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Autore: _ayachan_    15/05/2008    20 recensioni
Sono passati vent'anni da che i nostri eroi hanno indossato il coprifronte la prima volta, e suo malgrado qualcuno si trova a fare da insegnante alle nuove leve. Bisticci tra ragazzini, adulti infantili e tante, troppe cose da nascondere, il tutto sull'orlo di una guerra che sembra inevitabile...
Eppure non si smette di sorridere.
SPOILER!
Genere: Commedia, Azione, Avventura | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'L'eroe della profezia'
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Naruto2-22

La partenza



- Ventidue -







L’alba di venerdì mattina.
L’aria era frizzante, il sole ad est nascosto dietro nubi basse ma rosa, e il villaggio della Foglia fremeva silenziosamente.
Accalcati al di qua e al di là del portone principale, separati da una larga striscia di ‘terra di nessuno’, due folti gruppi di persone vociavano sussurrando.
Da un lato uomini e donne per la maggior parte in vestaglia, assonnati e ansiosi, qualcuno tremante, un paio di bambini che ciondolavano il capo, un altro paio che piangevano, e, ai lati opposti della calca, due gruppi più compatti: da una parte gli Hyuuga, Hiashi e nipoti in testa, dall’altra gli Uchiha, tutti i bambini in piedi e morti di sonno a salutare il capoclan e il primogenito.
Oltre la striscia vuota che corrispondeva al luogo in cui il portone veniva chiuso, stavano uomini e donne giovani, abbigliati più o meno nello stesso modo, serrati in ranghi rigorosi e tutti con un pesante zaino sulle spalle.
Davanti a loro, a qualche passo di distanza, il sesto Hokage sistemava gli ultimi dettagli, spostando le tre reclute più giovani, Jin, Kotaro e Hitoshi, in terzultima fila, al centro.
«Cercate di non esagerare, e obbedite agli ordini» sussurrò prima di lasciarli, il primo impassibile, gli ultimi due pallidi ed esangui sotto i capelli nerissimi.
I due schieramenti sembravano perfetti, perfettamente divisi e perfettamente precisi. Ma, naturalmente, non esiste nulla di perfetto.
E infatti una zazzera bionda, seminascosta dietro uno degli zaini dei ninja fuori dal villaggio, si aggirava di qua dalla barriera, attorno a un piccolo gruppetto di una decina di persone delle età più diverse, accanto agli Uchiha.
«Due giorni e siamo a casa» diceva Naruto con nonchalance a Hinata e alle bambine. «Una robetta da niente, vedrete. Non capisco perché ci sia tutta questa confusione»
Hinagiku e Hanako non erano abituate a vederlo andare e tornare dalle missioni, visto che quasi sempre si lasciava alle spalle una copia, e per questo lo fissavano ansiose, terrorizzate dall’idea di non vederlo più. Che Hinata fosse pallida quanto un morto, poi, di certo non aiutava.
«Non c’è niente di cui preoccuparsi, davvero» insistette Naruto. «E l’ansia non fa bene né a te né a lui» indicò il suo pancione. «O lei» aggiunse dopo un attimo.
Hinata si sforzò di sorridere, ma la sua sembrò più che alto una smorfia.
«E’ inutile, eh?» sbuffò Naruto. «Qualunque cosa io dica, tu non riuscirai a rilassarti, tsk»
«Voi uomini la fate sempre facile, tanto siamo noi donne che restiamo a casa a soffrire» intervenne Ino, fissandolo a braccia conserte accanto a Hinata.
«Tu? Soffrire?» ribatté Naruto in tono piatto.
«Ehi, ehi! Io ho un animo molto sensibile!» sbottò Ino caustica. «E gli ormoni alle stelle! Ti ricordo che sono incinta!»
«Come se fosse qualcosa di straordinario» sbuffò Sakura alle sue spalle.
Ino le rivolse un sorriso amabile. «Solo perché tu e Sasuke siete conigli, non vuol dire che la maternità sia una cosa tanto banale»
Temari sbuffò rumorosamente. «Ma avete finito?» le seccò. «Metà del villaggio va a combattere per voi, e tutto ciò cui riuscite a pensare è quanti figli sfornare!»
«Ecco qualcuno che l’istinto materno non l’ha mai conosciuto» sussurrò Ino a mezze labbra, e, con Sakura, scoccò un’occhiataccia a Temari.
Naruto ignorò la momentanea alleanza delle due, e invece si rivolse all’oggetto del loro odio.
«E Chiharu?» chiese.
Temari, con un moto d’irritazione, si strinse nelle spalle. «Quando io e Shikamaru siamo usciti, dormiva ancora. E non aveva alcuna intenzione di alzarsi. A quanto pare odia i ninja di qualunque tipo, grazie a qualcuno»
«I suoi geni non aiutano, però» intervenne la voce bassa di Shikaku Nara, padre di Shikamaru ormai troppo anziano per scendere in campo, e assegnato alla retroguardia al villaggio. «Non la rendono molto tollerante» sogghignò all’indirizzo della nuora.
Per sua fortuna, Temari sopportava Shikaku abbastanza da non ribattere – il che equivaleva a dire che lo venerava, praticamente – ed evitò di aprire di nuovo la bocca.
A pochi passi di distanza i genitori di Tenten guardavano Naruto ansiosamente.
«Siamo sicuri che Kotaro non sia troppo giovane?» chiese la madre tenendo in braccio Mei, che dormiva con la testa reclinata sulla sua spalla.
«Per questo particolare aspetto della faccenda, credo che dovrebbe rivolgersi al nostro amabile sesto Hokage» bofonchiò lui, e gli sguardi andarono automaticamente a Kakashi, che in quel momento sussurrava qualcosa ad Asuma e suo figlio Tobi, tra i ranghi speciali.
