANIERA INDISCRIMINATA, E DISTRUGGENDO IL NOSTRO HABITAT PER FARE POSTO A SE' STESSI. MA NON SARA' OPPONENDOCI AD OGNI LORO AZIONE CHE RISTABILIREMO L'ORDINE. DOPO LA GUERRA DI TREMILA ANNI FA, CI ERAVAMO RIPROMESSI DI NON AVERE PIU' CONTATTI CON GLI ESSERI UMANI, E COSI' AVREMMO DOVUTO CONTINUARE A FARE."

"DETTO QUESTO, CREDO CHE I TEMPI STIANO CAMBIANDO, FRATELLI MIEI." disse Cobalion. "HO AVUTO QUESTO PRESENTIMENTO, DI RECENTE... SOFFIANO VENTI DI CAMBIAMENTO SU UNIMA, ED E' COMPITO NOSTRO ESSERE VIGILI AFFINCHE' QUESTO CAMBIAMENTO AVVENGA NEL MIGLIORE DEI MODI. AMMETTO CHE IO, PRIMA DI CHIUNQUE ALTRO, SONO STATO PREVENUTO E MALFIDENTE NEI CONFRONTI DELL'UMANITA', FINCHE' NON HO COMPRESO CHE NON ERA SOLO L'UMANITA' A DOVER FARE QUALCHE PASSO VERSO DI NOI. ANCHE NOI DOVEVAMO ESSERE APERTI AL DIALOGO NEI LORO CONFRONTI."

Virizion sospirò, chiaramente colpito dal discorso del maggiore dei suoi fratelli, ma ancora troppo sospettoso nei confronti dell'umanità per permettersi di abbassare del tutto la guardia. Aveva visto soffrire molti Pokemon per colpa degli eccessi dell'umanità, e fino a quel momento, soltanto i Saggi del Team Plasma erano riusciti a conquistarsi la sua fiducia...

"NON SO CHE DIRVI, FRATELLI MIEI." affermò alla fine, grattando il terreno muschioso con uno zoccolo. "IO... VORREI TANTO CHE QUELLO CHE DITE VOI SIA VERO. MA NON POSSO FIDARMI PIU' DEGLI ESSERI UMANI, DOPO QUELLO CHE HANNO FATTO A ME E AI POKEMON SOTTO LA MIA PROTEZIONE. PERDONATEMI. HO BISOGNO DI RIFLETTERE SULLE VOSTRE PAROLE."

"FAI PURE, VIRIZION." affermò Terrakion con un cenno affermativo del capo. "SPERO CHE IN CUOR TUO TU RIESCA A TROVARE LE RISPOSTE CHE TI PERMETTERANNO DI CALMARE IL TUO CUORE."

Virizion annuì rispettosamente, con un accenno di malinconia, ai suoi fratelli, e si immerse nella folta vegetazione, scomparendo al suo interno con un quieto fruscio. Cobalion e Terrakion restarono al loro posto, osservando il loro compagno che si dileguava senza lasciare tracce, in silenzio. Terrakion sospirò e si voltò verso il suo compagno, visibilmente preoccupato. Cobalion notò che non era da Terrakion mostrarsi ansioso... era sempre stato il più allegro e spensierato dei tre Sacri Spadaccini, quindi ogni volta che si mostrava così meditabondo, voleva dire che il problema era serio... "DETTO QUESTO, NON POSSO NEGARE CHE VIRIZION ABBIA LE SUE RAGIONI, FRATELLO COBALION." affermò. "GLI ESSERI UMANI HANNO LE LORO COLPE ANCHE LORO, PER QUANTO NON CONDIVIDA I SUOI METODI. COME PENSI CHE SI POSSANO RICONCILIARE LE DUE PARTI?"

"ANCORA NON LO SO PER CERTO, FRATELLO MIO." disse Cobalion mestamente. "PER ADESSO, VOGLIO AVERE FIDUCIA NELLA MIA CONVINZIONE CHE QUESTO... CAMBIAMENTO CHE HO PERCEPITO SI VERIFICHI, E SIA IN POSITIVO."

"ANCH'IO SPERO CHE TU ABBIA RAGIONE, COBALION. LO SPERO DAVVERO." affermò Terrakion, invidiando tra sè la fiducia che il Pokemon Leggendario Lotta / Acciaio aveva nell'umanità...

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Ash e i suoi compagni avevano passato la notte nell'accampamento dei Pokemon Rescuers, dormendo in alcune brandine messe su all'ultimo momento che Davy e Virgil avevano preparato per loro dopo una cena a base di minestra, formaggio e noci, consumata sotto le stelle. Per Ash e i suoi compagni non era certo stato un problema... dopo aver dormito nei sacchi a pelo, per terra, per così tanto tempo, anche una brandina in una capanna di legno era una sistemazione più comoda, e i quattro ragazzi furono in grado di godersi una lunga notte di sonno, per poi svegliarsi alle prime luci dell'alba. In quel momento, stavano salutando i due Pokemon Rescuers che avevano incontrato il giorno prima, facendo loro gli auguri per il futuro.

"Beh... dobbiamo ringraziarvi per averci dato una mano, Davy... Virgil..." disse Touko, stringendo la mano ai due fratelli. Assieme a Virgil c'erano anche il suo Espeon e il suo Leafeon, che sembravano essere venuti appositamente per salutare i ragazzi e fare loro gli auguri. "Spero che ci potremo vedere ancora, in futuro... magari in condizioni un po' più favorevoli!"

