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Autore: Frankie_ Echelon    09/12/2013    3 recensioni
Gerard Way incontra per la prima volta Frank Iero. Tra loro nasce così una forte amicizia, Che si evolva poi in altro?
[..] provavo una fitta di dispiacere quando i miei pensieri ruotavano intorno all'immagine di Frank: Frank che sorrideva, Frank che masticava lentamente perso nel vuoto, Frank che corrugava le sopracciglia quando non capiva qualcosa, Frank che si inumidiva le labbra con la lingua.. Frank che si mordeva il labbro inferiore quando si sentiva in imbarazzo. Tutto di Frank mi faceva star male, pensavo a lui sempre, anche nei momenti meno opportuni. Stava diventando un'ossessione, la mia ossessione. [..]
-cap.2
Genere: Erotico, Introspettivo, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash | Personaggi: Frank Iero, Gerard Way, Un po' tutti | Coppie: Frank/Gerard
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Capitolo : Epilogo; Hopeless Romantic
 
#Gerard
 
La vita ti porta a fare delle scelte differenti, non so bene cosa mi spinse a vivere tutte quelle esperienze e ancora oggi non so cosa mi riservi il futuro.
So solo che non mi pento di niente. In effetti come potrei?
Se pur alcune scelte hanno causato ricordi difficili da cicatrizzarsi io prometto con tutto me stesso che non cercherò mai di reprimerli, in fondo fanno parte anche quelli di me.
Ognuna delle azioni, reazioni, emozioni hanno fatto parte di me e hanno creato quello che sono ora. Ognuna di quelle scelte hanno plasmato il mio Io interiore e prego Dio che non mi faccia dimenticare neanche un'esperienza passata.
Ci sono state scelte, più di altre, che hanno determinato alcuni punti fondamentali di quel che sono diventato e ho constatato col tempo che tutti, se pur inconsciamente, ruotano intorno alla figura di Frank.
In parole povere si può dire che Frank mi ha cambiato.. in meglio aggiungerei!
Non potrò mai dimenticare la prima volta che lo vidi: l'immagine dei suoi grandi occhi nocciola – quasi verdi direi -, del suo meraviglioso sorriso e di quell'aria da cucciolo bastonato ronzano ancora nella mia mente.
Ancora oggi posso sentire il suono della sua voce e, ancor più chiaro, posso sentire le sue mani accarezzare il mio corpo.
Mi viene da sorridere se ripenso a tutte le paure, i dolori che mi ha fatto rivivere Frank ma solo ora riesco a capire che tutto quello che ha caratterizzato il periodo più brutto della mia vita, in realtà me lo sono creato da solo. Nulla doveva convincermi che Frank era un male per me e invece io mi sono lasciato convincere dalla mia mente contorta.
Assurdo pensare che stavo per perdermi tutti i piaceri di stare con Frank a causa delle mie stupide paure? Sì, è decisamente assurdo ma per fortuna sono riuscito a capire in tempo quanto lui fosse importante per me.
Dio, se ripenso a tutti i momenti che abbiamo passato assieme!
Ci sono sempre stati degli alti e bassi tra di noi ma siamo sempre riusciti ad andare oltre i nostri problemi.
Vorrei precisare che prima di essere stato il mio amante, Frank, è stato il mio più caro amico, un fratello quasi. Frank è stato tutto ciò che di buono mi sia capitato nella mia vita. Mi ha fatto soffrire, è vero, ma tutte le emozioni che ho provato con lui non le scambierei neanche per cento anni di vita in più.
Vi giuro - e mi vendo un rene se non mi credete – ora vorrei vivere nuovamente TUTTO. Sì, proprio tutto.
 
