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Autore: ilaperla    19/12/2013    2 recensioni
Tommaso e Martina sono tornati a vivere. Li abbiamo lasciati, finalmente, con un finale tanto desiderato, voluto e ottenuto. Tanti sono stati gli ostacoli, materiali e non, nel loro cammino.
Ma cosa è accaduto prima? E cosa accadrà dopo il loro perdersi, ritrovarsi e amarsi?
Ritornano loro, ritornano gli altri e ritornano le emozioni.
[Continuo di Perdersi, ritrovarsi e amarsi. (Consigliata la lettura) http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1793747&i=1 ]
Genere: Commedia, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Perdersi, ritrovarsi e amarsi'
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Amarsi: Ci si sceglie, per questo viaggio


 
Martina è seduta in terrazza, con un tè al limone tra le mani e con una coperta sulle spalle mentre guarda il tramonto. Il sole la sta salutando mentre si nasconde dietro i palazzi di Odenzo.
Se pensava che quello era l’ultimo tramonto che vedeva in quella casa, le si stringeva in cuore.
Era veramente cresciuta così in fretta? Ricordava che solo ieri era in viaggio su quel treno che la portava lontano da quel posto, per dimenticare tutto.
Invece ora eccola li, cresciuta, più forte di prima e con accanto proprio quella persona, per la quale cercava così tanto di fuggire.
Le spunta un sorriso complice sul volto: più cerchiamo di allontanarci dal destino, più cerchiamo di nascondere quello che realmente proviamo, forse spaventati, forse insicuri, e più questo ci torna indietro.
Perdonarsi, amarsi, volersi bene non è mai sbagliato. E se siamo fortunati, alcune volte accade che quel volere bene ci venga dato in cambio in modo sincero.
Si sente fortunata Martina, per la prima volta nella sua vita, ad aver trovato quelle persone che ricambiano i suoi stessi sentimenti.
Domani è il grande giorno, il giorno in cui diventerà una sola cosa con quel ragazzo a cui tanti anni fa donò il suo cuore.
Il giorno in cui i sogni diventano realtà, diceva quella fiaba che da piccola sua madre le leggeva la sera per farla addormentare.
E lei tante volte ci aveva creduto, tante volte aveva sperato di far innamorare quel cuore di lei, inconscia del fatto che quel cuore già lo era. Totalmente e incondizionatamente.
Finisce la tazza di tè e rientra in casa, cercando di riscaldarsi le mani, diventate dei piccoli ghiaccioli.
Mentre torna in casa, passa per la sua camera per appoggiare la coperta usata poco fa.
Guarda, appeso all’armadio, quella grossa gruccia contente l’abito bianco. Emozionata ci passa sopra le dita titubante, accarezzandolo come se fosse una cosa delicata, che potrebbe andare in pezzi da un momento all’altro.
Chiudendosi la porta della camera, alle spalle, sente la porta d’ingresso aprirsi e far entrare una folata di gelo.
Si affaccia nel corridoio, per scoprire chi sia questo nuovo arrivato.
Si presenta un Matt sorridente, mentre si sbottona il pesante cappotto e dietro di lui arriva una radiosa Miranda che nasconde una piccola pancia rotonda, contenente il frutto dell’amore.
“Dico io, non potevi sposarti ad Agosto?” Domanda suo fratello avvicinandosi e abbracciandola stretta.
“Parla lui, quello che si è sposato in piena stagione estiva”
Miranda alle loro spalle ridacchia e subito viene stretta anche lei nella presa della sua migliore amica, diventata ormai una sorella da tanti e troppi anni.
“Noi siamo unici nel nostro genere” L’apostrofa Matt, mettendo un braccio sulle spalle a sua moglie, non appena le due ragazze si sciolgono dall’abbraccio.
“Dove sono i tuoi?” Le domanda Miranda, mentre si guarda attorno, curiosa di vedere i suoi suoceri.
“Credo siano usciti poco fa, andavano a prendere la cena dal cinese. Vi fermate con noi?”
“Ovvio che si” Risponde Matt, trascinandosi verso la sua vecchia camera, lasciando le due in salotto.
“Il solito zotico” Si lamenta Martina, vedendo il suo allontanamento senza alcuna spiegazione.
“Ti ho sentito piccola peste” La richiama lui, urlando dalla stanza.
“Lasciamo stare, sembra che sia lui in piena tempesta ormonale” Alza gli occhi al cielo, Miranda.
“Ho sentito anche te” Si lamenta Matt da lontano.
Le due ragazze si guardano e ridono prendendosi per mano.
“Vieni, sediamoci” La invita Martina, avvicinandosi al divano.
“Come stai?” Domandano le due insieme, scoppiando a ridere per la loro abituale sincronia.
“Prima tu” La invita Miranda, togliendosi le scarpe e allacciando le gambe sul cuscino del divano.
“Agitata, ma credo sia normale. Questo fatto di non vedersi il giorno prima mica l’ho capito” Si lamenta Martina, gettando la testa sullo schienale del divano.
“Sai com’è Tom, un tradizionalista”
“Tradizionalista nelle cose che vuole lui. Pensavo facessero l’addio al celibato oggi, invece l’hanno fatto giorni fa. Trascinando anche noi. Che sfiga!”
Miranda scoppia a ridere appoggiandosi una mano sulla pancia.
“Marti, sei la solita bambina”
Martina mette il broncio, ricordandosi come il suo ragazzo diede di matto quando scoprì della "serata spogliarellista". Ma per evitare strane incomprensioni, la ragazza disdisse tutto, per regalarsi un giorno di completo relax con le sue amiche, come alternativa.
E ora eccola la, lontana dal suo ragazzo, perché questo ha avuto l’idea "tradizionalista" di non vedere la sposa il giorno prima. Idea ridicola, pensa Martina.
“Tu come stai?” Domanda, rivolta alla sua vecchia amica.
“Bene, per fortuna le nausee sono terminate. Dio, non ce la facevo più” Sbuffa Miranda.
“Bhè, mio nipote inizia a farsi rispettare”
“Rispettare un corno. Che fatica” Continua a lamentarsi la ragazza che in se nasconde un'altra piccola vita, di appena due mesi.
“Poi quando arriverai tu mi farai sapere” Risponde Miranda alle risatine della sua amica.
Vengono bloccate dalla porta principale che si apre e lascia entrare i genitori di Martina con un quantitativo di buste contenente cibo, che potrebbe sfamare il resto del mondo.
“Matt” Chiama Miranda alzandosi dal divano e aiutando, insieme a Martina a disporre il cibo nei vari piatti.
Ed eccola li, la solita famiglia Aiello, mentre si divertono, scherzano e ricordano i vecchi tempi. Mentre danno la buona fortuna a quella ragazza che per anni ha sperato nel tanto lieto fine.