"Certamente. Anzi, dobbiamo ringraziarvi anche noi per esservi offerti di darci una mano." disse Davy, mentre lui e Virgil accompagnavano il quartetto oltre la delimitazione del campo base. Poco fuori dall'accampamento, si trovava una stradina sterrata che, stando alle indicazioni dei due fratelli, portava in una regione più esterna e più sicura del Bosco Girandola, dove non avrebbero corso il rischio di essere attaccati dai Pokemon selvatici, e avrebbero potuto allenare i loro Pokemon a piacimento. "Allora, seguite la strada fino a che non raggiungerete la biforcazione. Ci dovrebbe essere un cartello indicatore, se non è stato divelto da qualche Pokemon selvatico in vena di scherzi... in ogni caso, dovete proseguire verso destra per andare verso Austropoli. Ma prima di raggiungere Austropoli dovrete fare ancora qualche giorno di cammino... e dovrete attraversare il Ponte Freccialuce, il ponte più grande e spettacolare della regione di Unima."

"Lì, vi consiglio di prendervi il vostro tempo per ammirare il panorama." continuò Virgil. "Ci sono stato già alcune volte, durante i miei viaggi, ed è sempre uno spettacolo suggestivo!"

"Grazie del suggerimento, Virgil. Sono sicuro che resteremo tutti molto impressionati." disse Spighetto con un elegante inchino. "A questo proposito... quel ragazzo ferito che avete portato qui, come sta? Non è grave, spero."

"No, per niente. Più che altro è stato lo spavento." li rassicurò Davy. "Una caviglia rotta, ma a parte questo niente. Gli abbiamo messo un'ingessatura, e dovrebbe riprendersi completamente in un mesetto."

Misty sorrise leggermente e annuì, contenta che quella situazione si fosse risolta per il meglio. "Bene, questo ci fa piacere. Allora... grazie ancora di tutto, amici, e speriamo di rivedervi presto!"

"Lo stesso vale per me!" disse Ash. "Grazie di tutto, e a presto!"

"Pika pika!" esclamò Pikachu, stringendo la mano in segno di intesa ora ad Espeon, ora a Leafeon. Lentamente, la squadra salutò i due Pokemon Rescuers e riprese il cammino, voltandosi di tanto in tanto verso il campo base finchè quest'ultimo non fu scomparso all'orizzonte, e i cinque amici si ritrovarono di nuovo in viaggio attraverso la suggestiva foresta.

"Beh, alla fine, anche questa è stata un'avventura a lieto fine." commentò Ash, sistemandosi lo zaino sulle spalle e prendendo in braccio Pikachu, per poi indicare la strada davanti a loro con determinazione. "Perfetto... quindi, la nostra prossima fermata sarà il Ponte Freccialuce, eh? Sono davvero curioso di vederlo, e voi?"

"Beh, io ho già letto diverse cose su di esso." affermò Spighetto. "Tuttavia, nessun libro può sostituire l'esperienza fatta in prima persona, quindi posso dire che anch'io sono impaziente di vedere il Ponte Freccialuce. E voi, mademoiselles?"

"Non c'è neanche bisogno di chiederlo, Spighetto! Anche a me piace vedere nuove cose come ad Ash!" rispose Misty. "Ora, spero soltanto che Ash non si faccia prendere dall'entusiasmo come fa di solito..."

Misty non aveva neanche finito di parlare, che Ash cominciò a distanziare il gruppetto, fischiettando tra sè un allegro motivetto e incitando i suoi compagni di squadra a seguire lui e Pikachu! Anche il topolino elettrico cercava di spronarli a fare più veloci, voltandosi e agitando le zampette verso di loro.

"Pikachu pi! Pika pika, chuuuu!" squittì allegramente. Misty sospirò rassegnata ed ironica, e le due ragazze e Spighetto accelerarono un po' il passo per stare dietro ai loro entusiasti compagni di squadra!

"Beh, non posso certo biasimare Ash per il fatto che è così eccitato!" affermò Touko. "Anch'io, se andassi in un altro continente, non vedrei l'ora di vedere tutto quello che può offrire! In effetti, mi piacerebbe andare a Kanto, quando ne avrò la possibilità!"

"Bene, allora io ed Ash saremo lieti di raccontarti tutto quello che c'è da sapere di Kanto!" rispose Misty, andando a passo di jogging. "Ma per adesso, credo che sia meglio risparmiare il fiato per correre e stare dietro ad un certo allenatore troppo entusiasta! Hehehee... cosa deve fare una fidanzata!"

Touko rise della battuta, per poi affrettarsi a sua volta dietro ad Ash mentre il Bosco Girandola scorreva attorno a loro...

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Il viaggio era stato abbastanza tranquillo, almeno per quella mattina. Non c'erano stati attacchi di Pokemon selvatici, e nessuno aveva cercato di ostacolarli... il che aveva permesso ai quattro di fermarsi in una radura per mangiare e far fare un po' di allenamento ai loro Pokemon. Misty, in particolare, aveva voluto approfittare di una piccola pozza d'acqua che si trovava nelle vicinanze per far fare un po' di pratica ai suoi Pokemon d'Acqua di Unima. I suoi Alomomola, Basculin e Panpour erano già in acqua e stavano provando le loro mosse, seguendo le direttive di Misty su come fare per migliorare i loro attacchi.

"Okay... Alomomola, adesso prova ad usare il tuo Acquagetto." disse Misty al pesce luna rosa, che prese fiato e scagliò un potente e rapido getto d'acqua contro una roccia affiorante. L'attacco colpì, ma non fece più che scheggiare un po' la pietra... e quando Basculin sospirò e scosse la testa, per poi tentare la stessa mossa lui stesso, finì per aprire una profonda crepa nel piccolo scoglio affiorante. "Hmm... mi pare di capire che Basculin sappia già usare molto meglio Acquagetto... o magari Alomomola non ci mette la stessa forza."

"Alomo..." sospirò il pesce luna rosa con espressione desolata, mentre Basculin storceva il naso e borbottava qualcosa che effettivamente fece scattare Alomomola. "Alomo? Momola!"