La nonna di Kotaro non seppe che ribattere, e confusa guardò la famiglia Sarutobi e poi ancora Naruto. A quel punto lui sospirò e le sorrise.
«Lo terrò d’occhio per tutto il tempo» garantì. «Lui e anche Hitoshi» aggiunse dopo un attimo, abbassando lo sguardo su Liara, penultima figlia di Sakura e Sasuke, unica ad essere ben sveglia e ansiosa. «E pure tuo padre, va’. Mi sa che ne avrà bisogno»
«Chi è che si fa riportare a casa ubriaco perso alle tre di notte, tra noi due?» brontolò Sasuke, raggiungendolo seccato. «Non infilare nella testa dei miei figli concetti distorti!»
Naruto ghignò con aria di superiorità, e sulla fronte di Sasuke si gonfiò una vena. «Siamo pronti per partire, piantala di perdere tempo!» abbaiò.
«Uff, va bene, va bene… Allora ci vediamo tra un pio di giorni, eh» salutò Naruto con un sorriso allegro.
«Tieni un occhio su Hitoshi» disse Sakura a Sasuke, e prima che lui avesse il tempo di allontanarsi lo afferrò per il bavero e se lo tirò vicino, baciandolo per un breve ma intenso istante.
Inutile dire che tutti i bambini li fissarono a bocca aperta, improvvisamente attentissimi, e i genitori di Tenten fecero in modo di guardare altrove in quel preciso momento.
Naruto osservò il tutto con un leggero moto di irritazione. Le scene romantiche non erano prerogativa di quei due, assolutamente no!
Senza preavviso afferrò Hinata e quasi la coinvolse in un ardito casquet da tango, completo di bacio appassionato – naturalmente non tenendo in conto le condizioni della poveretta. Quando la lasciò, lei, più scombussolata che mai, gli lanciò uno sguardo stralunato.
Naruto si limitò a sogghignare in direzione di Sasuke e Sakura, i quali per tutta risposta lo guardarono con lo stesso identico pensiero stampato in faccia: ‘ma è scemo?’
«Mmh, mossa intelligente» commentò Temari accennando con il capo all’altro lato del gruppo, da dove Hiashi lanciava occhiate velenose nella loro direzione. «Proprio ora che vai via»
«Oh, guardate, un asino che vola!» esclamò Naruto additando il cielo, e tutti i bambini alzarono al volo lo sguardo. Mentre loro erano distratti, lui rivolse a Hiashi un gesto discretamente osceno, che scatenò i sospiri di tutti gli adulti che lo circondavano. Poi, con aria minacciosa, gli fece capire a gesti che lo teneva d’occhio, anche se era lontano.
Sasuke colse quel momento per afferrarlo per la collottola.
«Noi andiamo» bofonchiò, e lo trascinò dove gli altri ninja aspettavano.
Quando furono a una certa distanza, Naruto si liberò dalla sua stretta e cercò di darsi un tono. Sasuke gli si avvicinò impercettibilmente, e sussurrò: «Quella cosa? E’ tutto a posto?»
«Certo, per chi mi hai preso?» ribatté lui, e fece un rapido cenno in direzione di Kakashi. L’Hokage si voltò a guardarlo, e annuì appena. «Visto?» ghignò Naruto.
«Bah» brontolò Sasuke, suo malgrado indispettito. «Un giorno questa tua mania di fare l’eroe ti porterà alla tomba»
«Dove ti raggiungerò, visto che sarai morto molto prima di me»
Sasuke gli tirò una gomitata che lo fece piegare in due dal dolore.
Insultandosi a vicenda e cercando di azzopparsi lungo il breve tragitto, i due raggiunsero Kakashi. Scambiarono qualche breve parola con lui, e poi andarono a colmare i due posti lasciati vuoti in prima fila, tra Rock Lee e Shikamaru.
«Partiamo!» annunciò l’Hokage, e i ninja, come un sol uomo, si mossero.
La folla dall’altra parte del portone fece ancora qualche cenno di saluto, e quelli nelle file in fondo iniziarono a tornare a casa. Gli Hyuuga e gli Uchiha rimasero piantati sui loro piedi finché anche l’ultimo ninja non fu scomparso, e ancora mentre le persone che li circondavano se ne andavano, chi a iniziare la giornata, chi a dormire di nuovo. Gli ultimi a cedere furono Hinata e le bambine, Ino, e i genitori di Tenten, che sbadigliando salutarono e si congedarono. Alla fine anche Temari si arrese: si guardò attorno per un attimo, sperando per l’ultima volta di vedere Chiharu da qualche parte, ma scuotendo la testa accertò che non c’era, e tornò a casa.
Sakura fissò Hiashi senza abbassare lo sguardo, ora che i due gruppi erano gli unici rimasti; Sasuke le aveva raccomandato di tenere alto l’onore della casata, e lei sospettava che lasciare il portone per ultimi fosse una delle cose che potevano aiutare.
Anche le guardie sopra le mura li scrutavano con vago interesse, lanciando scommesse su chi avrebbe ceduto prima. Sakura, circondata da bambini mezzi addormentati, era la meno quotata; ma a sorpresa fu Hiashi ad abbandonare per primo il campo, tirandosi dietro il seguito di nipoti e cadetti che sempre lo circondavano. Tra loro, anche i due figli di Hanabi – che era tra le fila dei ninja con il marito – due maschi di otto e dieci anni dall’aria compassata e gli occhi candidi.
Sakura tirò un sospiro di sollievo: sua figlia Arina, di soli due anni, ciondolava la testa aggrappata alla sua mano, molto vicina a cadere per terra e addormentarsi seduta.
«Torniamo a nanna» disse alla bambina, sbadigliando. Quando una domestica si offrì di prendere in braccio la piccola, per la prima volta fu grata di avere un sacco di soldi.
Da un lato all’altro delle mura volarono i sacchetti di monete scommesse dalle guardie.