Ricordo ancora perfettamente il giorno del matrimonio di Frank. Me ne stavo in disparte, un po' assente. Vedevo tutti divertirsi, sorridere, ballare, cantare.. mentre io mi sarei solo voluto sotterrare.
Ero anni che non ripensavo a quel giorno e solo oggi sono riuscito a capire quanto in realtà io sono stato complice di tutta questa situazione contorta. Solo oggi mi sono reso conto di essere stato un cafone. Mi sono vendicato con lui. Ho vendicato la mia persona che, quel giorno ventoso, sentiva pronunciare dai due sposi un “Sì” che li avrebbe legati per il resto della loro vita. E mi sono vendicato quel giorno di fine agosto quando annunciai a Frank che pochi giorni dopo mi sarei sposato.
 
***
 
Lo scioglimento della band è sempre stato, per me, un tabù. In tutti questi anni ho evitato di parlarne. Forse per rimpianto, o forse per rabbia, ho sempre sentito un peso sullo stomaco quando parlavo di questa parte della mia vita.
Quel 23 Marzo avevo sentito crollarmi il mondo addosso mentre annunciavo lo scioglimento della band. Ricordo ancora i volti di Mikey, Ray e Frank mentre, con grande tristezza, parlavo loro di questo problema.
Non ho mai detto a nessuno il vero motivo del perché decidemmo di sciogliere la band. Lo sapevamo solo io, Frank, mio fratello Mikey e Ray. Ho sempre detto che non c'erano stati litigi né un qualcosa che colpì personalmente noi quattro. Ma oggi, con un coraggio che non sapevo nemmeno di possedere, posso dire che la realtà è stata un'altra.
La verità dovrebbe sempre uscire fuori e io, personalmente, ora sono disposto a raccontarla.. anche se, sicuramente, avete iniziato a capirla leggendo questa storia: ovvero il rapporto tra me e Frank.
Tutta la mia vita ha girato intorno al rapporto tra me e Frank e anche i MCR, dato che fanno parte della mia vita, hanno girato intorno a tale rapporto.
Dalle origini allo scioglimento, posso dire che tutto ha ruotato intorno ad esso; ciò che c'è stato tra me e Frank è il nucleo, il succo, di tutto ciò che ha caratterizzato i MCR.
Quando io e Frank decidemmo che ciò che c'era tra di noi doveva finire allora anche i MCR dovettero concludersi con esso.
Io e Frank ci amavamo, come solo due persone che hanno unito il loro cuore possono fare, ma sapevamo che il nostro amore per l'altro ci stava facendo annegare; stavamo entrando in una situazione pericolosa, in qualcosa più grande di noi, e quando la nostra casa discografica ci diede un ultimatum io decisi che, sì, l'avrei accontentata.. ma a modo mio.
È così che i My Chemical Romance sono finiti: sono finiti per dar ancora luce a quel sentimento profondo che provavamo io e Frank.
L'amore, il rispetto.. l'adorazione che provavo io nei confronti di Frank Iero -e credo anche lui verso me- andava oltre a scenette sul palco, andava oltre ad un ultimatum della nostra casa discografica.
 
In questi anni ho continuato a sentire i ragazzi della band. Ognuno di noi ha preso strade decisamente separate da quando abbiamo deciso di sciogliere i My Chemical Romance ma comunque continuiamo a sentirci. Ovviamente continuo a vedere Mikey regolarmente essendo mio fratello. Capita che alcuni giorni, per motivi di lavoro, non riusciamo a vederci e allora ci teniamo in contato telefonicamente. Non manca giorno che Bandit non chieda di lui e Sarah. Ah, per la precisione, Mikey e Sarah si sono sposati e hanno avuto una bambina, Michelle. È molto carina: ha i capelli biondi e ricci e due occhi azzurri giganteschi. Assomiglia molto a Mikey e Sarah, specialmente alla mamma, ed è un vero diavolo. Ora ha tre anni e ogni volta che viene a casa non fa altro che riempirmi il pavimento di tempere e vernice mentre gioca con i miei attrezzi da pittore.
Ray e Christa invece non hanno ancora avuto figli.. e pensare che io credevo che fosse quello che ne avrebbe avuti di più!
Comunque, siamo rimasti in contato e ci siamo incontrati qualche volta per parlare un po' delle nostre vite che si sono ormai separate.
Mentre con Frank.. per cinque lunghi anni non ci siamo più visti né sentiti. “Come è stato possibile?” vi sareste chiedendo. Beh, non lo so neppure io. Non so perché con Frank è stato tutto diverso. Non so perché ho aspettato cinque lunghi anni per scrivere questa storia e non so perché ho aspettato cinque lunghi anni per risentirlo. Sì, perché ieri l'ho chiamato tramite Skype.
Non so cosa mi abbia spinto a cercarlo, forse il fatto che fosse il suo compleanno.. Fatto sta che ieri l'ho cercato.
 
