Fanfic su artisti musicali > R5 (family band)
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Autore: MartyR5er    07/12/2013    1 recensioni
Alison, Liss per gli amici,una ragazza di 16 anni,venne abbandonata quand'era molto piccola dai genitori in un orfanotrofio,insieme al fratellino Jude.
La sua vita non era mai stata facile. I due fratelli erano già stati adottati da una coppia, ma quando la madre adottiva morì,il carattere del patrigno cambio radicalmente ed iniziò a maltrattare i poveri fratelli Liss e Jude. Un giorno Jude prese un vestito della matrigna dall'armadio del patrigno. Quando lui lo vide picchiò il malcapitato e Liss per difendere il fratellino prese una mazza da baseball e colpì il patrigno.
Lui chiamò la polizia e la fece rinchiudere in un riformatorio dicendo che senza alcun motivo lo aggredì con quella mazza. Nessuno ascoltò mai la versione di Liss e la ragazza stette per un anno in una cella stretta e buia che condivideva con altre due ragazze.
Liss venne poi affidata ad una coppia molto gentile. La moglie è la sorella di Stormie, la madre di Rocky,Riker,Rydel,Ross e Ryland. Quindi Liss diventò la loro nuova cugina.
Con i ragazzi non farà subito amicizia, eccetto per il rapporto di amore/odio con Ross che poi si rivelerà solo amore.
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Ross Lynch, Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Triangolo
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Ross e io ci incamminammo :-Prendiamo l'autobus,si arriva prima- disse lui ammiccando. Salimmo sull'autobus e iniziammo a parlare R: Non sapevo avessi un fratello. Io: Non sai niente di me. R: Questo è vero, ma è grande o... Io: Ha dieci anni. R: E come mai vuoi andare da lui? Io: E’ una lunga storia.- dissi io tagliando corto. R: Racconta.- rispose lui incuriosito. Non so perchè ma anche se lo conoscevo da solo un giorno, pensavo di potermi confidare con Ross e gli raccontai tutto. Io: Ecco… i miei veri genitori ci hanno abbandonati in un orfanotrofio quand'eravamo piccoli. Poi una coppia ci adottò. Erano amorevoli con noi e ci trattavano bene, ma quando la donna morì il marito cambiò il suo carattere e iniziò a trattare me e Jude malissimo. Un giorno Jude prese un vestito dall'armadio della moglie per giocare, e quando Mike lo vide iniziò a picchiarlo. Di solito era me che picchiava, forse perché ero la più grande, non so. Quando lo vidi fare del male a Jude...presi una mazza dal garage e gli diedi un colpo in testa. Ma lui chiamò la polizia e gli disse che ero diventata pazza e che l'avevo colpito senza alcun motivo, così mi rinchiusero in riformatorio. R: Quindi,non eri in riformatorio perchè avevi fatto qualcosa di male... ma tu eri innocente, perchè non hai detto la verità? Io: Ci ho provato, ma nessuno ha mai ascoltato la mia versione. Per loro aveva ragione lui e basta.- Dissi io con un tono abbattuto R: Mi disipiace…- Rispose lui sorpreso e rattristito dall’ orrenda storia della mia vita. R: Non lo sapevo… Io: Infatti nessuno lo sa. E nessuno lo dovrà mai sapere.- Dissi io con un po’ di vergogna. R: Ma… perché? Io: Non voglio che la gente abbia pietà di me. R: Ti capisco. Io: Invece tu? Raccontami un po’ di te. R: Ok… ehm, che vuoi sapere? Io: Boh, non saprei… fai tu. Tutt’un tratto mi ero incuriosita da quel biondino. Solitamente mi accorgo di ogni più piccolo dettaglio delle persone, anche se le conosco da poco tempo. Ma stranamente in quella stana ma bella famiglia, non ho neanche capito i loro caratteri R: Uhm, vediamo, il mio secondo nome è Shor, mi piacciono i pancakes, mi piace l’hockey, se entro in piscina senza prima essermi bagnato i capelli mi diventano verdi… Io: Come? Aspetta i tuoi capelli diventano verdi?