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Autore: Dark life    07/12/2013    2 recensioni
Sun. Giovane, bella e terribilmente triste.
Mike. Il suo idolo, l'unica persona che potrebbe salvarla.
Chester. Idolo e persona a cui pensa per superare le giornate.
Tutto cambierà una mattina, e Sun non sarà mai più la stessa. Ma nemmeno Mike..
(La mia PRIMA fanfiction...siate buoni ♥)
Genere: Romantico, Sentimentale, Triste | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda, Nuovo personaggio, Un po' tutti
Note: What if? | Avvertimenti: Tematiche delicate
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SUN

-Quel che nasce dalle ceneri?- chiesi un po' balbettando. E vallo a capire!

Un momento prima mi uccide, mi fa tornare nel buio più totale, e il momento dopo mi viene a dire che sono più di quel che ho detto e che ho sempre creduto. Ma perché?

-Si. L'esempio vivente ce l'hai davanti!- mentre diceva così mi fece accoccolare stretta a lui, cullandomi. -Avanti, hai appena 16 anni, hai già vissuto tutto il dolore di questo mondo! Anzi, te ne aspetterà ancora molto, perché quello che c'è lì fuori è un mondo molto brutto, pieno di gente cattiva. Sono poche, molto poche le persone come te..- e mi lasciò un bacio dolce sul capo, per poi continuare.

-E nessuno se lo merita tutto quel dolore. Nessuno, mi hai capito? E penso, anzi, ne sono convinto: tu sei forte abbastanza per capirlo, accettarlo e magari anche combatterlo, perché col carattere che ti ritrovi non manderai mai giù tutto questo. E so anche che uscirai dai problemi ogni volta più forte.-

Finì e io, ancora senza fiato per la sfuriata di prima, a quelle parole così importanti e incoraggianti sorrisi e basta. Solo lui era riuscito ad aprirmi gli occhi e a farmi capire, anche se in maniera dolorosa, che il male maggiore me lo stavo facendo io.

-E..- ritornò a parlare con voce più tranquilla. -Mi scuso se ti ho fatta star male dopo l'elenco dei tuoi presunti "difetti", ma era l'unico modo per farti capire..-

-Grazie.- non gli lasciai il tempo di finiri e girandomi, in qualche modo, mi aggrappai al suo collo dopo avergli baciato timidamente la guancia ancora bagnata di lacrime.

Mi scostò da lui facendomi sussultare e, guardandomi negli occhi, mi lasciò un sorriso dei suoi. E a mia volta sorrisi, abbassando lo sguardo come al mio solito.

-Che ne dici se ci alziamo e...torniamo da Mike per parlare?- mi propose. Era inevitabile, dovevo affrontare tutti i miei incubi peggiori ed aprire bocca con lui.

Annuii molto insicura, e vedendomi così mi baciò la fronte leggero, facendomi arrossire.

-Tranquilla. Ci sono io, ma se ancora non te la senti o non riesci a reggere dimmelo, che usciamo un attimo a prendere una boccata d'aria, ok?- mi sussurra roco facendomi correre un brivido lungo la schiena.

Annuii ancora, un po' più sicura però. In realtà sapevo di non essere in grado di parlare, dopo tutto quello che era stato detto...

 

MIKE

Ero ancora seduto per terra a piangere dopo il discorso con Emily e non mi accorsi nemmeno che la porta era stata aperta e qualcuno era entrato.

Infatti me ne resi conto solo quando una mano mi toccò la spalla, facendomi spaventare. Era Chez. Sembrava allibito della mia reazione e anche della mia condizione. Insomma, vedermi rannicchiato su me stesso a tremare e piangere non era mica da tutti i giorni! Dovevo essere proprio uno spettacolo orribile.

-Mike?- mi voltai di scatto non appena sentii la sua voce facendolo cadere a terra. La sua espressione era spaventata e incredula, forse pensava che non fossi davvero io.

-Scusami...- mi affrettai a dire e ad asciugarmi le lacrime, inutilmente.

-Mike...ma che diavolo è successo?!- tentò un sorriso innocente, come se non sapesse nulla, tanto per alleviare il tutto.