 
***
 
Dopo cena e dopo aver salutato suo fratello e Miranda, Martina si cambia e si infila sotto le coperte.
Rimane li, a fissare il soffitto, ricordandosi i tanti anni passati. L’occhio le cade sul muro dei ricordi, come l’ha sempre amato definire lei.
Dove ci sono tutte le foto della sua vita, con l’aggiunta delle ultime, al matrimonio di suo fratello e finalmente, con Tommaso, e non più solo quella dei quattordici anni che li vedevano vicini e timidi.
Mentre è distesa nel letto, un sorriso è nato sulle sue labbra. Il cellulare sul comodino prende a vibrare facendola allungare e afferrandolo.
“Come sta la mia signora?” Le domanda proprio quella voce dall’altro capo del telefono.
“Le manca il suo signore”
Lo sente ridacchiare e vorrebbe essere li con lui, per stringerlo e farsi riscaldare da quelle braccia e non solo dal piumone che ora l’avvolge.
“Domani sarà tutto tuo per parecchio tempo. Ne verrai a noia”
“Non credo proprio”
“Vorrei essere anche io li con te” Le dice quasi sussurrando con un piccolo sospiro.
“E allora perché non lo sei?”
Lo sente ridere di gusto, mentre lei si gira su un fianco, spegnendo il lume sul comodino. Decisa ad addormentarsi sentendo la sua voce.
“Non mettere il muso amore, sai come la penso. Sarà tutto più bello con la voglia di vedersi”
“Sei antipatico, lo sai?”
“Forse. Piccola devo andare, mia madre mi chiama. Non farmi aspettare domani”
“Non lo farò. Buonanotte”
“Ti amo”
“Anche io”
Con un sorriso, chiudono tutti e due la chiamata. Ognuno con i proprio pensieri, che guarda caso, ci assomigliano molto.
 
