Fanfic su artisti musicali > One Direction
Segui la storia  |       
Autore: jas_    13/12/2013    12 recensioni
E lei aveva provato ad indossare meno camicie, a truccarsi un po’ di più e a prendersi meno sul serio, a tornare a casa tardi e bere birra al posto dell’acqua ma non era stato sufficiente. Avrebbe dovuto essere un’altra persona, se fosse stata un’altra persona Harry l’avrebbe guardata con occhi diversi, lei si sarebbe sentita più libera e meno imbarazzata sotto il suo sguardo intenso. Però lei era Juliet Hamilton, l’educata e studiosa Juliet Hamilton, lui invece era un ragazzo che illudeva suo padre, che indossava camicie con le maniche strappate e bandane in testa.
Genere: Comico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Harry Styles, Nuovo personaggio
Note: AU, OOC, What if? | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
 <<    >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A

 
 

 

Capitolo 16

 
 

Correre dietro ad Harry era ormai diventata una sottospecie di abitudine.
 Nel giro di due giorni quella era la seconda volta che Juliet si era ritrovata col fiatone davanti alla porta del suo appartamento e come il giorno precedente, Harry non era in casa.
«È andato in palestra» aveva spiegato Liam, lo sguardo assonnato e i capelli solitamente a posto leggermente arruffati.
Juliet lo aveva ringraziato e senza lasciargli dire nulla aveva sceso le scale di corsa rendendosi conto solo alla fine della prima rampa che non aveva idea di dove fosse la palestra che Harry frequentava.
Liam aveva riso quando Juliet si era arrestata di scatto e si era voltata guardandolo confusa.
«È di fronte a dove si è tatuato quell’orrenda farfalla.»
 
 
 
Juliet non era certa che il posto in cui aveva messo piede fosse quello giusto e dopo essere stata in giro per più di un’ora l’adrenalina che le parole di sua madre le avevano trasmesso stava iniziando a scomparire.
Quel posto era molto scarno, l’unico rumore che si sentiva era quello di tapis roulant in funzione, sbuffi di persone che alzavano pesi e urli di personal trainer.
Julieti si affacciò all’ampio salone con timore, fece scorrere lo sguardo su tutte le persone (rigorosamente maschi) presenti in quella sala fino a quando non intravide Harry in piedi, lo sguardo rivolto verso un muro, intento ad alzare dei pesi.
Juliet sentì il battito del suo cuore aumentare notevolmente. I ricci del ragazzo erano raccolti in un codino sulla nuca, indossava dei pantaloncini e le solite scarpe gialle. La sua maglietta giaceva per terra accanto ai suoi piedi, il suo corpo era madido di sudore e a Juliet mancava il respiro. Non pensava che avrebbe mai assistito ad una scena così… Sexy.
«Oh mio dio» mormorò la ragazza prima che qualcuno le picchiettasse su una spalla.
«Questa è una palestra rigorosamente maschile» le disse l’uomo apparso alle sue spalle.
Juliet avvampò, «io… Stavo cercando Harry. Harry Styles. Il ragazzo coi pesi, laggiù.»
L’uomo annuì, «te lo vado a chiamare, dovrebbe comunque avere finito ora. Nel frattempo puoi accomodarti lì» la invitò indicando delle sedie che Juliet prima non aveva notato.
Fece come consigliato ed alcuni minuti dopo Harry spuntò dalla porta alla quale si era affacciata lei, un asciugamano appoggiato sulle spalle e la maglietta addosso.
«Juliet» disse sorpreso il riccio non appena la vide. «Avrei dovuto sospettarlo che Mark si stesse riferendo a te quando mi ha detto che una bella ragazza mi stava cercando.»
La ragazza sforzò un sorriso cercando di non arrossire.
«Hai finito l’allenamento o devi tornare dentro?» chiese.
«No, ho finito» disse il ragazzo asciugandosi il viso, «è successo qualcosa? Come mai sei venuta qui a cercarmi?»
«Ecco…» la ragazza nel frattempo si alzò e seguì Harry fuori dalla palestra dopo che questo ebbe indossato la felpa. «Volevo chiarire ciò che è successo ieri sera. Mi dispiace per come sono andate a finire le cose.»
«Prima che tu aggiunga altro, sono io che devo scusarmi» la interruppe Harry. «Ho fatto il coglione e non so perché abbia provato a baciarti, insomma, ora non lo farei mai. Non voglio che una cretinata fatta da ubriaco rovini la nostra amicizia, meno male che tu mi hai fermato, non so dove saremmo finiti altrimenti.»
Juliet abbassò lo sguardo e deglutì, mandando giù con la poca saliva che le era rimasta nella gola secca anche quelle parole che era convinta Harry sarebbe stato felice di sentire.
Era stata una stupida per aver anche solo pensato che lui potesse ricambiare i suoi sentimenti. Vivevano in due mondi completamente diversi e già solo quella loro amicizia era fuori dalle righe, una relazione sarebbe stata praticamente impossibile.
«Tu invece cosa volevi dirmi?»
Harry interruppe il flusso di pensieri di Juliet che alzò lo sguardo spaesata, improvvisamente a corto di parole.
«Ecco… Volevo accertarmi che tu non ti fossi offeso, tutto qua.»
Il riccio annuì con un sorriso tirato, «bene. Ti va di venire da noi a pranzo? Non ho idea di che cosa abbia cucinato Liam ma esiste sempre la pizza d’asporto.»
«Non credo sia…»
«Dai…» si lamentò Harry, assumendo una faccia da cane bastonato.
Juliet trattenne un sorriso, «dovrei andare a casa.»
Il riccio si avvicinò a lei e la stritolò in un abbraccio nonostante il sudore.
«Harry sei tutto appicicaticcio! Che schifo! Ho la testa addosso alla tua ascella, vuoi farmi morire per caso?» gridò la ragazza cercando di liberarsi dalla presa dell’amico.
«Non ti lascio finché non mi dici di sì.»
Juliet alzò gli occhi al cielo, «okay!» esclamò esasperata, «non mi lasci scelta!»
«Brava principessa» si congratulò Harry, accarezzandole la schiena e lasciandole un bacio tra i capelli prima di staccarsi da lei con un sorriso soddisfatto dipinto sul volto.
 