«Cosa ci faccio qui?» si chiese Chiharu, profondamente irritata, ferma su un tratto di terreno miracolosamente illeso, ma circondato da crepe e fenditure che sembravano i resti di un terremoto particolarmente violento. Gli alberi attorno a lei erano immobili nell’aria frizzante dell’alba, gli animali silenziosi.
Quello era il luogo in cui aveva deciso di non essere più ninja.
“Ma questo non spiega cosa ci faccio qui” si ripeté accigliata.
Non stava avendo ripensamenti, assolutamente no. Era lì perché… perché… beh, e che cavolo, un motivo doveva pur esserci!
Mentre fissava una radice che sporgeva dal terreno, intaccata e quasi spezzata, senza una precisa ragione le tornò in mente la spia della Roccia che dovevano catturare, e il suo sguardo un attimo prima che lei perdesse il controllo
Aveva sorriso? Sì, aveva sorriso.
Ma perché? Ricordava quegli occhi grigio-verdi socchiudersi appena, le labbra incurvarsi, e poi… poi c’era stata la polvere, e la spia era scomparsa.
Haru corrugò la fronte, incapace di comprendere.
Che quel ninja avesse previsto cosa stava per succedere? No, impossibile… e anche in quel caso, non avrebbe potuto sapere che avrebbe avuto occasione di liberarsi. Anche perché in quel momento lei non aveva minimamente pensato a lui, e solo dopo si era accorta che era scappato – con un certo rimorso, visto che era stata lei a catturarlo.
In ogni caso probabilmente non lo avrebbe rivisto mai più, perché perdere tempo a pensarci?
“Per non pensare a loro
La risposta le attraversò la mente prima che potesse rendersene conto, e quando se ne accorse arrossì d’indignazione.
“Non è vero!” scattò. “Io non ci penso già di norma!”
Eppure gli incubi di quella notte, quegli stessi incubi che l’avevano spinta ad alzarsi non appena i suoi genitori erano usciti, per non impazzire, sfrecciavano davanti ai suoi occhi in immagini frammentate, brandelli di angoscia e rimorso in cui il rosso dominava su ogni altro colore.
“Io non ci penso, okay?” si ripeté vicina a infuriarsi.
«Non ci penso!» insisté a voce alta, serrando i pugni.
“E non sono qui per evitare di andare a salutarli! Sono qui perché… perché…”
Mentre si scervellava alla ricerca di una risposta più ovvia di quella già ovvia che si rifiutava di accettare, avvertì un fruscio in lontananza.
Con i nervi a fior di pelle, alzò la testa di scatto e trattenne il fiato, tendendo le orecchie.
Voci. Passi. Leggeri, quasi completamente silenziosi, ma tanti. Troppi.
Cosa poteva essere?
Inquieta, iniziò a farsi strada tra la boscaglia con estrema cautela, senza fare rumore, scivolando da un cespuglio all’altro e salendo su un albero nei pressi del sentiero. Accucciata su un ramo, all’ombra delle foglie folte, si spinse un po’ più avanti per vedere… e agghiacciò.
L’intera truppa della Foglia stava passando di lì.
In quel preciso istante.
“Porca puttana!” imprecò Haru acquattandosi nell’ombra, e sentì il sangue salirle alle guance.
Non poteva sgattaiolare via, ora erano troppo vicini, l’avrebbero sentita sicuramente, e non poteva farsi vedere, o avrebbero pensato che era lì per salutarli, cosa profondamente e indubitabilmente falsa.
Poteva solo sperare di passare inosservata, e trattenere il fiato per tutto il tempo necessario.
La colonna di ninja si avvicinò compatta, in file da tre che si guardavano attorno in maniera piuttosto rilassata – erano ancora in territorio amico, non avevano di che preoccuparsi. In cima al gruppo stava Kakashi, avvolto in un mantello da viaggio che lo rendeva a malapena visibile, e subito dietro di lui Naruto, Sasuke e Shikamaru, seguiti da Rock Lee, Tenten e Neji. Sai aveva fatto in modo di trovarsi in terza fila, e sembrava evitare accuratamente di incrociare lo sguardo di Naruto.
Chiharu ebbe il tempo di notare diversi particolari mentre i ninja si avvicinavano, e cercò una posizione più comoda in cui attendere che l’intero gruppo passasse, disperando di riuscirci quando vide la colonna continuare fin dove il suo occhio arrivava.
“Sono spacciata” pensò quando Kakashi fu a pochi passi dall’albero in cui si nascondeva. “Se la prenderanno tutti con me, io me la prenderò con me! Perché, perché sono venuta qui?!”
fece un movimento impercettibile, e rischiò di scivolare. All’ultimo istante recuperò l’equilibrio, ma un rametto si spezzò dietro alla sua schiena, producendo quello che a lei sembrò uno schiocco assordante. Chiuse gli occhi, senza respirare.
Sotto di sé sentì i passi di Kakashi rallentare appena il ritmo, come esitanti, e poi riprendere. Si azzardò ad aprire un occhio, e, con suo profondo orrore, incontrò lo sguardo del sesto Hokage.
Era fatta. L’avevano vista.
Il suo cuore precipitò a livello dello stomaco, mentre sentiva un nodo formarsi rapido in gola, e fu incapace di trattenere il respiro più a lungo. Ora l’avrebbero fatta scendere, e poi? L’avrebbero costretta a seguirli o l’avrebbero rispedita al villaggio? Probabilmente l’avrebbero mandata indietro, e sua madre le avrebbe fatto una ramanzina infinita, rendendole i giorni successivi un inferno, fino al punto di farle desiderare la morte in battaglia, e…
All’improvviso interruppe il filo dei suoi apocalittici pensieri.
Perché Kakashi era andato oltre?
E perché le aveva sorriso? – o così aveva intuito da un leggero movimento nella maschera sul suo volto. Accigliata, Chiharu riprese a respirare piano, quasi impercettibilmente. Si azzardò a far scivolare gli occhi su Naruto, e incrociò anche il suo sguardo sorridente. Accanto a lui, Sasuke Uchiha restava impassibile, ma Shikamaru, suo padre, nascondeva appena un leggero ghigno. Colse sguardi veloci dalla seconda fila, un cenno impercettibile da Tenten, e, con uno scatto di rabbia, un’occhiata indecifrabile di Sai.
Ma nessuno le disse nulla.
Tutti passarono oltre fingendo di non vederla, o così le parve, e la lasciarono stare.
Per qualche strana ragione, Chiharu si sentì confortata.
Allora non ce l’avevano con lei per essere stata così stupida da…
Si interruppe di nuovo.
Stupida da cosa?
Da niente. Non era stupida, non aveva fatto nulla di male o di sbagliato.
Cambiò le proprie sensazioni quando si accorse che, a parte le persone che la conoscevano, gli altri ninja non sembravano averla notata, e con un sorriso amaro ripeté dentro di sé: “Sono forte, e ora vediamo come ve la cavate senza di me
Rimase a guardare la colonna che sfilava sotto il suo albero fino all’ultimo, chiedendosi con forzata indifferenza quanti degli uomini che vedeva sarebbero tornati vivi. Quando gli occhi le caddero su Jin, Kotaro e Hitoshi, per un attimo il suo cuore sobbalzò. I suoi vecchi compagni di squadra erano pallidi, nervosi, e si fissavano i piedi mentre avanzavano, ansiosi di non commettere errori. Accanto a loro Jin camminava apparentemente sereno, guardandosi attorno con pacato interesse. Come Kakashi, Naruto e gli altri prima di lui, anche il bambino la individuò. Le sue sopracciglia si inarcarono in un moto di sorpresa, mentre lei gli faceva velocemente segno di stare zitto, arrossendo furiosamente. Jin obbedì, ma senza smettere di guardarla, e solo quando la sua fila fu passata oltre, lei si permise di imprecare silenziosamente.
Passava per l’Hokage, e anche per i jonin… ma che quello spocchioso bambinetto l’avesse vista era intollerabile! Avrebbe dovuto lavorare sulle tecniche di mimetizzazione, molto più di quanto non avesse fat…
Si bloccò di nuovo.
No, non aveva nulla su cui lavorare, rifletté amaramente. Lei non era più ninja.
E, quella volta, le bruciava.
Avrebbe voluto essere migliore di Jin, più abile, più forte, più intelligente. Avrebbe voluto essere in quella colonna con Kotaro e Hitoshi, in fondo. Ma loro l’avevano rimpiazzata, evidentemente non era abbastanza dotata, abbastanza in gamba… eppure no, maledizione! Lei era in gamba, era intelligente, era forte! Era una buona ninja! Forse non era un genio come Jin, ma era migliore della media!
Strinse un pugno, mentre anche l’ultima retroguardia superava il suo albero e si allontanava.
All’improvviso un nibbio lanciò il suo richiamo acuto, a breve distanza. Chiharu sussultò, riscuotendosi dai suoi pensieri, e si rese conto dell’enormità di ciò che era passato per la sua mente. Per l’ennesima volta quella mattina, arrossì.
Che cumulo di sciocchezze!
Lei non era più ninja.
Punto.
Questo chiudeva definitivamente il discorso.
Con uno scatto irritato, si lasciò cadere dal ramo e imboccò il sentiero che l’avrebbe riportata al villaggio.

