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Autore: RaffaLella    14/11/2004    3 recensioni
Sesto anno ad Hogwarts. Harry dovrà affrontare nuovi e vecchi tormenti...una nuova avventura, un libro maledetto, una chiave, un segreto...e le sorti del mondo in un'ultima scelta!!!
Genere: Dark, Drammatico, Thriller | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Draco Malfoy, Ginny Weasley, Luna Lovegood, Neville Paciock, Il trio protagonista | Coppie: Harry/Hermione
Note: nessuna | Avvertimenti: Spoiler!
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Cap3

LA MISSIONE

La porta si chiuse alle sue spalle. Entrò si senti schiacciare da un abbraccio soffocante. Era la signora Weasley, non aveva dubbi. Ma, nonostante il calore che sentiva sprigionarsi da quel caldo corpo di mamma, rimase rigido tra le sue braccia. La donna lasciò la presa di malavoglia. Amava quel ragazzino indifeso dal primo giorno. L’amava come amava ognuno dei suoi figli. Harry ne era consapevole ….ma quando la donna allentò la presa il suo corpo si rilassò.

la signora Weasley lo fissò con sguardo amorevole e gli disse

“Sono così contenta che tu sia qui” poi urlò “RON, GINNY. HARRY E’ QUI”

Harry udì la voce roca della madre di Sirius

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

seguito da un lesto scalpiccio. Ginny si avventò su Harry gettandogli le braccia al collo. La sua voce era rotta dalla commozione

“Oh, Harry eravamo così preoccupati per te!!!!”

Il ragazzo gli carezzò la testa con la mano, volgendo lo sguardo intorno. E scorse sul volto di tutti gli astanti impressa un unica domanda “Come stai?”

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

“Sto bene!!” disse con voce pacata “.

Dopo essersi svicolato dall’abbraccio di Ginny ripetè “Io-sto-bene!!!”

E li fissò tentando di mostrare un tono rassicurante

Io sono forte” pensò fra se “Io sono Harry Potter!!!

“Lo sappiamo Harry” disse Ron avvicinandosi e dandogli dei colpetti sulla spalla .

La signora Weasley rivolgendosi ai suoi figli disse

“Ron, accompagna Harry in camera, sarà stanco e vorrà riposare. Ginny, cara, per favore potresti preparargli qualcosa da mangiare. Uno spuntino. Io, nel frattempo cercherò di calmare quell’orribile ritratto…quella donna ci farà impazzire tutti!!!” poi si rivolse ad Harry con sguardo affettuoso “Harry, caro, sono davvero contenta che tu sia qui. Ora sarai al sicuro”

“Sono contento anch’io. Signora Weasley” rispose accennando un sorriso, ma la sua voce suonò indifferente e distaccata

Ci sarebbe mai stato un posto dove essere sicuro?” si chiese fra se

La signora Weasley si allontanò con volto afflitto.

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

“La mamma era molto preoccupata” disse Ginny. Harry la guardò senza proferir parola. Allora Ron si avvicinò all’amico e disse “Andiamo?”

Harry annuì e lo seguì, lasciandosi alle spalle Ginny e “Malocchio” Moody.

****************

Grimmauld Place era così come l’aveva lasciata. Vecchie lampade a gas sputacchiavano lungo le pareti illuminando appena la tappezzeria scollata e la moquette logora. Attraversò il cupo corridoio. Un candelabro a forma di serpente lo rischiarava a malapena. La Signora Weasley stava tentando di coprire il ritratto di una vecchia con una cuffia nera (la madre di Sirius) con una coppia di tende lunga e rosa. Accanto alla tenda era collocato un portaombrelli che sembrava fatto con una zampa amputata di troll. Risalirono delle scale lise e buie. Quasi inciampava, passando sotto una fila di teste grinzose di elfi domestici. I loro nasi simili ad un grugno erano ricoperti di ragnatele. Numerosi quadri affollavano i muri.

Sarebbe stata la sua prigione. Proprio come lo era stata per Sirius.

Ron aprì la porta. Entrò. La stanza era priva di luce e quasi vuota. Due letti a baldacchino e un armadio di legno tarmato erano gli unici ornamenti di quella ambiente.