Ero super nervoso, come quando stai aspettando un risultato che sai che ti potrebbe cambiare la vita: come un referto medico o il sapere se il tuo biglietto della lotteria sia vincente o meno. Beh, lui era il mio biglietto vincente, la cura per un male che non sapevo neanche di possedere.
Quando premetti il pulsante sperai con tutto il cuore che non mi rispondesse; speravo che quel ”ONLINE” sparisse velocemente.
Ma non fu così.
Lui aprì la chiamata e mi ritrovai davanti due occhi nocciola, quel giorno misti ad un verde smeraldo. Due occhi confusi guardavano davanti a sé.. guardavano me.
Nessuno dei due aveva il coraggio di parlare. Io mi sentivo morire e mi pentii sempre di più di aver fatto quella chiamata. Non sapevo neanche io il perché avessi assecondato quell'istinto tanto stupido. Sapevo solo che ora, dopo tutti quegli anni, la voglia di sentirlo mi stava corrodendo dall'interno. Avevo bisogno dei sentire la sua voce, niente di più.
Come ad intercettare i miei pensieri, Frank corrugò le sopracciglia e mi guardò; << Gerard.. >> solo sentire quel piccolo nome fece scatenare in me una miriade di emozioni contrastanti; << Non immaginavo fossi davvero tu.. >> affermò inumidendosi le labbra.
Provai a pronunciare qualche parola, volevo dargli i miei più cari auguri.. dirgli che era sempre rimasto nei miei pensieri e che, mai, sarei riuscito a dimenticarlo.
Ma mi sbagliavo. La mia mente contorta stava per farmi rovinare tutto ciò che avevo cercato di finire in questi ultimi cinque anni.
Avevo cercato di dimenticare, di andare avanti.. ma la realtà era che io non volevo dimenticare. Io volevo andare avanti solo se ci sarebbe stato lui al mio fianco. Volevo poter riacchiappare il tempo che avevamo perduto: stanchi e confusi di una vita che non ci ha mai permesso di essere felici insieme.
Glielo stavo per dire, l'avrei fatto se Lily non sarebbe sbucata fuori dal nulla..
Rimasi incantato nel vedere quella bambina, ormai così grande e diversa da come la ricordavo. Aveva gli stessi occhi di Frank e già di per sé questo era straziante.
<< Ciao zio Gerard! >> affermò la giovane ragazza.
<< C-ciao Lily.. >> affermai.
Ciò che avrei voluto dirgli rimase nel più profondo della mia psiche. Non ebbi più il coraggio di parlargliene e, appena Lily lasciò la camera e Frank cercò di riaprire il discorso appena interrotto dalla figlia, io chiusi velocemente la chiamata, incapace di trovare un senso logico a quella reazione..
 
