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Autore: rosewhite    10/12/2013    4 recensioni
Dall'inizio:
Ci sono linee di sangue che non possono essere cancellate con un colpo di spugna.
Linee che vanno oltre il visibile, ma che in un certo senso vedi, se vuoi.
Ed a volte il tempo è fondamentale, anche se pensavi di avere a disposizione l’eternità, ti accorgi che ti scivola via dalle mani come sabbia.
Ma lei non voleva fare quell'errore.
Avrebbe afferrato il tempo e conosciuto chi doveva conoscere.
Perché il sangue chiama il sangue e non stiamo parlando di omicidi.
Genere: Sentimentale, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het, Slash | Personaggi: Alec Lightwood, Magnus Bane, Nuovo personaggio
Note: Otherverse | Avvertimenti: Tematiche delicate
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Capitolo 3

 

Meraviglia delle meraviglie alla fine Magnus era andato a quell’indirizzo. Più per esasperazione che per altro. Alec l’aveva in pratica spinto per la strada e poi l’aveva lasciato fuori quella porta.

Ed ora era in un salotto con le pareti azzurre seduto su un divano così bianco da far male agli occhi con Megan di fronte.

<< Allora… >> disse la ragazza.

<< Se sei veramente mia sorella, perché non ho mai saputo niente di te? >> Il Sommo Stregone era stato diretto ed era intenzionato ad andare fino in fondo a quella maledetta storia. Voleva smascherare quella che per lui era solo una ciarlatana. Però il sopracciglio di Meg scattò all’insù.

<< Come pretendi di sapere qualcosa se non parli con nessuno dei nostri fratelli da prima che nascessi? >>

<< Non ho notizie dei miei fratelli da molto molto tempo. >>

<< Non per scelta loro. >>

<< Ma tu cosa ne sai? >> Lui si stava iniziando a scaldare e lei prese un respiro profondo per calmarsi. O per calmare entrambi.

<< Sono stata cresciuta da Mark. Non parlava spesso di te, anzi quasi mai in realtà, ed ogni volta che gli facevo qualche domanda che ti riguardava anche solo da lontano, lui cambiava discorso. Andrew era dall’altra parte del mondo e nostro padre… è completamente inutile dirtelo. Però un giorno l’ho evocato e sai cosa mi ha detto? >>

Magnus aveva raddrizzato la schiena improvvisamente interessato alla conversazione. Certo, tutti i Nascosti potevano conoscere i nomi dei suoi fratelli, ma nessuno sano di mente avrebbe nominato suo padre tanto alla leggera.

<< Bugie come suo solito? >>

Megan si ritrovò a ridacchiare senza allegria. << Questo puoi dirmelo solo tu. >>

<< Cosa ti ha detto? >> la strega prese coraggio, una boccata d’aria ed andò al balcone spalancandolo. Cacciò dalla tasca del jeans un pacchetto di sigarette ed un accendino. Rispose solo dopo aver preso una generosa boccata di fumo ad occhi chiusi.

<< Mi ha detto che ci odiavi, tutti. E quando gli ho chiesto perché mai avresti dovuto odiarmi ha risposto che ero sua figlia, e che questo bastava. >> Lo sguardo che gli lanciò trafisse Magnus.

<< Perché sei venuta da me, allora? >>

<< Dopo quello che è successo ad Andrew.. >> Tutti i campanellini d’allarme di Magnus suonarono in contemporanea.

<< Cos’è successo ad Andrew? >> Meg rimase in silenzio per un tempo che sembrò infinito.

<< Non lo sai? >>

<< Non so COSA? >> si alzò dal divano rischiando di urtare il tavolino in vetro a portata di ginocchio.

<< Magnus.. Andrew è stato ucciso circa cinque anni fa. >>

Silenzio. Un silenzio così pesante che alzando la mano potevi toccarlo. Megan era completamente immobile e lo fissava, attenta ad ogni suo movimento. Come poteva non saperlo? Mark non gli aveva inviato una lettera o un messaggio di fuoco con la notizia?

Era stata indelicata? Ma c’è veramente un buon modo per dire a qualcuno che suo fratello è stato brutalmente ucciso?

La cosa che la spaventava di più era lo sguardo perso nel vuoto di Magnus. Era lo stesso sguardo che aveva Mark quando aveva appreso la notizia.