Harry si buttò sul letto, con la faccia schiacciata contro il cuscino. Il silenzio imperversava come un macigno. Aveva paura di parlare con Ron. Temeva ciò che avrebbe potuto dire. E infondo cosa gli avrebbe detto

Ron sono sfiduciato…non so che fare. Sai Voldemort mi ucciderà se prima non lo uccido io!!! Naturalmente!!!Però non preoccuparti è tutto’OK. Io sto bene…Io sono Harry Potter…

sentì il letto cedere al peso di Ron. Si era seduto accanto a lui

“….Io…”

I suoi pensieri furono interrotti dalla voce greve del suo migliore amico

“ Manca a tutti noi Harry!!!”

Harry si voltò fissandolo con astio. Ma Ron aveva lo sguardo fisso su pavimento.

“Non è colpa tua…e noi tutti abbiamo bisogno che tu reagisca!!!”

Harry si alzò di soprassalto dal letto e sedendosi accanto all’amico disse

“Hai parlato con Hermione, vero? Tu e lei avete parlato di me?”

“Si…certo” Fece lui con voce cauta

“Dov’è? Come sta?” Riprese Harry con tono angosciato

“Sta bene…è in vacanza con i suoi genitori” poi riprendendo il discorso interrotto, continuò “Noi siamo molto preoccupati Harry. Era meglio l’anno scorso, almeno eri arrabbiato, urlavi. Ma ora invece…Se non ci dici cosa ti sta accadendo noi non possiamo aiutarti”

“Mi sembra di sentire parlare Hermione…mi fai paura, Ron!!!” assentì Harry ironico “Cosa vuoi che ti dica…Forse vedere due persone morire davanti ai tuoi occhi in appena due anni renderebbe chiunque un tantino…come dire” avvicinò le mani alla fronte e continuò “Impressionato. E oserei dire anche un po’ triste. Ma certo queste sono cose che SuperRon non può capire!!!! Quindi mi scuso con i miei amici se non riesco ancora a saltare di gioia. Ma non preoccuparti ci sto lavorando.”

“Non dico questo…” e la voce di Ron parve incerta e impacciata

“E cosa dici allora. Forse sei un po’ enigmatico. O scusa forse il dolore mi ha reso tonto”

“Harry…scusa!!! Io vorrei solo aiutarti, ma non so come…forse sarebbe meglio se…”

“se lasci perdere!!!” terminò Harry deciso “Ron, io-sto-bene, davvero. E’ questa maledetta casa. E’ piena di ricordi di Sirius. E poi non mi pica questo posto. E’ così …”

“Tetro” proseguì Ron

Si tetro…non vedo l’ora di ritornare ad Hogwarts .

Ginny Bussò alla porta portando con se un vassoio colmo di tramezzini. Ron si alzò e aiutò la sorellina. Harry prese un sandwich e lo stesso fecero Ginny e Ron.

“Il professor Moody è andato via. Dice che tornerà stasera” Disse la ragazza sedendosi sull’altro letto a gambe incrociate

“Ci saranno anche Bill, Charlie e Percy” continuò Ron

“Percy fa parte dell’Ordine?” chiese Harry sbigottito

“Si e anche Fred e George…però non li definirei membri attivi. La mamma non vuole e neanche papà. E poi Silente crede che siano troppo spericolati. Per cui fanno solo piccole “commissioni”, ma loro le sparano veramente grosse” riprese Ginny

“Comunque sono anche molto impegnati con il loro negozio. ‘I Tiri Vispi Weasley’ vanno davvero alla grande” seguitò Ron “La mamma è molto arrabbiata però….avrebbe voluto che finissero la scuola. Sai non gli rivolge più la parola. Pare che Silente avesse revocato la sospensione della Umbridge. Ma loro dicono che sono contenti così e che la scuola non gli serve. Hanno già imparato abbastanza. La mamma sostiene che possano essere un cattivo esempio per me e per Ginny” terminò con un alzata di spalle

Erano le nove di sera ormai e mentre i ragazzi parlavano si sentì un forte boato

BOOM BOOM

Fred e George Weasley si materializzarono davanti ai loro occhi

“sozzura, feccia sottoprodotti di sudiciume e abiezione Ibridi mutanti mostri, via da questo luogo come osate insudiciare la casa dei miei padri”

“Uffa!!! Sempre la solita solfa, ma non cambia mai disco!!!!” disse Fred

“Ma la mamma quando riuscirà a farla zittire…strega!!! E poi non posso credere che non ci sia nessun contro-incantesimo per staccare quel quadro” proseguì George irritato. Poi rivolgendosi a Ginny seguitò “La mamma ti vuole. Tonks sta cercando di aiutarla ma ha gia rotto tre piatti e una brocca. E’ davvero negata!!”

