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Autore: Hymn    09/12/2013    0 recensioni
BROMANCE || Chester Bennington x Mike Shinoda
Dal testo
E Mike, inevitabilmente, lo ascoltava, gli permetteva di urlare fino a ché non lo vedeva, stremato, sedersi sul letto e rannicchiarsi come il bambino che non era mai stato.
Finché, troppo stanco del vivere nel proprio passato tornava al presente, sorrideva leggermente a Mike e si faceva allungare una birra.
Infine iniziavano a cantare, a cappella, le canzoni che da anni scrivevano assieme.
Genere: Angst, Introspettivo, Malinconico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Chester Bennington, Mike Shinoda
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Do you feel cold and lost in desperation?
Per Cristina

Vedere Chester Bennington ridotto ad una specie di bestia urlante, che tiene tutti alla larga pur di non farsi toccare era una delle visioni più raccapriccianti e devastanti che Michael Shinoda potesse sopportare.
Più volte, quando erano insieme, l'aveva visto cadere in una specie di stato catatonico, che lo obbligava a sedersi con le ginocchia al petto, sul letto, impedendogli di avvicinarsi a lui.
« Vattene, Mike! »
La sua voce urlata, così simile a quando cantava ma così diversamente piena di dolore sortiva tuttavia l'effetto contrario, e Mike sedeva comodamente su una poltrona nel piccolo appartamento che prendevano in affitto per passare qualche giorno assieme in assoluta tranquillità.
Mike conosceva bene il passato tormentato di Chester, il suo passato di cocainomane e l'arresto per possesso di marijuana.
Sapeva delle molestie che aveva subito nell'infanzia, di come fosse stato sballottato tra un liceo ed un altro, costretto a “legarsi” a persone che non avrebbe visto probabilmente mai più.
Probabilmente, se non fosse stato per la musica e per suo fratello, che gli aveva trasmesso tale passione che poi era diventata suo lavoro e sua ispirazione, non avrebbe mai avuto una famiglia e dei figli.
Ed ancora una volta, Mike sedeva comodamente sulla poltrona, cantando sommessamente alcuni versi di Iridescent, come ogni volta in cui su Chester aleggiavano gli spettri del suo passato.
Neanche la compagnia della moglie Talinda e dei loro figli riusciva a riportarlo a galla, nonostante l'affetto e l'amore che legava la coppia.
In quei momenti, Chester cercava Mike, lo cercava per poi urlargli contro, urlargli il suo dolore e tutto ciò che, nonostante tutto, non riusciva a lasciar dietro di sé del proprio passato.
E Mike, inevitabilmente, lo ascoltava, gli permetteva di urlare fino a ché non lo vedeva, stremato, sedersi sul letto e rannicchiarsi come il bambino che non era mai stato.
Finché, troppo stanco del vivere nel proprio passato tornava al presente, sorrideva leggermente a Mike e si faceva allungare una birra.
Infine iniziavano a cantare, a cappella, le canzoni che da anni scrivevano assieme.
   
 
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