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Autore: Li_fe    19/12/2013    3 recensioni
Lei: Sharon. Ragazza bellissima. Ha un carattere molto forte, ma non è insensibile, sa essere dolce, ma solo con le persone che meritano. Non è una ragazza che si basa sulle apparenze, va oltre, quasi sempre. Non si fa mettere i piedi in testa da nessuno. Delle volte è lunatica, ma quando prende una decisione difficilmente torna indietro o cambia idea.
Lui: Christian. Il figo della scuola. Bello e dannato. Stronzo. Per lui le donne sono giocattoli. Una vale l’altra. Inquadra subito le persone, e sbaglia quasi sempre. E’ un ragazzo superficiale: si basa sulla forma e non sulla sostanza.
Cosa hanno in comune questi due? Niente. Cosa li lega? L’odio reciproco!
Vanno nella stessa scuola: Ragioneria. Si trovano all’ultimo anno, ma in classi differenti. Per fortuna.
Hanno la stessa comitiva di amici, ma non si parlano quasi mai, se non per punzecchiarsi.
Quest’atteggiamento va avanti da quasi 5 anni, precisamente dalla prima superiore, ma le cose cambieranno… L’attrazione fisica cambierà il loro ‘rapporto’.
E, con il tempo, in cosa si trasformerà la loro attrazione fisica? Resterà tale? O scemerà? O diventerà qualcosa di più travolgente, qualcosa di più importante: Si trasformerà in amore?
Genere: Sentimentale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Capitoli:
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L'odio è amore contro l'amore. 




“Fanculo ad ansie, paure e angosce. Mi sento forte. Adesso mi sento così forte da fottere l’universo!”

— Tony Stonem – Skins



 


Dove eravamo rimasti?
Ah, sì. A quella pazza di Ludovica.
“Andiamo, andiamo. Muoviti! Dobbiamo andare subito in bagno! Muovi quelle chiappe!” Ludovica e la sua finezza.
“Già ci sono andata in bagno, a casa. Che cazzo ci vado a fare di nuovo. E non urlare!”
La mia amica si blocca improvvisamente e gira la testa verso di me.
“Stammi a sentire: dobbiamo distruggere Alessia, anzi devi farlo tu e solo tu! Dobbiamo usare ogni arma. E ti ho detto che ho già qualche idea.” Dice scrutandomi attentamente.
“Perché mi guardi così?” Sono del tutto perplessa.
“Sai che hai un bel fisico, Sharon?” Mi dice con un ghigno stampato in faccia.
“Che cazzo hai in mente!” Dico leggermente alterata.
 