Ginny annui e si allontanò dicendo “Non dite niente di interessante mentre non ci sono mi raccomando!!!”

Fred si rivolse ad Harry “Buongiorno Harry, caro” esibendosi in una perfetta imitazione della madre, strappando un sorriso a tutti i presenti, incluso Harry. I gemelli riuscivano sempre a metterlo a proprio agio. “Silente oggi verrà qui. Credo voglia parlarti.”

“Sapete di cosa si tratta?” disse Ron con aria inquisitoria

“No!!! E’ Top-secret” disse prendendo un tramezzino dal vassoio e addentandolo

“Non avete idea del perché?” chiese Harry preoccupato

“No, mi dispiace, amico. Però aveva un aria molto angosciata. Negli ultimi giorni è molto strano” rispose Gorge

“Credo che papà sappia qualcosa….ma non saprei!!!” riprese Fred pensieroso

“Si, anche lui è strano. E poi Piton, ormai non partecipa più alle riunioni dell’ordine” continuò Ron

“Credete abbia tradito?” chiese Harry con un filo di voce

“Silente dice di no. Ma noi siamo sicuro che all’interno dell’ordine ci sia una spia. E crediamo sia Piton!!!” prosegui Gorge con aria greve

“Ma allora come fa ad affermare che non sia Piton?” chiese Harry furente

Non so Harry, Ma è irremovibile su quest’argomento. Ha cieca fiducia in Piton” continuò Fred seccato

“Chi altri sospetta di lui?” rincarò Harry

“Quasi tutti…tranne la mamma!!! Lei si fida di Silente. Dice che se Silente protegge Piton, allora Piton è apposto.” disse sarcastico Fred “Ma il professor Moody e Lupin lo tengono d’occhio” continuò strizzando l’occhio a Harry

“Perché si fida di lui? Perché non ha mai dubbi su Piton?” replicò Harry arrabbiato per lo strano comportamento di Silente.

Tutti lo guardavano perplessi, ma era vero. Silente aveva sempre difesi Severus Piton, in tutti quegli anni. Lui, Ron ed Hermione avevano sempre sospettato di Piton….anche se poi avevano dovuto ricredersi. Eppure Silente era sempre stato dalla parte del professore di pozioni. Piton odiava Harry e questo era decisamente un dato di fatto. Ma Silente lo giustificava anche per questo. Piton odiava Harry di odio riflesso. Lo odiava perché suo padre lo trattava male a scuola e perché una volta gli aveva fatto. insieme ai suoi amici “I malandrini (Lupin, Black, Potter e Minus)” uno stupido scherzo. Uno scherzo che stava per costargli la vita. Ma poi suo padre ci aveva ripensato e lo aveva salvato. Infondo James Potter gli aveva salvato la vita. Suo padre era pentito per quanto aveva fatto. Perché allora quello strano uomo con il naso adunco e i capelli unticci continuava ad odiarlo tanto……tanto da odiare anche il figlio, dopo oltre vent’anni. Doveva essere successa qualche altra cosa. Ma cosa?

Il filo dei suoi pensieri venne interrotto nuovamente, ma questa volta da Ron “Harry….che ti prende? Hai avuto qualche idea?”

“No…ero solo sovrapensiero” poi decise di cambiare discorso. Quel troppo pensare gli faceva dolere terribilmente la testa. “Ron mi ha detto che il negozio di scherzi va bene?” disse rivolgendo lo sguardo verso i gemelli.

Si….’i tiri vispi Weasley’ vanno alla grande”

“Dove ritrova. Magari potrei passare qualche volta”

“siamo a Diagon Alley in un negozio tre porte dopo il Ghirigoro”

Ginny entrò nella stanza. Vide che i volti di tutti erano distesi. Si sentì pervasa da un senso di pace e tranquillità. Avvisò i ragazzi che la cena era già pronta in tavola.

Quando scese piano piano tentando di fare minor rumore possibile, intravidero una tavola imbandita di ogni ben di dio. La cucina di pietra viva solitamente illuminata da un unico fuoco proveniente dal fuoco del camino all’estremità della stanza, ora era rischiarata da numerosi fiammelle disposte tutt’intorno alla tavola.

