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Autore: badluna    08/12/2013    1 recensioni
Dal Primo capitolo:
...ebbi davvero paura finché non vidi una cosa che mi sollevò un peso enorme da una parte del cuore, solo per piombare pesantemente dall’altra parte, un peso che non sentivo dalla morte della mamma. Quella sera vidi per la prima volta dopo anni delle lacrime solcare il volto di mio padre.
Genere: Azione, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Derek Hale, Isaac Lahey, Jackson Whittemore, Nuovo personaggio, Stiles Stilinski
Note: What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Il Vecchio Continente

di Badluna







20 Novembre 2016

Il rumore scoppiettante dei chicchi di mais che si scaldano e diventavano popcorn dentro la macchina ad aria calda riempie la cucina, dalla mensola vicino alla cappa estraggo tre ciotole tupperware di media grandezza. Faccio un piccolo fondo bianco con il sale in tutte e verso in esse i popcorn appena fatti coprendoli con un’ulteriore piccola spolverata candida, sempre dalla mensola recupero i tappi delle ciotole e dopo averle chiuse accuratamente le scuoto facendo dei cerchi concentrici così da spargere la spezia in modo uniforme. Fatto questo riempio la borraccia blu con dello sciroppo al lampone e mi avvio fuori dalla stanza con la bottiglia sotto braccio e le ciotole impilate una sopra l’altra.

È tradizione riunirci tutti sotto lo stesso tetto, il mio, la domenica per stare insieme. Entro nel salotto guardando i quattro ragazzi seduti sul divano intenti a fare urli e versi di stupore e sorpresa dovuti alle immagini che i film di Fast and Furious, di cui stanno facendo una vera e propria maratona, stanno proponendo. Passo i popcorn a Derek seduto al lato destro del divano, mi sorride in segno di ringraziamento e poggia la scodella sul tavolo posto di fronte a lui. Un coro si leva di –Grazie Stiles- da Jackson, Peter, Aiden e Danny, gli altri occupanti della sala.

Esco dalla sala e salgo le scale accarezzando lievemente il corrimano, avevo comprato quella casa alcuni anni prima con i soldi lasciatimi da mia madre e mia nonna. All’inizio l’abitazione non era messa bene ma mi ci ero dedicato tutti i pomeriggi liberi e i weekend, a volte dimenticando lo studio, per sistemarla. È anche grazie all’aiuto degli altri se ora è diventata una fantastica casa adatta alla vita di tre persone e agli assalti abituali di altre undici.

Busso alla porta della stanza degli ospiti, barra rifugio, in cui le ragazze si nascondono per ore quando vogliono confabulare tra di loro o scappano dalle rozzità, come le chiamano, di noi ragazzi. Apro la porta e sollevo gli occhi quei pochi secondi sulla tele che mi bastano a vedere due Winchester poco vestiti ed un Castiel con la solita espressione confusa per capire che è meglio che mi sbrigo ad appoggiare la ciotola di popcorn sul letto vicino a Lydia e Allison, cercando di non schiacciare Cora sdraiata sopra una coperta sul pavimento, ed andarmene prima di finire soffocato tra urletti e bava.

Una volta uscito mi appoggio con le spalle alla porta, apprezzo Supernatural e adoro stare con le ragazze ma il connubio delle due cose assieme mi terrorizza e preferisco starne alla larga. Prendo un bel respiro e mi dirigo verso il fondo del corridoio dove abbiamo si situa la stanza dei giochi, entro nella camera venendo investito da risa e colori. Seduti su cuscini, appositamente adibiti a sedie, Ethan, Scott, Tynam ed il piccolo Connor parlavano e scherzavano sul cartone animato che stavano vedendo: Il pianeta del tesoro.

Sedendomi al mio posto passo i popcorn a Tynam e offro la borraccia a Connor –Amante dei lupi-).

Contrariamente agli altri non guardo il cartone e resto a fissare il bambino pensando a quando lo abbiamo incontrato per la prima volta. La voce che Deucalion era stato sconfitto era girata per tutta America, i nostri due branchi vivono tranquillamente le molteplici avventure e la calma, a cui non eravamo ancora abituati, che accompagnava abitualmente esse, quando un giorno hanno cominciato ad arrivare sporadiche persone in cerca del grande branco che aveva sconfitto Deucalion. Ogni donna o uomo che veniva da noi portava storie raccapriccianti e dolorose del passaggio del l’alfa non vedente, c’era chi aveva perso il branco chi la famiglia e chi come Donna Taylor era rimasta vedova con un bambino di cinque anni da crescere.