"Bassssculin..." borbottò il piranha dall'espressione burbera, squadrando il suo compagno di squadra con espressione di rimprovero. I due Pokemon d'Acqua si guardarono in cagnesco, andando l'uno davanti all'altro per sfidarsi... e fu soltanto perchè Misty e Panpour si intromisero che i due non vennero alle mani.

"Panpour!" esclamò la scimmietta azzurra, spingendo via Basculin, che grugnì infastidito e restituì uno sguardo irritato.

"Smettetela, voi due! Non è il caso di prendervela l'uno con l'altro!" esclamò Misty. "Basculin, non era il caso di prendere in giro Alomomola perchè il suo attacco Acquagetto non è forte come il tuo! E anche tu, Alomomola, non abboccare all'esca come uno sciocco! Lui lo faceva apposta per provocarti!"

"Momo!" esclamò Alomomola in segno di protesta. "Alomomola momo mola!"

"Pan?" chiese Panpour, sfregandosi la fronte dubbioso. "Panpour pan, pan!"

"Hmm... mi pare di capire che Alomomola non sia molto interessato a combattere, dico bene?" chiese Misty, guardando poi il pesce luna rosa in segno di conferma. Alomomola annuì lentamente, confermando le supposizioni di Misty, e Basculin grugnì in segno di disapprovazione... per poi restare un po' stupefatto quando Misty accarezzò Alomomola sulla testa, parlandogli con aria comprensiva. "Beh, se non vuoi combattere, non te lo chiederò di certo. Dopotutto, mi sembra di capire che i Pokemon della tua specie sono più adatti a curare i Pokemon feriti che non a combattere loro stessi. Tuttavia, Alomomola, è il caso di farlo comunque un po' di allenamento, in modo che se per caso dovessi essere costretto a combattere, non ti ritroveresti del tutto indifeso."

"Momo?" chiese il pesce luna, un po' rammaricato. Tuttavia, si convinse che la sua allenatrice aveva le sue ragioni, e anche se di mala voglia, si decise a ritornare al suo allenamento, mentre Basculin annuiva e sghignazzava soddisfatto tra sè. Misty sospirò, vedendo i due che si stuzzicavano a vicenda, e accarezzò la testa di Panpour.

"Beh, Panpour, lascia che te lo dica... sarai il più piccolo della mia squadra, ma sei sicuramente più maturo di questi due!" affermò, mentre la scimmietta azzurra annuiva con fare un po' vanitoso. Un po' più in là, Ash e Spighetto stavano aiutando i Pokemon di Touko ad allenarsi... e in particolare, stavano cercando di aiutare il suo Pidove e il suo Karrablast, che non avevano visto azione da un po', a non arrugginirsi. Il Deerling di Ash e il Dwebble di Spighetto stavano facendo da sparring partner, e ne stavano approfittando per fare un po' di pratica a loro volta. Per il momento, sembrava che l'allenamento stesse andando bene, almeno per Pidove, che stava imparando ad usare al meglio le mosse di cui era dotato, e stava mettendo facilmente all'angolo il Deerling di Ash. Un potete attacco Raffica colse di sorpresa il Pokemon cerbiatto, che venne sollevato da terra per un breve tratto e atterrò disordinatamente ad un lato della radura, per poi rialzarsi e scuotere la testa. Ash e Pikachu corsero a vedere se Deerling stava bene, e il Pokemon cerbiatto annuì energicamente, battendo uno zoccolo per terra come per dire che ci sarebbe voluto ben altro per metterlo a terra.

"Comunque, non strafare, Deerling." lo consigliò Spighetto. "Ricorda che anche tu hai cominciato a combattere seriamente solo da poco, e devi ancor sviluppare la tua resistenza e la tua forza d'attacco. Quindi, non fare più di quanto ti senti, e..."

"Pika pika?" esclamò Pikachu, indicando una roccia vicina. Quando Ash e i suoi compagni di viaggio, chiedendosi cosa avesse visto il topolino giallo, si voltarono verso la roccia, videro che dietro di essa si nascondeva quello che sembrava essere una strana creatura... una palla di folto pelo viola acceso, legato in due codini ai lati, che se ne restava acquattato dietro una roccia e sembrava stare osservando il quartetto di allenatori con curiosità. Ash sbattè gli occhi e si avvicinò con prudenza all'essere, che sembrò ritirarsi ancora di più dietro la roccia mentre Ash tirava fuori il suo Pokedex per capirci qualcosa di più.

"Che strano Pokemon... che cosa sarà mai?" si chiese Ash. Sullo schermo del suo Pokedex, sorprendentemente, apparve un essere completamente diverso da quello che si nascondeva dietro la roccia... sembrava una vivace lucertolina che stava in piedi sulle zampe posteriori, ricoperta da squame verdi-grigie e con un paio di zanne piatte che fuoriuscivano dagli angoli della bocca. Aveva una crestina di colore verde scuro sulla testa, e grandi occhi dalla pupilla rossa, mentre le sue zampe sembravano piuttosto piccole rispetto al corpo, con corte dita dotate di piccoli artigli. In altre parole, non c'era nessuna somiglianza con la creatura che si nascondeva dietro il masso!

"Axew, il Pokemon Zanna. Tipo Drago." disse il computer portatile. "Piccolo ma energico, marca il suo territorio graffiando la corteccia degli alberi con le sue zanne, che ricrescono se si usurano, dicentano sempre più affilate e potenti."

"Cosa?" esclamò Ash, scuotendo il suo Pokedex con aria confusa. "Un momento, non è questo il Pokemon che ho davanti! Che succede, il Pokedex si è guastato?"