- Chiesi io ridendo. R: Si,sono strani…- Mi rispose lui ricambiando la risata. Il viaggio in autobus durò parecchio, e per tutto il tragitto non aprimmo più bocca, i suoi capelli furono l’ultimo argomento di cui parlammo. Quando finalmente arrivammo nella città dove vivevano Mike e Jude, era già il crepuscolo. Camminammo fino alla casa, mi metteva tanta tristezza. La casa era bianca, non molto grande e in legno, come lo erano anche tutte le altre messe a schiera. La riconobbi per via della persiana rotta e mai stata riparata della stanza di Jude, per via della volta in cui per cercare di arrivare nel nido di un pettirosso posto sull’albero di fronte la casa, si aggrappo a quella persiana, ma le viti che la tenevano si staccarono. Per fortuna si aggrappò al bordo della finestra. Una volta arrivati lì Ross mi fermo e… R: Allora? Che piano hai in mente?? Io: Piano? Ma di che parli?- Entrai in confusione. R: Devi avere un piano per prendere Jude, no? Io:Entro, prendo Jude e ce ne andiamo. Eccolo! R: Cosa? Non puoi entrare li come se niente fosse, prendere Jude e andartene. Se c’è il tuo ex-patrigno che cosa gli dirai? “Ciao! Sono venuta a prendere Jude per salvarlo da te, addio!”?- Disse facendo la voce stridula. Io: Senti, so già cosa fare. Tu aspetta qui. R: No. Pensi mi sia fatto un viaggio di quattro ore in un autobus per lasciarti fare tutto da sola? Io: Ross, non prenderla male, ma questa è una questione di famiglia, e preferirei affrontarla da sola. R: Non ci penso neanche a farti entrare da sola. Io: Ho detto di no. R: Fidati.- “Fidati”.Quella parola mi colpì, nessuno me lo aveva mai detto. In riformatorio non potevi fidarti di nessuno, e Genna mi diede la conferma. E adesso cosa dovevo fare? Fidarmi? Il mio istinto mi diceva di si, ma la mia testa mi diceva di no. Io: Ok…- Dissi io titubante. Ross mi spiegò in cosa consisteva il piano che aveva in mente e subito dopo lo mettemmo in atto. Ross si avvicinò all’entrata principale della casa e bussò, io nel frattempo andai verso la porta sul retro e osservai la scena dalla finestra accanto alla porta. Mike andò ad aprire la porta e Ross gli disse che si era perso che e che aveva bisogno di qualcuno che gli indicasse dove fosse la stazione. Io ne approfittai ed entrai in casa facendo attenzione a non fare rumore. Jude era in cucina che stava lavando i piatti, lo chiamai ma non mi sentiva. Quando Mike si voltò per fare cenno a Ross di girare a destra mi vide, subito corse verso di me urlandomi di uscire subito da quella casa e di lasciare in pace Jude. Cercai di spiegargli ma lui mi spinse e mi fece cadere per terra, Jude guardava la scena e Ross tentava di calmarlo. Mike si avvicinò al comodino vicino alla porta sul retro e tirò fuori dal cassetto una pistola. Me la puntò contro, Ross subito gli trattenne il braccio ma Mike si voltò verso di lui urlandogli di uscire da casa o avrebbe sparato. Mi alzai da terra e mi avvicinai a Jude che ancora non capiva cosa stesse succedendo, ed ecco di nuovo quella pistola puntata contro di me, lui mi urlava di allontanarmi da Jude. La paura e l’ansia di scoprire come fosse finito tutto questo mi inondavano la mente. Il mio cuore batteva velocissimo in preda al panico. Mike stava per premere il grilletto, ma ad un tratto Ross. sbuco da dietro Mike e gli ruppe un vaso in testa, Mike perse i sensi e sveni, Ross venne verso di me e diede un leggero strattone per farmi ritornare in me e poi mi disse di scappare via. Presi Jude e insieme a Ross uscimmo da quella casa e corremmo più veloce che potevamo. Ci fermammo in un parco abbandonato ricoperto da erbacce. Adesso Jude era lontano da Mike. Mi avvicinai a lui e mi inginocchiai ad abbracciarlo, lui mi strinse fortissimo a se e scoppio in lacrime. Finalmente, da quando entrai in quella cella un anno fa non facevo che sognarlo. Finalmente riabbracciavo mio fratello. Finalmente era lì, con me e niente avrebbe mai potuto rovinare quel momento. Il momento in cui ripensai a tutti i giorni passati senza di lui. Ma senza dubbio, quello fu il momento più bello della mia vita. _____________spazio autrice________________ Ciao cari lettori...eccolo qui il 3 capitolo. Spero vi piaccia, vi adoro tutti!!!! Per chi vuole leggere questa FF anche su Facebook lo può fare, la page si chiama Fanfiction of R5...nei capitoli ci sono i disegni fatti da me è dall'altra admin della page...baci, bacii
  
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