Ero rimasto molto colpito dal suo dolore e parlando con lei avevo la sensazione di star perdendo un elemento essenziale, qualcosa che non riuscivo a comprendere o che lei non voleva svelare. Quando se ne andò con il bambino mi colse il senso di colpa, avrei potuto fare qualcosa di più per lei, ma senza sapere co' ella avesse bisogno non sapevo come agire.

Quella stessa notte vi era stata la luna piena e come ogni mese i due branchi si erano dati da fare per sfogarsi a pieno potere e, allo stesso tempo, controllare gli elementi con la forza di volontà più debole. Ci divertivamo a rincorrerci e a farci dei finti agguati con Black che seguiva a tratti me e Jackson e negli altri momenti Cora e Aiden, mi sentivo al sicuro nella bolla calda creata dalla compagnia delle persone che amavo.

Fu per questo che mi accorsi un secondo in ritardo che qualcosa non quadrava, l’ululato di Black mi richiamò all’attenti e allora notai uno strano rumore…come un mugolio. Seguendo le tracce e l’odore del lupo riuscii a trovarlo in mezzo ad una radura larga pochi metri, riuscivo a sentire che il canide stava annusando qualcosa cercando di captare informazioni attraverso il fiuto. Quando mi avvicinai l’animale si volse verso di me e si allontanò da un fagotto poggiato a terra che si muoveva in modo frenetico.

Un forte odore di lacrime e urine mi invase il naso e il terrore mi colse in un attimo. –No no no no-dissi raggiungendo il fagotto ed alzandolo dolcemente da terra scoprendo che le mie paure erano fondate.

Il figlio di Donna Tayler era in condizioni pietose, pieno di terra e muco con gli occhi colmi di lacrime, quando mi vide si spaventò e cercò di liberarsi. Piano gli pulii il volto con la manica della mia maglia e feci del mio meglio per calmarlo, riuscendoci dopo alcuni minuti.

Sicuro di essere stato riconosciuto dal piccolo annuii leggermente con il capo permettendo a tutti i mannari appostati dietro gli alberi di avvicinarsi a noi.

-È un bambino?- chiese Isaac.

-Sì, il figlio della donna che è venuto a parlarci oggi- risposi cullando il bambino tra le mie braccia.

-Che cosa ci fa qui in mezzo al bosco? Per lo più in una notte di luna piena?- domandò Scott.

-Dove è la madre? Lei tra tutti dovrebbe sapere meglio di altri che non si deve perdere di vista un bambino, sa benissimo cosa era Deucalion- esclamò arrabbiato Jackson.

Sollevai lo sguardo verso Derek e vidi a chiare lettere sul suo volto che aveva capito esattamente come me cosa era successo.

-L’ha abbandonato- disse infatti scrutando il piccolo.

-Cosa?!?- la voce di Cora uscì strozzata e pregna di stupore.

Scossi la testa, non mi importava per quale motivo lo aveva abbandonato ora volevo solo portare il piccolo, di cui nemmeno sapevo il nome, a casa per pulirlo e farlo riposare al caldo.

-Lo porto a casa, voi continuate la serata. Nei prossimi giorni cecheremo informazioni sulla madre e proveremo a rintracciarla- dissi alzandomi in piedi e camminando verso casa.

-Ti aiuto- giunse inaspettata la voce di Aiden, mi voltai a guardarlo stupito – Sono bravo con i bambini- aggiunse alzando le spalle.

Nei giorni seguenti cercammo ogni possibile informazioni sulla madre del bambino, ma quando riuscimmo finalmente a rintracciarla ci fu una spiacevole notizia ad attenderci.

Donna Taylor era morta una settimana dopo aver abbandonato il figlio nel bosco per un cancro fulminante al cervello, riuscimmo a scoprire che gli era stato diagnosticato solo qualche mese prima della visita a casa nostra e che probabilmente aveva lasciato il figlio a Beacon Hills proprio quella sera appositamente per farcelo trovare.

Il senso di colpa che mi aveva travolto sull’uscio di casa mentre osservavo la signora Taylor andarsene si era tramutato in decisione così mi ero messo d’impegno, creando casini su casini e cercando di convincere le persone giuste, per adottare il piccolo.

Derek ha supportato la mia scelta sapendo quanto è importante per me dare una degna occasione a tutti. Così ora sono circa otto mesi che Connor vive con noi, anche se non ci chiama papà ma preferisce usare i nomi di battesimo, cosa che anche noi due  apprezziamo vista la giovane età, sono sicuro che il piccolo sa di poter contare su noi e sulla grande famiglia che lo circonda.