 
#Frank
 
Dopo la nascita di Bandit le mie speranze di poter stare con Gerard divennero ormai nulle.
Tutto ciò che speravo era poter stare con lui, ma anche quello era ormai un lontano desiderio.. un miraggio che si stava affievolendo a poco a poco.
Decisi che avevo bisogno di cambiare aria, avevo bisogno di rinascere – come la Fenice dalle sue ceneri -. e avevo bisogno di rinascere senza di lui, avevo bisogno di qualcuno che si prendesse cura di me.. e l'unica era Jamia. Solo lei riuscì a far fronte a questo problema, solo lei riuscì a perdonare questo mia ossessione per Gerard.
Gli anni passarono. Tre anni difficili da sopportare; tre anni di agonia e depressione che riuscii a superare solo grazie all'aiuto di Jamia e alla nascita delle nostre due bambine: Lily e Cherry.
Ricordo ancora il giorno in cui presi in braccio quei due piccoli corpicini. Tutto ciò che di cattivo opprimeva i miei pensieri sparì, sparì nell'istante in cui accarezzai le loro piccole mani e mi specchiai nei loro occhi.
Avevo bisogno di un qualcosa che mi desse la forza per rinascere e l'avevo trovato. La mia famiglia sarebbe stato il mio nuovo inizio.
 
Sembrava che la mia vita stesse procedendo bene. Sembravo finalmente un uomo felice. Ma, quando sciogliemmo il gruppo un altro tassello della mia vita si ruppe.
È ancora difficile per me parlare dei My Chemical Romance, anche se ormai sono passati cinque lunghi anni.
Quella band ha plasmato il Frank che sono ora; quei lunghi tredici anni sono stati il motivo dell'amore che provavo per Gerard.
Devo ringraziare e dare la colpa ai MCR se quegli anni sono stati i più significativi della mia esistenza. Dalla felicità alla voglia di soccombere.. tutto è successo grazie ai MCR; tutto è successo grazie a Gerard.
E, anche se per cinque anni non ci siamo più sentiti, lo ringrazio per tutto quello che è successo.
 
***
 
Quando ricevetti la sua video-chiamata non potevo crederci, sembrava che stessi sognando. Credevo che ormai si fosse dimenticato di me, che non volesse più avere niente a che fare con tutti noi.. e invece, eccolo là. Mi aveva cercato, voleva parlare con ME.
Sinceramente non sapevo se accettare o no la chiamata: un incredibile ansia mi opprimeva il petto, facevo fatica a respirare.
Senza volerlo premetti il pulsante e l'aprii. Se pur il mio cervello mi faceva agonizzare nel dubbio di rispondergli o no, il mio cuore prese il sopravvento.
In fondo erano cinque anni che non lo sentivo, erano cinque anni che non vedevo quegli occhi di cui mi sono innamorato.
E in quel momento, quando la schermata si aprì, io mi sentii mancare; stavo per svenire.
Impossibile come tutti i sentimenti che ho cercato di reprimere, nascondere, eliminare tornino così velocemente. Non ho avuto neanche il tempo per prepararmi psicologicamente; sapevo che appena avrei incontrato i suoi occhi sarei morto e, infatti, così fu.
Non riuscivo a parlare, mi mancava il fiato. Non sapevo nemmeno da quanti secondi non battevo più le palpebre.
Ma ebbi coraggio e pronunciai il suo nome: quel nome che evitai anche solo di pensare ma che continuava a farsi presente nei miei sogni.
Non sapevo cosa volesse dirmi e mai l'avrei saputo dato che Lily interruppe la chiamata. Vedevo lo sguardo di Gerard, ciò che voleva dirmi era davvero importante... beh, normale dato che mi ha cercato dopo cinque lunghi anni.
Quando Lily se ne fu andata cercai di riaprire quel discorso, che non fu nemmeno iniziato, ma la realtà era che Gerard, sicuramente preso da un attacco di paura o chissà cosa, chiuse la video-chiamata.
In quei pochi secondi in cui i nostri sguardi si incontrarono percepii una strana sensazione; era come se il tempo si fosse fermato. Sembrava che questi cinque anni non fossero passati.
Pensai a noi, a tutto quello che eravamo stati l'uno per l'altro, e mi ritrovai a decidere contro il dubbio se mandare tutto a puttane, come avevamo fatto in questi anni, o provare a riallacciare quei rapporti che si sono ormai congelati.
Decisi che valeva la pena sopportare tutto il dolore che stava tornando a galla. Ne valeva la pena per me, per lui.. per tutto ciò che di buono abbiamo creato.
Così lo chiamai. Lo chiamai e gli chiesi di incontrarci; volevo sapere cosa voleva dirmi.
 
