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Autore: HIMsteRoxy    12/12/2013    0 recensioni
E se Ville Valo avesse una sorella minore?
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ville Valo
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Arrivai piuttosto perplesso dinanzi il negozio di mio padre. Per tutto il tragitto mi chiesi se veramente ne valesse la pena. Fissai da fuori l’interno del negozio e vidi le sagome di due ragazze e quella di mio padre. Quest’ultimo si accorse di me e mi fece cenno di entrare. Mi guardai attorno e alla fine entrai.
Le due ragazze mi fissarono e cominciarono a sorridere. Una inciampò sull’altra e non riuscii a trattenermi dal ridere. Poi pagarono la loro roba e uscirono salutandomi, timidamente. Ricambiai e mi avvicinai verso mio padre.
‘’ Ho un problema, papà. ‘’ dissi, cercando di trovare le parole giuste.
‘’ Ciao anche a te, Ville. Ti servono soldi? ‘’
‘’ Cosa?! Soldi? ‘’ domandai, perplesso. Non mi ero aspettato una domanda del genere. ‘’ No, volevo parlarti di… ‘’
‘’ Ah, prima che me ne dimentichi… ci sono un sacco di autografi da firmare. ‘’
‘’ Non ora. È successo un casino e volevo avere una tua opinione. ‘’
‘’ Perché prima non vai a salutare la mamma? ‘’
‘’ Papà! ‘’
Ma purtroppo il mio cellulare iniziò a squillare. A malincuore risposi. ‘’ Sì? ‘’
‘’ Ville, ho organizzato tutto e ho anche avvisato gli altri. ‘’
‘’ Ma non ti avevo detto di… ‘’
‘’ Sarà una bella occasione per far tacere anche i giornali. ‘’
‘’ Sì, ma…. Hey, papà, aspetta! ‘’ risposi, guardando in direzione di mio padre, che stava per allontanarsi.
‘’ Ci vediamo la prossima settimana, allora! ‘’ concluse il manager, riattaccando.
Mi voltai perplesso verso mio padre, il quale si era messo a sistemare della merce. ‘’ Papà… ‘’ cominciai di nuovo a dire.
‘’ Ville, scusami. Ho molto da fare. Ne parliamo un’altra volta, okay? ‘’ rispose, dandomi le spalle.
‘’ Ma è importante! ‘’
‘’ Vedrai che risolverai tutti i tuoi problemi. Anche questo, ne sono sicuro. E salutami Kira. ‘’
Lasciai il negozio, più sconsolato di prima, e mi incamminai verso casa. Avevo sprecato solo tempo e non avevo risolto nessun problema. Erano passati solo due giorni e già Kira mi aveva dato solo problemi. Forse ero io a sbagliare approccio con lei. Forse dovevo trattarla in modo diverso.
Quel pomeriggio decisi di rilassarmi, così mi rinchiusi in camera mia per comporre qualche canzone, o almeno cercai di provarci. Kira era in soggiorno ad ascoltare musica ad un volume troppo alto. Più di una volta non riuscii a concentrarmi, ma mi dissi di restare calmo e di non aggredirla come avevo fatto nelle ultime ore. Avevo accettato di ospitare mia sorella e adesso dovevo rispettare anche la sua privacy, dopo il piccolo incidente in bagno.
Kira alzò ancora il volume e sospirai, mentre sentivo dentro di me salire il nervoso. Posai allora la chitarra sul letto e mi accesi una sigaretta. Mi alzai e guardai distrattamente fuori dalla finestra, fino a quando persi la pazienza. ‘’ Kira, abbassa il volume! ‘’ le gridai dalla mia camera. Aspettai qualche minuto e non accadde nulla. ‘’ Kira! ‘’ riprovai, ma lei non rispose. Aprii allora la porta e la raggiunsi in soggiorno.
Se ne stava seduta sul divano con un libro in mano, mentre canticchiava allegramente e mi ignorava.
‘’ Puoi abbassare il volume, per favore? Non riesco a concentrarmi. ‘’ le chiesi, gentilmente.
‘’ Ti stavo per chiedere la stessa cosa. Sto studiando. ‘’ rispose, sarcastica, e alzando di nuovo il volume. La guardai sbalordito.
‘’ Cosa?! Stai studiando? È successo un miracolo, per caso? ‘’
‘’ Non è quello che volete tu e papà? ‘’
‘’ Come riesci a concentrarti con un volume così alto? ‘’
‘’ Almeno non sento le tue stupide canzoni d’amore. ‘’ rispose, ritornando a leggere il libro. Sgranai gli occhi, stupito. Io non cantavo stupido canzoni d’amore.
‘’ Perché dici questo? ‘’
‘’ L’amore non esiste. ‘’ rispose, freddamente.
Restai a fissarla, incredulo. Era solo una ragazzina e già pensava ad una cosa del genere? Non erano di certo i pensieri di un’adolescente. Avrebbe dovuto vivere la sua vita in modo più spensierato. Anche se io, alla sua età, avevo già avuto delle delusioni, l’amore per rappresentava il fulcro della mia esistenza. Era l’unico motivo per cui la mattina mi alzavo e per cui continuavo ad andare avanti.
Feci per replicare, ma mi fermai in tempo. Ero solo suo fratello e non potevo impicciarmi della sua vita, se fino a quel momento non mi ero mai interessato di lei.
Quella sua frase però mi aveva provocato un crampo allo stomaco. Dopotutto forse aveva anche ragione, ma il modo in cui l’aveva detto…
Ritornai nella mia stanza, mi sedetti sul letto e rimasi a fissare il soffitto. Era riuscita a sconvolgere non solo le mie giornate, ma anche i miei sentimenti, tutto ciò che avevo provato in tutti quegli anni.
Io che cantavo e che scrivevo canzoni d’amore, io che avevo impegnato la mia vita in tutto questo, adesso mi sentivo perso… mi aveva spiazzato. Se l’amore non esisteva, allora perché continuavamo a vivere?
  
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