"Può essere... aspettate che provo a darci un'occhiata io..." disse Touko, scannerizzando a sua volta l'essere che avevano davanti. Anche Misty e i suoi Pokemon d'Acqua si erano avvicinati spinti dalla curiosità... e il Pokemon che avevano davanti non sembrava in alcun modo interessato a farsi vedere! La ragazzina castana attese che il Pokedex avesse finito... e poi, con sua grande sorpresa, anche lei vide apparire l'immagine di Axew sul suo schermo, con tanto di spiegazione che seguì un istante dopo!

"Eh?" si chiese Touko con evidente stupore. Poi, scosse la testa e decise che voleva vederci chiaro. "Okay, adesso basta! Voglio vedere io che razza di Pokemon è questo, santi numi! Non è possibile che due Pokedex si sbaglino!"

"Hey! Io non sono un Pokemon, per tua norma e regola!" esclamò un'acuta vocetta femminile proveniente da dietro la roccia! Fu allora che Touko e gli altri si accorsero, con loro grande stupore, che quella che loro credevano essere una grossa massa di pelo erano in realtà i lunghi e spettinati capelli di una bambina di circa dieci o undici anni con la pelle scura e con addosso un vestito giallo chiaro con il colletto e l'orlo delle maniche rosa, pantaloni bianchi lunghi fin sotto al ginocchio , e scarpette bianche e rosa, oltre che un grosso fiocco rosa legato in vita. Aveva un aspetto davvero inusuale, grazie anche a quell'enorme massa ribelle di capelli che portava legati in due code laterali e in una più piccola dietro di sè, e in effetti dava l'impressione di una ragazzina selvaggia che non doveva sapere molto della civiltà...

La ragazzina selvaggia si mise a posto i capelli come meglio poteva... e nello stesso momento, un piccolo Pokemon sbucò fuori all'improvviso da essi, guardando il gruppo con curiosità - un Pokemon dello stesso tipo di quello che era apparso sui Pokedex di Ash e di Touko. "Axew?" esclamò la creaturina, per poi scendere giù dai capelli della bambina e mettersi a curiosare attorno al gruppo di allenatori, guardandoli da tutti i lati e annusando.

"Ah, ecco perchè il Pokedex faceva vedere quel Pokemon..." disse Misty. "Scusa, piccola, per un attimo abbiamo davvero pensato che fosti un Pokemon sconosciuto! Io e il mio ragazzo non siamo di Unima, e non conosciamo i Pokemon che vivono da queste parti."

"A proposito, il mio nome è Ash Ketchum... e lei è la mia fidanzata, Misty." disse Ash, presentandosi. "E... questo Pokemon che è con me è il mio migliore amico, Pikachu! E poi ci sono i miei compagni di viaggio, Touko e Spighetto!"

"Siamo molto contenti di conoscerti!" esclamò Touko, strizzando un occhio. "Io sono Touko, e sono un'allenatrice di Pokemon alle prime armi, anche se ho già due Medaglie. Sto viaggiando con Ash e Misty in modo che loro mi facciano da mentori!"

"Il mio nome è Spighetto, e sono un intenditore di Pokemon." si presentò educatamente il ragazzo dai capelli verdi. "Gestisco la Palestra di Levantopoli assieme ai miei fratelli, ma al momento sono in viaggio con Ash, Misty e Touko. Sono rimasto molto colpito dalle loro tecniche e dalla loro intesa durante lo scontro che hanno sostenuto con me e i miei fratelli, quindi per il momento sto viaggiando con loro per imparare qualcosa di più che mi aiuti nel mio lavoro di intenditore. Très jolie, mademoiselle!"

"Pika pika!" esclamò Pikachu, alzando una mano per salutare la misteriosa bambina, un attimo prima che Axew si avvicinasse a lui e cominciasse ad annusarlo. Un po' interdetto, il roditore giallo si ritrasse... solo per essere preso in braccio dalla bambina dalla pelle scura, che cominciò a coccolarlo come niente fosse!

"Aaaah, che carino! E' adorabile da morire!" esclamò la bambina dai lunghi capelli, toccando le guance rosse di Pikachu con un dito senza badare alle scosse che lui rilasciava! "Non credevo che negli altri continenti vivessero dei Pokemon così adorabili!"

"Pikaaa..." borbottò imbarazzato il topolino elettrico, dimenandosi lievemente nella presa della nuova arrivata mentre Axew guardava verso di lui con espressione divertita! Ash si grattò la guancia e ridacchiò, non sapendo bene come comportarsi di fronte a quella ragazzina - era simpatica, almeno come primo impatto, ma aveva dei modi di fare che lasciavano spiazzati lui e i suoi compagni...

Finalmente, dopo averlo coccolato a sufficienza, la bambina dalla pelle scura appoggiò Pikachu per terra, dove tornò ad essere oggetto della curiosità di Axew, con suo leggero imbarazzo. "Bene... ma non mi sono neanche presentata io!" esclamò la ragazzina, schiarendosi poi la voce. "Il mio nome è Iris, e vengo dal Villaggio dei Draghi, nella zona nord di Unima! Piacere di conoscervi, tutti quanti!"

Quel nome e la menzione del Villaggio dei Draghi fecero scattare nella mente di Ash e Misty dei ricordi recenti, di quando loro due, assieme al loro gruppo di amici, avevano affrontato il Team Rocket e il Team Vicious. Subito dopo la Battle Frontier, il torneo che le Leghe Pokemon di Kanto, Johto, Hoenn e Sinnoh avevano organizzato per attirare in trappola il Team Vicious, Ash aveva sostenuto la prova della Tana del Drago, nella città natale di Lance. E non solo aveva già sentito il nome di Iris, identificata come una delle candidate che avevano superato più brillantemente il test... ma anche quello del Villaggio dei Draghi, il luogo dove un antico popolo proveniente da Johto si era insediato dopo essere stato sradicato dal suo paese d'origine, e avea cercato di mantenere vive le proprie tradizioni.