 
***
 
Sono arrivato un po' in anticipo, come mio solito. Mi guardo intorno con il cuore in gola, con la paura che forse lui non verrà mai. E invece, con mio grande stupore, eccolo avanzare verso di me con la sua camminata sempre poco maschile.
Mi permetto di guardarlo più del dovuto ammaliato quanto sono dal suo corpo. Per troppo tempo ho rimosso dalla mia mente il suo viso; per troppo tempo mi sono esercitato nel riuscire a dimenticare il suono della suo voce.
Ed ora, ora eccolo qui davanti a me mentre prende a calci un qualcosa di totalmente invisibile ai miei occhi.
E, come se la mia mente si fosse risvegliata da un sonno pesante durato cinque lunghi anni, mi sento prendere vita al suono caldo e seducente della sua voce. Un semplice 'ciao Frank'.. com'è possibile?
Mi perdo nei suoi occhi, da quanto non lo facevo?
<< Dopo tutto questo tempo.. >> dice sorridendomi timidamente.
<< Eh sì.. >> riesco a dire. Sento la mia voce lontana miliardi luce, la gola secca.
Infilo le mani dentro le tasche dei miei soliti jeans larghi e sposto un po' di sabbia che il vento ha portato sul marciapiede.
<< Che ne dici.. se camminiamo un po'? >> chiede indicando la spiaggia.
Annuisco e lo seguo. Sento i miei piedi sprofondare leggermente sulla sabbia.
Ci fermiamo vicino alla riva e, come attirato da qualcosa dietro di me, mi giro. Guardo le nostre impronte vicine e mi chiedo com'è stato possibile che non mi sia accorto di aver camminato così vicino a lui.
<< Perché hai chiesto di vederci? >> chiede lui lanciando una piettrolina sull'acqua: la guardo affondare e mi sento pesante quanto lei.. mi sento affondare pure io.
<< Perché volevo sapere cosa mi volevi dire.. ti sei bloccato.. quindi penso sia qualcosa di importante >> dico sorridendo a malapena.
<< Beh.. no, non era niente.. >> ribatte lui.
<< Certo.. >> affermo sorridendo amaramente. Quanti discorsi sono andati persi così? Ho perso il conto ormai.
 