*

Akiyoshi Tsuda si guardò attorno con aria compiaciuta.
La prima divisione dell’Esercito della Roccia si stendeva davanti ai suoi occhi, una moltitudine uniforme e compatta, illuminata dai primi raggi dell’alba. Il confine con il Paese del Fuoco era a pochi passi, dove il terreno brullo iniziava a coprirsi di erba.
«Comandante, la sveglia è stata data» annunciò un luogotenente dai capelli rossi, inchinandosi alle sue spalle.
«Bene. Quanto tempo per la partenza?»
«Mezzora al massimo»
«Ottimo. Le avanguardie?»
«Non sono ancora tornate»
Tsuda si accigliò. Aveva fatto uscire in perlustrazione tre ninja un’ora prima. Dove erano finiti? Avevano incontrato qualche problema?
«Mandiamo qualcuno a cercarli?» suggerì audacemente il luogotenente.
«No» scattò Tsuda brusco. «Aspettiamo. Voi preparatevi normalmente»
«Sissignore»
«Un’ultima cosa: trova mio figlio e mandamelo»
«Sissignore»
Il luogotenente si inchinò e si allontanò silenzioso, lasciando il comandante da solo. Tsuda rimase immobile dove si trovava, le mani intrecciate dietro la schiena e lo sguardo a scrutare la sua armata. Più lontano, dove finiva la prima divisione, poteva vedere la terza e, ancora oltre, la settima, per un totale di centinaia di uomini.
Sarebbe stato un attacco in grande stile. Se tutto fosse andato come previsto, avrebbero anche potuto ottenere la vittoria della guerra non ancora iniziata, con la completa distruzione del villaggio ninja del Paese del Fuoco.
Un sorriso gli stirò le labbra sottili, un sorriso pieno di orgoglio. Quello sarebbe stato anche il giorno del trionfo degli Tsuda: lui, il capo dell’armata, avrebbe ricevuto glorie ed onori; suo figlio, promosso tenente per l’occasione, avrebbe compiuto qualche impresa eroica da inserire negli annali, in un modo o nell’altro.
Mentre il comandante meditava sulla ricompensa esorbitante che avrebbe ricevuto dal Daimyo, un rumore di passi lo raggiunse alle spalle.
«Mi cercavate, padre?» chiese una voce, e Tsuda, voltandosi, sorrise apertamente.
Davanti a lui stava un ragazzo giovane, troppo giovane per essere tenente; aveva gli stessi capelli neri e gli occhi grigio-verdi del padre, ma era diametralmente opposto a lui, con un viso molto più delicato e liscio; soprattutto, poi, era molto più conosciuto al villaggio della Foglia: se Naruto o uno qualsiasi dei membri del gruppo sette fosse stato presente, in Ariyoshi Tsuda avrebbe subito riconosciuto la spia che avevano cercato invano di catturare pochi giorni prima.
«Sei pronto?» gli chiese padre, con un fremito nella voce corposa.
«Certo» sorrise Ariyoshi, calmo come un lago di montagna. «La vittoria è sicura»
«Così si fa!» approvò il comandante, battendogli una pacca sulla spalla. «Sarai schierato in terza fila, sei d’accordo? Le prime due solitamente cadono al primo assalto, nella tua posizione riuscirai sicuramente a farti valere»
«E’ un onore, padre»
Il ragazzo si inchinò, piegando la schiena in modo aggraziato ma deciso, e a Tsuda ricordò la moglie morta anni prima, scatenando in lui uno slancio d’affetto misto a orgoglio che lo galvanizzò ulteriormente – come se fosse stato necessario. Avrebbe speso qualche altra parola di lode per il figlio, se in quello stesso momento quattro persone non li avessero raggiunti camminando rapide e accigliate.
«Comandante» salutarono i tre ninja accompagnanti dal luogotenente con i capelli rossi. «Cattive notizie: si sta avvicinando un folto gruppo di quelli che presumiamo essere ninja della Foglia »
«Com’è possibile?» scattò Tsuda, con una morsa allo stomaco. «Questo dovrebbe essere un attacco a sorpresa! C’è una spia?»
«Sospettiamo di sì» annuirono i ninja, preoccupati.
Il luogotenente accanto a loro rimase perfettamente impassibile, ma una goccia di sudore si formò sulla sua tempia, e scivolò giù lungo il collo.
«Fermate i preparativi per la partenza!» ordinò Tsuda, in un ringhio rauco. «I piani cambiano! Voglio qui i responsabili della terza e della settima divisione e tutti i luogotenenti! Muoversi!»
Mentre i tre ninja e l’ufficiale che era con loro si inchinavano e si allontanavano, Ariyoshi fece due più due, e la goccia di sudore a malapena intravista lo portò al quattro.
«Padre, avete intenzione di cercare la spia immediatamente?» chiese vago.
«No, non c’è tempo. Non appena questa battaglia sarà finita ce ne occuperemo» rispose brusco Tsuda. «Tu resta qui. Voglio metterti al corrente delle operazioni, così da avere tutte le informazioni necessarie; anche se la situazione è cambiata, potrai comunque farti onore»
«Come desiderate»
Inchinandosi, Ariyoshi nascose un sogghigno.
“Padre, quanto siete ingenuo...”