 
Dopo dieci minuti mi ritrovo a correre per tutto il locale in cerca di aiuto.
E’ pazza. Ho un’amica del tutto pazza.
“Sharon, vieni qua, subito!”
“Non ci vengo, non ci penso nemmeno.”
Mi sento afferrare da dietro, mi giro e vedo quella pazza.
“No, no e ancora no. Non mi concio in quel modo.” Parto subito in quarta vedendola.
“Ma se non ho detto ancora niente!”
“Hai una mente perversa e questo mi basta!”
“Senti chi parla! La suora per eccellenza!”
“Che state facendo? E tu Ludovica che ci fai con quelle forbici in mano?” Veniamo interrotte da Andrea.
Appena lo vedo, mi fiondo dietro di lui, come per ripararmi.
“E’ pazza! Vuole tagliami i pantaloni! E chissà cos’altro!” Dico con un pizzico di esasperazione.
“Perché vuole tagliarteli?” Andrea e le sue domande ovvie.
E così gli racconto tutto a grandi linee.
“E quindi tu vuoi tagliarle i pantaloni per…” Andrea lascia la frase in sospeso.
“Per renderla più donna, più sexy, può permetterselo con quel fisico!” Completa la frase Ludovica.
“Chi è che può permettersi cosa?” Christian. Lui, la sua voce orrenda, e le sue domande! I fattacci suoi non sa farseli, Cristo santo!
“Niente.” Dico automaticamente, senza neanche pensarci.
Ma poi dico che parlo a fare! Andrea gli sta già spiegando tutto, e intanto si sono aggiunti anche gli altri.
“Ah, quindi lei dovrebbe essere più sexy e potrebbe permetterselo con il fisico che si ritrova? Ludovì ma che te fumi?” Lo odio. Lo odio. Lo odio.
“Fatti i fatti tuoi, Christian!”
“Ma cosa? Che vuoi fare con quel fisico che sembri un maschiaccio nato!”
Vaffanculo Christian. Vaffanculo!
“1. Non sono da buttare; 2. Non dire maschiaccio come se fosse un insulto, idiota; 3. Sei un IDIOTA!”
Le sue offese mi scivolano addosso.
“Non chiamarmi idiota, bambina”
“Oh, ma che problemi hai? Mi chiami bambina, quando poi ho la tua stessa età, cretino!”
“Io ho un cervello più maturo del tuo, bambina.”
“Ucciditi Christian, mi faresti un gran favore, anzi faresti un favore a tutto il mondo!”
“Mai. Ti renderò la vita impossibile.”
“Per me non esisti!”
“Oh, finitela voi due! Sembrate due che sono sul punto di togliersi i vestiti di dosso!” Andrea ci interrompe urlando.
Io e Christian ci blocchiamo, letteralmente. Rimaniamo a fissarci, ci scrutiamo in un modo abbastanza strano, diverso dal solito… ed è strano, molto strano. Poi come se niente fosse, voltiamo lo sguardo verso Andrea, stile esorcista, e scoppiamo a ridere.
“Anche tu Andrè ti sei fatto qualcosa di pesante, eh? Dì la verità.” Stavolta, mi duole ammetterlo, sono d’accordo con l’animale Christian.
“Siete voi che non state bene con la capoccia! Sharon, fai quello che ha detto Ludovica, distruggi quella, una volta per tutte. Io so che tu sei una tipa abbastanza vendicativa, ecco, allora vendicati di lei vincendo questa sfida.”
In fondo non ha del tutto torto Andrea, pensandoci bene. E’ vero che sono un tipetto abbastanza vendicativo, quindi… quale migliore occasione può esserci per dimostrarlo?
Ti metterai nei guai.
Cervello caro, ma da quando ballare per vincere può mettere nei guai qualcuno? E’ per una buona causa!
Ti metterai nei guai.
Le ultime famose parole.
 
 
 