Crede di aver appena chiuso gli occhi, anzi ne è certa, ma qualcosa la sveglia.
Sente uno spostamento d’aria e le coperte accanto a lei vengono alzate per far entrare qualcuno.
Si gira incuriosita e il volto di suo fratello fa capolino nel buio.
“Che ci fai qui?” Gli sussurra, per non svegliare i suoi genitori nell’altra stanza.
“Volevo farti compagnia”
“E Miranda?”
“A casa. Non preoccuparti. Come stai?” Le allunga un braccio sulle spalle e l’attira a se.
“Ho perso il conto di quanti me l’abbiano chiesto, sto bene. Per ora. Perché sei qui Matt?”
“Ricordi quando eravamo piccoli e tu avevi paura dei tuoni?” Le domanda, guardandola.
Lei si fa piccola tra le sue braccia, collegando subito il suo gesto.
“Avevi paura di quei lampi, che illuminavano tutta la stanza e subito dopo, di quei tuoni fragorosi. E cosa facevi in quei momenti te lo ricordi? Scappavi dal tuo letto e ti rifugiavi nel mio. E mi piacevano quei momenti sai? Perché capivo di star facendo la parte del fratello maggiore nel modo migliore. Mi rendeva felice il tuo correre da me per qualsiasi cosa. Sei una peste, questo è sempre stato e sempre lo sarà. Ma ti voglio bene Marti, credo che ormai lo sai. E non avrei voluto essere in nessun altro posto, se non con mia sorella questa notte. Proprio come quei giorni di tempesta”
Martina si asciuga una lacrima scappata dagli occhi. Si, si ricorda quei momenti. Proprio come questo.
Dove suo fratello la stringeva e le sussurrava che non era niente. Sono che il tempo era arrabbiato per qualcosa. E Martina si sente ancora come quella ragazza e ringrazia il cielo per la presenza di suo fratello, la sua roccia, anche oggi.
“Dio, se volevi farmi piangere Matt, ci sei riuscito splendidamente. Ti odio”
“Anche io ti voglio bene piccola peste. Ora dormiamo, altrimenti domani, conoscendoti, nemmeno le cannonate ti sveglieranno”
Lei ridacchia e lo abbraccia anche lei stretto.
“Grazie”

 
***
 
Tommaso è li, che guarda dalla lunga navata quella porta aperta, che lascia entrare dentro la chiesa luce ma anche un venticello fresco.
Quasi non riesce a credere ai proprio occhi, tutte le previsioni del giorno davano un forte acquazzone, invece eccolo li, il caro e vecchio solo. Compagno di tante giornate.
Picchietta con la punta della scarpa sul gradino dell’altare in attesa, agitato, impacciato e nervoso.
“Non è in ritardo” Lo richiama una voce da donna, melodiosa a cui è tanto affezionato.
Si gira e trova quegli occhi così uguali ai suoi, occhi che ha visto lottare, che ha visto vincere e che ora splendono. Esattamente come i propri.
“Lo so” Risponde con un sorriso alla sua mamma.
“Quando sono andata a portarle in bouquet era così bella, ma anche agitata”
“Sappiamo benissimo com’è fatta. Arriverà come al solito in ritardo”
La signora, ridacchia e accarezza una guancia di suo figlio. Orgogliosa dei suoi traguardi, delle sue battaglie vinte e della sua voglia di combattere e affrontare gli ostacoli che la vita gli ha posto nel suo cammino.
Come ha detto poco fa anche alla sposa, ne è orgogliosa, sia di suo figlio, ma maggiormente di lei, di quella ragazza.
È proprio grazie a lei che Tommaso è cambiato, è proprio grazie a lei che ha avuto il riscatto dalla sua vecchia vita.
E ora è li, ad aspettare quella donna che è stata protagonista di sventure, preoccupazioni e paure, ma anche di gioia, positività e amore. Già, l’amore.
“Siete così belli insieme” Aggiunge lei con la voce tremolante.
“Stai bene?” Le domanda Tommaso preoccupato.
“Si, sto benissimo” E tira a se quel corpo di suo figlio, stringendolo in un abbraccio che solo una mamma sa dare.
“E’ arrivata” Qualcuno li richiama e i due si scostano con entrambi gli occhi lucidi.
Tommaso torna a guardare la porta e a un tratto la vede e il suo cuore si riempie di quel sentimento che ora conosce fin troppo bene.
Prende il suo posto al centro della navata, vicino all’altare, con accanto a se sua sorella e il suo ragazzo, mentre dalla parte dei testimoni di Martina, gli sorridono Matt e Miranda.
Ricambia il sorriso ma subito torna a guardare quella ragazza, ormai donna, che lo ha così catturato.
La marcia nuziale inizia e vede avvicinarsi sempre più il suo futuro. L’unica strada che avrebbe mai voluto percorrere, con lei.

