Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber
Segui la storia  |       
Autore: Beliectioner_Is_A_Promise    06/12/2013    2 recensioni
Difficile partire per una altro stato, lasciando tutta la famiglia nella città natale. Questo è quello che succede a Blaze, diciassettenne solare e simpatica pronta a fare qualunque cosa pur di far stare bene le persone. Purtroppo ciò cambia quando qualcuno si approfitta di lei, e da quel momento nasce una nuova ragazza, timida e sospettosa verso i maschi. Il cambio di nazione, il susseguirsi di sfortunati incidenti e lo sconforto della ragazzina commuovono Faith, che a differenza del nome è atea, contraria a qualsiasi regola, e che non si lascia sottomettere da nessuno. La ragazza cercherà in tutti i modi di rinforzare la piccola Blaze, spaventata del mondo in cui si ritrova. Ma proprio grazie a Faith imparerà a difendersi e scoprirà un lato di se stessa che mai avrebbe potuto immaginare. Amicizia, amore (l'incontro con il più popolare della nuova scuola), un pizzico di pericolo e tanta forza di volontà sono gli ingredienti di questa fanfiction. Ma, come dice Faith, "Il bello deve ancora arrivare".
Genere: Erotico, Romantico, Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Crack Pairing | Personaggi: Altri, Justin Bieber, Nuovo personaggio
Note: Lime | Avvertimenti: Contenuti forti, Tematiche delicate
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
HEART BROKEN

*POMERIGGIO, ORE 16.37 p.m.*


«Dai Blazzie, vieni, provati questo! Non trovi che ti stia da Dio?» «No» risposi guardandomi allo specchio, demoralizzata. Quel vestito era semplicemente fantastico, ma 1) costava un occhio della testa, e 2) non mi stava per niente bene. Osservai con ammirazione (e sì, anche con un pizzico d'invidia) una ragazza con lo stesso abito che le calzava a pennello e risaltava le sue bellissime curve.
"Beh, che c'è, una ragazza non può fare apprezzamenti adesso?"
«Ehi, Blaze, svegliati! Lo so che quella ragazza è seriamente arrapante, ma tu stai meglio di lei! Insomma, guardala bene: quel vestito la fa sembrare una troia! Fidati, tu sei molto, ma molto più bella di quella lì!» esclamò Kelsey spazientita. La mia insicurezza le dava parecchio sui nervi. «Lo dici come migliore amica o come lesbica innamorata della sua migliore amica?» chiesi stuzzicandola. Mi guardò un secondo, facendo finta di pensare, poi rispose:«Come migliore amica, è ovvio!» Scoppiammo a ridere all'unisono, poi Kels mi convinse a prendere quel dannato vestito e finalmente uscimmo dal negozio. Passeggiammo ancora un po' finché non ci fermammo a casa mia.
«Beh, allora a domani, eterona de mi corazòn!» disse gesticolando in modo teatrale. Sorrisi divertita e le diedi un bacio sulla guancia, rispondendo:«Ti voglio bene anch'io, Kelsey. A domani.» Lei ridacchiò abbracciandomi e se ne andò sculettando come era solita fare quando voleva attirare l'attenzione. Sorridendo aprii la porta di casa e trovai mia madre, con gli occhi rossi e lo sguardo perso nel vuoto. «Mamma!» gridai appena la vidi, sbattendo la porta e correndo ad abbracciarla. «Tesoro...», ma non riuscì a finire la frase che scoppiò a piangere, probabilmente per la seconda volta (visti gli occhi gonfi). Mi preoccupai seriamente e chiesi, titubante:«Che... che è successo?» La aiutai a sedersi sul divano del salotto. Non rispose per cinque buoni minuti, suscitando in me il peggiore dei presentimenti. «I-io, noi... i-il lavoro...» cercò di dire. Le accarezzai dolcemente la schiena per incoraggiarla a continuare, ma lei iniziò di nuovo a singhiozzare, e tutto d'un fiato quasi gridò:«S-sono stata licenziata... tesoro, n-non so più come mantenerti ora, n-non so cosa fare... anzi, ho fatto qualcosa, s-sì, e-eccome se l'ho fatto! Sono un'emerita str-» «Mamma!» la bloccai prima che potesse dire altro. Poi aggiunsi, sussurrando:«Come è successo?» Mi guardò negli occhi per un tempo che mi parve infinito, facendomi intuire la causa del licenziamento. «M-mamma... t-ti avevo detto di n-non... d-di non farlo!» balbettai, una lacrima capricciosa percorse la mia guancia. «Tesoro, i-io... sono una s-stupida, lo so e mi dispiace... n-non riesco più a smettere... tesoro... d-devo dirti una cosa.» La sentii tirare su col naso ed asciugarsi le lacrime. La incitai a continuare con un cenno del capo. «Ho-ho preso un b-biglietto per N-New York... v-vai a New York...» Un rumore di vetri rotti inondò la mia mente. Gli occhi mi si appannarono, piccole goccioline salate mi bagnarono gli zigomi. Portai istintivamente la mano alla bocca e successivamente al petto. No. Non era stato un vaso, a rompersi. No. Era il mio cuore ad essersi spezzato, frantumandosi in mille pezzi. E non ci sarebbe voluto poco per riaggiustarlo tutto.