Superato l'imbarazzo abbiamo iniziato a ricordare. Quante esperienze abbiamo fatto? Io, lui, Mikey e Ray.. quanto cazzo siamo stati uniti?
È strano per me dover ricordare, è strano per me dover rivivere tutto dopo che ho provato per anni a dimenticare.
<< Dimmi cosa volevi dirmi >> dico più deciso che mai.
<< No.. Frank.. lascia perdere.. >> afferma tirandosi i capelli all'indietro: rimango ammaliato da quella scena.. quante volte l'aveva fatto facendo scatenare in me un qualcosa di totalmente primitivo?
<< Dimmi >> ribatto sfidandolo con lo sguardo.
Gerard sbuffa; << Questi cinque anni.. ho pensato molto a tutto quello che è successo tra di noi >>, alza lo sguardo incrociando il mio, << Ieri ti ho chiamato con l'intento di farti gli auguri ma quando stavo per farteli dalla mia bocca stavano uscendo tutt'altre parole. Sono riuscito a bloccarle in tempo prima di pentirmi totalmente. Ciò che volevo dirti, o meglio, ciò che la mia mente stava per dirti è che.. >> Gerard si blocca inumidendosi le labbra.
Mi sento avvampare e sto tremando. Sono più nervoso io di Gerard, e questo è alquanto imbarazzante.
<< Dimmi.. >> dico senza più voce.
<< Ho solo voglia di essere felice.. e ho bisogno di te >> ecco, l'ha detto. L'ha detto mentre i suoi grandi occhi verdi, con qualche spiga di grano, si riempiono di candide lacrime. Lo ha detto, lo ha ammesso e ora lo vedo, lo vedo rimpiangere tutto ciò che di male ha causato in me, in noi.
Sento il mio cuore, ormai lacerato da un tempo indeterminato, spezzarsi al suono della sua voce.
Non può dirmi queste cose, non dopo tutto questo tempo.
<< Gerard.. >> dico cercando di mettere in ordine tutte le parole che vagano nella mia mente; << Ho imparato a camminare, camminare da solo. Ora sono quello che sono diventato: un padre, un marito devoto alla propria moglie.. >> continuo mentre per poco non svengo nel vederlo inumidirsi le labbra; << Io sono felice ora. Non sai per quanto tempo io ho aspettato che tu mi dicessi queste cose. Non sai per quanto tempo ho desiderato che mi dicessi che volevi stare con me.. ogni volta che abbiamo fatto l'amore io mi sono sentito l'uomo più felice di questo mondo.. >> concludo prendendogli la mano.
<< Ma te lo sto dicendo ora.. >> afferma lui con voce roca.
Muovo piano la testa per cercare di zittire quelle voci che mi stanno torturando la mente.
<< Gerard, quello che c'è stato tra di noi non lo scorderò mai. Sei stato l'unico che io abbia mai davvero amato. Tu sei diventato la mia ossessione, e io la tua.. lo so, ma, vedi, la vita va avanti. Tu sei quel capitolo della mia vita che devo chiudere. Pensavo che l'avessimo fatto cinque anni fa, quando m dicesti che avevi altri progetti per la tua vita e- >>
<< Ero uno stupido Frank, e solo ora ho capito che ho bisogno di te.. >> afferma stringendo la ma mano.
Sento il mio cuore galoppare velocemente,la mano di Gerard sul mio viso.
Appoggia la sua fronte alla mia e io mi sento morire a quel contato.
Tutto ciò che avevo progettato stava andando a farsi fottere. In questo momento voglio solo poter baciare un'ultima volta quelle labbra rosee, quelle labbra che sono state complici di una relazione segreta. La nostra relazione segreta.
Così unisco le mie labbra alle sue. Quanto mi era mancato poter sentire quel sapore? Mi era mancato far parte di Gerard.
Sento la sua lingua cercare la mia, la tocco. Afferro i suoi capelli con la mano libera mentre tengo l'altra stretta alla sua, posata sul mio petto.
Mi allontano, le nostre labbra schioccano.
Una folata di vento ci scompiglia i capelli, io mi stringo alla mia giacca in pelle.
Faccio un passo indietro, lasciando la sua mano.
Questa mossa, esattamente questa, mi fa tornare indietro nel tempo: mi ritrovo nel suo appartamento, l'odore della vernice che penetra nelle mie narici, le labbra ancora gonfie del bacio appena concluso.. Ci sono io, innamorato del suo migliore amico.
<< Frank, ti prego non andartene >> afferma lui mentre i suoi occhi verdi vengono inondati nuovamente di candide lacrime.
<< Non posso Gerard. Sono finalmente felice.. felice con la mia famiglia. Jamia, Lily, Cherry e Miles sono quelli che contano per me >> deglutisco << Io ti amo, Gerard, e ti amerò sempre >> ammetto guardandolo negli occhi.
Mi giro verso il mare, il sole sta tramontando. L'aria fresca di inizio Novembre mi punge il viso.
Non ho freddo, i brividi sono causati da altro: sono causati da lui.
Inizia ad indietreggiare, sta soffrendo, lo vedo.
<< Se è questo che vuoi.. >> afferma sgranando gli occhi.
Mi sento male. Io l'unica cosa che voglio è essere felice e sento che con lui non potrei mai esserlo.
Mi ci è voluto troppo tempo per superare tutto il dolore che mi ha causato e non voglio che il mio lavoro venga buttato nel cestino.
Ho bisogno solo di essere felice. L'ho già detto, vero?
Mi giro velocemente e inizio a camminare, correre direi. Non riesco più a controllare il mio corpo, le mie gambe camminano per conto loro. Non gli ho neanche detto addio, o forse sì?
<< Frank! >> urla.
Mi giro e lo guardo, sono bloccato.
Gerard corre verso di me e si blocca a pochi centimetri, sento l'elettricità e il calore che emana il suo corpo.
Più lo guardo, più mi sento confuso..
<< Bandit e Lindsey sono le donne più importanti della mia vita. Morirei per loro. Ma devi sapere.. che, che morirei anche per te. Darei la mia vita per te. Frank, non ti sto dicendo di lasciare la tua famiglia. Voglio che tu sia felice, felice con me. Voglio tornare a far parte della tua vita. Voglio poter recuperare tutto il tempo che abbiamo perso e voglio guarire tutte le ferite che ti ho inflitto. Voglio ripagarti di tutte le cose belle che hai fatto per me, di tutto l'amore che mi hai donato.. Voglio poter essere felice anch'io, grazie a te >> ammette tutto d'un fiato.
Ascolto quelle parole, le sento infiltrarsi nella mia mente, le sento penetrare il mio cuore.
Mi sento rinvenire, mi sento rivivere come un arcobaleno dopo la tempesta, sento ogni particella del mio corpo fremere.
Mi avvicino a Gerard lentamente. Ho dimenticato tutto ciò che ho detto qualche istante prima, ho dimenticato cosa volevo fare. La mia mente era colma di quelle parole.
E in fondo è vero, voglio poter essere felice. Ho bisogno di Jamia per essere felice; ho bisogno anche di Lily, Cherry e Miles.. ma, ora lo so, ho bisogno anche di lui.
Guardo i suoi occhi, vedo una luce dentro di essi.. vedo la felicità.
 