"Il... Villaggio dei Draghi, dici?" chiese Touko, altrettanto stupita. "Ma certo, ne ho sentito molto parlare! E' dove vengono cresciuti ed addestrati molti Pokemon Drago, non è vero? Vengono tenuti in piena libertà, e gli allenatori fanno praticamente tutto al loro fianco!"

"Esatto! E' proprio da lì che vengo!" esclamò Iris con percettibile orgoglio. "Ho iniziato a viaggiare per Unima per completare la mia iniziazione come allenatrice di Pokemon Drago... e Axew, il Pokemon che è con me, mi è stato affidato dall'anziana del mio villaggio, quando il suo uovo si era schiuso soltanto da qualche giorno, in modo che io lo aiutassi a diventare forte! Ma... ovviamente ho anche qualche altro Pokemon Drago con me!"

"Vediamo se indovino." affermò Misty, strizzando un occhio con fare arguto. "Hai anche un Dratini, ho indovinato?"

Iris sbattè gli occhi meravigliata mentre si voltava verso la Capopalestra dai capelli rossi. "Beh... in realtà è già un Dragonair da qualche giorno. Ma... come hai fatto ad indovinare che ne ho uno?" chiese.

"Beh... a questo credo di poter rispondere io." affermò Ash, attirando su di sè l'attenzione dei ragazzi di Unima. "Vedi, Iris... un po' di tempo fa, io ho superato la prova della Tana del Drago ad Ebanopoli, e mi è stato fatto il tuo nome! Avevi superato la prova prima di me, quindi... immagino che tu abbia ricevuto un Dratini dal vecchio saggio, giusto?"

"Axew, axew!" esclamò il piccolo Axew, impressionato. Anche Iris non potè fare a meno di annuire, per poi fare una breve risata divertita.

"Hahaa, che coincidenza! Quindi abbiamo superato entrambi la prova, eh? E dire che all'inizio non mi sembravi un granchè come allenatore!" affermò, facendo scendere un gocciolone di sudore dalla testa del ragazzo. Misty, Touko e Spighetto ridacchiarono sommessamente, e Pikachu alzò le spalle come per dire che a quel punto, Ash avrebbe dovuto essere abituato a questi piccoli equivoci...

"Ehm... no, in realtà anch'io ho sostenuto quella prova e ho ricevuto un Dratini... che poi è diventato un Dragonair, ma al momento non ce l'ho con me..." spiegò Ash. "Ma a parte questo... che altri Pokemon hai, Iris?"

"Hehehee... sarò lieta di mostrarteli!" disse la ragazzina, tirando fuori altre due Pokeball e facendole aprire con un gesto della mano che mostrava già una certa esperienza, malgrado la giovane età. "Okay, ragazzi, venite fuori! Ash, ti presento il mio Dragonair e il mio Deino!"

Con un verso simile ad un canto melodico, un Pokemon Drago simile ad un aggraziato serpente dalle squame blu cobalto e dal ventre bianco, lungo e lanciato, con occhi castani e splendenti, e un piccolo corno bianco sulla fronte. La sua testa era decorata da due piccole ali bianche e piumate, mentre sul collo portava una piccola perla blu splendente, e ne aveva altre due sulla punta della coda. In effetti, sembrava una versione più grande e più elegante di un Dratini.

Subito dopo, al suo fianco apparve un altro Pokemon Drago che invece Ash e Misty non avevano mai visto: piccolo e tozzo, era un quadrupede dalle zampe corte ricoperto da fini squame blu e la coda che terminava in un troncone. Dalle spalle in su, il suo corpo era coperto da una folta, disordinata pelliccia nera che creava una sorta di parruccone sulla sua testa, nascondendogli gli occhi, e la sua testa, posta alla fine di un collo corto e sottile, era occupata per buona parte da una bocca larga e dotata di minuscoli dentini affilati. Aveva un piccolo corno nero che spuntava dalla sommità del cranio, e delle scaglie viola sbirciavano qua e là tra la sua folta peluria.

"Aaaaaair..." esclamò Dragonair con voce melodica.

"Deino!" Il draghetto dalla pelliccia nera emise un ringhio acuto, mentre voltava la testa di qua e di là, apparentemente alla cieca, e annusava l'aria attorno a sè. Inutile dirlo, tutti e quattro gli allenatori erano alquanto stupiti ed impressionati - e Touko non perse tempo a tirare fuori il suo Pokedex, puntandolo prima verso il draghetto nero.

"Wow, che bei Pokemon! Sono davvero curiosa di saperne di più..." disse la giovane esordiente, ascoltando con attenzione la spiegazione che arrivò un attimo dopo.

"Deino, il Pokemon Impeto. Tipo Buio / Drago." spiegò l'enciclopedia elettronica. "Completamente cieco, ha il vizio di mordere tutto, e cerca di mangiare qualsiasi cosa gli si pari davanti. Estremamente impulsivo e combattivo, è pericoloso avvicinarlo senza cautela."

"Ehm... in tal caso cercherò di starmene ad una certa distanza. Ci tengo alle mie mani, sapete com'è..." ironizzò Touko, mentre il draghetto nero, dopo aver annusato un po' Pikachu, Ash e Misty si metteva a mangiare voracemente l'erba e il muschio che coprivano il terreno. La ragazzina castana puntò poi il suo Pokedex verso Dragonair, che restava dignitosamente fermo ed immobile al suo posto e sembrava voler dare agli altri allenatori il tempo di guardarlo per bene... ma la spiegazione che Touko stava aspettando non arrivò, e il Pokedex non inviò altro che un segnale di statico. Con un'espressione di imbarazzo sul viso, la ragazzina si rimproverò di essersi dimenticata che, almeno per il momento, il suo Pokedex non aveva registrati che i Pokemon di Unima. "Ugh... accidenti, dimenticavo che il mio Pokedex non è aggiornato."