*

Chiharu tornò al villaggio di umore più che cupo. Il sole era già sorto, e le strade iniziavano a popolarsi in quei minuti.
Era strano non vedere ninja che andavano all’Ufficio missioni o che correvano da una parte e dall’altra, strano e quasi sinistro.
Naturalmente al villaggio era rimasta una retroguardia, composta da ninja meno abili o di una certa età, ma quelli di turno al momento ciondolavano accanto al bar, offrendosi birra a vicenda. Passando loro accanto, Chiharu li guardò con leggero disprezzo. Erano tutti tranquilli e rilassati… probabilmente pensavano che la battaglia non avrebbe mai raggiunto il villaggio.
“Ma a me che frega?” si chiese irritata, arrivando davanti a casa.
Entrò cercando di non fare rumore, in punta di piedi, ma non appena ebbe raggiunto la porta della cucina, la testa di sua madre spuntò come il clown di una scatola a sorpresa.
«Dov’eri?» chiese al volo.
Con suo profondo disgusto, Haru si sentì arrossire. «Da nessuna parte» bofonchiò, e cose verso la sua stanza prima che Temari potesse replicare.
Lei la guardò sbattersi la porta alle spalle, e le sue sopracciglia si inarcarono sorprese.
“Vuoi vedere che…” pensò, e poi un sorriso affiorò alle sue labbra.
Di umore decisamente migliore, tornò in cucina e decise di preparare un’immensa torta al cioccolato.
Per la prima volta da molti anni, in quella casa si sentì una donna fischiettare.
Haru, dalla sua stanza, sentì le note incerte che provenivano dalla cucina e, interrompendo per un attimo la sua sfuriata mentale contro i vasi sanguigni, spalancò la bocca in una muta ‘O’ di stupore.
Dio, ma quel giorno impazzivano tutti? Prima l’Hokage e gli altri ninja che la lasciavano stare, poi sua madre che fischiettava! Cosa sarebbe venuto dopo? Hiashi Hyuuga che offriva tè e pasticcini a tutto il villaggio?
“Devo andarmene da qui, o rischio di impazzire” si disse con una mano sugli occhi, e immediatamente le tornò alla mente il parchetto.
Raccolse il marsupio con l’attrezzatura ninja solo per abitudine, scavalcò la finestra e lasciò la sua stanza, ansiosa di trovarsi da sola e circondata dal silenzio.
Attraversò il villaggio praticamente di corsa, senza incrociare lo sguardo di nessuno, e non rallentò neppure quando sentì il cuore scoppiare nel petto e il respiro affannoso torturarle i polmoni. Raggiunse il parchetto in un terzo del tempo che avrebbe impiegato normalmente, ma non appena i suoi occhi si furono posati sulle panchine al di là della buca della sabbia, il suo stomaco fece una capriola: qualcuno le aveva fregato la piazza.
Si immobilizzò a pochi passi dallo scivolo di legno scrostato, un tempo rosso, e, ansante, rimase a fissare il gruppetto di ragazzi che ciondolavano attorno al suo posto.
Come… come osavano?, si chiese, sentendo la rabbia montarle dentro come un’onda.
Era già irritata, profondamente irritata per i fatti suoi, in più sua madre impazziva, quei maledetti ragazzini ingombravano la piazza, e lei, lei voleva soltanto farli a pezzi. Letteralmente. Quando poi vide in mezzo a loro, stravaccato sulla sua panchina con l’aria di un re, Baka Akeru, la proverbiale goccia fece traboccare il vaso.
Prima ancora di accorgersene era già partita verso il gruppo, i pugni serrati e le labbra ridotte a una fessura livida; a metà strada i primi ragazzi la videro e si immobilizzarono, interdetti; quando raggiunse la panchina, ormai aveva l’attenzione di tutti.
Akeru, dopo l’iniziale esitazione, leggermente pallido raddrizzò la schiena e la fissò.
«Che vuoi?» chiese con aria spavalda.
«Via da qui» sibilò lei assottigliando gli occhi.
«Questo è un parco pubblico, abbiamo i nostri diritti…»
«E io ho il diritto di farti del male fisico se non alzi i tacchi!»
Ci fu un attimo di silenzio, in cui Akeru sbiancò ulteriormente e i ragazzi che li circondavano iniziarono a guardarsi attorno nervosi.
«Sono già incazzata, non provocarmi» minacciò Haru.
«Akeru, andiamo…» bisbigliò uno dei ragazzi, un biondino pallido che era risultato tra i primi dieci diplomati.
«No, non è giusto!» protestò lui, e il sangue affluì alle sue guance per l’indignazione. «Chi l’ha detto che lei può fare tutto quello che vuole? Non è neanche più ninja, perché dovrei ascoltarla?» abbaiò, fissandola con astio. «E’ scappata! A un passo dalla guerra se l’è fatta sotto ed è scappata! Noi siamo mille volte meglio di lei!»
Fu uno scatto istintivo: in un attimo Haru lo afferrò per la spalla ancora non del tutto guarita e lo spinse giù dalla panchina. Si sollevò un coro di proteste dai ragazzi attorno, ma nessuno osò alzare un dito.
Ansante più per la rabbia che per lo sforzo, Haru zittì tutti con un’occhiata.
«Non sono scappata!» esclamò. «Avevo i miei motivi per smettere di essere uno stupido giocattolo dell’Hokage!»
«Un ninja non è un giocattolo!» urlò Akeru indignato, rialzandosi nonostante il dolore alla spalla. «Un ninja combatte per difendere il villaggio! Un ninja è un eroe!»
«Un ninja muore per difendere uno stupido villaggio che comunque non gli sarà mai abbastanza grato! Un ninja diventa un eroe solo quando è nella tomba
«Se la pensavi così, perché hai perso tutti questi anni all’Accademia?!»
«Perché ho fatto un errore, a quanto pare!»
Cadde un silenzio teso, quasi palpabile. I ragazzini che li circondavano si lanciarono sguardi rapidi. Tra le loro fila corse un mormorio concitato, qualcosa di molto simile a ‘andiamocene, è meglio’, e, qualcuno lanciando un’occhiata veloce ad Akeru, se la filarono veloci, lasciando lui e Haru da soli.
«Vattene» sibilò Haru lasciandosi cadere sulla tanto desiderata panchina.
«Io non smetterò di essere ninja» disse Akeru stringendo i pugni.
«E a me che cosa dovrebbe fregare?» ringhiò lei astiosa.
«Tu non hai capito niente dell’essere ninja… La gente potrà anche dire che sei intelligente, ma in realtà sei più stupida dell’ultimo degli stupidi!»
Con queste parole rabbiose, Akeru se ne andò, pestando i piedi per la rabbia e portando la mano alla spalla ferita e ora di nuovo dolorante. Chiharu lo guardò allontanarsi, e con l’aumentare della distanza tra loro due sentì scemare l’irritazione irrefrenabile che aveva provato fino a un attimo prima.
Lasciò ricadere la testa indietro, chiudendo gli occhi.
“Dove ho sbagliato?” finì per chiedersi. E poi, rabbiosa, si rispose che non aveva sbagliato da nessuna parte.
Eppure, continuava ad esserci qualcosa che non andava…










Nel prossimo capitolo...

«Avete caldo?» chiese a un tratto la domestica di Hinata, chinandosi sulla sua padrona. «Siete sudata, forse è meglio rientrare»
Chiharu lanciò un’occhiata al suo fianco, e constatò che sulla fronte di Hinata si erano formate delle gocce di sudore. Eppure non le sembrava che facesse tanto caldo.
Poi vide i suoi occhi correre tutt’attorno al parco, diversi dal solito. La vide muovere impercettibilmente una mano, e la domestica accanto a lei si immobilizzò, tornando immediatamente al suo posto e irrigidendosi. Haru corrugò la fronte, accigliata.
All’improvviso il silenzio che le circondava non le parve più così naturale e tranquillizzante; c’era qualcosa di strano nell’assenza di rumori e fruscii: dove erano finiti gli animali?








