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Autore: frencia92    06/12/2013    2 recensioni
Seguito di 'Se si potesse non morire'
La storia riprende dalla gravidanza di Ziva e vedremo come con Tony porterà avanti la sua nuova vita.
Intanto qualcuno sta arrivando per scombussolare le loro vite...
GRAN FINALE NATALIZIO!
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Anthony DiNozzo, Anthony DiNozzo Senior, Leroy Jethro Gibbs, Un po' tutti, Ziva David
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Only TIVA '
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Capitolo 14: Inconsueto interrogatorio 
 
 
Si sveglia presto, tiene ancora tra le braccia Alex.
Un pò intontito dopo la nottata passata in bianco, si alza senza svegliarlo, lo copre bene con le coperte ed esce dalla stanza solo dopo avergli dato un bacio sulla fronte.
Entra nella sua stanza notando con piacere che Ziva dorme beatamente, così prende in braccio Crystal e la porta con se in cucina, riempiendo un biberon di latte caldo.
Si siede a tavola cullando sua figlia che pian piano apre gli occhi, dell'intenso colore del cielo, lei sorride vedendo suo padre, così le allunga il biberon cullandola costantemente, tenendo il suo sguardo fisso sui suoi occhi così belli.
"Hai gli occhi della nonna, Principessa..."
Sorride malinconico pensando a sua madre, a quanto gli ha voluto bene e quanto gli sarebbe piaciuto che avesse conosciuto i suoi nipotini.
In quel momento Gibbs appare sulla porta, lo guarda incantato senza farsi notare.
Vede come si prende cura della sua bambina, di quanto è dolce nel cullarla.
Rivede se stesso molti anni prima quando teneva in braccio Kelly, ricorda quanto amava fissarla per ore negli occhi leggendovi all'interno pace e serenità, le sue prime parole, il momento in cui iniziò a camminare senza sostegni... pensa che probabilmente anche Tony avrà quei ricordi e se li porterà dietro per il resto della sua vita, raccontando ai suoi figli quando saranno grandi tutte quelle piccole cose che bastavano a renderlo felice, che bastava un loro sorriso per farlo sciogliere come neve al sole, che con uno sguardo gli facevano capire se andava tutto bene, se erano tristi, felici, preoccupati...tutto in un solo sguardo, quello che guardi commosso mentre salgono sull'altare per sposarsi, per poi renderti il padre e il nonno più felice del pianeta...
Pensa a tutto questo mentre li osserva in silenzio.
Tony si accorge di lui in un secondo momento, troppo inpegnato a guardare 'la sua principessa' per accorgersi di lui e di quel bel sorriso involontario nato sulle sue labbra.
"Sei gia sveglio, Gibbs. Sono solo le sei del mattino, non andiamo all'NCIS prima delle nove..."
"Non preoccuparti, è l'abitudine. Sai, è la prima volta che ti vedo così assorto... a cosa pensavi?"
"È davvero bella, non trovi? Ho notato che ha gli occhi di mia madre... amavo guardare i suoi occhi, ne ero ipnotizzato."
"Cos'è successo stanotte con Alex?!"
"Lui... è spaventato, come me... era con me quando è esplosa la bomba, Ziva te ne ha parlato in ufficio...
È rimasto scosso da tutto questo. Non si è mai trovato ad affrontare la morte, io ho rischiato davvero tanto per proteggerli, c'era la possibilità che rimanessi in sedia a rotelle a causa della schiena, per fortuna mi hanno curato in tempo e mi sono fatto operare immediatamente, Alex sa che ora sto meglio, ma ora ha ancora più paura che possa succedermi qualcosa per cui potrei morire.
Non volevo mentirgli, così gli ho spiegato a grandi linee cosa comporta il mio lavoro.
Sa che rischio di morire, prima ero io a proteggerlo, ora è lui che cerca di proteggere me!
Credo che da grande farà il poliziotto... o il medico... è davvero speciale!"
"Questo è solo merito tuo, Tony. Gli stai insegnando il bello e il brutto di vivere, cosa è bene e cosa è male... non tutti hanno le capacità di insegnare ai propri figli come va la vita, per questo ritengo che tu sia un ottimo padre... e te lo dice un uomo che di errori ne ha fatti parecchi prima di arrivare fin qui. Ti ammiro per le tue spiccate doti di padre, sei spontaneo, sei sempre te stesso e un giorno i tuoi figli sapranno apprezzare quello che fai ogni giorno per loro..."
"Grazie... quanti bei complimenti oggi! Sembri di buon umore..."
"E lo sono... credo sia la prima volta dopo anni che mi sveglio così bene..."
"Washington ti fa male... te lo dice uno che ora sta benissimo, nonostante tutto quello che succede."
Sorride spontaneamente alla frase di Tony, siede accanto a lui dopo essersi preparato la colazione e rimane li a guardarlo "Questa bambina ha il tuo stesso sorriso... quando la guardo vedo te..."
"Quando è nata, Ziva ha detto esattamente le tue stesse parole. È molto silenziosa, se la prendi in braccio e la culli si addormenta subito. Non ci ha mai dato problemi di notte, come Alex è regolare nel sonno, di solito non si svegliano di notte... tranne da qualche giorno a questa parte. Sono molto spaventati i miei angioletti..."
"Sei fortunato! Quando è nata Kelly non dormivo la notte per far addormentare lei..."
I loro sguardi sereni si incontrano, mentre Ziva appare sulla porta. Sorride nel vederli di nuovo insieme, si avvicina a Tony e lo bacia.
"Ciao, amore... sei riuscito a dormire?"
"Si, nessun problema. Alex non si è più svegliato!"
"Ottimo. Ti è arrivato un messaggio da Gabriela, dice che ci sono le prove del coinvolgimento dell'ex Direttore e di un uomo che era stato assoldato per ucciderci. La polizia l'ha appena arrestato e non vuole parlare. È nella nostra sala interrogatori."
"Benissimo, grazie!"
La bacia per ringraziarla, lasciandola prendere in braccio Crystal per prepararsi ad andare al lavoro.
"Mia piccola ninja... quando Alex si sveglia rassicuralo, era piuttosto scosso stanotte. Stai con lui, torno tra un'oretta... se hai bisogno, chiamami, ok?"
"Si, tesoro. Vai tranquillo, io resto coi bambini..."
Lo bacia di nuovo prima di lasciarlo andare via con Gibbs.
 