"Aspetta, Touko... ci penso io ad esaminarlo per te." propose Ash, puntando il suo Pokedex verso Dragonair, che restava fermo lì con estrema pazienza.

Come da programma, il piccolo congegno elettronico si attivò e mostro l'immagine dell'elegante Pokemon Drago sullo schermo. "Dragonair, il Pokemon Drago. Tipo Drago. Pokemon etereo che emana un'aura di tranquillità e ha la capacità di mutare il clima. Accumula un'enorme quantità di energia all'interno del suo corpo, che usa per controllare il tempo atmosferico e affrontare i nemici."

"Davvero una bella squadra di Pokemon Drago, Iris. I miei complimenti." disse Spighetto, chinandosi verso Axew per accarezzarlo. "E devo ammettere che, anche se li ho appena incontrati, i tuoi Pokemon danno una gradevole sensazione. Un gusto dolce con giusto un sospetto di speziato che non fa mai male, anche se al momento l'aroma non è molto ben definito. Ma c'è tempo per fare sì che il sapore diventi più corposo e consistente, quindi direi che come inizio ci siamo."

"Ehm..." Iris si lasciò sfuggire un gocciolone di sudore dalla fronte, spiazzata davanti al vocabolario culinario di Spighetto... "Beh, diciamo che cerco di fare tutto quello che posso. E questo viaggio mi sarà sicuramente utile per rafforzare la mia squadra e diventare un'allenatrice più completa!"

"Ma... visto che stai viaggiando, non dovresti avere un po' di equipaggiamento in più?" chiese Misty, notando che lo zaino di Iris era davvero piccolo per una che stava facendo un viaggio con i suoi Pokemon. "Voglio dire, non credo che in quello zaino ti stiano, che so, sacco a pelo, kit di pronto soccorso, cibo in scatola..."

Iris alzò le spalle. "Oh, io non ho bisogno di queste cose." affermò con un certo orgoglio. "Da quando ho cominciato ad allenare Pokemon, ho sempre vissuto all'aperto, e ho imparato molte cose. Come distinguere le piante commestibili, come curarmi da sola nel caso abbia qualche incidente, come trovare riparo... diciamo che per queste cose, me la so cavare da sola, modestia a parte!"

Touko annuì, impressionata dall'indipendenza che Iris stava mostrando. Certo, anche lei era ormai abituata a viaggiare, ma Iris era più piccola di lei, e già dimostrava di essere molto più smaliziata e sicura di sè. Tra l'altro, al contrario di Touko, lei sembrava già avere il suo obiettivo e sapere come raggiungerlo... Ma proprio quando Touko stava per lodare Iris per le sue capacità, un'altra Pokeball chiusa cadde accidentalmente dalla cintola della bambina dalla pelle scura e atterrò con un acuto suono metallico ai piedi di Iris, che sembrò perdere di colpo gran parte del suo entusiasmo, e guardò la Pokeball con aria desolata. Ash, Misty e Spighetto guardarono a loro volta verso la sfera che rotolò per un breve tratto sul terreno prima di fermarsi.

"Ah... hai un altro Pokemon, Iris?" Chiese Ash incuriosito. Pikachu notò subito, però, che anche gli altri Pokemon si Iris si erano un po' incupiti - Deino aveva smesso di ingozzarsi di erba, e Dragonair aveva abbassato un po' lo sguardo. Soltanto Axew sembrava spensierato - del resto, come Iris aveva detto, era un cucciolo - e continuava senza troppi problemi a cercare di convincere Pikachu a giocare con lui.

Iris esitò un attimo prima di rispondere, e Misty ebbe l'impressione che la piccola allenatrice di Pokemon Drago stesse cercando le parole giuste. "Ehm... in effetti sì, Ash... ma se devo essere sincera, è un Pokemon con il quale ho qualche problema ad intendermi." affermò. "E non è neanche un Pokemon Drago, a dire la verità."

Spighetto ci pensò un po' su, poi si schiarì la voce e cercò di dare una mano come poteva. "Beh, mademoiselle Iris... se vuoi, posso cercare di dare io un'occhiata a quel Pokemon." propose. "Noi intenditori di Pokemon abbiamo appunto il compito di valutare la compatibilità tra un allenatore e i suoi Pokemon, e magari di offrire qualche utile consiglio per migliorarla. Spero che per te non sia troppo un disturbo se ti chiedo se puoi mostrarmi il tuo Pokemon, Iris..."

La bambina dalla pelle scura sospirò e sembrò pensarci su, per poi guardare verso Deino e Dragonair. Il Pokemon Drago dall'aspetto serpentino sembrò pensarci su per un attimo, poi fece ad Iris un cenno affermativo, e con questo la ragazzina del Villaggio dei Draghi si convinse a parlare di questo problema ai ragazzi. Del resto, avevaprovato a risolverlo da sola e non c'era mai riuscita. Forse chiedere aiuto non sarebbe stata poi una cattiva idea.