* * *

Spazio autore

Oh, non ricordavo che i capitoli da qui in poi fossero tanto incasinati! XD
Stavo rileggendo un po' quello che succederà, e finalmente ho riconosciuto la vecchia atmosfera dei primi capitoli di Sinners,
con gli inganni, le battaglie, le strategie, le sottotrame...
E' più divertente del previsto! <3

Una precisazione: mi sono accorta che la scansione temporale non funziona affatto.
Praticamente il Paese del Fuoco è grande come San Marino, nella concezione che avevo allora, e le distanze si percorrono in men che non si dica.
Ignorate la cosa, per favore! ^^'

ATTENZIONE!
Sono aperte le scommesse!
arwen5786 se ne è uscita dicendo che vuole scommettere su chi morirà nel conflitto che deve venire, e qualcun altro nei comenti si è agganciato a lei...
Ebbene, apro ufficialmente la disfida!
Al fortunato vincitore andrà... qualcosa, non so bene neanche io cosa! XD
Nota: potete anche scommettere su nessuno.

Altro spaventoso ritardo nell'aggiornamento, chiedo perdono. U_U
Sono in periodo assolutamente emo, mi dispiace ma le cose vanno così!
(e in più ho scoperto che devo dare non tre, ma quattro esami entro il 5 giugno! E quindi mi sa che devo mettermi un po' sotto...)

RETTIFICA:
di ritorno dal supermercato con un libro di Stephen King in mano, mi sono resa conto che le cose non vanno affatto bene.
Non sto più leggendo, scrivo poco, e passo la gran parte del mio tempo a chattare e dormire.
Ergo, devo prendermi una pausa e afferrare qualche libro, perché qua le pile si sono scaricate.
Per questa ragione, da oggi gli aggiornamenti saranno ridotti drasticamente a uno ogni sei giorni.
Chiedo scusa, ma è necessario.