“La mamma ha fatto tutto questo per te, Harry” disse Ron sfiorandolo con il gomito

“Bentornato, amico” continuò Fred trascinandolo verso la tavola imbandita

Harry si sentì bene, era sreno come non lo era da molto tempo. A tavola tutti mangiavano con gusto. Tonks e Ginny parlavano fitto-fitto, forse di ragazzi. Harry aveva sentito chiaramente il nome di Dean Thomas. Dean era un suo amico di grifondoro ed ara anche suo compagno di stanza. Era davvero un bravo ragazzo. I suoi genitori erano babbani, lui era un mezzosangue. Chissà come stava. Si ricordò che lui e Ginny uscivano insieme alla fine del quinto anno, dopo che lei si era lasciata con Michel Corner. Di fronte a lui i gemelli parlavano con Mundungus. Parlavano di lavoro, di come pubblicizzare i loro scherzi e il loro negozio anche fuori dall’Inghilterra. Lupin e il Sig Weasley discutevano su di un nuovo oggetto gabbano, estremamente interessante. Il cellulare. Il sig Weasley era visibilmente eccitato. Lui amava molto gli oggetti babbani….lo incantava il modo in cui si arrangiavano coloro che non avevano poteri magici. Harry si voltò di scatto aveva la strana sensazione che qualcuno lo stesse osservando. Ron lo fissava preoccupato

“Ron…smettila di fissarmi in quel modo. Mi imbarazzi” lo canzonò sorridendo” sto bene!!! Non parliamone OK!!! Ho avuto modo di riflettere in questi giorni. E ti assicuro che sto bene. Non voglio più pensarci, mi fa male farlo!!!”

Ron sentendosi alleggerito disse “Io e Hermione eravamo molto preoccupati. Lei mi ha detto che avrei dovuto aiutarti a tirare tutto fuori…ma…beh…io non sono bravo come lei in certe cose….sai lei sembra…”

“lo so ti capisco…sembra leggerci dentro”

“si, già…a volte mi spaventa!!!” proseguì Ron mentre agguantava un cosciotto d’agnello

“Vi siete sentiti?” Chiese harry con non curanza, immergendo la forchetta in un succulento piatto di rognone e patate

Si…cert. E’ venuta qui prima di partire con la sua famiglia. E ci siamo anche scritti, Mi ha chiesto di te”

2Perchè non lo chiede a me?” questa volta visibilmente irritato per l’assurdo comportamento dell’amica. Perché parlava di lui con Ron? Perché non gli aveva scritto? Aveva avuto il tempo di scrivere a Ron e anche di incontrarlo. Eppure non aveva mai trovato un attimo per scrivere a lui!!! Perché? Cosa stava succedendo? Cosa aveva fatto, per essere evitato con tanta perizia dalla sua migliore amica? Il suo viso assunse un vago cipiglio.

“Hermione ultimamente è un po’ strana!!! Davvero credo stia combinando qualcosa!!! Ma con me non ne ha parlato. Però credo che Ginny sappia qualcosa, si scrivono spesso. Quelle due si raccontano tutto…cose da donna!!! Ginny mi ripete sempre questo quando cerco di cavarle informazioni” concluse con una scrollata di spallle.

“Qualsiasi cosa stia facendo…perché non dovremmo saperla. Noi siamo i suoi amici. E poi perché mi evita?” chiese Harry, dando una voce ai suoi pensieri

“Non saprei…non sono mica Hermione” rispose l’amico sorridendo

Ed in mezzo a quel interloquire, la serata passò velocemente. La riunione dell’ordine stava per cominciare, per cui Ron Harry e Ginny furono mandati a letto. Fecero un po’ di storie ma si allontanarono senza troppi problemi.

***********************

Ron e Harry era supini sul letto ed avvolti nel buio. Nessuno dei due riusciva ad addormentarsi. In fondo nelle stanze da basso si stava decidendo una strategia per affrontare Voldemort.

“Secondo te….sanno già cosa fare? Sanno dove Voldemort si nasconde?” disse Harry rompendo il silenzio

Ron sussultò a quel nome, ma rispose laconico

“Non credo. Hai sentito cosa hanno detto Fred e George, papà e Silente sono troppo preoccupati. Se sapessero che farenon sarebbero tutti così angosciati. Tu che ne pensi?”