Il cartone animato è appena finito quando Peter entra dalla porta chiamando a gran voce Connor – Ehi amico dei lupi*, che ne dici di fare un po’ di casino con tuo zio e di andare a rompere le scatole alle ragazze?- chiede acchiappando il bimbo di sei anni dalla sua posizione seduta e piazzandoselo sulla spalla come un sacco di patate facendolo ridere.

Rido divertito osservando i due uscire dalla stanza dei giochi e sentendoli entrare abusivamente in camera delle ragazze facendole urlare spaventate ma allo stesso tempo divertite.

Ethan da un occhiata all’orologio da polso e domanda –Pizza?-

-Se avete ancora spazio dopo tutti i popcorn che vi siete pappati- rispondo sorridendo.

-Evvai- esclama andando a recuperare tutti per decidere quali pizze ordinare.

-Come stai?- chiede Tynam poggiandomi una mano sulla spalla.

-Bene- rispondo rilassato.

-Avere un bambino non è troppo faticoso?- domanda divertito dalla mia espressione.

-Ohh no! Sai ho un mucchio di babysitter pronti a prendersi cura di Connor quando ho bisogno di un po’ di tranquillità- risposi con un sorrisino.

-Faccio fatica ad immaginarmi alcuni elementi alle prese con un bambino. Non so quando riuscirò ad abituarmi all’idea di Jackson e Derek che cercando di tranquillizzare un bimbo urlante-

-Oh perché non hai ancora visto quei due e Aiden alle prese con Connor e le ragazze! Non so chi sia più infantile-

Tynam scuote la testa estremamente divertito – e poi quando pensi di aver visto tutto arriva Peter e fa stramberie simili a quella di prima e capisci che hai ancora molto da imparare sui bambini- aggiungo con un ghigno.

-Forse dovremmo allestire un asilo. “Portate qui i vostri bambini di ogni età, druido e lupo mannaro sapranno rispondere alle esigenze dei vostri figli”- pronuncia muovendo la mano come leggendo un cartellone immaginario.

-E questa da dove ti è uscita?- gli chiedo con il sopracciglio alzato.

-Ho sempre pensato che ci fosse una strana aria in casa tua- risponde con espressione seria.

-Si si aria, saranno tutte quelle canne che vi fate tu e Deaton quando dite di essere in riunione- affermo

-Ah! E così ci faremmo le canne io e Deaton, eh?- Tynam mi prende sotto braccio e comincia a strofinarmi le nocche sulla testa.

-Ok ok scusa- dico fingendo di provare un dolore che nemmeno sento, la forza del druido non è sufficiente a ferirmi davvero.

Tynam mi sorride – Dai andiamo a vedere che casino stanno combinando-

Insieme ci dirigiamo alle scale e scendiamo ascoltando i rumori della casa, quando arriviamo nella sala attigua al salotto, la sala da pranzo, troviamo tutti i ragazzi che preparano il tavolo da sedici persone con posate e bicchieri, lasciando da parte i piatti che tanto non verranno utilizzati.

Mi abbasso velocemente e prendo in braccio Connor il quale ride e mi abbraccia, mi volto verso l’entrata al suono del campanello e mantenendo il bambino sul braccio sinistro mi avvicino alla porta, la apro ritrovandomi davanti papà.

Lo guardo stupito vedendo le scatole della pizza che tiene in mano e sentendo il motore di un auto alzo lo sguardo dietro di lui vedendo il fattorino allontanarsi dalla casa.

Quando poso nuovamente lo sguardo su mio padre egli mi sorride ed esclama –Qualcuno ha detto: Pizza?-

Fine!

 

 

 

*Amico dei lupi è il significato del nome Connor









 

Antro di Bad:

Eccoci arrivati alla fine di questa storia, devo ammettere che con questo extra ho voluto esagerare un po'. Ho deciso di scommettere su un nuovo elemento, Connor, sapendo che avevo il 50% di possibilità che vi piacesse. Ho tentato e spero di non aver creato un immagine troppo distorta della storia proprio nell' extra.

Come nello scorso capitolo voglio ringraziare tutti voi che avete letto la storia, anche se non avete commentato mi fa piacerse sapere che avete comunque seguito Stiles e il suo branco nella mia personalizzata avventura.

Un enorme grazie va a My heart seeks love  che mi ha seguito dal primo capitolo e mi ha supportato in modo semplice ma davvero speciale.

Spero che questa storia vi sia rimasta un poco nel cuore.

Alla prossima storia <3



Badluna

  
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