E forse, se la felicità avesse un nome? Io la chiamerei Gerard.
 
 
 
Okay, vorrei iniziare col scusarmi per tutto questo tempo che non mi sono fatta viva.. Avete atteso questo capitolo? Beh, spero di sì!
Scusatemi se questa storia è finita così bruscamente ma, davvero, non sapevo più cosa scrivere!
Quindi ho deciso di passare direttamente all'epilogo cercando di parlare un po' di tutti gli anni che ho saltato. Dopo il matrimonio di Gerard avrei dovuto scrivere dello scioglimento della band ma non sapendo bene come impostare il capitolo ho deciso di saltarlo e citarlo nell'epilogo.
 
Com'è finita questa Frerard? Bene o male?
Sono rimasti solo amici o ci sarà ancora qualcosa tra di loro? Lascio a voi la libera interpretazione :3
 
Vorrei ringraziare tutti coloro che hanno seguito questa storia. Ringrazio in particolar modo coloro che hanno recensito e la mia adorata Gee che mi è sempre stata vicino.
Scusami Gee se sono passata direttamente all'epilogo anche se mi avevi chiesto di non farlo ahah”
 
Bene, vorrei sapere se questo capitolo vi è piaciuto, mi auguro che la delusione sia stata ripagata almeno in parte da questo capitolo <3
Ricordatevi che vi sono sempre grata, per ogni commento, recensione o pensiero che mi avete donato.
Grazie a tutti <3
Ci vediamo presto e spero di vedervi nella mia nuova Frerard che sto scrivendo <3
Baci e abbracci
MIC
   
 
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