lilithkyubi: uhm, se Haru avesse sentito il tuo elenco delle ragioni per cui dovrebbe tornare ninja, avrebbe definitivamente appeso il coprifronte al chiodo! XD Sei riuscita a riassumere esattamente tutte le cose che lei più odia riguardo alla questione, e tutto per spiegare che tornerà ninja! Non male! XD Ad ogni modo, non ti è dato sapere cosa ha intenzione di fare, almeno non per ora. Lascia che crogioli nel suo brodo e che io mi diverta un po', più avanti tutto ti sarà chiaro... Baka fa pena anche a me, lo confesso! E le scenette familiari, se non sbaglio, dovrebbero esserci ancora, sporadicamente... Ma presto avrai altro cui pensare!
rina:
ebbene sì, ho deciso di dare una moglie a Kiba! U_U Ne saprete qualcosa di più andando avanti, ma se fossi in te cercherei indizi nell'epilogo di Sinners... ^_* Oh, immagino che la scena divertente di questo capitolo fosse la macchietta tra Hiashi e Naruto, con tanto di citazione di Babbo Natale nella scorsa versione, e asino volante in questa! - non sono tanto sicura che nel mondo di Naruto esista Babbo Natale... Eheh, ma Naruto è Naruto, e ci piace proprio per questo! ^^
arwen5786: non ho un'orrida passione per i personaggi un po' sfigatini! ç_ç Perché la metti giù così dura? Io voglio bene ai personaggi che tutti disprezzano, perché so che hanno i loro lati positivi e necessitano solo di un modo per dimostrarlo! ç_ç Ma tu sei sempre così drastica, così dura... giustifichi quell'idiota di Chiharu, ma condanni Baka solo per il cognome che si ritrova! Comunque, le tue fisime da HaruHito shipper le conosco fin troppo bene, non sto nemmeno a dilungarmi che lo facciamo già abbastanza su messenger! =_= Sono contenta che tu sia contenta (XD) che Kiba si sia sistemato, andando avanti con la storia saprai anche con chi e perché (almeno vagamente). Ma sappi che il figlio di Ino è di Choji, su questo non c'è alcun dubbio! U_U Lo sai che lo amo (altro personaggio sfigatino... XD), non posso dargli il dolore di crescere il figlio di un altro! Prevedibile la tua reazione davanti a Sasuke, ma sul finale NaruHina mi trovo a contraddirti! Sebbene ultimamente io verta più sul lato Hyuugacest, quella parte, rileggendola, a me è piaciuta molto! <3 Anche perché so cosa succede poi... Dai, dai, sono aperte le scommesse, come hai letto più su!
sammy1987: oh che bello, voglio che Akeru venga amato! <3 Sono contenta quando spunta qualcuno che dice di volergli bene! ç_ç E se ami le scene di guerra, beh, tra due capitoli avrai tutte quelle che vorrai! XD
Killkenny: ti spiace per Shika? Ma sai bene che prima della fine... E pensi che Kyuubi avrà a che fare con i futuri avvenimenti? Ma sei consapevole che poi... (Ok, era una risposta in cui non volevo dire assolutamente niente! XD)
bambi88: uff, ultimamente anche io penso che dovrei starmene lontano dai contest... T_T Ma poi sai che ci ricasco sempre! Che dramma!
fedecr90: per i capitoli movimentati dovrai aspettare un po'. U_U Abbi pazienza, figliolo! Naruto e Sasuke protagonisti di un combattimento... ma intendi uno contro l'altro o uno accanto all'altro? No, perché al momento è un po' improbabile che si mettano a sfidarsi in mezzo alla battaglia! XD
slice: e va bene, te lo dico! Sapremo qualcosa della probabile madre di Jin soltanto al capitolo 37! Eheh, anche tu come gli altri affascinata dalla scena al ristorante? XD Il cameratismo fa un sacco di vittime, eh!
harryherm: oddio. Hai davvero commentato positivamente una scena NaruHina? ò.ò Ma che hai, stai male? XD Però sono contenta che ti abbia strappato un sorriso, e sono ancora più contenta che tu abbia lasciato un commentino! XD Finalmente! (sì, beh, con lo schifo di risposta che ti ho lasciato non ti invoglio di certo...)
Hipatya: oddio, i personaggi che si nascondono dietro l'orgoglio ti fanno tenerezza? °_° A me fanno incazzare e basta! XD Forse perché anche io sono proprio così! Comunque sono contenta che Akeru ti faccia ridere e non ti faccia venire i cinque minuti, tengo tanto a lui! ^^ Daiiii! Ma ti pare che Neji - Neji - abbia un interesse verso Ino? Ino che sfarfallava con Sai ed è finita con Choji? Ma no, lui ha standard ben più elevati! XD E Haru si sveglierà o no? Mah, mah, mah...
GaaChan: aaaaaargh! Un'altra fan di Chiharu! ç_ç Non so più cosa fare per farvi capire che è una testa di cavolo! XD Va beh, preferenze a parte, bentornata!  ^_^ Mi fa piacere rivederti su queste pagine!
