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Autore: _redsky_    11/12/2013    1 recensioni
Mike dopo aver avuto un passato difficile, è finalmente riuscito ad essere ciò che sognava.
I Green Day sono al completo, ma le cose andranno sempre per il verso giusto?
Genere: Generale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Ho fatto di corsa per evitare di fare tardi, per non voler fare la figura del ritardatario, ma a quanto pare lei se la sta prendendo comoda.
Ho messo la mia solita felpa con dei pantaloni non tanto pesanti e adesso sento freddo.
Sono le 20:00 e ancora non c'è nessuna traccia di Kaylee, solo un pò di neve negli angoli dei marciapiedi ed una fila passesca davanti al gilman. Faccio alcuni passi avanti e indietro per cercare di riscaldarmi. La gente mi saluta felice ed io ricambio, come sempre.
Sfregando le mani nei miei pantaloni, per cercare di riscaldarli, penso ad una qualsiasi maniera per salutarla senza 'dare troppo' e 'non dare niente'; probabilmente dovrei anche scusarmi per l'altra sera, ma seguirò l'istinto, forse mi porta bene.
Ma tra un complesso mentale ed un altro, con le borchie degli anfibi che cercano di luccicare, eccola che arriva da lontano, come dal nulla, dal buio.
Faccio qualche passo verso lei e mi tende la mano fredda, proprio come quando l'ho vista per la prima volta.

-Ciao!- la sua voce squillante, e nello stesso tempo timida, mi riporta alla realtà dopo essermi immerso neisuoi occhi, caspita quanto è bella.
Aveva una gonna nera e delle calze strappate. La matita abbastanza scura sugli occhi e un rossetto quasi viola.
I passi poco pesanti, un leggero sorriso, un viso rosso d'imbarazzo, ma quasi pallido.
Guardare lei è come guardare i tramonti; vorrei stare lì a fissarli all'infinito, tanto sono belli, e cercare di cogliere ogni sfumatura, ogni forma, ogni emozione, ma poi se ne andrà, e come la luna caccia via il cielo rosa, il dovere di ricambiare il suo saluto mi risveglia.
-Ehi- dico con il sorriso, cercando di fare il migliore.
-Stasera uscita a due, senza bottiglie d'alcol, mi raccomando- Scoppio a ridere imbarazzato
-Va bene, va bene Kay.- dico abbassando lo sguardo e nascondendo la testa nell'ombra per paura di avere il viso troppo rosso. Ma lei, piccola, si posta davanti i miei occhi e sorride cacciando via la vergogna
-Ricominciamo facendo finta che questa sia la prima volta che ci vediamo?-
-Non so cosa ho fatto l'altra sera, forse avevo bevuto un pò troppo, scusami, comunque si-
-Ma tranquillo- ride -Comunque, Kaylee-
-Mike.
-Ti vo visto spesso al Gilman, anche se comunque lo frequento da un anno, più o meno; ti piace questo posto?
-Si, abbastanza. Questo posto sembra essere casa- dico in tutta sincerita sperando di essere capito.
-Oh, si, capisco. Anche io spesso sento di appartenere in un posto che non sia la mia vera casa, ed è bellissimo.
-Io non ce l'ho una casa tutta mia-
-Beh, nemmeno io, vivo con i miei, ed anche tu, scommetto, no?
-S..si.- dico poco convinto cercando di non rovinare il momento, cercando di non procurarmi domande a cui io difficilmente preferisco rispondere.
-Ma un giorno andrò via, non amo tanto la mia famiglia e nemmeno questo posto, anche se in realtà avrei le mie due amiche, i localetti che mi piacciono tanto, la scuola che amo, una casa enorme, il casino davanti al gilman e il deserto nei miei posti preferiti, a proposito, un giorno ti ci porto.
-Va bene- dico freddo
-Che hai?
-Niente, perchè?- cerco di sorridere anche se odio questo tipo di conversazione.
Non le manca niente eppure odia questo posto, mentre a me manca tutto e riesco anche a viverci quì, tra una spinta e l'altra con Billie, cercando di dimenticare le parole di mia madre che diceva di doverci trasferire e abbandonare i vialetti di quel piccolo paesino a cui tanto ero affezionato, cercando di dimenticare il freddo gelido del vento che si rifugiava nelle mie magliette larghe quando mi ritrovai quì, solo e sperduto, con le mie paure e la mia piccola età, cercando di dimenticare la sensazione della lametta che ti tracciava i bracci di rosso e il rumore assordante che ti provocava non appena cadeva a terra, cercando, invece, di ricordare di avere qualcuno, un fratello un pò strano, che poi non è nemmeno mio, ma è soltanto Billie, cercando di capire di non essere solo, cercando di imparare ad inseguire tutto quello in cui credi e farcela, che sia quì o in culo al mondo, cercando di apprezzare ciò che hai e fottertene del resto.
-Boh, mi sembrava di aver detto qualcosa di sbagliato
-Oh, no, per niente- la prendo per un braccio -che ne dici se entriamo dentro e seguiamo un bel concerto?-
-Magari stavolta al posto di ballare un lento mi porti a fare un bel pogo
-Promesso- e scoppiamo a ridere, sperando di non sbagliare di nuovo.
---
 
Il Gilman è scatenato e lei mi strige forte la mano per cercare di non perderci.
Tra uno spintone e l'altro riesco a portarla tra la folla. Si avvicina un pò a me e mi sussurra qualcosa che non riesco a capire

-Che hai detto?
-Che sto bene.



______spazio autrice
Eccomii
questo capitolo è un pò troppo corto e non ne sono per niente convinta, ma prometto che cercherò di rimediare :'3
Viva gli elefantini turchesi
Alla prossima,
Lau
  
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