“Credo che tu abbia ragione...ma forse.... “

TOC TOC

La porta si aprì. La sig.ra Weasley entrò con passo leggero

“Harry, caro. Sei ancora sveglio?” disse con voce un po’ agitata

“Si….sig.ra Weasley. Cosa succede?”fece Harry in un sussulto

“So che è tardi, ma il professor silente vorrebbe parlarti” la sua voce era fioca, quasi un sussurro

harry si alzò “Vorrei parlargli anch’io” disse affiancando la donna.

La sig.ra Weasley lo accompagnò in una stanza che egli conosceva bene. Una stanza buia e scarna, con un armadio, un tavolo e alcune sedie. E sul muro un arazzo enorme su cui era desinata l’intera dinastia dei Black. Quanta nostalgia, pensò Harry fra se. Su una di quelle sedie dietro l’enorme tavolo di legno era seduto Silente. Stanco, vecchio e con il viso solcato da una nuvola. La sig.ra Weasley si allontano lasciando il ragazzo e il vecchio uno di fronte all’altro ammantati dall’oscurità.

“Scusa, Harry, ma è mio dovere chiedertelo…come stai?”

“sto bene”

Avrei voluto lasciarti ancora a Privet Drive. Grimmauld Place è pieno di ricordi di Sirius, non è certo d’aiuto”

“Non si preoccupi….sto davvero bene. Posso chiederle una cosa professore?”

“Dimmi, Harry?”

Harry parlò con un filo di voce. In quella domanda erano riposte tutte le sue speranze “Potrei usare ubìna giratempo per riportare indietro sirius?”

“Non si può cambiare il corso degli eventi con una giratempo. Non si possono modificare gli eventi passati a proprio piacimento.E’ molto pericoloso”

“Ma l’abbiamo usata per salvarlo dal bacio dei dissennatori” chiese perplesso

“Non era ancora morto”

“Si, ma fierobecco lo era…e noi l’abbiamo…” riprese accorato

“Harry, Fierobecco è un animale. Sirius è un essere umano. Non si può strappare nessuno dal modo dei defunti. I maghi non sono Dio, e la magia non compie miracoli. Se facessimo ciò che chiedi si creerebbe un paradosso temporale, sarebbe molto pericoloso. Potrebbero generarsi delle realtà alternative parallele alla nostra. Il modo come lo conosciamo sarebbe stravolto”

“Ma…” insisté il ragazzo

Mi dispiace, Harry, non è possibile!!!”

Silente appariva irremovibile. Era finita!! Sirius era veramente morto. A lui non restava altro che rassegnarsi a quella perdita tanto dolorosa. Ma non avrebbe pianto. Si sarebbe comportato da uomo. Il silenzio opprimente fu rotto dalla voce fredda e roca di Harry

“Di cosa voleva parlarmi?”

Come va con l’occlumanzia?”

“Bene…mi esercito ogni sera. Non ho più fatto sogni su Voldemort. Credo di aver imparato a chiudere la mentesi suoi pensieri2

“Il professor Pito mi aveva detto che saresti diventato un ottimo occlumante, se fossi stato meno svogliato”

Harry era molto confuso. Piton aveva parlato bene di lui. Era un vero miracolo.

“Piton…”

“Il professor Piton” lo corresse Silente

“ Il professor Piton ha detto questo?” chiese esitante

Ad Harry sembrò che sul volto di Silente si fosse addensata una nube di dolore. Dopo un breve silenzio l’uomo proseguì

“Il professor Piton è un ottimo insegnate….Harry io vorrei che tu studiassi la legilimanzia!!”

Harry lo fissava stupefatto senza riuscire a proferir parola

“Sai di cosa si tratta?”

“Si…è la lettura del pensiero!!”

“Non proprio, la legilimanzia è la capacità di estrarre emozioni e ricordi dalla mente di un’altra persona”

Le stesse parole di Piton, forse davvero mancava di acume, ma continuava a non vedere alcuna differenza tra la legilimazia e la lettura del pensiero. Per lui erano praticamente sinonimi.

“Perché?” chiese Harry

“alla fine dello scorso anno scolastico ti dissi che il mio più grande errore era di essermi troppo affezionato a te. Vorrei tanto proteggerti. E dopo gli ultimi eventi non vorrei esporti ad ulteriori pericoli. Ma nel mio vano tentativo di proteggerti o solo creato ulteriori problemi. Se ti avessi detto che Voldemort cercava la profezia ed usare te come mezzo per arrivare ad essa. Ti avrei risparmiato molte tribolazioni e….”

