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Autore: icered jellyfish    09/12/2013    7 recensioni
[ CROSSOVER – Tangled/Rise of the Guardian | JACK FROST X RAPUNZEL ]
I suoi occhi azzurri ricordavano il ghiaccio che aveva inspiegabilmente incollato sui suoi abiti. Erano iridi artiche e roventi allo stesso tempo, profonde come impenetrabili acque gelide, misteriose come la notte, come la Luna, e non riusciva a fare a meno di concentrare ogni sua attenzione su di queste, magnetiche come mai si sarebbe immaginata potessero esistere.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jack Frost, Rapunzel
Note: Cross-over, Nonsense | Avvertimenti: nessuno
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Durante un'eclissi, il Sole sorride alla Luna







C A P I T O L O   U n i c o

“ Durante un'eclissi,
il Sole sorride alla Luna







L a pallina rotolò sul pavimento di mattonelle in massiccia terracotta, fino a terminare la sua corsa davanti all'ostacolo che il tappeto rappresentava per la sua piccola e sferica forma. Lucida e perfetta, come uno specchio rifletteva sulla sua superficie dorata tutta la stanza, deformandola in una panoramica circolare.
Nessun altro rumore susseguì quello provocato dal pregiato oggetto e il silenzio tornò ad essere nuovamente sovrano in quella grande e buia stanza, illuminata esclusivamente dalle luci delle candele natalizie accuratamente deposte su quell'albero che, per lei, ogni anno, rappresentava ciò che di più simile c'era alla felicità.
Nei suoi occhi, esattamente come nella piccola sfera natalizia, ogni cosa vi era stata catapultata dentro ma ciò a cui il suo sconcertato interesse era rivolto più che a tutto il resto, più che alla suggestiva luce lunare che timidamente tentava di entrare da quell'unica, ampia finestra, era chi la contrastava, permettendo solo a qualche piccolo raggio di filtrare tra le sue braccia o altre piccole fessure del suo corpo.
Rimase senza fiato nel vedere la figura di quel ragazzo, lì, rannicchiato sul davanzale della sua camera, ad osservarla come se si sentisse invisibile agli occhi del mondo
e ai suoi , ma la sicurezza che ostentava inizialmente sembrò consumarsi poco dopo per dar spazio ad un'espressione più incredula e confusa.
Non sapeva se la colpa fosse sua, del suo essere stata colta di sorpresa in un momento nel quale era certa d'esser sola, o della sua reazione spaventata e tremante ma, quel che di certo non poteva sfuggire alla realtà – sebbene stesse provando a negarlo, a credere che fosse tutto un sogno – era che qualcuno, dopo diciotto anni di segregazione in quella segreta torre, si era inaspettatamente presentato alla finestra dalla quale altri non aveva visto apparire se non sua madre, fino a quel momento.
La sua testa iniziò a girare vorticosamente, senza darle il tempo di pensare sensatamente a cosa poter fare per difendersi, per tutelarsi da quel frammento di quel mondo dal quale era stata sempre tenuta alla larga, protetta, affinché non potesse approfittare di lei e del suo prezioso dono.
Rimase paralizzata, continuando a non far nulla, esattamente come lui – contrariamente ad ogni sua previsione – e, solo in quell'istante, si rese conto di quanto i loro sguardi fossero scioccati in egual modo, sebbene celassero emozioni differenti – e non riusciva nemmeno lontanamente ad immaginare quale potesse essere quella del nuovo arrivato.
I suoi occhi azzurri ricordavano il ghiaccio che aveva inspiegabilmente incollato sui suoi abiti. Erano iridi artiche e roventi allo stesso tempo, profonde come impenetrabili acque gelide, misteriose come la notte, come la Luna, e non riusciva a fare a meno di concentrare ogni sua attenzione su di queste, magnetiche come mai si sarebbe immaginata potessero esistere. Per la prima volta dopo interminabili secondi emise il suo primo vero respiro, sentendo nuovamente il suo cuore batterle nel petto – cosa nella quale non era stata certa di poter sperare ancora – e, a quel punto, come se avesse ricevuto un qualche consenso, anche lui esalò una nuova boccata d'aria, mancato ai suoi polmoni da un lasso di tempo che gli era parso troppo per poterlo quantificare. Poggiò allora i piedi giù dal cornicione, entrando definitivamente nella circolare e spaziosa stanza, non osando però compiere un passo di più – forse
per lasciare il tempo alla ragazza di capire che non rappresentava un pericolo, forse per un timore ancora non estinto.
Era privo di scarpe, esattamente come lei, ma non riusciva a spiegarsi come facesse a provenire dall'esterno e a non portare alcun tipo di calzatura con una temperatura pungente come quella di quel rigido inverno. Una piccola folata di vento scompigliò i suoi nivei capelli, freddi, così come la sua intera immagine, eppure pareva trovarsi completamente a suo agio nonostante tutto, come se quel vento lo avesse provocato lui, come se i fiocchi di neve che si stavano mescolavano con quella tagliente e fitta aria obbedissero a lui e lui soltanto. Le tese poi una mano, lasciando che qualcuno di quei piccoli cristalli danzasse attorno al suo braccio, per poi disperdersi nel vuoto una volta arrivati alle punta delle sue dita, creando uno scenario delicatamente surreale al quale non poteva credere di star assistendo. Un sorriso lo accompagnò nel compimento quel gesto e lei avvertì chiaramente un battito più prepotente assestarsi nel suo cuore, tanto da farle temere che si fermasse ancora una volta e, come se non se ne fosse mai resa conto pima, sentì sulle sue spalle tutta la stanchezza di quegli anni passati a camminare in una terra vuota di cui conosceva ogni singolo antro come il palmo della sua mano e non riusciva a spiegarsi come potesse sentirsi richiamata da quel ragazzo così tanto da credere di potersi fidare, ma non poteva negare di percepire in quel momento tutto quel che aveva sempre ricercato in ogni giorno della sua vita e, per quanto le intimidatrici parole della madre le tornassero alla mente di continuo, in avvertimento, non riusciva a trovar nulla in lui da permetterle di pensare che potesse essere crudele o spietato come il mondo che era stata costretta a immaginare.
Quel sorriso era candido come la neve che ora era depositata sui piedi di entrambi, fresco e lenitivo, riscaldante nonostante i brividi che inevitabilmente iniziò ad avvertire sulla sua pelle – ma non era certa di poter affermare con sicurezza che fossero dovuti al freddo.
Le aveva appena permesso di essere protagonista di una fantastica ed unica eclissi solare, interponendosi tra lei e la sua finestra, esattamente come la Luna si intromette tra gli sguardi del Sole e la Terra. Era una chiave, quella che le stava dando la reale possibilità di attraversare il mondo al di là di quella cornice dalla quale lo aveva sempre e solo guardato, quella cornice che mai aveva osato varcare – ma ora sentiva di poterlo finalmente fare, senza timore, senza ripensamenti, senza ragioni.
Gli angoli delle sue rosee e morbide labbra si inarcarono appena verso l'alto, lasciando sfuggire tra i suoi respiri un flebile gemito ridente che trattenne timidamente con la mano, incredula di quel che stava per ordinare alle sue gambe di fare, iniziando tutto avanzando di un passo.