 
***
 
Martina scende impacciata dalla grande macchina che l’ha accompagnata, insieme al padre, in chiesa.
Un grande sorriso è impiantato sul suo viso, quasi in modo da far vedere a tutti quanto è felice di essere li.
Alcune persone sono fuori, sui gradini del porticato della chiesa, che scattano qualche foto e sorridono di rimando a quella sposa così radiosa.
Quando esce dalla macchina, subito viene affiancata da quello che è sempre stato l’uomo più importante della sua vita: il suo papà.
“Come ti senti?” Le domanda, prendendole un braccio e infilandolo sotto il suo, un po’ come se la volesse ancora proteggere, perché a lui non importa se è cresciuta e se ora apparterrà a un altro uomo, per lui, sua figlia sarà sempre la sua piccolina, senza orma di dubbio.
“Emozionata” Risponde lei prendendo un respiro profondo.
“Sei stupenda, ora andiamo. Altrimenti qualcuno li dentro dirà che hai fatto tardi”
Sorride ancora lei, facendo rispecchiare quel sorriso sul volto di quel signore che ora ha gli occhi trasformati, liquidi ed emozionati, proprio come lei.
 
Non le sembra vero, passo dopo passo si avvicina sempre più alla sua nuova vita.
Quel ragazzo, così impeccabile come sempre, la sta aspettando. L’ha sempre aspettata e probabilmente l’aspetterà sempre. Perché quello è il suo posto, insieme, per sorreggersi l’uno con l’altro.



Ce l'ho fatta!
Oddio, non canto vittoria fin quando non cliccherà sul pulsante "Aggiungi storia"
Mi scuso se ieri non è arrivato l'aggiornamento puntuale come sempre.
In pratica ho tentato due volte, ma la prima volta Chrome ha deciso autonomamente di chiudere per le vacanze e la seconda volta, invece, a chiudere per le vacanze è stato il mio cervello, visto che ha cancellato tutto non un camplice "Canc".
Buon... Pomeriggio? Si... Teoricamente si dice così, non sono solita aggiornare in quest'orario. Ma ho praticamente l'agenda piena questi giorni e l'unico attimo libero è stato alle 15.36 del 19 Dicembre. 
Finalmente sti due si sono sposati! Io direi di suonare veramente le campane stavolta!
Vi dico subito qual'è stato il mio pezzo preferito... Quello con Marina e Matt.
Mi sono rivista un sacco, quando mia sorella si sposò. Passammo la nottata a piangere e a ricordare vecchie nostre storie, ci addormentammo con le mani allacciate e mi ha fatto piacere che anche Martina provasse le stesse mie emozioni. *Me molto più giovane a quel tempo*
Allora, un piccolo avviso per voi.
Dato che mercoledì prossimo è Natale *canticchia jingle bells* la pubblicazione di Frammenti di noi, salta. Ci vedremo... Ma cacchio! Il primo e capodanno! *si, sono andata a vedere il calendario in diretta* 
Come se fa? *riflette* Idea! Dato che nella prossima settimana mi è proprio impossibile, aggiornerò l' 8 gennaio.
No, no. Che sono quelle palline di natale che state per lanciarmi? Fate le buone dai... *E' Natale, è Natale, si può dare di piùùùù, non nel senso di dare più "mazzate"*
Prometto però che in questi giorni scriverò molto, dato che sono a corto di capitoli.
Se ancora non avete letto, fate un salto nell'altra mia storia. Turn back time. Mi farebbe un sacco piacere.
Vi auguro un Buon Natale e un Buon Capodanno. Sperando che questo ci illumini dentro, perchè almeno personalmente non riesco a sentire più lo spirito da un sacco d'anni.
Ringrazio tutti quelli che mi seguono e quelli che si aggiungono. Vi adoro! ♥
Un bacione.
-Ila-


 
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