“…non avrei fatto l’eroe!!” lo interruppe il ragazzo con vove malferma

“Non è colpa tu, Harry. Tu sei un ragazzo. A te è consentito commettere errori. M agli adulti questo genere di lusso non è concesso.” Sospirò e con voce malinconica “Soprattutto quando dalle loro decisioni dipendono molte vite. E’ stat tutta colpa mia. Ma ho imparato la lezione. Voldemort sta cercando una cosa e noi vogliamo sapere cosa?”

“Ed…io dovrei leggere nella sua mente, per sottrargli delle informazioni?”

Silente annui. Il suo volto era solcato da profonde rughe e il suo sguardo era triste e spossato. Era talmente vecchio.

“Ma lui sa che io posso farlo…non me lo permetterà” disse allarmato “E potrebbe nuovamente usare quello che vedo contro di noi!!!”

“Lui non crederà mai che io possa chiederti di fare una cosa tanto pericolosa. Inoltre studiando la legilimanzia imparerai a discernere l’inganno dalla verità. Un buon legilimante impara a filtrare i pensieri. Per il momento t’insegnerò io, poi, ad Hogwarts, proseguirà il professor Piton.”

“Perché?”

Voldemort e i suoi mangiamorte sospettano di Severus. Il nostro arrivo improvviso al misìnistero ha destato numerosi sospetti. Chi ci aveva avvisati? Probabilmente il giovane Malfoy ha raccontato al padre gli eventi di quella sera. Lucius ne avrà parlato con il suo padrone. Sospettare di Severus era la cosa più ragionevole. Quindi lui non può venire a Grimmauld Place ad insegnarti le basi della legilimanzia. Probabilmente è pedinato”

“Perché non mi insegna lei?”

“Perché ad Hogwarts c’è una talpa. Se sapessero che abbiamo incontri privati potrebbero sospettare che stiamo tramando qualcosa, in cui centri anche tu. Sarebbe facile trarre le giuste concusioni. Voldemort è un nemico astuto. Non possiamo permetterci errori. Devo assolutamente sapere cosa sta cercando.”

“Lei sa lui cosa vuole?” Chiese Harry con aria inquisitoria

“Sospetto che sia un certo libro!!”

“Quale libro?”

“Lo scoprirai presto. Ma penso che per stasera possa bastare!!” poi prosegui e il suo volto assunse un espressione ferma e risoluta “Non deve entrare nella tua mente. Non deve sapere che noi sospettiamo le sue mosse”

“Quindi devo continuare a chiudere la mente, ma nello stesso tempo devo aprire la mente di Voldemort…E’ questo che mi sta chiedendo?”

“So che è difficile…ma so che puoi farcela!! Hai dimostrato in numerose occasioni di essere più forte di molto maghi adulti”

“E’ la mia prima missione come membro dell’ordine?” chiese Harry con indifferenza

Silente chiuse gli occhi. Sospirò, forse temeva che il ragazzo pronunciasse quelle parole. Ma una volta dette, come tutte la parole, non si potevano più cancellare

“SI”

Harry si voltò avrebbe voluto chiedergli

“Perché mi ha fatto allontanare cosi repentinamente da Privet Drive? Cosa significa che il sigillo potrebbe essere infranto? Perché lui mi sta cercando?”

Ma aveva troppa paura delle risposte. In questo frangente della sua vita aveva bisogno di sapere che c’era un posto sicuro dove potersi rifugiare. Aveva bisogno di crede che Voldemort non lo stesse cercando. Che non lo volesse uccidere. Perché conoscere la verità lo avrebbe reso diverso dagli altri. Pericoloso per gli altri…solo!!! Era questa la paura più grande di Harry Potter. Era cominciato un nuovo capitolo.

Arrivò quasi senza accorgersene nella sua stanza. Guidato da fili invisibili. Si distese sul letto. Fissava il soffitto. Fissava quel soffitto bianco ingiallito dal tempo ascoltando il suono ritmico del respiro di Ron. Dormiva. Quanto era stato da Silente? La pendola nella stanza rintocco tre volte. Le tre. Sentì le palpebre farsi pesanti e si addormento di un sonno profondo e senza sogni.

  
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