 
 
I cartoni di pizza giacevano sul tappeto del salotto di casa, Liam era andato al lavoro circa un’ora prima e Juliet si stava addormentando seduta sul divano, gli occhi quasi del tutto chiusi rivolti verso la televisione che non stava per niente guardando.
«Come hai fatto a scoprire dove abitavo?» domandò Harry, rompendo il silenzio che si era venuto a creare.
«Mh?» mugugnò Juliet alzando il volto verso il ragazzo che la guardava in attesa di una risposta. «Scusa non ti stavo ascoltando, stavo raggiungendo il nirvana.»
Il riccio sorrise, «ti faccio questo effetto ora?»
«In realtà era una pace interiore che non dipendeva dal fatto che fossi appoggiata alla tua spalla.»
Harry inarcò le sopracciglia divertito, «farò finta di crederti. Comunque ti ho chiesto come facevi a sapere dove abitavo. Liam mi ha detto che ieri sei venuta qua a cercarmi.»
«L’ho domandato a Zayn» mormorò Juliet, e si rese conto che pronunciò quelle parole con uno strano timore, come se si sentisse in colpa nei confronti di Harry. O forse era lui che la spingeva a sentirsi così?
«Siete molto amici, voi due» osservò il riccio, con una nota amara nella voce.
Juliet sospirò, si mise seduta composta sul divano allontanando la schiena dal braccio di Harry e lo guardò seria.
«Senti, non so bene cosa ti spinga a giudicare perennemente Zayn con questa nota di accidia nella voce, non siete amici voi due? Ti comporti come un fidanzatino geloso e davvero io non capisco cosa ti passi nella testa. Poi tutto quello che…»
Il suono acuto del campanello interruppe Juliet proprio quando stava per confessare ad Harry quello che le frullava nella testa da quella mattina. Lui rimase immobile sul divano, come se improvvisamente non sapesse cosa doveva fare.
«Forse dovresti andare a rispondere» suggerì Juliet, schiarendosi la voce.
Il riccio annuì prima di dirigersi verso la porta, anche Juliet nel frattempo si alzò e si mise la giacca. Era giunta l’ora di tornare a casa, quella giornata era stata già troppo piena di eventi e sorprendente. Non era pronta ad affrontare altro.
Sentì Harry parlare con la persona che aveva suonato ma non ci diede molto caso, quando andò in corridoio salutò educatamente l’uomo sulla cinquantina ancora sul ciglio della porta.
Harry si girò verso di lei e le sorrise senza tuttavia riuscire a nascondere l’agitazione che provava. «Lui è mio padre, Des Styles. Papà, ti presento Juliet.»
La ragazza rimase scioccata di fronte alle parole del riccio, si limitò a sorridere timidamente, fu Des a prendere in mano la situazione.
«Juliet, è un piacere conoscerti! Vai anche tu all’università?»
La ragazza annuì, «studio giurisprudenza, sono al secondo anno.»
«Hai la stessa età di Harry allora! Vi siete conosciuti a scuola?»
«Più o meno…» disse lei, imbarazzata.
«Sai com’è papà, amici di amici…»
L’uomo annuì. «Certo, capisco. Io starò qui fino a domani sera, sono in città per concludere un importante affare, mi farebbe piacere andare a mangiare qualcosa insieme stasera.»
Harry annuì, «certo» mormorò.
«Juliet, sei dei nostri?» aggiunse Des, voltandosi verso la ragazza.