Kaho_chan: ahahahah! XD Il sottofondo musicale è qualcosa di splendido! Comunque, rispondere nel dettaglio a un commento tanto lungo e articolato mi ucciderebbe, quindi mi limito a inchinarmi di fronte alla tua magnificenza nel creare una cosa così splendida e articolata, e a ringraziarti per l'impegno che hai messo nel raggiungere l'ultimo capitolo pubblicato! So che la pigrizia è dura da combattere, ti capisco benissimo... ç_ç e quindi il mio grazie raddoppia! Per la scommessa, ti segno sul mio libercolo! Chissà se ci hai preso o no!
maninja87: oibò, al momento Shikamaru è il più gettonato come cadavere! XD Ma che vi ha fatto 'sto poveretto? Comunque le scene di battaglia sono imminenti, e finalmente saprai se i ragazzini hanno imparato qualcosa o no dal loro maestro!
muccina89: sì, beh, per la vera azione dovrai aspettare ancora due capitoli, ma poi ci siamo, è confermato! ^^ Mi chiedi di accasare Neji, eh... ma sappi che ho già i miei piani per lui, e che non ho intenzione di cambiarli! Ma potrebbero piacerti... o forse no, chissà! XD
SuperEllen: a dire il vero Kotaro è geneticamente predisposto a fare amicizia con Hitoshi! XD E' Hitoshi che solitamente non lo considera di striscio. Comunque, ti vedo molto preoccupata per Jin... ma ricordati che è il figlio dell'Hokage! Mezza Konoha si sacrificherebbe per lui! XD E riguardo a Haru... mah, fossi in te non metterei la mano sul fuoco riguardo a nulla...
Talpina pensierosa: riletta due volte? °_° Maria, ma così mi monto la testa! XD
GoHaN: oddio, davvero hai portato a termine l'intera maratona? °_° Ma io mi inchino a tanta resistenza! Scherzi a parte, grazie per l'impegno! Mi onori, dico sul serio! Ho solo una domanda per te: Chris sta per...?
Ino_Chan: sì sì sì sì!! Convinciti sulla InoCho! E' una coppia bellissima, è così dolce, così... così... così perfetta! (propaganda spudorata! Ascolta la voce della convinzione!)
izayoi007: ohohoh, ebbene sì, Kiba si è accasato! Con chi? Come? Quando? Sono domande la cui risposta vi sarà nota non tanto a breve! XD Ma prima o poi lo saprete, tranquilli. E smettila di chiedere di Kyuubi!!! Ci sarà fin troppo, ma non ora! Rilassati! Ri-las-sa-ti! XD
gracy110: ehi ehi ehi! Naruto non è un triste e incallito ubriacone! XD L'abitualità della scena al ristorante è dovuta al fatto che Naruto va spesso a divertirsi con gli amici ma non regge l'alcol! XD Rilassati, non è un casalingo sull'orlo si una crisi di nervi! E per quanto riguarda Chiharu, dopotutto ti eri sbagliata: vede gli altri passare, ma non si unisce mica a loro!
crilli: ho, dunque dici che Haruka non è scomparsa, eh? Chissà, chissà... ma te lo dico che fine ha fatto, tranquilla! Una cosa per cui invece puoi ben preoccuparti è ciò che succederà nei prossimi capitoli! Hai visto bene, con le scene d'azione sono sadica... eheh...
yayachan: ChoIno, ChoIno... il mio cervello ci sta lavorando, in standby. XD Dagli un po' di tempo e ti sforna qualcosa, su! Sperando che la pigrizia non sia davvero eccessiva...!
Elisir86: ehi, sono pur sempre due ragazzini! XD Pretendevi maturità e coscienza da loro? Se possono vendicarsi di Baka lo fanno, che diamine! Lo odiano proprio al 100%!
lale16: ahahah! Sakura non è un forno, è solo una donna con tanta tanta energia! <3 Sì, il figlio è il settimo, ed è un ottimo numero per fermarsi direi! XD Grazie ancora per i complimenti, ogni volta sono un balsamo per il mio ego! XD
Yume_Tsuki: tuo fratello? E che c'entra, poverino? XD Perché lo tormenti con scene di battaglie e sangue? Ti basta aspettare due capitoli e avrai tutte quelle che vuoi, tranquilla! Ma lascia in pace quel poveretto, per carità! XD
kage_naru89: beh, in effetti quando non ti ho più sentita per chiedere il regalo di compleanno ho tirato un sospiro di sollievo! XD Ero presissima in quel momento, davvero credo che non ce l'avrei fatta... Però un po' mi dispiace! é_è Ad ogni modo, credo che all'epoca la storia andasse lenta per mia precis volontà. Mi spiego: avevo una paura folle di descrivere le scene di guerra! XD Non le sapevo fare, ne ero terrorizzata, e ho cercato di posticiparle il più possibile. Quando poi si sono presentate, beh, lì ho ingranato la quarta e ne ho infilata una dietro l'altra! XD Ma lo vedrai da sola tra due capitoli, rallegrati! Comunque, bentornata! ^^


Aya
  
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