Tra un quarto d’ora inizia la sfida. Tutti noi siamo in un angolino e io, inevitabilmente, mi sono dovuta affidare a Ludovica.
Ha ancora quelle dannate forbici in mano, e deve tagliarmi i jeans, davanti a tutti, davanti al nostro gruppo di amici. Che figura di merda!
“Fino a dove tagli, oh?”  E questa chi la ferma più, mi sta facendo tipo una seconda mutanda addosso. Poveri jeans miei!
“Non avrai mica la mutanda della nonna, eh?” Ludovica santissima.
“No cara, ho imparato la lezione” Dico con un sorrisino stampato in viso, abbassando leggermente il jeans in vita e mostrando alla mia migliore amica -ancora per poco- ,e inevitabilmente anche al resto del gruppo, le  mie mutandine in pizzo nero.
“Pizzo. Nero.” Eh? Chi è che ha parlato?
Christian. Ancora lui. Ma che ha, si è incantato per caso?
“Ah, stai subendo il fascino di Sharon.” Devo capire perchè Ludovica deve farmi fare figure di merda, in continuazione.
“Fascino del pizzo, ragazza.” E’ questa la risposta di Christian.
Sta messo più male di quanto immaginavo questo. Morto del genere femminile, per non dire altro.
Quando dico ‘ho imparato la lezione’, mi riferisco a un fatto in particolare accaduto a me un paio di mesi fa con Matteo, mio ex, come ho già detto in precedenza.
In pratica stavamo per fare sesso e, spogliandomi, Matteo ha notato le mie mutande, che diciamo… non attizzavano. Erano mutandoni. La figura di merda più colossale che ho fatto, in assoluto. Stavo per morire dall’imbarazzo, poi, per fortuna, Matteo ha fatto finta di niente. Il giorno dopo ho raccontato tutto a Ludovica che si è rotolata dalle risate. Il pomeriggio, per disperazione, siamo andate a fare shopping di intimo per me. Adesso non vado mai, e sottolineo mai, in giro senza un completo di intimo addosso.
Queste cose insegnano.
“Ecco fatto, adesso togliti la camicia.”
Faccio come mi ha ordinato Ludovica. E sento gli occhi di tutti addosso. Questa serata me la ricorderò per sempre, già lo so.
“ Alza la canotta, fin sotto il reggiseno.”
Eseguo il comando, di nuovo. Appena alzo la canotta sento dei sospiri.
“Piercing all’ombelico.” Christian.
“Quando l’hai fatto?” Andrea.
“Cristo santo!” Lorenzo.
“Ce l’ho da due mesi circa, una scommessa persa.” Rispondo tranquillamente.
Scommessa persa con Matteo.
“Ecco, questa sarà la nostra arma, questo piccolino qua ti farà vincere, magari toccatelo anche ogni tanto”
Ludovica e suoi perversi consigli.
“Mi devo toccare il piercing?”
“Sì, Sharon!”
“Così?” Dico sfiorando e toccando leggermente il punto luce.
Altri sospiri. Ma che hanno questi stasera?
“Si, Sharon proprio così. Detto  molto semplicemente: devi ballare sensualmente, in modo sexy, muovi in continuazione i capelli, toccati il piercing e falli venire tutti nelle mutande!”
Bei consigli. Ottimo, direi.
Male.
Male.
Male.
Sto messa male.
“Ci manca ancora qualcosa, però. Ecco ci sono! Sharon muovi un po’ i capelli, fai in modo che siano più gonfi, più spettinati, e fatti mettere un po’ di matita e di mascara!”
Agli ordini Capitano!
“Signorsì!”
“Non sei simpatica.” Mi risponde Ludovica, credo infastidita.
“Nemmeno tu lo sei.” Le dico facendo la linguaccia.
“Ragazzi e ragazze, adesso saliranno sul palco due ragazze che si sfideranno. La sfida consiste nel ballare due canzoni e, alla fine, sarete voi a giudicarle, e noi ci baseremo sugli applausi. Nessuna regola, nessun esclusione di colpi. Che vinca il migliore, anzi la migliore!” E’ il DJ. E’ ora. Si parte.
Forza Sharon.
“Ce la faremo Sharon. Vinceremo noi.” Ludovica mi conforta sempre, mi da sempre la forza di cui ho bisogno.
“Lo spero, davvero. Non voglio dargliela vinta.”
Detto questo ci abbracciamo forte, uno dei nostri abbracci più veri e più belli. Sono quegli abbracci che ti trasmettono tutto, che ti danno il coraggio.
“Forza, forza!” Mi urla Ludovica nell’orecchio.
Intanto sul palco è salita Alessia, insomma balla bene, lei e anche la sua amichetta che l’ha accompagnata. E’ anche sensuale, la stronza!
Balla due canzoni sconosciute a me e credo anche da Ludovica, visto la faccia interdetta che ha.
“Mhm non balla male, anzi.. però le manca qualcosa, non è abbastanza sensuale, nonostante sia quasi nuda. Per me puoi farcela Sharon. Devi farcela.” Andrea e le sue perle.
“Anche per me puoi farcela. Insomma sembra un ippopotamo zoppo, quella lì.” dice Christian. E mi stupisce. Davvero tanto. Lui è il solito ragazzo stronzo in tutto e per tutto. Non fa mai niente senza un tornaconto personale. Non fa mai niente per nessuno. E non mi riferisco solo a cose materiali, ma anche a consigli o in cose del genere. Esiste solo lui.
“Grazie.” Rispondo semplicemente.
L’esibizione di Alessia è finita e il pubblico ha apprezzato tanto, davvero tanto.
“Questa era Alessia, adesso salirà Sharon accompagnata dalla sua amica. Forza ragazze!” Il DJ ci chiama, è il nostro turno.
Mentre ci stiamo dirigendo verso il palco, Ludovica mi dice qualcosa..
“Sharon ricorda che sono uomini. E ho detto tutto.”
Messaggio ricevuto, ragazza.
Forza Sharon, puoi farcela.
Ce la devo fare.
 