<< Non è possibile. >> Ricadde pesantemente sul divano. Meg spense la sigaretta e gli andò vicino, sedendosi al suo fianco.

Nel cervello del Sommo Stregone c’era un tornado di pensieri. Non era possibile. O forse sì? Andrew era il più grande dei fratelli, il primo di tre ( o forse quattro? ) figli. Aveva imparato le basi della stregoneria da lui ed ora…. Era morto?

<< Chi è stato? >> domandò in un sussurro. Megan poggiò la mano sulla sua gamba per dargli conforto.

<< Non lo sappiamo.. sono cinque anni che indaghiamo e non siamo riusciti a trovare nulla. >> Ancora silenzio.

<< Mark dov’è? >>

<< Non so nemmeno questo. È per questo che sono venuta qui, Magnus. – si inginocchiò sul tappeto per poterlo guardare negli occhi e gli prese le mani. – Ascoltami, lo so che tu probabilmente non volevi sapere niente di me, e che sono una grandissima testa di cazzo perché mi sono presentata in quel modo, e fattelo dire, se fossi stata al tuo posto mi sarei presa a calci in culo, ma Mark mi ha cresciuto ed ora è sparito. Ho mandato dei demoni Shax a cercarlo in qualsiasi dannato angolo del mondo, ho provato qualsiasi incantesimo di localizzazione e non ho trovato assolutamente niente. So che non è morto, me lo sento, però non so dov’è e non so chi l’ha preso. – Gli strinse le mani tra le proprie. – Tu e lui siete la mia famiglia ed io do molta importanza alla famiglia, ti sto chiedendo di fare quest’unica cosa. Aiutami a ritrovarlo e, se vorrai, sparirò dalla circolazione. Non mi rivedrai mai più, non avrai più mie notizie. Ma ti prego… ti prego… aiutami a ritrovare mio fratello. >>

Magnus guardò quei due fari viola pieni di speranza e dolore e riuscì a pensare ad una sola cosa. Se era vero tutto quello che quella ragazzina gli aveva appena detto, allora quella che in quel momento era inginocchiata davanti a lei era l’ultimo pezzo della sua famiglia.

Andrew era morto e Mark sparito.

<< Come faccio a sapere che non sono tutte bugie? >> Megan si alzò e dicendogli di aspettare un attimo sparì nell’altra stanza.

Immagini di lui e dei suoi fratelli gli comparvero davanti come pietre lanciate contro un vetro. Strano come gli immortali prendano sotto gamba l’eventualità di sparire da un giorno all’altro. D’altra parte se si dice immortale evidentemente una ragione c’è.

Ma l’essere uno stregone, una strega o un vampiro non ti salva dall’omicidio. Perché di questo si trattava. Suo fratello maggiore era stato ucciso ed ora Mark era svanito nel nulla. Puff. Un macabro gioco di prestigio.

Megan ritornò nel salotto con una scatola di legno scuro tra le mani e lo poggiò sul tavolino di fronte a lui.

<< Cos’è? >> chiese sfiorando il coperchio intagliato.

<< L’ho trovato in Germania, a casa di Mark dopo la sua scomparsa. Stavo cercando indizi ed ho trovato questo con…. -  Gli passò un cartoncino dall’aspetto antico. – questo sopra. >>

Magnus lo prese e leggendo il suo nome rimase per un attimo interdetto.

Per Magnus, forse un giorno vorrai sapere cosa ti sei perso.

La calligrafia era quella di Mark, su questo non c’erano dubbi, o di un imitatore veramente bravo. Ci passò le dita sopra godendo del piccolo fosso delle lettere.

<< Può aprirlo solo uno della famiglia. Ed io non l’ho fatto per rispetto. Prendilo e fa quello che vuoi. >>

Magnus si alzò e prese quella scatola di legno con il cuore che gli batteva così forte che probabilmente tutta New York riusciva a sentirlo.

<< Vedrò e ti farò sapere. Grazie per il tuo tempo. >>

Quello era un arrivederci senza data di scadenza. Megan lo sapeva e sospirò. Era tempo che la vita facesse il suo percorso, gli aveva dato tutto ciò che poteva.

La vita di Mark, ora, era nelle mani di Magnus.

 

 

 

 Demone Shax .. olfatto fine, alcuni stregoni li usano per cercare persone scomparse

   
 
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