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Autore: Mon    15/12/2013    2 recensioni
Crescere insieme.
Come fratelli.
La vita poi arriva ad un bivio e le strade si dividono.
[Possibili spoilers per chi non ha visto Thor-The Dark World nell'ultimo capitolo]
Genere: Generale, Slice of life, Triste | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Frigga, Loki, Odino, Thor
Note: Missing Moments, Raccolta | Avvertimenti: nessuno
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You Should Be Studying, Dear Brother





Loki era seduto al tavolo della sua stanza, davanti aveva i libri di scuola. Era il figlio di Odino, ma era costretto a studiare come chiunque altro. Sbuffò scarabocchiando qualcosa sul foglio del proprio  quaderno con la penna appena intinta nell’inchiostro del calamaio. Era solo nella stanza, non aveva la più pallida idea di dove fosse finito Thor. Lo stava aspettando, ma, come spesso succedeva nell’ultimo periodo lui sembrava preferire la compagnia delle ragazze piuttosto che quella di suo fratello.
Quando erano bambini era diverso; Thor aveva cominciato ad andare a scuola qualche anno prima di lui, poi quando anche Loki aveva iniziato i pomeriggi li passavano insieme, cercando di aiutarsi a vicenda con i compiti. 
Da qualche tempo non era più così; Loki passava molti pomeriggi da solo, studiava più di quello che gli veniva assegnato. Una volta era Thor, più grande di lui, ad aiutarlo con i compiti, adesso era Loki a dover provvedere quando suo fratello gli chiedeva aiuto. Era una cosa che succedeva sempre più spesso e lui cominciava a stancarsi di dover aiutare Thor senza avere nulla in cambio. Il fratello aveva tutto: più attenzioni da parte del padre, più amici, più successo con le ragazze. Era biondo, occhi chiari, muscoloso e tutte lo preferivano. Quando erano in giro insieme, le ragazze di Asgard facevano gli occhi dolci a Thor, non certamente a lui, capelli scuri, magro. L’unica cosa che veramente gli piaceva di lui erano i suoi occhi azzurri, ma questo alle ragazze sembrava non importare. 
Loki stava crescendo all’ombra del fratello, in qualsiasi cosa lui veniva messo sempre dopo Thor, ma non perché lui era il minore dei due. C’era dell’altro, ma Loki ancora non riusciva a capire cosa. Tutta quella situazione lo portava a non parlare con nessuno, a chiudersi ore in camera e a studiare, a rispondere male a chi provava a rivolgergli la parola. 
Quel giorno Loki era nella sua stanza, il suo libro davanti, il mento appoggiato sul palmo della mano, stava scrivendo qualcosa quando la porta pesante della stanza si aprì e da lì entrò Thor, insieme a due ragazze bellissime con i capelli rossi. Il fratello salutò Loki, che guardò la scena quasi incredulo. Le due non sembravano nemmeno aver visto il ragazzo seduto al tavolo verso le quali si stavano dirigendo; avevano occhi solo per Thor. 
Il moro guardò il fratello, facendogli segno di presentarlo alle due ragazze e Thor ubbidì. Le due si girarono verso Loki, sembravano vederlo per la prima volta. Lo salutarono distrattamente, poi si voltarono nuovamente verso Thor che aveva tirato fuori due fogli. Stava mostrando loro i compiti che gli erano stati riconsegnati e che portavano in cima al foglio un buon voto. Loki sbuffò, girando il viso nuovamente verso il suo quaderno, passando poi gli occhi azzurri sulla quantità enorme di libri che aveva davanti. Riprese a scrivere con in sottofondo le risatine stridule delle due ragazze che stavano cercando in tutti i modi di entrare nelle grazie di Thor. Era una gara a chi riusciva a strappare il biondo all’altra, per Loki era invece una sfida a quanto avrebbe potuto resistere in quella stanza insieme al fratello e a quelle due galline starnazzanti. 
Non resistette nemmeno cinque minuti, prese i suoi libri e i suoi quaderni e uscì, sotto lo sguardo preoccupato di Thor. Loki andò nella grande sala, dove il fuoco stava scoppiettando. Frigga guardava fuori dalla finestra, lui entrò. «Madre, posso venire a studiare qui?»
La donna si girò e sorrise al figlio. «Non hai ancora finito di fare i compiti?»
«Ho finito, ma c’erano altre cose che mi interessavano e volevo andare avanti.»
Frigga annuì, avvicinandosi al tavolo e spostando una sedia, facendo segno a Loki di accomodarsi. Lei si sedette di fronte a lui e disse: «Hai bisogno di una mano?»
Loki guardò la madre e scosse la testa. «No madre, sono venuto qui perché Thor è nella stanza con due galline gracchianti e io non volevo stare un minuto di più nella stessa camera con loro!»
La madre sorrise e disse: «Magari una poteva presentartela. Erano carine?»
«Madre, per favore!»
Frigga sbuffò, ma decise di non andare oltre con l’argomento. Loki riprese a parlare. «Forse dovresti dire a Thor di lasciare perdere le due gallinelle e di andare a studiare. Oggi non ha fatto niente!»
«Sai che non si fa la spia?»
Loki increspò le labbra in segno di disapprovazione, scosse la testa e appoggiò gli occhi nuovamente sul suo libro, intenzionato a non ascoltare più la madre, che aveva preso, ancora una volta, le difese di Thor. Iniziò a leggere le pagine del libro, mentre Frigga tentava invano di attirare la sua attenzione. Loki alzò lo sguardo solo dopo qualche minuto, sentendosi osservato. La madre lo stava fissando, aveva smesso di parlare.
«Perché mi guardi così?»
«Cosa ti è successo Loki?»
Il ragazzo aggrottò la fronte. «Dov’è finito quel bel bambino allegro che eri una volta?» continuò Frigga.
Loki si alzò, prese i suoi libri e se ne andò. «In questa casa non c’è un posto dove stare tranquilli!»
La madre si girò a guardarlo e lo seguì con lo sguardo; sospirò scuotendo la testa. 
La sua paura cresceva ogni giorno di più.






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Salve!! Eccomi qui. Ci ho messo un po' a pubblicare il capitolo, ma questa settimana è stata abbastanza intensa. 
Niente, spero che sia di vostro gradimento anche questo nuovo capitolo della storia. Vi ringrazio perché non pensavo, quando ho deciso di pubblicarla, che qualcuno potesse seguirla. Davvero grazie per averla aggiunta tra le preferite e tra le seguite. E un grazie infinito a chi ha commentato, meravigliose tutte! Grazie, grazie, grazie.
Ora scappo, mia madre mi aspetta. Dobbiamo guardarci la partita di basket della nostra squadra del cuore. Ormai è tradizione, se non la guardiamo insieme porta sfortuna, ma a voi non credo interessi! 
Vado, al prossimo capitolo e grazie ancora tantissimo!
Mon

  
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