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Autore: Diana924    06/12/2013    1 recensioni
Il 1877 si è appena chiuso epr Elisabeth Norbert, detta Lizzie. Ha perso il suo dipendente John Carr, ha scoperto di essere innamorata dal giovane William von Strock, ignorando che costui è apssato per le mani di Liam, ed è nata la piccola Harriet.
Di ritorno a Londra, e al suo amato bordello maschile, Liz scopere di aver subito un furto e assieme a Liam indaga, desiderosa di punire il responsabile, mentre William e lady mary von Strock aspettano una sua risposta
[ Seguito di " lady Elisabeth e il caso della lettera ", è consigliata la lettura del suddetto e del precedente " lady Elisabeth e un caso complicato " per comprendere appieno la storia ]
Genere: Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo | Contesto: Età vittoriana/Inghilterra
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Elisabeth aveva mandato Liam a spedire le lettere dirette a Seaton, ben sapendo che lui vi aggiungeva le sue, dirette a sua sorella Gwen.

Una buona dormita, e la presenza di Liam con lei l’avevano ritemprata dalle fatiche della giornata precedente, specialmente quando Liam si era preso cura di lei. Odiava dover dipendere da qualcuno, specialmente da uno dei suoi ragazzi, anche se si trattava di Liam, specialmente se si trattava di lui che la conosceva meglio di tutti loro. E soprattutto odiava sentirsi protetta, erano quelli i momenti in cui si ricordava di essere una donna, era così facile dimenticarlo quando i ragazzi la trattavano con sussiego e le si rivolgevano come se la sua opinione fosse determinante. Malediva l’educazione che le aveva dato sua madre prima di morire, un’educazione che suo zio George Norbert aveva provvidenzialmente modificato.

Sfogliando il suo registro in marocchino rosso quella mattina dopo la colazione aveva tracciato una linea sul nome di Clarence, poco importava se fosse stato realmente lui il colpevole, era pronta riprendersi Freddy ma l’altro doveva andarsene.

Le rimaneva ancora una cosa da fare prima di convocarlo si disse mentre si vestiva, indossando l’abito crema che la rendeva tremendamente femminile. Vi abbinò dei guanti bianchi e un cappello del medesimo colore prima di uscire di casa, non prima di aver avvisato Mrs Chambers che sarebbe tornata per pranzo, in direzione di casa di Alfred Taylor.

Mentre avanzava si disse che nel pomeriggio doveva parlare con William, o almeno con sua madre per definire le nozze, per fortuna non era come le volte precedenti quando Liam e sua sorella avevano insistito affinché battezzasse secondo il rito cattolico i bambini. Pazzi, pazzi e incoscienti aveva risposto l’ultima volta stringendo a sé Georgie che era scoppiata in lacrime.

Gwen, che suo fratello chiamava Gin, era libera di insegnare ai suoi figli il gaelico e le tradizioni della loro isola, ma se solo avesse avuto sentore che cercava di imporre loro le sue stupide tradizioni papiste l’avrebbe licenziata all’istante.

Bussò tre volte prima che Alfred Taylor in persona le aprisse la porta, avvolto in una vestaglia rossa di gusto alquanto discutibile per i suoi gusti.

<< Buongiorno Alfred, o come devo chiamarti? >> lo salutò con un sorriso sarcastico, se lo conosceva bene l’altro si era cambiato in tutta fretta. << Alfred, anche se preferirei Mr Taylor, ma non si può chiedere tanto a te, vero Liz? >> chiese lui di rimando fissandola, se lo conosceva bene le stava invidiando l’abito.

 << Forse, Mr Alfred Taylor, ora mi fai entrare o vuoi che congeli sulla porta? >> chiese incrociando le braccia. << Entra pure, ma non toccare nulla >> disse lui lasciandola entrare. Se si aspettava di recarsi nel salotto, o anche nella biblioteca ne fu delusa perché Taylor rimase esattamente dov’era.

<< Non mi accompagni? >> chiese mentre cercava di recuperare il suo sangue freddo, se al suo posto ci fosse stato un uomo Alfred Taylor non si sarebbe mai comportato in quella maniera.

<< No, e ora dimmi subito cosa vuoi, dubito che tu sia venuta fin qui per scambiare quattro chiacchiere. Ho saputo del licenziamento, bella e spietata, se preferissi le donne ti sposerei all’istante, sappilo >> le rispose lui mellifluo. Sposare Alfed Taylor, il solo pensiero le provocava mal di stomaco, se cercava un motivo per sfuggire al matrimonio quello era più che sufficiente.

<< Solo l’idea di passare una notte accanto a te è sufficiente per farmi avere la nausea, senza rancore, per caso qualcuno dei miei ragazzi ti ha contattato? >> ribatté, la miglior difesa era sempre l’attacco. << E perché dovrei rivelartelo? >> chiese lui, come tutti non la stimava perché era una donna, ma Elisabeth sapeva bene di valere quanto Alfred Taylor, se non di più.

<< Perché così io ti rivelerò il nome dei tuoi ragazzi che sono scontenti di te e pensavano di venire da me. E come regalo vi aggiungo uno dei miei abiti, felice? >> chiese, sapeva esattamente come lusingarlo.
<< A patto che si tratti di quello verde >> fu al risposta di Alfred mentre lei sorrideva trionfante, era fatta. << Quello verde mi piace troppo >> ribatté, era curiosa di sapere dove l’avrebbe portata quella risposta. << Allora voglio quello rosso, quello con il bordo nero, e mi limiterò a dirti se hai indovinato o meno >> rispose lui, e ad Elisabeth andava più che bene.

<< Molto bene, ascoltami allora >> rispose avvicinandosi a lui e sussurrandogli all’orecchio un nome. Lui sorrise e poi le rispose sempre a voce bassa.

Cinque secondi dopo Elisabeth Norbert lasciò l’abitazione di Alfred Taylor con un sorriso trionfante sul volto e le mani che le prudevano dalla soddisfazione.
   
 
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