 
 
Io e Ludovica avevamo deciso le canzoni da ballare: ‘The other side’ di Jason Derulo e ‘Play Hard’ di David Guetta. Già le canzoni erano un programma.
 
 
Appena salite sul palco un forte urlo, insieme a delle frasi, ci accoglie.
“A belle dopo venite a casa con me!”
“Spogliatevi!”
“Che porche che siete!”
Maiali . Porci.
Si salvi chi può.
 
 
Non avevamo pensato a nessuna coreografia in particolare, come invece aveva fatto Alessia. Avevamo deciso, di comune accordo, di improvvisare, letteralmente. So, per certo, conoscendo Ludovica, che non si metterà in mostra, ma lascerà il palco a me. E’ una cosa mia con quella stronza. La devo risolvere io.
 
 
Inizia la prima canzone, quella di Jason Derulo, e cerco in tutti i modi di essere sensuale. Anche se credo più di somigliare ad una scimmia.
Così non va bene.
Faccio vagare il mio sguardo tra la folla, quando, inaspettatamente, incontro quello di Christian. Anche se da lontano, riesco a notare che ha uno sguardo strano. Non so spiegarlo del tutto. Sembra quasi…meravigliato.
E poi, improvvisamente, mi sorride e alza i pollici. Un sorriso vero. E proprio in quel gesto che prendo ulteriore coraggio.
Ricomincio a ballare, stavolta in modo sexy, e di questo ne sono sicura, visto che il ‘pubblico’ sta urlando come impazzito.
Voglio sentirmi libera per davvero, per una volta, una sola volta. Libera di essere quella che non sono; libera di dimostrare agli altri che si può essere sensuale, in un determinato momento, anche se non lo si è quotidianamente.
Muovo i capelli.
Ancheggio in modo provante.
Sfioro il piercing all’ombelico .
La musica finisce e fischi assordanti sono rivolti a noi.
Sono felice. Lo sono davvero. Non so se vincerò – anche se lo spero – so solo che è stato bello. Emozionante.
Mi sono dimenticata anche di Ludovica e questo è già un tutto dire. Ero concentrata, sentivo solo il mio corpo e gli sguardi che mi lanciavano. Mi sono sentita desiderata. Ed è sempre bello per una donna, non negatelo.
“Ed eccoci arrivati alla fine. Complimenti ad entrambe le ragazze. Ma è ora di decidere. Partiamo da Alessia. Chi vuole che vinca lei? Dimostratecelo con gli applausi!” Il DJ è arrivato sul palco.
Le rivolgono tanti applausi. Alessia mi guarda e sembra soddisfatta, è sicura di vincere.
Non ho ‘paura’. Non ne ho mai avuta.
“Bene. Alessia hai ricevuto tanti apprezzamenti, complimenti. Adesso tocca a Sharon. Buona fortuna.” E’ il nostro turno.
Che la Madonna ci accompagni.
 