 
Al loro arrivo in ufficio, Tony viene letteralmente sommerso dalle telefonate dei giornalisti e di altre agenzie che vogliono sapere, i colleghi lo sommergono di domande, irritandolo.
Per fortuna riesce a scappare da tutti per andare finalmente a parlare con l'uomo assoldato dall'ex Direttore dell'NCIS di Rota. Con Gibbs entra nella sala interrogatori, sapendo già che strategia usare per farlo parlare.
"Se siete qui per farmi parlare sprecate tempo!"
Gibbs si siede davanti a lui e tace. Appoggiato allo specchio di spalle, Tony inizia con calma a colloquiare con lui, è stranamente calmo e Gibbs ne rimane molto sorpreso ma non lo da a vedere.
"Se non sei stato tu a fare questo casino difenditi, Marcus... ho letto la tua cartella... da quello che ho visto confronto a te Bin Laden era un pagliaccio... hai fatto esplodere la tua classe delle scuole elementari a 8 anni facendo il piccolo chimico uccidendo sei tuoi compagni... perchè dovrei credere che sei innocente?!"
"Ahahah!! Quello si che è stato divertente!! C'erano pezzi di loro sparsi ovunque... era una caccia al tesoro!"
Tony sembra veramente tranquillo, continua a parlare con l'attentatore come se nulla fosse mentre Gibbs lo guarda sbalordito dal suo comportamento.
"Beh, ti sei divertito... non ti hanno fatto niente perchè eri un bambino. Ti sei divertito a far saltare l'NCIS?"
"È stato molto meglio... " in quel momento si tradisce con le sue stesse parole, proprio ciò che voleva Tony.
"Beh, Tony... ha confessato! Guantanamo lo aspetta. Ce lo porti tu?"
"Non ci penso neanche... potresti lasciarci soli un momento, Gibbs?"
"Ehm... certo. Ti aspetto in ufficio."
Gibbs esce da quella stanza ma qualcosa non gli quadra. Il modo di fare di Tony... quell'interrogatorio era strano, se n'era accorto subito... quel tono di voce, così calmo, impassibile... sembrava la quiete prima della tempesta.
Si dirige subito alla stanza accanto per vedere cosa succede al di là del vetro.
Tony si avvicina all'uomo, lo fa alzare di forza dalla sedia, sbattendolo violentemente attorno al muro, lo tiene stretto al collo con una mano mentre nell'altra impugna la pistola contro la tempia.
Gibbs rimane congelato a guardare la sua rabbia sprigionarsi brutalmente contro l'attentatore.
"DAMMI UN BUON MOTIVO PER CUI NON DOVREI UCCIDERTI FACENDOTI SOFFRIRE COME UN CANE!"
L'uomo pare terrorizzato, così cerca di non irritare di più Tony, assecondandolo.
"Io... io non lo so... se mi uccidi non parlerò!"
Gibbs capisce che nasconde qualcosa e Tony lo aveva capito subito, per questo era così calmo...
"PARLA... O TI SQUARTO VIVO COME UNA SARDINA E SPARERÒ AL TUO CUORE DOPO AVERLO STRAPPATO DAL TUO PETTO! NON PERDERE TEMPO PERCHÈ NON NE HO... E TRA POCO NEMMENO TU!!!"
"Si, va bene... il vostro Direttore mi aveva assoldato per uccidere lei... perchè sapeva che ci sarebbe arrivato. Vance l'ha mandata qui perchè lei era il più adatto per la missione, lui lo sapeva... mi ha incaricato di uccidere lei e la sua famiglia... se non ci fossi riuscito al primo colpo sarei dovuto passare a rimedi estremi... ho piazzato due bombe all'interno della sede... finora ne è esplosa solo una..."
Alla fine della frase sorride malignamente, Tony, sentendosi preso in giro, abbassa l'arma e gli spara ad una gamba, facendolo accasciare a terra ed urlare forte dal dolore.
"Hai cercato di uccidere i miei figli... loro non si toccano. Dove hai piazzato la bomba... quanto manca all'esplosione?"
"Non te lo dirò mai, sbirro!"
"Posso spararti ancora nell'altra gamba... e potrei farti dissanguare lentamente... scegli tu!"
"Ok, ok... va bene, non sparare! È al secondo piano, obitorio... tra 11 minuti ci finirete tutti!"
Ricomincia a ridere davanti ad un nervosissimo Tony, così gli spara di nuovo alla stessa gamba, allargandogli la ferita precedente.
"Mi ha fatto davvero piacere parlare con te, Marcus... ci vediamo a Guantanamo, se sopravvivi...!"
Esce di corsa dalla sala, seguito da Gibbs. Vanno in obitorio dopo aver dato l'allarme. Trovano subito la bomba, collegata al computer con fili rossi, bianchi e blu.
"Tony, fermati! Cosa vuoi fare?"
"Disinnesco la bomba, non possiamo aspettare gli artificieri, sarebbe troppo tardi!"
"Sai disinnescare una bomba?"
"Si, certo... ora taci."
Inizia a maneggiare con i fili, prende il suo coltellino e ne taglia due blu e uno bianco, fermando il timer e disinnescando la bomba.
Cerca di riprendersi dal terribile spavento sospirando forte e chiudendo forte gli occhi, Gibbs lo vede molto provato, così cerca a modo suo di farlo riprendere "Dove diavolo hai imparato a disinnescare bombe?? Sembrava lo facessi di mestiere vista la tua sicurezza nel tagliare i fili!!"
"Esperienza... in questi tre anni mi sono 'allenato' a disinnescare bombe... sapevo cosa ci aspettava... ma non conoscevo le conseguenze, non doveva morire nessuno, è stata colpa mia... avrei dovuto prevederlo..."
"Tony... tu non sei colpevole della morte dei tuoi agenti, è quel bastardo in sala interrogatori il tuo assassino! Ti sei già vendicato!"
"Vallo a dire alle famiglie delle vittime! Se fossi stato io al posto dei miei agenti... non oso immaginare come l'avrebbero presa Ziva e Alex..."
"Non lo pensare nemmeno! Tu sei vivo! Devi portare sollievo alle famiglie delle vittime inchiodando l'assassino dei tuoi agenti... hai fatto tutto ciò che potevi fare, anche di più. Non farti problemi o non riuscirai più a scacciare i mostri dai tuoi incubi! Guarda tua moglie. Lei ha vissuto i peggiori incubi... se riesce ancora a sorridere è solo grazie a te e alla tua forza. Non perderti ora!"
"Grazie, Gibbs!"
Finalmente torna a sorridere, lasciano insieme l'obitorio per tornare a casa.
 