F I N E




    » N O T E    A U T R I C E ;

Postare qualcosa su quella che posso ritenere la mia OTP in assoluto mi sembrava il modo migliore di "avviare" l'account. E' una piccola scenetta un po' nosense, senza spiegazioni sul come e sul perché delle cose ma è una cosa voluta, essendo che volevo concentrarmi più sul momento da descrivere e sulle sensazioni da trasmettere, piuttosto che sulla logica e sui chiarimenti. Una one–shot puramente fluff senza altro scopo se non quello di... Fare fluff, appunto. x°
Adoro Jack Frost e adoro Rapunzel – mia principessa Disney preferita, senza ombra di dubbio – e, ultimamente, mi sono dedicata parecchio alla visione di immagini e video riguardante questi due personaggini. Non potevo dunque non rendermi partecipe anche io di questa coppia, così, mi son detta «scriviamo qualcosa su di loro!» e specie adesso che, dopo tre giorni di pesante ed ingestibile febbre, mi han fatto parecchia compagnia tra una dormita e un libro da leggere, ho pensato fosse il momento giusto. Sono davvero troppo carini assieme e a mio avviso sarebbe bellissimo se la Disney e la DreamWorks lavorassero assieme per un piccolo progetto su di loro ma, ahimé, mi rendo conto sia una cosa piuttosto impossibile. x°

Non voglio comunque dilungarmi oltre con le note autrice, quindi, vi saluterò qui, augurandomi di aver regalato una piacevole lettura a qualcuno e di ricevere anche un piccolo parere.
Grazie di cuore, intanto, per le letture~


© a u t u m n
   
 
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