*GIORNO SEGUENTE, ORE 10.01 a.m.*

«No.»
Abbassai il capo cercando di buttare giù il magone.
«No» ripeté Kelsey, mani chiuse a pugno, sguardo freddo. «NO, CAZZO NO! SIAMO IN UNA CANDID CAMERA, VERO? DIMMELO, TI PREGO!» gridò, con le guance in fiamme. «Ti prego Kels, non urlare...» mormorai spaventata. Lei si calmò un attimo, guardandomi. Le sue gote erano ancora di un rosso acceso, gli occhi azzurri erano diventati improvvisamente grigi, le pupille più dilatate del solito. la chioma bionda, prima in ordine sulla testa, andava ora in tutte le direzioni. La abbracciai piangendo, e potei sentire il suo corpo tremare, nonostante lei non lo desse a vedere. Era troppo orgogliosa per mostrarsi debole davanti agli altri.
«Dimmi che è uno scherzo, Blazzie, dimmelo, ti scongiuro...» La sua voce rimbombava nelle mie orecchie come le suppliche di chi sta per ricevere un colpo di pistola. Iniziai di nuovo a singhiozzare silenziosamente, ma lei ovviamente se ne accorse e mi strinse più forte a sé. Mi sentii protetta, sentivo che lei comunque ci sarebbe stata sempre, nel bene o nel male, lontana o vicina. Cercai di godermi il momento mentre le lacrime vagavano ormai libere sulle mie guance, incapaci di trattenersi.
«Ehi, che fate qui? Oh, no! Blaze, ti prego, dimmi almeno che sei bisessuale!» sentii esclamare alle mie spalle. Mi voltai, ancora con gli occhi rossi, e sorrisi appena, ad un Austin preoccupato e confuso allo stesso tempo. Mi stritolò come faceva di solito, provocando un sorriso sulle mie labbra, che si spense subito quando mi resi conto che forse non avrei mai più sentito quel calore così accogliente ed amichevole che solo Austin sapeva dare. Mi staccai lentamente, e Kelsey gli raccontò tutto dall'inizio. Potevo sentire le mani del mio amico ancora strette nelle mie tremare, tremare come mai avevo potuto immaginare. Ci stringemmo in un caldo e silenzioso abbraccio di gruppo, che avrei voluto durasse per secoli, quando quella stramaledetta campana suonò. «Quando... quando parti?» mi chiese un po' di fretta Austin. «Dopodomani» risposi abbassando il capo. Ma lui me lo alzò, facendomi sbocciare un piccolo sorriso, mi diede un bacio sulla fronte scostandomi i ciuffi ribelli e scappò in classe, mentre io mi diressi nella mia, con una silenziosa Kelsey al mio fianco, per la penultima volta.

Hi girlz!
Come promesso, ecco qui il secondo capitolo! Volevo precisare due cose, prima di tutto, in caso non aveste ancora capito:
1) Kelsey è lesbica, e ne approfitto per salutare la mia amica Sharon, che mi ha dato lo spunto per creare questo personaggio fantastico e unico nel suo genere;
2) Austin è il MIGLIORE AMICO di Blaze, non il suo RAGAZZO, altrimenti li avrei già buttati a pomiciarsi nello sgabuzzino della scuola (lol).
Ma lasciando perdere... come vi è sembrato questo capitolo? Mi piacerebbe che scriveste un commento, per esprimere il vostro parere, ne sarei contentissima!
Ora scappo, ma tenetevi pronte per il prossimo capitolo! Bye!!!
#Peace,
Sara.

  
Leggi le 2 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > Justin Bieber / Vai alla pagina dell'autore: Beliectioner_Is_A_Promise