"E va bene..." disse Iris, raccogliendo la sua Pokeball e poi facendo uscire il Pokemon che vi risiedeva. Aveva l'aspetto di una tozza, enorme e muscolosa talpa bipede, con una corta pelliccia di colore marrone scuro, quasi nero, e delle macchie rossastre simili a segni d'artigli ai lati della testa, sulle ginocchia e sul ventre prominente. Il suo muso era bianco ed affusolato con un nao rosa tondeggiante e delle strisce rosse sulle guance che servivano a dargli un'aria da guerriero, e le sue zampe anteriori terminavano con dei grossi artigli di metallo dal bordo seghettato, che davano l'impressione di essere affilati come rasoi! La testa era protetta da un grande corno metallico seghettato, e alla fine, il Pokemon dava l'impressione di essere un combattente formidabile... ma il fatto che, non appena uscito dalla Pokeball, non fece altro che voltare le spalle a tutti e sedersi a zampe incrociate non fece molto per confermare le impressioni iniziali. Iris sospitò, ormai abituata ad uno scenario come quello, e si voltò nuovamente verso i ragazzi. "Ecco... lui è il mio Excadrill, ed è stato il mio primo Pokemon. Siamo diventati amici quando lui era ancora un Drillbur. L'ho incontrato nella foresta attorno al Villaggio dei Draghi, che stava rubando del cibo ad una famiglia di Patrat... così l'ho sfidato per impedirglielo, ma lui mi ha battuta. Un giorno, però, sono riuscita a giocarlo e l'ho intrappolato in un groviglio di liane... dopodichè l'ho liberato e da allora abbiamo cominciato ad andare d'accordo e a combattere assieme."

"Beh... diciamo che anche io e Pikachu non andavamo troppo d'accordo all'inizio, quindi... posso capire, ci sono passato anch'io!" affermò Ash.

"Axew?" chiese il draghetto a Pikachu, come se chiedesse conferma, e Pikachu rispose incrociando le braccia e annuendo saggiamente.

"Diciamo pure che tu e Pikachu non vi sopportavate, all'inizio!" ironizzò Misty, ricordando bene quel giorno che aveva cambiato per sempre le vite di tutti e tre... Ash fece una faccia imbarazzata, facendo ridacchiare un po' anche Iris, che poi proseguì la sua storia.

"Io e Drillbur cominciammo ad allenarci e a combattere assieme, e ben presto diventammo talmente forti che nessuno dei miei coetanei riusciva a batterci in uno scontro di Pokemon, tanto più che Drillbur presto diventò Excadrill..." riprese. "Finchè un giorno, alle finali di un piccolo torneo organizzato dagli anziani del nostro villaggio, non mi sono trovata ad affrontare Aristide, il miglior allenatore di Pokemon Drago di Unima. Pensavo che io ed Excadrill avremmo vinto, e invece... lo Haxorus di Aristide ci ha spazzati via senza neanche fare fatica."

"Ahia... sì, capisco... essere sconfitti in maniera così netta può lasciare il segno..." affermò Touko, ricordando la propria sconfitta per mano di Aloè e dei suoi Herdier e Watchog. Anche lei era rimasta scioccata dalla facilità con cui la Capopalestra di Zefiropoli aveva sopraffatto lei ed Ash. "E quindi... da allora Excadrill è rimasto così?"

Iris sospirò. "Sì, è così..." affermò, mentre Ash usava nuovamente il suo Pokedex per vedere che informazioni poteva dargli su Excadrill.

"Excadrill, il Pokemon Sottoterra. Tipo Terra / Acciaio." arrivò poco dopo la risposta del Pokedex. "I suoi artigli si sono irrobustiti diventato d'acciaio, e possono scavare in una lastra di metallo. Costruisce tane labirintiche a circa un centinaio di metri sotto terra, aprendo a volte dei buchi nei tunnel della metropolitana."

Spighetto si avvicinò con cautela ad Excadrill, prima guardandolo e cercando di parlargli da una certa distanza in modo da stabilire l'inizio di un rapporto con lui... ma il Pokemon simile ad una talpa gigante non mostrò alcuna reazione, e restò rannicchiato su sè stesso, tenendo le braccia conserte e alzando appena un po' lo sguardo. Stando bene attento a non sembrare troppo invadente, Spighetto si avvicinò un po' ad Excadrill e lo accarezzò sulla testa, ottenendo in cambio appena un cenno di riconoscimento. Dopo qualche secondo, che Spighetto impiegò osservando con attenzione il Pokemon talpa e cercando di stabilire un po' di contatto, il ragazzo dai capelli verdi annuì, un po' pensieroso.

"Sì, in effetti mi rendo conto che questo Pokemon ha qualche problema... il suo gusto è amaro, con un tocco di acidulo, e si sente che ancora non si è fatto una ragione di quella sconfitta che ha subito." affermò il giovane intenditore di Pokemon. "Non è una cosa che si possa risolvere così facilmente, in quello che si dice quattro e quattr'otto. Ci vorrà del tempo per capire qual è il problema di Excadrill e cercare un modo di fargli ritrovare la sicurezza. Un lavoto che credo richiederà pazienza e costanza."

"Sì, immagino..." affermò Iris, raggiungendo a sua volta Excadrill e accarezzandolo malinconicamente sulla testa. Dragonair strisciò verso il suo compagno di squadra e cercò di incoraggiarlo con un cenno della testa, ma Excadrill non sembrò prestargli troppa attenzione, esi limitò ad annuire svogliatamente. "Beh, immagino che non posso chiedervi di risolvere questo problema per me. Voi state già andando per la vostra strada, mentre io sono diretta ad Austropoli per motivi personali... non vi chiedo certo di prendervi tutto questo disturbo per me."

"In realtà, per noi non sarebbe affatto un disturbo, visto che ci stiamo dirigendo ad Austropoli anche noi, per pura coincidenza!" esclamò Touko, per poi schioccare le dita come e avesse avuto un'idea luminosa. "Anzi, a questo punto, tanto vale che noi facciamo la strada assieme! Dopotutto, ci possiamo tenere compagnia e possiamo darci una mano a vicenda per allenare i nostri Pokemon, scambiarci idee e opinioni... insomma, più si è, più ci si diverte, non credi anche tu?"