 
Mi aspettavo di essere andata abbastanza bene… ma non così bene. Sembra uno stadio, con tanto di cori e Ultras. Tanti applausi, tantissimi. Io e Ludovica ci abbracciamo, perché ormai lo sappiamo: abbiamo vinto noi. Noi.
“Si è capito, mi sembra chiaro: la vincitrice è Sharon insieme alla sua amica Ludovica. Complimenti ragazze, siete state bravissime!” Il DJ annuncia ufficialmente la nostra vittoria e si complimenta con noi.
“Grazie!” Rispondiamo io e Ludovica in coro.
Sto per scendere dal palco insieme a Ludo, ma poi mi blocco. Devo prendermi la mia rivincita.
Mi avvicino ad Alessia – che ha un broncio grande quanto una casa e gli occhi che lanciano fiamme – e al suo orecchio dico queste parole..
“Hai visto un po’ chi è la migliore? Ma sai, devo dirti la verità, a me non interessa essere la migliore, a differenza tua. Io sono semplicemente io. Tu invece chi sei, Alessia? Chi sei?
Te lo dico io: sei marcia dentro. Io vado dai miei amici, perché io a differenza tua ce li ho. Ciao puttana, alla prossima.” Non la guardo nemmeno in faccia, mi basta la sua non-risposta.
Sono fiera di quello che ho detto, di come mi sono comportata, ma soprattutto sono fiera della persona che sono.
Torno da Ludovica che mi stava aspettato.
“Che le hai detto?” Mi domanda subito.
“Mi sono presa un’altra rivincita.” Le rispondo radiosa.
“E brava alla mia migliore amica!”
Io e Ludovica scendiamo dal palco entusiaste e appagate, ma soprattutto con una gran voglia di festeggiare e di spaccare  il mondo. Ed è molto coinvolgente.
Ci dirigiamo verso gli altri, e noi non li lasciamo nemmeno parlare, perché ci fondiamo subito su di loro e li abbracciavo uno ad uno. Tutti.
“Brave. Brave! Siete state fantastiche!” Si complimenta con noi Andrea.
Intanto io continuo ad abbracciare tutti…e quindi anche Christian. In realtà non so come mi ci sono trovata tra le sue braccia, non so se ci sono andata di mia spontanea volontà oppure se qualcuno mi ci ha buttato. So solo che sto bene.
So solo che le sue mani si trovano sulla mia vita, e mi stringono, forte.
So solo che io sto ispirando il suo profumo a fondo e che anche lui sta facendo lo stesso: sta annusando i miei capelli.
So solo che il contatto del mio ventre nudo con la sua camicia è bello e mi accende.
So solo che le sue mani si sono spostate. Adesso stanno accarezzando la mia pancia e stanno sfiorando il mio piercing.
So solo che è giunto il momento di staccarmi perché non mi piace quello che sto provando. Per niente. E’ tutto troppo. Troppo strano, troppo diverso dal solito.
E così mi stacco e, con un po’ di coraggio che mi è rimasto, lo guardo in faccia, e quello che vedo mi sconvolge.
Ha gli occhi lucidi e sorride.
“Sei stata brava.” Ma la sua voce è un controsenso. E’ fredda. Come il ghiaccio. Senza emozione, senza niente. E’ spenta. Vuota.
“Dai ragazzi, festeggiamo. La festa inizia ora!” Andrea mi riscuote dai miei pensieri.
E io non mi ero accorta di essere ancora di fronte a Christian.
Non mi ero accorta che lui non aveva smesso neanche un secondo di fissarmi. Per togliermi da questa situazione è meglio se sloggio, faccio finta di niente, e festeggio insieme agli altri.
Ma voltandomi verso destra, incontro lo sguardo di Lorenzo – migliore amico di Christian – che mi osserva in modo attento, senza staccare gli occhi da me. Mette soggezione. Davvero tanta.
 
 
 
L’avevo detto che questa serata l’avrei ricordata per sempre. E così sarà. 










 
Angolo "scrittrice":

Ecco a voi il secondo capitolo. 
Grazie tante a tutte quelle persone che hanno recensito, che hanno messo la storia tra le preferite e chi l'ha messa tra le seguite. 
Grazie a tutte. 
Spero che il capitolo vi piaccia. 
Avevo deciso di pubblicare ogni venerdì. Una volta a settimana. Escudendo le vacanze, dove credo di poter pubblicare più spesso. 

Fatemi sapere cosa ne pensate, di tutto: dei personaggi, dei loro caratteri, dei loro atteggiamenti, dei loro comportamenti, se vi piacciono oppure no; della storia. Accetto tutto. Soprattutto le critiche.

A presto! 

 
 
  
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