"PAPÀ! PAPÀ! Avevo paura che succedesse qualcosa! Non andare più via, ti prego!"
"Tesoro... va tutto bene. Ora non ci succederà più niente. È tutto finito."
"Davvero? Davvero davvero??"
"Si, davvero davvero. Abbiamo trovato un'altra bomba... l'ho già disinnescata e gli artificieri l'hanno portata via e hanno già controllato tutti gli uffici senza trovare altri ordigni. Siamo al sicuro, ora!"
Alex lo abbraccia forte piangendo, Tony lo capisce perfettamente.
"Alex, va tutto bene. Non piangere più... se no piango anch'io!"
"Va bene, allora smetto... resti con me oggi?"
"Certo! Faremo tutto quello che vuoi!"
Alex corre felice in camera dei genitori per svegliare la sorellina mentre Gibbs si ferma a parlare con Tony e Ziva.
"Tornate a Washington ora?"
"No, restiamo qui. Il Direttore mi ha chiesto di sostituire temporaneamente l'ex Direttore di Rota, Ziva mi aiuterà a sovraintendere l'agenzia. Mi dispiace, ma anche se potessi non tornerei, questo lo sai bene..."
"Posso almeno sperare nel vostro ritorno per Natale? Farò un pranzo con McGee, Abby e Ducky. Palmer sarà via con Breena e suo figlio, quindi non ci sarà! Posso contarci?"
"Si, verremo volentieri. Così Alex vedrà la sua madrina e il suo padrino! Saremo felici di venire da te..."
"Ovviamente potrete fermarvi da me a dormire e potrete ripartire quando volete..."
"Grazie, ci saremo. Promesso."
"Bene. Io devo tornare a Washington... vi aspetto tra qualche mese!"
"D'accordo, Gibbs... Alex? vieni a salutare!"
Ziva va in camera a prendere Crystal e Alex, perchè Gibbs possa vederli prima che parta.
"Ragazzi... mi ha fatto davvero molto piacere vedervi e stare con voi. Mi mancherete tanto."
"Gibbs, mi dispiace che parti... ti voglio tanto tanto bene!" Alex abbraccia Gibbs, salutandolo per l'ultima volta.
"Bene. Ora vado. Statemi bene, ragazzi!"
"Fà buon viaggio, Gibbs. A presto."




 
   
 
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