"Sono d'accordo! Non credo sia un problema se viaggiamo tutti assieme fino ad Austropoli." rispose Misty, facendo un sorriso e un cenno di assenso ad Iris. La conosceva solo da pochi minuti, ma già aveva l'impressione che quella ragazzina sarebbe diventata una sua grande amica. "E poi, così ci possiamo dare una mano a vicenda."

Sulle prime un po' stupita dalla proposta, Iris si sfregò il mento e fece il segno dell'okay, sorridendo vivacemente. "Sì, mi sembra una buona idea! Io mi oriento abbastanza bene in questi posti un po' selvaggi, e vi posso dare una mano. E... se voi poteste dare una mano a me quando saremo arrivati ad Austropoli, perchè io in queste grandi città non mi oriento proprio..."

"Sarò molto lieto di fare da cicerone anche per lei, mademoiselle Iris." affermò Spighetto, inchinandosi con la grazia di un vero gentleman. "Spero che la compagnia sia di suo gradimento, e che lo sia altrettanto per i tuoi Pokemon."

"Axewwww!" esclamò vivacemente il piccolo Axew alzando una zampetta artigliata. Deino alzò la testa fieramente, e anche Dragonair annuì in direzione della sua allenatrice. Solo Excadrill rimase fermo al suo posto, apparentemente indifferente alla notizia... almeno finchè Iris non gli si avvicinò e non gli mise affettuosamente una mano sulla spalla.

"Vedrai, Excadrill, ci sarà da divertirsi e da imparare molto con questi ragazzi." affermò la ragazzina dalla pelle scura accarezzando il suo primo Pokemon. Excadrill ebbe una debole reazione, girandosi soltanto un po' verso Iris, prima di tornare alla passività e all'indifferenza apparente di prima. "E vedrò di venire finalmente a capo di questo tuo problema... così potremo tornare ad essere amici come un tempo, non sarebbe bello?"

"Drill..." mormorò il Pokemon talpa, con una voce che sembrava il suono di una trivella che spaccava la roccia.

Ash fece un passo in avanti, e strizzò un occhio verso Iris, sfoderando uno dei suoi sorrisoni incoraggianti. "Bene, quindi... benvenuta in squadra, Iris! Sono sicuro che formeremo una squadra imbattibile, quindi... prossima fermata, Austropoli! State attenti, perchè adesso arrivano Ash e i suoi allegri compagni!"

"Pikachu!" esclamò il topolino giallo... ed Axew, che sembrava aver subito preso in simpatia il piccolo roditore elettrico di Kanto, imitò la posa di Ash e lanciò un breve ma convinto ruggito di battaglia. O almeno, quello che nel suo caso si avvicinava di più a questo!

"Axew axewwww!"

Un gocciolone di sudore scese dalla fronte di Iris, che poi sorrise con tono di amichevole presa in giro. "Beh, Ash, lascia che te lo dica. Non metto in dubbio che come allenatore tu possa essere bravo... però sei proprio un ragazzino!" commentò.

Ash assunse immediatamente una comica espressione di sorpresa e scivolò a terra per il disappunto... e Misty incrociò le braccia sul petto e annuì in segno di assenso. "Vedo che c'è già una cosa su cui tu ed io ci intendiamo, Iris!" affermò la rossa ex-Capopalestra di Kanto.

"Ugh... hey, ragazze, guardate che non c'è bisogno di infierire!" provò a dire Ash da terra!

Touko ridacchiò dietro la mano che si era portata alla bocca. "Però non puoi negare che abbiano la loro parte di ragione, non credi?" affermò, scatenando le risate generali anche da parte di Ash...

Pikachu sorrise e scosse la testa, per poi rivolgere ad Axew e agli altri Pokemon della squadra di Iris uno sguardo di benvenuto. Sicuramente ci sarebbe stato da divertirsi, con questi nuovi compagni di viaggio...

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Intanto, nell'ufficio di Giovanni, nella sua lussuosa villa a Smeraldopoli, il leader del Team Rocket stava ricevendo una comunicazione dai suoi agenti di stanza ad Unima... e in quel momento, Jessie aveva appena finito di fare rapporto di quello che lei, James e Meowth avevano scoperto circa il Team Plasma e i Pokemon Leggendari di quel continente.

"E... questo conclude il nostro rapporto, capo." concluse la rossa, non senza un po' di nervosismo. Sperava che le informazioni che aveva scoperto fossero abbastanza per soddisfare Giovanni, che non era mai stato uno che si accontentava di poco.

Per fortuna, dopo qualche istante in cui Giovanni li aveva fissati con espressione severa, il capo del Team Rocket fece un ghigno soddisfatto, che non fece che renderlo ancora meno rassicurante. "Bene, sembra che finalmente voi incompetenti abbiate deciso di rendervi utili. Meglio tardi che mai." affermò. "Sì, per adesso le informazioni che mi avete mandato sono più che sufficienti. In effetti, il continente di Unima sembra essere molto interessante... sapete, sarei tentato di prendermi una piccola vacanza, una volta tanto. Questo lavoro d'ufficio finisce per diventare noioso, ad un certo punto... e Unima sembra proprio il posto giusto per prendersi una... pausa di riflessione, per così dire."

Sullo schermo davanti a lui e a Persian, James sbattè gli occhi stupito. "C-come? Capo, lei vuol dire... che ha intenzione di venire a visitare Unima lei stesso?"

"Precisamente." rispose Giovanni senza alcuna esitazione. "Arriverò tra qualche giorno assieme a Domino e ad un gruppo di miei agenti, dopo aver messo a posto i miei affari qui a Kanto... quindi tenetevi pronti, perchè tra non molto il Team Rocket sbarcherà ad Unima, e sarà per noi l'inizio di una nuova era!"

Giovanni sghignazzò a denti stretti, un suono inquietante che fece da sottofondo al miagolio soddisfatto emesso dal suo Persian...

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CONTINUA...

 

  
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