**

Dopo avergli spiegato del litigio e tutto il resto, cercando di non piangere ancora, altrimenti gli occhi non mi si sarebbero più sgonfiati, dissi:

-Ora devo fare tutto da solo. Devo sistemare con Sun, cercare di aiutarla e sistemare un po' di cose.- Mi tremava la voce e ancora qualche singhiozzo mi faceva sussultare, ma aver Chester con cui parlare, sfogarsi e piangere era rilassante. Riusciva a rilassarmi anche solo con la sua presenza...

-E anche con Emily.- aggiunse lui. No, quel nome sarebbe stato la mia rovina! Solo a sentirlo mi bruciava le ossa e la pelle.

-No, non ne vale più la pena. Non più.-

-No? Stai scherzando, vero? Come pensi di aiutare Sun se non risolvi le cose con Emily?!- era ancora arrabbiato con me allora... Ma come biasimarlo? Ero un fottutissimo codardo ed ero una contraddizione vivente!

-Ti ho detto che non ne vale più la pena! Lei non vuole! Non si fida più di me e l'ho delusa...- mi mancò per un attimo la voce. Cazzo, mi facevo schifo da solo e solo a pensare che cosa pensavano gli altri di me mi faceva rabbrividire. -..l'ho ferita a morte! E probabilmente non mi rivolgerà più la parola!- Sfogai le ultime parole con le lacrime agli occhi come se la colpa non fosse mia ma di Emily. Eppure, in fondo, sapevo benissimo di chi era quella fottuta colpa. L'unico ad avere torto marcio ero io.

Lui sbuffò, si alzò e iniziò a sgridarmi e io a guardarlo dal basso come un bambino.

-Non vuole? Tu non capisci proprio un cazzo! Ho parlato con Sun finora e non sai quanto mi abbia parlato di lei e di te! Tu non immagini nemmeno quanta stima ha di voi due. Tu sei padre, lo vuoi capire?! E quella ragazzina ha solo un fottuto bisogno di te!- mi prese le mani e mi alzò mentre mi guardava negli occhi. Ero totalmente perso fra i suoi occhi e le sue parole.

Leggevo nelle sue pupille la parola "SPERANZA" scritta a caratteri cubitali. La stessa speranza di un ragazzino che spera con tutto sè stesso di aver fatto la cosa giusta per una volta, dopo anni di incubi ed errori fatali.

-E ora...- continuò più calmo, facendomi calmare a mia volta. Chester aveva un potere assurdo su di me. -...qualcuno vorrebbe parlare con te.- e mi indicò la porta e ancora una volta quella sensazione di merda di vuoto sotto di me.

In piedi sulla porta c'era Sun, in lacrime. Aveva sentito tutto? No, non poteva...non avrebbe dovuto sentire quelle cose. Ma una cosa peggiorò, o migliorò, la situazione. Per la prima volta riuscimmo a guardarci negli occhi, leggendoci paura e gioia a vicenda, e mi scappò un sorriso che probabilmentela rese ancora più tesa e impaurita. Stupido, stupido...

-Sun..- mi sfuggì in un sospiro, immerso nei miei pensieri, nelle mie preoccupazioni e nei miei complessi.

-M..Mike.- balbettò timida in risposta. Dio mio, quanto era bella. Perché doveva esserle capitato tutto quello?

Restammo alcuni minuti fermi a fissarci imbarazzati ed emozionati, ma Chester, stanco di aspettare, cmi prese per un braccio e mi trascinò fino alla pota con la sua solita delicatezza da elefante. Dopo avermi sbattuto fuori, ci trascinò pure la ragazzina che sembrava divertita.

-E ora parlate, porca troia!- urlò prima di sbatterci la porta in faccia. Che maniere delicate.

Mi voltai a guardare la ragazza e la vidi sorridere timida guardandomi. Lentamente mi stavo innamorando di quella piccoletta, del suo soriso che somigliava al mio, ai suoi occhi scuri, alla sua timidezza. Forse era proprio arrivato il momento di fare il padre.

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Buongiorno! O meglio..Buonasera! Ahahah

Sono tornata (prima del previsto) per un motivo preciso. Ho intenzione di pubblicare verso Natale il prossimo capitolo, visto che sarà più emozionante (o almeno lo spero)  :)

So che non è bello questo capitolo (lo dico sempre ma mi sembrano uno peggio dell'altro ogni volta) e voglio ringraziare chi segue, chi lascia recensioni e chi legge in silenzio.

Grazie per l'attenzione e, mi raccomando, lasciate una recensione!

Un bacione, ci vediamo a Natale

Dark life

  
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