Harry la osservò in attesa di una risposta, era palesemente imbarazzata e probabilmente sorpresa quanto lui. L’ultima persona che si aspettava di trovare oltre quella porta quando si era alzato ad aprire era suo padre. Si sentiva tremendamente in colpa nei suoi confronti, Harry sapeva che più aspettava a rivelargli la verità più la cosa si complicava ma non era per niente facile. Des gli sembrava di buon umore e si rese conto che probabilmente la cena sarebbe stata una buona occasione: gli tornarono in mente le parole di Zayn riguardo Juliet.
«Dai, vieni anche tu» la spronò.
La ragazza lanciò uno sguardo ad Harry che le annuì rassicurante. Non aveva idea di che cosa stesse combinando, stava soltanto seguendo il suo istinto nonostante nella maggior parte dei casi questo l’avesse portato soltanto a combinare guai.
«Mi farebbe molto piacere, signor Styles» disse infine Juliet, lanciando un ultimo sguardo ad Harry. Si fidava di lui.
«Perfetto! Harry non mi aveva detto di avere la ragazza, sono curioso di conoscere il tipo che ha rubato il cuore di mio figlio!» esclamò Des cingendo con un braccio le spalle di Harry.
«Ecco, io ed Harry…»
«Juliet è una ragazza davvero speciale papà, te ne innamorerai anche tu» la interruppe il riccio, lanciandole un veloce sguardo.
«Beh, io adesso devo andare, ci vediamo stasera allora» mormorò Juliet, piuttosto stordita.
«Ti chiamo io» le comunicò Harry sorridente ed improvvisamente sicuro di sé.
Juliet era confusa ma decise di fidarsi di lui, sapeva che i rapporti con suo padre non erano dei migliori. Non voleva intromettersi e magari rovinare tutto.
Il ragazzo le sorrise tranquillo e si avvicinò a lei dandole un leggero bacio a stampo. Socchiuse gli occhi non appena si staccò e increspò le labbra notando l’espressione sorpresa di Juliet
«Certo. Signor Styles è stato un piacere, a stasera» salutò confusa la ragazza prima di uscire dall’appartamento.


 

-

 

Eccomi qua!
Non mi aspettavate così presto, vero?
Il fatto è che all'una parto per Parigi e starò lì una settimana in cui credo avrò ben poco tempo per postare. Poi quando torno devo andare alla signing di Birdy, il concerto della Pausini, poi c'è il mio compleanno e tante altre belle cose (Natale, mare... ahaha) prima di arrivare alle brutte cose: esami. Ma quelli sono a gennaio quindi c'è tempo.
Comunque niente, ora che ho tempo (non troppo visto che tra dieci minuti devo uscire di casa) volevo postarvi questo capitolo ancora più sorprendente! (Sì, ci sto prendendo gusto coi colpi di scena ahaha)
Il padre di Harry spunta dal nulla e il ragazzo nel panico più assoluto dice che Juliet è la sua ragazza quando poco tempo prima le ha confessato che tutto quello che ha fatto la sera prima non aveva senso e che aveva solo bevuto troppo.
Lascio a voi i commenti, fatemi sapere che ne pensate!
Aggiornerò al più presto anche se il prossimo è l'ultimo capitolo che ho pronto quindi è meglio che mi dia una svegliata -.-
Grazie mille per tutte le meravigliose recensioni che mi lasciate <3
Jas

 


 

 

 

   
 
Leggi le 12 recensioni
Segui la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
 <<    >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > One Direction / Vai alla pagina dell'autore: jas_